lunedì 25 maggio 2009

Le grandi idee di Gemella Ciambella: una vera riforma elettorale!








Voi potrete anche dirmi “ma perche' non ti trovi un lavoro?!”, ma appunto perche' un lavoro non ce l'ho, ho pensato a cose importanti in questo periodo, una tra tutte una riforma elettorale. Questa si potrebbe applicare in Italia, ma non solo e potrebbe essere adattata a tutti I paesi e tipi di voto.

L'idea mi e' venuta guardando qualche settimana fa l'Eurofestival, e soprattuto le votazioni finali, quando ognuno dei vari paesi partecipanti assegna voti in base alle proprie preferenze...
Votare...spettacolo...TING! Ecco l'illuminazione!

E allora, perche' invece di votare in base al programma dei partiti non votiamo in base a come sanno cantare I candidati? E' la trovata del secolo! Mandiamoli sul palco, questi politici, e facciamogli fare qualcosa di utile, finalmente!

Ma ve li immaginate? Io si!

L'eurofestival presenta...Il voto alle amministrative italiane! Berlusconi si presenta con un classico moderno, che certamente fara' furore nelle discoteche, “Faccela vede', faccela tocca' ” testo di Berlusconi, musica del celebre dj Cazzoculo Figatette.

Ma la sinistra picchia duro con il duo romantico Veltroni-d'Alema e la loro straziante “Dimmi dove stare!” una canzone che parla dello scottante problema dell'amnesia di intenzioni e obiettivi.

Bossi e il suo “Coro Strachin' “ si presenta con una canzone piena di calore umano in dialetto milanese, intitolata “Mangia sta' cutoletta opur ta se' un terun”.

Come sempre, ci sono I ritorni delle vecchie glorie percio', non poteva mancare un Soprendente Techno-pezzo di Giulio Andreotti dal titolo “Kiss me kiss me Licio!” divertente motivetto scritto dai celebri P2 Boys .

Infine si chiude col colore, ops, col non colore di MC Fini e DJ Larussa con “Mi vergongno di lui, ma mi serve”, un rap al fulmicotone, dedicato ad un alleato di vecchia data (chissa' chi e').

Berlusconi, ovviamente, si presenta con uno stuolo di ballerine a coscia scosciata, e finalmente puo' ritrovare la gioia di quando, giovane e verde, cantava sulle navi da Crociera! Andreotti, vecchio classico che non tramonta mai, ha assoldato Raffaella Carra' per I balletti e Milva per I cori!
La sinistra non puo' essere da meno, e deve organizzare bene I suoi artisti, con spettacolari coreografie, ma ancora non ha preso una decisione sicura.

Avanti! Fateci divertire! Fate qualcosa, almeno questa cosa, per meritarvi I nostri voti!!!

Ragazzi, pensateci, e chi ha potere o conoscenze, scriva una proposta! Con la credibilita' del governo Berlusconi, credo che riusciremmo a farcela approvare!

E immaginate I futuri eccitanti sviluppi: show tipo “Zelig” per far votare ai referendum!
Reality-shows come “Saranno famosi” o il “Grande fratello” per scegliere chi va al parlamento europeo, show di cucina per far approvare nuove leggi! Una vera rivoluzione, con infinite possibilita'!

Sono un genio! E per favore, chiamate la nuova legge “Legge elettorale Ciambella”!

domenica 24 maggio 2009

Happy Birthday BOB!




Fausta ricorrenza oggi, il compleanno del solo ed unico, BOB DYLAN! 68 anni di genio!
Con i tuoi successi, i tuoi errori, i tuoi grandi pregi, i tuoi terribili difetti, sei sempre il più grande! AUGURI BOB, CON TUTTO IL CUORE!

mercoledì 20 maggio 2009

Gemella Ciambella va al cinema con...”Il Divo”






Vi dico subito che questo film e' una figata...si, non vi trascinero' per lunghi sentieri elucubrativi per poi, a sorpresa, dirvi che e' proprio un film da vedere.

