sabato 31 ottobre 2009

Horror Tram!


Ci sono giornate così: finito di lavorare vai alla fermata del tram, che ci mette tipo 20 minuti per arrivare. Quando finalmente sali ti sposti dal fondo verso la testa del mezzo. Rimani in piedi, e tiri fuori il tuo bel libro da leggere. Ma proprio mentre ti stai immergendo nella storia ti rendi conto di un movimento anomalo. All'inizio non ci fai caso, ma dopo 5 minuti non puoi più ignorare il tizio che davanti a te si sta facendo una pulizia profonda delle orecchie con solo ausilio della terza falange del proprio indice destro. Mentre guarda distrattamente fuori dal finestrino compie una vigorosa escavazione nel proprio condotto auricolare, per poi (è un'impressione ma non hai il coraggio di girare la testa per averne la certezza)mangiarsi l'unghia dello stesso dito -forse era troppo lunga e faceva male durante l'ispezione.

Che devi fare?

Ti sposti più in giù e ti metti vicino ad una giovanetta abbastanza impettita, che pare aspettarti per cominciare ad infilare le mani nelle proprie ballerine macilente, in modo da mostrare all'amica seduta di fronte i calletti sulle piante dei piedi. "Vedi?" dice. "E qui, e anche qui!". Dulcis in fundo, si alza un attimo in piedi per sistemarsi i jeans a vita bassa, che non appena siede si ritirano mostrando un'ampia porzione delle sue chiappe al pubblico.

A questo punto, meno male, è ora di scendere...

venerdì 30 ottobre 2009

Gemella Ciambella in libreria!- Il Piccolo Principe a fumetti illustrato da Joann Sfar





Credo ci siano libri e racconti su cui ormai e' difficile dire ancora qualcosa.
Libri come "Alice nel paese delle meraviglie" e "Peter Pan" sono cosi conosciuti e sono stati illustrati in talmente tanti modi e visti attraverso talmente tante ottiche che sembra impensabile poter trovare qualcosa di nuovo da esprimere graficamente su di loro. Il "Piccolo Principe" fa parte di questi libri. Aggiungiamo anche il fatto che gia' l'autore Saint Exupery ne diede una versione grafica e davvero l'opera del fumettista Joann Sfar sembra ancora piu' incredibile.

L'ho trovato in libreria qualche settimana fa, ovviamente nella versione tedesca "Der Kleine Prinz", e l'ho sfogliato, ho letto alcune pagine e mi ha davvero...commossa.

Il tratto di Sfar sembra pennino e ci presenta un nuovo Piccolo Principe: totalmente sproporzionato con una grossa testa ovale e due enormi espressivi occhioni azzurri. E' totalmente lontano dalle interpretazioni mielose e spesso troppo infantili che ne vengono fatte.
Anche gli altri personaggi sono diversi dal solito: l'aviatore non e' piu' il giovane eroe come viene spesso visualizzato, ha la pancia ed e' provato dai giorni nel deserto, non ha molti capelli in testa.
La rosa sembra l'incarnazione extra terrestre di Josephine Baker, eternamente sdraiata in una simil coppa di champagne come una diva del burlesque. Gli abitanti dei vari pianeti sembrano schizzi fatti su tovagliolini di carta al bar per i mostri di "Futurama".
La volpe e' come una rivelazione e mantiene lo stile a meta' tra l'incisione e l'espressionismo degli altri personaggi, ma con le sue grossissime orecchie ci fa capire che siamo in una favola psichedelica, dove tutto puo' sciogliersi e ricomporsi in modi diversi. E' una psichedelia che sa essere dolorosa, come lo erano forse le canzoni dei Genesis ai tempi di Peter Gabriel, come a volte lo sono le situazioni della vita, ma che il Piccolo Principe vive con invidiabile pragmatica.
La volpe sembra un maestro che conduce il piccolo principe nel cuore delle persone.

La narrazione, per quel poco che ho potuto leggere, e' ottima, con inaspettati momenti grotteschi (il piccolo principe all'inizio che ride e' quasi agghiacciante!) e silenzi (vignette senza dialogo) che tuonano durante lettura. I personaggi sono "reali", non reagiscono alla saccarina: per esempio l'Aviatore disegna la cassa con la pecora dentro perche' e' davvero stufo di sentire il Piccolo Principe pigolare incessantemente.
Certe cose si capiscono meglio senza parole e Joann Sfar evita il didascalismo mieloso che spesso avvolge questo racconto, raggiunge i cuori senza fare del "pietismo narrativo". Con pochi accorgimenti grafici, muti e subliminali (per esempio il Piccolo Principe che brilla di luce propria in un dialogo verso il finale della storia), Sfar raggiunge il nocciolo della questione, spiega senza spiegare.