Per chi non conosce la politica italiana del dopoguerra (ossia quasi tutta la nuova disgraziata generazione venuta dopo il 68/70) puo' essere difficile da seguire, e anche io, che ho osservato questi eventi sin da quando ero piccola, a volte mi sono persa, ma non importa, il messaggio arriva “come una pallottola di diamante in fronte”, per citare il colonello Kurz.

Andreotti ha dominato la politica dal dopoguerra fino al disfacimento della ex-Democrazia Cristiana nel periodo di Tangentopoli. Seguirono inchieste e accuse relative alla mafia e alla loggia massonica P2, e anche se di recente non si sente molto parlare di lui, sappiamo tutti che e' ancora potente e lavora sicuramente nell'ombra.

Paolo Sorrentino descrive il periodo precedente a Tangentopoli e fa un quadro completo delle varie malefatte di cui Andreotti e' sospettato (ma ovviamente, non ci saranno mai prove pubbliche), dal delitto Pecorelli, passando per il rapimento di Aldo Moro, fino al delitto di Falcone e il famoso Bacio mafioso con Riina. Il settimo governo Andreotti, negli anni 80 sta' per avere inizio e I fidati del ministro si uniscono a lui...presentati come “le Jene” di Tarantino, l'infame Ratpack e' al completo, viene presentato con geniali scritte di nomi, cognomi, ruoli e soprannomi (l'effetto e' simile a quello delle scritte Ikea all'inizio di “Fight Club”), e ognuno con I propri interessi ben stampati in faccia. Geniale il ritratto di Paolo Cirino Pomicino, noto per le sue feste e le sue ragazze (un Berlusconi ante litteram), dipinto come un gigione, ma anche come uno a cui piace l'azione e che critica Andreotti per il suo immobilismo.

Tra pezzi di vita quotidiana, abitudini e “dure” decisioni da prendere, Sorrentino descrive la personalita' di Andreotti, e ci offre una nuova personale interpretazione: stando al film il problema del politico e' una mancanza di pieta' e comprensione umana. Nessuno riesce ad avvicinarsi al suo cuore, non la moglie o la fida segretaria che lo ha seguito da sempre, egli non prova nessun sentimento di compassione per nessuno, nemmeno per il povero Evangelisti (interpretato da Flavio Bucci) che pur essendo solo un amico di comodo cerca invano amicizia ed affetto.

Giulio Andreotti ha avuto certo una vita incredibile, ne avra' da raccontare a san Pietro quando schiatta, e I suoi diari varranno miliardi quando saranno pubblicati, ma quello che Sorrentino ci suggerisce con la sua interpretazione dei fatti e' che in fondo e' un uomo solo, prigioniero di se' stesso, della solitudine che regna nel suo cuore: ha avuto intorno persone che nonostante I suoi crimini lo hanno amato, ma non e' stato capace di cogliere l'occasione. Ci credo che da una vita soffre di malditesta!!!
La vicenda Moro sembra, secondo il film, aver aperto una breccia nel suo muro di indifferenza per le persone, ma e' forse troppo tardi.
Alla fine Andreotti ci fa quasi pena: il suo obiettivo era alla fine “solamente” tenere l'Italia nella forma che lui ha ritenuto la migliore (certo senza tenere conto del volere degli italiani...), mentre oggi, gente come Berlusconi non ha piu' nemmeno l'onore di fare qualcosa perche' ci crede, per brutale che sia. La generazione politica che ha seguito Andreotti e' quasi peggio, e' solo affamata di denaro, figa e potere.

Dal punto di vista creativo, vorrei citare l'ottimo montaggio di Cristian Travaglioli, le idee grafiche (le gia' citate scritte che compaiono qua e la' nel film chiarendo la situazione), la scelta delle musiche assolutamente geniale, e ovviamente la regia e lo script di Paolo Sorrentino e l'interpretazione immensa di Toni Servillo. Nelle mani di Toni, Andreotti diventa un personaggio grottesco, comicamente crudele, che a suo modo fa ridere.

Non vi dico nient'altro, ci sarebbero mille altre cose da dire, ma vedete questo film e fatevi la vostra idea. Sono contenta che finalmente ci sia una generazione di buoni registi in Italia, non solo I Vanzina.

martedì 19 maggio 2009

Gemella Ciambella international: ridateci l'Eurofestival!




Ci sono dei ricordi televisivi molto pacchiani, che hanno segnato la mia generazione. Sopra tutti, spiccano "Giochi senza Frontiere" e "L'eurofestival della Canzone", in originale "Jeux sans frontier" e "Eurovision song contest".

Ho flashbacks di lustrini, colori, glitters, allegre note mescolate ad assurdi costumi.
Mentre, sfortunamente, "Giochi senza frontiere" e' morto alla fine degli anni 80', l'Eurovisione vive e sta' bene. Ha avuto, devo dire, un momento di caduta negli anni 90', quando ancora passava sugli schermi italiani, ma adesso gode davvero di buona salute. Mi spiace per voi che vivete in italia e non poete vederlo: infatti dopo l'esibizione dei Jalisse con "Fiumi di parole", non si sa bene perche', la Rai non ha piu' voluto partecipare (infatti sono le tv di ogni paese che partecipano designando un candidato locale). Questo rinforza l'opinione che i Jalisse portassero sfiga...
Comunque io, allegra residente all'estero, Germania per la precisione, l'euro festival me lo godo tutti i santi anni, e vi assicuro che il 2009 e' un anno da ricordare. Eccovi una breve cronaca da un salotto berlinese...

Tristemente apprendiamo dal programma "TV Total" il giovedi prima della finalissima che Gipsy.cz, repubblica ceca, non ce l'ha fatta. Il loro delirante omaggio a Freddy Mercury non ha impressionato la Giuria, peccato

http://www.eurovision.tv/event/artistdetail?song=24678&event=1480

Anche la Bulgaria, che ha accompagnato l'esibizione con bizzarri trampolieri e' stata scartata. Oh, minchia, e allora chi ci resta?
Abbiate fede.

Nella finale, i primi tre partecipanti (Lithuania, Israele e Francia) dimostrano pulizia e classe nelle esibizioni: nonostante l'organizzazione Russa abbia costruito un palco che ricorda i campi di calcio di Holly e Benji, si tutti presentano in modo sobrio. Ma ecco la Svezia che arriva! Memore delle prodezze dei mitici Abba, Malena Ernmann cerca di stupirci con una canzone dance, sei inquietanti ballerine che le girano attorno con maschere di mosaico, e con un improvviso scarto della sua voce su un tono lirico. Sara il vestito di piume di struzzo, i suoi capelli super biondi e gli occhi spalancati come una murena, ma mi spaventa. Segue risata incredula.

A questo punto l'interesse e' tale che andiamo a mangiarci un boccone...ma sappiamo che non abbiamo perso nulla, grazie ai molteplici reminders per il voto. La Croazia, aime', e' troppo standard, con ragazze fluttuanti in vesti bianche per destare interesse, e il gruppo Portoghese Flor de lis e' troppo buono per ispirare cattivi commenti, con un pop etnico molto gradevole.

Ed e' il turno del mistero della serata: Yohanna, per l'islanda. E' una specie di insipida Celine Dion dei ghiacci, che tutti si sono sentiti in dovere di dire che era brava, ma onestamente me ne sfugge il motivo. Voce standard, canzone standard, bellezza standard. BO'.
Segue il morettone Greco Sakis Rouvas, che si esibisce su un pezzo di scenografia extra: una enorme struttura a forma di pinzatrice gigante decorata con la bandiera greca. Sia Sakis che i suoi ballerini sono vestiti di accecante bianco.
L'armenia, per contrasto, e' rappresentata da Inga e Anush, due sosia della strega cattiva di Biancaneve (film disney), che cantano su un palco a forma di torta triste, circondate da altre sosia della strega cattiva che si agitano a ritmo. Almeno loro hanno portato qualcosa di davvero "locale" e non scimmiottamenti della musica anglofona. La russia, padrona di casa gioca il suo jolly, la cantante Mamo, che pero' e' disgraziatamente troppo triste, e tutti sperano che finisca presto (noi eravamo ancora a cena :-).
L'Azerbajan delude alla grande con una tipica canzone da discoteca "Uhmpa uhmpa!".
SEgue l'esangue gruppo della Bosnia erzegovina, Regina: oltre ad essere pallidi e spenti, sono anche stati vestiti di beige, percio' non sembra proprio che stiano bene.
E' il turno della MOldavia! Con Nelly Ciobanu, e la canzone "Hora din Moldova", una zompettante versione moderna dello stile gipsy tradizionale. Lei e i suoi ballerini in costumi neo-caratteristici, saltano come avessero delle rane nelle mutande! e son bravi, mi piacciono!
Il tono si abbassa subito dopo, con Chiara, una "seria", per Malta e le lugubri "vampire" dell'Estonia. La danimarca delude, con un emule di Ronan Keating. BOOOOOOO!
Vendutooo!