Non conosco certo tutte le versioni disegnate del piccolo principe che sono state fatte, ma questa mi sembra davvero bellissima, come disegni e narrazione. Non deve essere stato un lavoro facile. Ho anche dato un'occhiata su internet ad altri libri di Sfar e mi sembra davvero che questo fumetto sia stato disegnato molto piu' di getto. E' un Piccolo Princpe "senza zucchero e dolcificanti", lucido e astratto. Non per tutti.

Qui sotto trovate anche un piccolo filmato pubblicitario della versione tedesca.

http://www.carlsen.de/web/comic/index?tab=&sorting=&sortcol=&sortdir=&itemsPerPage=&page=2&mode=detail

mercoledì 28 ottobre 2009

Il karaoke di Doppiaazione, SPECIALE!


Eccoci con un numero speciale della nostra rubrica canterina! Frittella ha scelto per voi un classico dei Monty Phyton: "Bright Side of Life", dal film "Brian di Nazareth".
La dedichiamo a tutti coloro che stanno passando un periodo cosìcosì. Lavoro indecente, suocere noiose, emorroidi, qualunque sia il vostro problema, guardate al lato illuminato della vita!

Ecco il link al video su You Tube!
http://www.youtube.com/watch?v=1loyjm4SOa0

words and music by Eric Idle

Some things in life are bad
They can really make you mad
Other things just make you swear and curse.
When you're chewing on life's gristle
Don't grumble, give a whistle
And this'll help things turn out for the best...

And...always look on the bright side of life...
Always look on the light side of life...

If life seems jolly rotten
There's something you've forgotten
And that's to laugh and smile and dance and sing.
When you're feeling in the dumps
Don't be silly chumps
Just purse your lips and whistle - that's the thing.

And...always look on the bright side of life...
Always look on the light side of life...

For life is quite absurd
And death's the final word
You must always face the curtain with a bow.
Forget about your sin - give the audience a grin
Enjoy it - it's your last chance anyhow.

So always look on the bright side of death
Just before you draw your terminal breath

Life's a piece of shit
When you look at it
Life's a laugh and death's a joke, it's true.
You'll see it's all a show
Keep 'em laughing as you go
Just remember that the last laugh is on you.

And always look on the bright side of life...
Always look on the right side of life...
(Come on guys, cheer up!)
Always look on the bright side of life...
Always look on the bright side of life...
(Worse things happen at sea, you know.)
Always look on the bright side of life...
(I mean - what have you got to lose?)
(You know, you come from nothing - you're going back to nothing.
What have you lost? Nothing!)
Always look on the right side of life...

martedì 27 ottobre 2009

Il karaoke di Doppiaazione!



Ciao a tutti! Questa settimana una canzone da cantare con tutto il fiato che avete in gola:
"Onda Calabra", del gruppo Parto delle nuvole pesanti, scritta Da Peppe Voltarelli, De Siena, Sirianni. Questa settimana grande novita': aggiungiamo link di Youtube per meglio entrare nel mood musicale!
Allora tutti insieme! Und die Kleine und die Spiele Und die Arbeit!!!!


http://www.youtube.com/watch?v=lR43btyC750


Onda Calabra

I tuoi occhi è un luogo della mente
Passa il fiume e non rimane niente
Sulla spiaggia ci sono le rose
Se le guardo non sono più rose
Sotto il cielo che non ride mai
Mi aspetterai cantando

Onda calabra
In doichlanda
Und die kleine
Und die spiele
Und die arbeit

Onda calabra
In doichlanda
Und die sonne
Und die sonne
Sceint alleine

I tuoi occhi é un luogo della mente
Passo il fiume e non ricordo niente
Sulla spiaggia ci sono le cose
Se le guardo non sono più cose
Sotto un cielo che non ride mai
Mi aspetterai cantando

Onda calabra...



(Foto di Daniele Bianchi)

venerdì 23 ottobre 2009

Quegli scheletri nell'armadio 2: Ciambella vi svela i segreti oscuri della sua libreria!

Ebbene si, esattamente come nell'armadio dei vestiti, ci sono nella mia (e credo anche nella vostra libreria) oscuri segreti che solo pochi conoscono.
Dunque, e' venuto il momento di rivelarvi alcuni di questi segreti, anche se ce ne sono molti altri...forse troppo imbarazzanti per essere rivelati!
Accontentavi di questi, per ora.

Nota: il libro sulle tecniche per diventare Ninja non ce l'ho piu' da tempo. L'ho regalato al mio amico ciccio.