Ed ora la parentesi sulla pietosa, ahime', performance Germanica. La canzone del duo
Alex swings and Oscar Sings, in stile swinging Jazz, per niente caratteristico tedesco. I due autori hanno dovuto rimpolpare con una performer d'eccezione, la regina del Burlesque Dita von Teese. Dita e' una ex di Marilyn Manson, percio' di pessima musica ne ha sentita, ma il compenso monetario non deve essere stato esorbitante, infatti la nostra sculetta appena, non riesce proprio a farci crede che sia una star internazionale.
La versione Turca di Shakira segue senza lasciar traccia, e poi, il capolavoro dell'Albania: Keijsi Tola canta "Carry me in your dreams". La piccola Keijsi sembra una barbie della ex DDR, con i suoi capelloni biondi cotonati e un infantile vestito rosa a palloncino. Piu' che portarla nei nostri sogni la porteremmo all'asilo.
Ma grazie ai suoi ballerini, la performance decolla: due vestiti di nero con maschere tipo "V come Vendetta" sgambettano come se non ci fosse un domani, mentre il misterioso "Spiderman verde" (come lo ha ribattezzato il cronista tedesco) si aggira oniricamente intorno alla nostra Keijsi. Brevemente, questo tipo e' vestito interamente di verde, con una maschera di lustrini verdi che gli copre il volto, il costume ricorda come taglio quelli di Raffaella Carra', negli anni 70'.

Guardate il miracolo:

http://www.youtube.com/watch?v=hjwCRi6kkP4

Segue il giovane Alexander Rybak per la Norvegia (ma, sorpresa sorpresa e' di famiglia russa) che sembra appena uscito da una versione del secolo scorso di "High school musical": suona il violino e canta, vestito come un contadino Norvegese del 1800 appunto, in mezzo a tre pericolosi ballerini che potrebbero falciarlo vivo in ogni momento con le loro acrobazie.

L'Ucraina sfodera la sua cantante hard rock migliore, Svetlana Loboda: vestita di costosi stracci rossi, contornata da improbabili centurioni argentati, salta urla, suona la batteria come i Metallica con ai lati due sventolanti bandieroni dell'Ucraina.

Per rifarsi della performance pietosa l'anno scorso (arrivarono ultimi) i musicisti della Gran Bretagna sfoderano il loro asso nella manica: Andrew Loydd Webber. Questo orrendo sacco di soldi semovente deve aver perso parecchio nella crisi finanziaria, perche' non si spiega altrimenti perche' si sia esibito al piano, per sostenere la cantante Jade Ewen. Jade urla come una matta, in vero style Musical di Webber, vuole insegnare a questi stranieri come si canta in VERO inglese, ma non si capisce una mazza, tranne il tormentone "This is my time"...eccheppalle!!! Un marchettone, insomma. La Finlandia ci propina un'altro intermezzo pseudo dance, e si chiude con Soraya, per la Spagna, che canta in un misto di spagnolo e inglese, con un ritmo orientale e giochi di prestigio sul palco...BO'!

Insomma ragazzi, il divertimento e' continuato fino a notte fonda con le votazioni e i tic dei vari presentatori internazionali. A prescindere da chi ha vinto (il bambolotto Norvegese), credo che tutti abbiano il diritto di seguire questo favoloso spettacolo di anarchia musicale. Certo dovrebbero eliminare la possibilita' di cantare cosi tanto in inglese e ristabilire il bisogno di cantare nella propria lingua locale, altrimenti come si fa a rendersi giustamente ridicoli davanti alle altre nazioni?
Su dai, facciamo una petizione per riporatre l'italia nel'Eurovision music festival! So cosa state pensando: se proponiamo il ritorno dell'Eurofestival in Italia, certamente Berlusconi ci mandera' una delle sue cocotte, ma che vi frega? per poter vedere tale spettacolo, per tale divertimento, si puo' pagare un piccolo prezzo!


http://www.eurovision.tv/page/home

sabato 16 maggio 2009

Sergio Leone



Pubblico col permesso dell'autore ("C'era una Volta in IACine") questo pezzo che commemora Sergio Leone in occasione del ventennale della sua scomparsa. E' anche una buona scusa per piazzarci un'altra foto di Clint Eastwood...Enjoy!

Sergio Leone (Roma, 3 gennaio 1929 -- Roma, 30 aprile 1989)

"Guarda guarda chi si vede: il fumatore. Ti ricordi di me, amigo?... Ma
sì, El Paso."
"Il mondo è piccolo"
"Sì, e anche molto cattivo... Prova a accendere un altro fiammifero..."
"Abitualmente fumo dopo mangiato. Perché non torni tra dieci minuti?"
"Tra dieci minuti fumerai all'inferno. Alzati"

Questo scambio di battute tra Lee Van Cleef (Col. Mortimer) e Klaus
Kinski in "Per qualche dollaro in più" è solo uno dei tanti
memorabili
dialoghi presenti nei film di Sergio Leone, di cui oggi, 30 aprile,
ricorre il decimo anniversario della scomparsa.


"Al cuore Ramon, quando vuoi uccidere un uomo devi sparagli al
cuore!"
Il primo e più famoso teorema della filmografia leoniana ("Quando un
uomo con il fucile incontra uno con la pistola, quello con la pistola
è
un uomo morto") viene confutato nel finale di "Per un pugno di
dollari"
dall'eroe biondo, senza nome e senza passato (Clint Eastwood) che,
terminato il suo "compito", se ne va in groppa al suo mulo senza una
meta precisa.
E' l'inizio della leggenda e della fortuna che avvalsero a entrambi
(Leone e Eastwood), i quali si incontreranno anche nei due successivi
film per poi lasciarsi definitivamente, seguendo ognuno la propria
strada.


Ma la figura dell'eroe solitario, individualista e un po' anarchico
rimarrà una costante di tutta la produzione di Leone, attraverso i
personaggi di Armonica (Charles Bronson) e John (James Coburn) fino
ad
arrivare a quello più completo, il malinconico e perdente Noodles,
interpretato in maniera magistrale dal grande Bob De Niro.


Questo, come il tema dell'amicizia virile da una parte e la spietata
visualizzazione della violenza dall'altra, saranno gli elementi
cardine
del discorso cinematografico di Leone, ai quali bisogna aggiungere,
per
avere un minimo di completezza del quadro, il tocco ironico sempre
presente a vari livelli e spesso nelle situazioni più tragiche.


Ovviamente l'ironia, che la fa da padrona in tutta la trilogia del
dollaro, raggiungendo il suo apice ne "Il buono, il brutto, il
cattivo",
pian piano viene stemperata nella trilogia americana, quando il gioco
si
fa più serio, e arriva a toccare note molto amare nel dialogo finale
tra
Noodles e Max al termine di "C'era una volta in America":
"Un amico tradito non ha scelta. Deve sparare!"
"Vede senatore Bailey, in passato abbiamo ucciso per molti motivi, ma
il
suo caso non l'avremmo mai accettato"
"E' il tuo modo di vendicarti?"
"No, è solo il mio modo di vedere le cose."