Trinny e Susannah: "what you wear can change your life"
ovvero, cio' che indossi puo' cambiare la tua vita. Il titolo di questo libro e' rivelatore! Le due aristocratiche della TV inglese Trinny e Susannah, sono diventate famose per i loro programmi in cui rinnovavano il look a delle donne comuni, cambiando sistematicamente la loro percezione di se'. Da cumuletti di sciatti straccetti a dive del vicinato. Inutile dire che quando hanno trasferito la loro sapienza su pagina stampata ne ho gioito.
Alcuni consigli sono interessanti, altri sono da non prendere troppo sul serio: il rischio e' di trasformarsi in una maniaca come queste due. Eh si, dai tempi di Londra mi sono rilassata: prima leggevo questo libro come fosse la bibbia. E' comunque molto divertente da leggere con le amiche.




Golden Hands: "Encyclopedia of dressmaking"
Altro libro inglese, straordinario, che insegna come farsi i vestiti a casa propria. Un pezzo da collezione degli anni 70' (notate la sovracopertina strappata), reperito in un charity shop con Frittella. E' davvero spassoso vedere cio' che andava di moda una volta, e osservare con quanta professionalita' viene spiegato come confezionarsi una gonna a grembiule in stoffa trapuntata! Inutile aggiungere che l'ho regalato a Frittella, se lo merita proprio, ma e' talmente grossa questa enciclopedia, che non riesce mai a portarsela via. Nel frattempo io lo sfoglio e mi faccio quattro risate...




Alexander Oliver Oexmeling "Il manuale del filibustiere"
Tutti hanno bisogno di un hobby, e cosi Speck, l'uomo di Frittella, mi ha regalato questo pregevole testo antico rieditato da Mursia. Mi chiedo se c'e' anche un corso per pirati alla Volkhochschule...



Wolfgang Back und Jean Putz "Das hobbytech Buch 1"
mentre negli anni 70 in inghilterra i Monty Python diffondevano il panico in TV con il loro umorismo anarchico, in Germania si cerco' di dare un senso all'anarchia e cosi il programma "Hobbytech" nacque. Ideato per divulgare i principi della scienza uniti all'hobbistica, accanto a istruzioni per costruire barche tascabili e giare di terracotta, c'erano siparietti comici (appunto, come i Monty Phyton) che presentavano i vari segmenti e le varie idee. Insomma, anarchia con un fine. Si puo' rivivere la sensazione di questi momenti leggendo il libro, o almeno guardando le figure...




I libri dell'ignoto: "Atlantide e i continenti sommersi".
Queste leggende di mondi segreti e scomparsi mi hanno sempre affascinata. In questo volumetto degli anni 90 vengono presentate le leggende piu' celebri riguardanti i continenti sommersi. In realta' sono descritte con una certa velocita'e confusione, con riferimenti alla lettertaura antica Greca. Comunque per immedesimarsi di piu', consiglio la lettura nelle vacanze in Grecia...peccato che ci sia gia' stata, mi tocca aspettare l'anno prossimo.



Alison Jenkins: "The lost art of Towel Origami" ossia "L'arte perduta del Origami con asciugamani"
L'incredibile esiste. Altro che Ufo, altro che X-files. Date un'occhiata a questo pregevole volume regalatomi da Frittella e capirete. Questa tipa ha davvero studiato come ottenere delle gradevoli figure da salviette e asciugamani, e riesce a fare delle cose davvero incredibili. Non e' chiaro perche' lo fa, ma va bene. Devo dire che questa arte non e' stata dimenticata ancora in Grecia e Thailandia: l'ho visto coi miei occhi nelle pensioni!



Roger Corman: "Come ho fatto cento film ad Hollywood senza mai perdere un dollaro"
Il grande Roger Corman e' sempre attuale anche in questi anni 2000, dove la crisi sembra colpire duramente l'arte. Roger ha sempre fatto a meno di grossi budgets, tempera cartoncino e colla le sue armi per un cinema creativo e fai date. Lui si che ne ha di fantasia! Sogno che il prossimo 007 sia fatto con le sue idee e tecniche. Preparati Daniel Craig, un mostrone di fogli di plastica e coccoina e' sulla tua strada...



Tim Healey: The world's worst movies
Nel magico mondo del cinema ci vuole una guida, e "I peggiori film del mondo" sembra proprio il libro giusto! Un altro fantastico regalo di Frittella.
Ingmar Bergman? Steven Spielberg?¿ David Lean???? e chi sarebbero?!