Non è da meno, tuttavia, un altro grande scambio di battute alla fine
di
"C'era una volta il West" tra Armonica e Frank, sullo sfondo della
ferrovia che avanza inesorabilmente (il progresso) e che sta per
cancellare definitivamente le mitiche figure del vecchio e selvaggio
West:
"E così hai scoperto che non sei un uomo d'affari"
"Solo un uomo"
"Una razza vecchia, verranno altri Morton e la spazzeranno via"


Sono così tante le cose che emergono dalla visione dei suoi film, che
viene da chiedersi se Leone stesso fosse sempre stato pienamente
consapevole di tutti gli aspetti, le connessioni, i sentimenti e le
sensazioni che è riuscito a far scaturire, a provocare e a suscitare
con
le immagini, o se il tutto sia stato solo il frutto di una grande
abilità istintiva, di un talento naturale e innato che ha trovato
sfogo
in quel grande mezzo artistico che è il cinema.
Non lo so, forse è un po' dell'uno e un po' dell'altro. Poco importa
però, visti gli eclatanti risultati raggiunti.


Ci sarebbero, ovviamente, tanti altri aspetti da prendere in
considerazione, da quelli spettacolarmente tecnici, che vanno
dall'uso
particolare dello zoom agli stupefacenti dolly e piani sequenza (uno
su
tutti: l'arrivo di Jill alla stazione in "C'era una volta il West"),
al
montaggio (vedi il triello de "Il buono, il brutto, il cattivo"),
all'utilizzo della musica, che forse mai come nei film di Leone, ha
avuto un peso così determinante nella riuscita delle opere. Ma non
voglio tediare ulteriormente chi è arrivato a leggere fino a questa
riga, e soprattutto mi auguro, in futuro, di poter riuscire a
sviscerare
altri temi al riguardo.


Oggi, a conclusione di questo umile e modesto omaggio, voglio
ricordare
quella che per me resterà per sempre la più bella sequenza di tutti i
suoi film:
un uomo si rialza da terra, dopo che una cannonata l'ha fatto cadere
da
cavallo e si ritrova ai margini di un cimitero con le tombe disposte
in
cerchio. Parte un tema musicale inedito (e che verrà sfruttato solo
in
questa sequenza) e l'uomo inizia a correre tra le tombe. Alternando
campi lunghi a primi piani e a soggettive, in un crescendo musicale
sempre più alto, assistiamo per quattro minuti alla ricerca affannosa
dell'uomo che terminerà davanti alla croce con su scritto Arch
Stanton.
Protagonista, ovviamente, il grande Eli Wallach!


L'ultima immagine prima dei saluti va, invece, al fermo sul sorriso
di
Bob De Niro, l'ultimo fotogramma girato da Leone. Un sorriso
enigmatico,
che lascia lo spettatore nel dubbio se tutto quello che ha visto
nelle
quattro ore precedenti sia realmente accaduto o sia solo un sogno, il
frutto della fantasia di un consumatore di oppio.
Ma... ha forse un senso porsi questa domanda, quando tutto il cinema,
in
fondo, non è altro che un sogno...

Con immenso amore.

martedì 12 maggio 2009

GRRRRRRRAN TORINO!!!



Incredibile, splendido, commovente, strepitoso!
La recensione finisce qui perchè "Gran Torino" non è un film da cui si possa prescindere. Clint Eastwood mi conferma di meritare la mia stima senza frontiere. Mitico, mitico!
Se non lo andate a vedere siete dei piselloni (e chi ha visto "Fandango" sa cosa intendo).

lunedì 11 maggio 2009

Tempo libero? I consigli di Gemella Ciambella!





Provate anche voi questo passatempo: non costa niente, e' rilassante, e vi dara' molte soddisfazioni. Lo potete chiamare “osservare”, “contemplazione” o “peoplespotting”, ma si tratta sempre della stessa cosa: sedersi in un posto comodo e guardare la gente che passa.

Puo' sembrare, agli iper attivi, una cosa snervante o improduttiva, ma si tratta invece di una delle attivita' piu' sane che esistano. Trovo impagabile il prendersi un po' di tempo, tra un impegno e l'altro, per fermarsi, sedersi magari a bersi un caffe' , e osservare il mondo che passa davanti a noi, la gente e quello che fa passando, le attivita' di chi lavora.

Ho cominciato ad apprezzare questo che chiamo “il mio sport preferito” quando andai a Londra a vivere. All'epoca non conoscevo quasi nessuno: come passare gli interminabili pomeriggi dei week end da sola? Cinema e teatro putroppo sono da salasso e lo shopping...be', puo' diventare davvero pericoloso con troppo tempo e una carta di credito a disposizione! La risposta era li' al tavolino del bar.
Dopo una passeggiata in centro, mi sedevo in un bar a prendere qualcosa e a guardare le persone fuori dalla vetrina e dentro al caffe'. Come si vestivano, con chi andavano in giro, che “tipi” sembravano, etc. Devo ammettere che a Londra c'e' un bel via vai.

Ma a Berlino ho fatto davvero Bingo: nelle strade passa di tutto, dai nostalgici della ex DDR che ancora si vestono come negli anni 80', ai giovani modaioli che scimmiottano la moda inglese, ai veri berlinesi che si vestono in modo elegantemente bislacco (solo l'altro giorno ho visto una signora coi capelli viola la messinpiega, una tunica di lana e I jeans corti...).
Ci sono tutti, non manca nessuno...bambini con le mamme, coppiette sbaciucchiose, cani e gatti, gente di ogni razza ed eta'. Tutti sono spontanei, nessuno si cura del fatto che li posso osservare (entro certi limiti!) e io stessa, sono parte inconsapevole dello spettacolo.
Gia' perche' da qualche parte c'e' sicuramente qualcuno che fa il mio stesso sport e sta' notando che, per esempio, ho I capelli arruffati, dovrei davvero tagliarli, pero' ho una bella maglietta...e chissa' cosa ho comprato nel negozietto in Libauer Straße!

Soprattutto adesso che qui e' primavera piena, la gente tira fuori I suoi “vestiti migliori”, il che equivale ad una parata di colori e forme improbabili: bisogna guardarli due, tre, quattro volte per crederci davvero!

Provate anche voi...bevete un sorso della vostra bibita, rilassatevi e appoggiatevi allo schienale della sedia: lo spettacolo comincia! Improvvisamente un mondo pieno di umorismo si apre davanti agli occhi. Se si cerca di guardare le persone senza giudicarle o spiarle, come per magia si ha davvero l'impressione che la normalita' alla fine sia una cosa sopravvalutata. Almeno, questo e' l'effetto che ne ricavo io.
E quante storie si creano nella testa: che vita avra' quel tipo coi calzoncini gialli? Ma quella vecchietta avra' figli? E chissa' che lavoro faceva da giovane...quel bambino deve essere una peste a scuola...Certo, se si vive in un paesello la cosa e' un po' piu' complessa, dato che le persone sono sempre le stesse, ma dipende anche dai gusti, magari a qualcuno piace vedere sempre le stesse facce.

Questo passatempo si puo' a qualunque ora del giorno, da soli ma anche in compagnia: io e il mio ragazzo passiamo almeno un paio di ore ogni week end a guardare chi passa, facendoci ognuno la propria idea. E' un momento di pausa dall'avere impegni, dal “fare qualcosa”, un momento personale. E lo spettacolo e' sempre li', gratis e senza bisogno di un telecomando o di rewind.

Che altro dire? Buon divertimento! :o) :o)

sabato 9 maggio 2009

I figli degli uomini- Children of men



Con il consueto ritardo mi avvicino ad un film di cui avevo tanto sentito parlare quando uscì nei cinema.
Ambientato in una fatiscente e spettrale Londra del futuro che assomiglia a Mostar o Dubrovnik (fatta salva la grandiosità urbanistica)è la storia di un mondo destinato a scomparire perchè la natalità umana è scesa a zero. Non nascono bambini e la scienza non sembra sapere perchè e come porvi rimedio. Inconsciamente spinti dalla disperazione gli esseri umani vivono in modo sempre più brutale, divisi tra molto ricchi e molto poveri. I primi sono in minoranza,terrorizzati dai secondi (che sono molti di più)ed in particolare dagli ultimi tra gli ultimi, gli stranieri. Si servono pertanto del governo -che definire reazionario è poco- per perseguitarli. Coloro che non sono Inglesi sono ricercati, ghettizzati, concentrati in grandi campi fuori dalla città.
Theo, un ex attivista per la pace viene coinvolto dalla sua ex moglie nel tentativo di portare una donna immigrata rimasta incinta su una nave dove forse grazie a lei alcuni scienziati dissidenti potranno scoprire la causa dell'infertilità umana.
Le cose non vanno come previsto e Theo si trova a fuggire sia dalla polizia che dal gruppo di attivisti antigovernativi di cui fa parte la ex moglie che vogliono usare il nascituro a scopo politico.