Die DDR: eine Kronik Deutscher Geschichte
E sempre in tema di fantascienza, fantasia colla e cartone, un libro che racconta ben scandito, giorno per giorno, il periodo della Repubblica democratica tedesca. L'ho preso perche' essendo diviso in brevi capitoli lo ritenevo leggibile anche col mio livello di tedesco. Sbagliavo. Pero' ci sono tante figure interessanti.



Infine...
"Tante idee con le Patate" e di Jan Gympel "Tunnel mit Tiefgang"
Bo', ho messo insieme questi due libri solo perche' erano piccoli abbastanza per stare insieme nella stessa foto. Il primo e' un libretto di cucina che ho vinto anni fa in una tombola tra colleghi, c'e' ancora su il numero sopra.
Il secondo libro e' un interessante resoconto delle U-bahn di Berlino, fatto proprio un anno dopo l'apertura del muro percio' un interessante documento di storia urbana. Tanto per dare un senso a questa foto, potrei leggere il libro di cucina sulla U-bahn e il libro sulla U-bahn in cucina.


E voi quali scheletri nell'armadio avete? Avanti, confessatevi figlioli, scrivete una mail al nostro blog, possibilmente con foto del vostro "Scheletro" e le pubblicheremo.

giovedì 22 ottobre 2009

Gemella Ciambella e le sventure del mainstream, ovvero "Vengo anch'io. No, TU (in particolare TU) no!"


Forse l'avete gia' letto, qui Radio Eins e' impazzita: domani alle 16.00 Robbie Williams fara' un miniconcerto gratis al Mauerpark, Prenzlauer Berg.

Da un lato mi fa piacere perche' davvero, qui tutto puo' accadere, e in fondo Robbie Williams mi e' simpatico. Dall'altro lato mi vengono i nervi: dopo l'infausto arrivo nella nostra citta' della coppia Pitt-Jolie, adesso l'orsacchiotto trasgressivo del pop inglese. Ma perche' non se ne vanno in un posto da stars e ci lasciano in pace?!

martedì 20 ottobre 2009

Eventi urbani

Stasera sono andata a prelevare nel bancomat di fiducia, in via Padova. Si tratta di uno di quei distributori che sono costruiti nell'entrata della banca, con la porta scorrevole attivata dalla tua tessera bancomat.
Mentre il mio fidanzato cerca di aiutare una signora a depositare un assegno nella cassa continua e le fa notare che non c'è la girata, dunque non le sarà mai accreditato (mancano le basi, a questi correntisti!) e quella si lancia fuori alla ricerca di una penna, io mi applico alla ricarica del cellulare. Finisco. La porta a vetri si apre ed entra una donna con un passeggino. Lo posiziona all'interno. La porta si chiude. Improvvisamente la donna alza un braccio indicando fuori e URLA: "MA QUELLO è UNO DI ZELIG!"
Ci giriamo e vediamo un tizio dall'aria mesta che identifichiamo come uno dei "Fichi d'India". Non abbiamo controllato il colore dei suoi calzini.
Nessuno risponde all'invocazione della donna, non si leva un fiato. Il suo entusiasmo è schiacciato dalla nostra indifferenza.

Sign This!



La settimana scorsa ero ad un corso di lingua dei segni, il linguaggio usato dai sordi per comunicare senza parlare. E' appassionante e io sostengo che una volta iniziato sia come una droga. Delle persone che mi sono più vicine, solo mia zia ha abboccato all'amo di questa mia passione, per il resto mi circonda l'indifferenza più assoluta. Non che me ne importi, anche se, devo ammetterlo, a volte capita che mi venga naturale esprimermi a gesti e scontrarmi contro una faccia di pietra che non capisce cosa stia facendo sia un pò frustrante.
Ero a questa lezione e ad un tratto mi sono vista fuori dal gruppo e mi son detta "Guarda, non sembriamo un pò fessi a star qui a far finta di esser non udenti?" Qualcuno probabilmente darebbe una risposta positiva: per la società attuale, almeno quella italiana, il sordo più o meno grave (ci sono diversi gradi) deve imparare a parlare; si spinge per l'utilizzo massiccio di impianti e l'unico scopo pare essere "risolvere il problema". Personalmente ritengo che invece il problema vero sia tutto di noi udenti, che non sappiamo accettare un modo diverso di esprimersi e un ritmo diverso si comunicazione. Tanto per dirvene una, durante la mia ultima visita a Berlino ho visto due bambini, entrambe coclearizzati (è un impianto piuttosto invasivo che viene spacciato come una panacea), eppure, segnanti. Avendo la scelta (i coclearizzati dovrebbero essere in grado di parlare, oltre che di sentire, anche se dipende da diversi fattori) i due segnavano, e si divertivano un mondo. Non parlavano, anche se le loro accompagnatrici erano udenti (e segnanti).
Nella mia esigua esperienza posso dirvi che si tratta davvero sono un altro continente, come un colore con migliaia di sfumature. Non ce n'è uno uguale all'altro e ognuno ha bisogno di una cosa diversa. Però più o meno tutti posso imparare i segni e questi gli danno qualcosa di preziosissimo, la possibilità di comunicare. In fondo i non udenti, anche quelli più gravi, possono fare tutto quello che fanno gli altri, fisicamente. La comunicazione è l'unico vero ostacolo, e non avete idea di quanto questo possa limitarli: basta che vi troviate in un bar in un paese straniero e non sappiate come ordinare un caffè per averne un'idea. Moltiplicate la sensazione di frustrazione per tutte le azioni della vostra vita e avrete un quadro della fatica di un sordo in un mondo di udenti.
E allora? Allora faccio finta di essere sorda come facevo finta di essere inglese quando studiavo quella lingua. Non pretendo certo che tutti gli udenti imparino la lingua dei segni, anche se sarebbe bello. Ma non è neanche giusto che altri rinuncino ad una lingua a loro congeniale per eliminare il disturbo di uno sforzo extra di comunicazione agli udenti.