Prima di tutto il film di Alfonso Cuaron è incredibilmente affascinante. Non so se sia la fotografia (quasi un bianco e nero), la sceneggiatura o le scene molto lunghe, ma si viene immediatamente catturati da una storia tutto sommato molto semplice e che in mano a un altro avrebbe potuto facilmente diventare un filmone sparaspara. E' invece talmente credibile, sia come ambientazioni, come previsione di un futuro ahimè non così lontano, come sviluppo psicologico dei personaggi che si rimane incollati allo schermo. E' il futuro, ma potrebbe essere domani e per certi versi è già oggi.
Impossibile non cogliere, dato il momento storico in cui il film è stato realizzato, una critica all'atteggiamento occidentale post 11 settembre. Ma anche un grido d'allarme: le conseguenze delle nostre azioni potrebbero essere inaspettate ed estreme.

Clive Owen (che secondo me potrebbe essere un buon James Bond)è simpatico,ha gli occhi da cucciolone, ma mi è parso un pò inespressivo, almeno a livello facciale. E' comunque a suo agio nei panni di Theo e ci si affeziona a lui, alla sua disinteressata abnegazione priva della pomposa retorica degli eroi dei film d'azione Americani, al suo non chiedersi mai il perchè di niente e al suo passare attraverso le difficcoltà senza cercare spiegazioni.
Da segnalare invece il mitico Michael Caine, meraviglioso scienziato frikkettone

Un film godibilissimo che fa anche pensare...che volete di più?:-)

Navigli Burning


Io non lo so, spero che la proposta della Lega a Milano sia la solita butade elettorale, perchè sennò c'è davvero da preoccuparsi.
Carrozze separate per milanesi (bianchi) e stranieri (neri)nei treni ATM...per la sicurezza? Perchè, scusate, le aggressioni di un qualunque genere sono a solo appannaggio degli stranieri? Non mi pare.
La sicurezza delle donne? Perchè, vengono infastidite solo dagli stranieri? No, scusate, ma anche questo non mi risulta. Un conto è prevedere delle carrozze notturne SOLO PER LE DONNE, come avviene per esempio a città del Messico, un conto è separare le persone di nazionalità ed etnia diversa.
Mi pare che roba del genere succedesse nel sud degli Stati Uniti 40, 45 anni fa. Ah, sì, e poi c'erano dei tipi in un continente lontano...sì, anche lì era il sud...sud...SUDAFRICA mi sembra, che facevano la stessa cosa, autobus per neri, autobus per bianchi, scuole per neri,scuole per bianchi...Ma come la chiamavano questa cosa? A...APh...APARTHIED?
E cosa prevede la Lega per le feste dell'estate in arrivo? Salamelle alla griglia servite da gente incappucciata e ballo liscio a lume di croci infuocate?

sabato 2 maggio 2009

Clint oh, Clint!



Questa settimana a lezione di Lingua dei Segni ho fatto uno show: il compito era descrivere una fotografia data dal prof. A me è toccato Clint Eastwood!
Beh, ammetto che l'insegnante si è ricordato della mia passione per Il Biondo, ma credo che sia stato l'intervento più lungo e più appassionato di tutta la lezione (circa 10 minuti).
Quello che sconvolge è che c'è ancora chi crede alla battuta di Sergio Leone sulle due espressioni di Clint. Che sia chiaro una volta per tutte, Eastwood ha imparato a recitare, come ha imparato a fare il regista. E' questo che lo rende tanto mitico, il fatto di essersi evoluto, di essere migliorato con gli anni, acquistando, anzichè perdendo. Come il buon vino.
Alla fine sono stata ricacciata al posto, ma avrei potuto andare avanti per un pezzo...Grande Clint!
PS Un giorno posterò il segno-nome di Clint Eastwood...
PS2 aproposito, ieri ho visto una puntata dei Simpsons in cui Clint Eastwood ballava e cantava con Lee Van Cleef!!