venerdì 16 ottobre 2009

Quando è troppo.


Ieri sera avrei voluto vedere "Paranoid Park", film di Gus Van Sant prestatomi da uno dei ragazzini della scuola in cui lavoro. Il mio compagno ha invece optato per un trash movie (nel senso che era una vera monnezza) con Mel Gibson, di quelli che quando sono terminati è come se non li avessi visti e ti chiedi "Quando inizia il film?". Subito dopo, per completare il mio già allegro stato d'animo, ha pensato bene di cambiar canale e fermarsi su Annozero. Qui, oltre ad assistere alle schermaglie tra un divertito Bersani ed un irritante ed irritato (al solito) Castelli, mi sono dovuta sorbire la povera Stefania Ariosto che raccontava come non avrebbe rifatto ciò che ha fatto incalzata da Belpietro, irrispettoso nei confronti non solo di una donna, ma di una donna che stava raccontando un periodo estremamente difficile della propria vita. Quando un tizio piccoletto, ben vestito, si è alzato in piedi invitato da una delle collaboratrici di Santoro e ha cominciato a sciorinare i motivi per cui Silvio Berlusconi doveva vincere un Nobel per la Pace ho pensato che fosse il comico della serata. In fondo, anche Ascanio Celestini ha uno stile molto sotto le righe, compassato quasi discreto. E poi Bersani si stava sganasciando. Invece dopo un pò ho capito l'atroce verità: non era uno scherzo, questo tizio diceva sul serio, era convinto o faceva finta di essere convinto di quello che stava dicendo (in effetti, ripeto, sembrava un attore).
A quel punto mi sono incazzata, ho mandato a quel paese il mio compagno per l'oscena serata televisiva che mi aveva fatto subire e sono andata a letto a leggere.

giovedì 15 ottobre 2009

Il Karaoke di Doppiaazione!

Questa settimana per nostro karaoke una scelta di Frittella, una canzone dei Gorillaz dedicata a uno dei meglio uomini di tutto il globo terracqueo! "Clint Eastwood"! Pronti a rappare? Yo!


Oh oh oh oh oh


I ain't happy, I'm feeling glad
I got sunshine in a bag
I'm usless but not for long
The future is coming on

I ain't happy, I'm feeling glad
I got sunshine in a bag
I'm usless but not for long
The future is coming on
It's coming on, it's coming on
(Rah, yeah)
It's coming on, it's coming on

Finally someone let me out of my cage
Now time for me is nothin' 'cos I'm couting no age
Now I couldn't be there now you shouldn't be scared
I'm good at repairs and I'm under each snare
Intangible (ah y'all) I bet you didn't think so
I command u to, panoramic view (you)
Look I'll make it all manageable
Pick and choose, sit and lose
All you different crews
Chicks and dudes, who you think is really kicking tunes

Picture you getting down and I'll picture too
Like you lit the fuse
You think it's fictional, mystical - maybe
Spiritual hero who appears on you to clear your view (yeah)
When you're too crazy
Lifeless for whose definition is for what life is
Priceless to you because I put ya on the hype shift
Did ya like it?
Gut smokin' righteous but one talkin' psychic
But among knows possess you with one though

I ain't happy, I'm feeling glad
I got sunshine in a bag
I'm usless but not for long
The future is coming on

I ain't happy, I'm feeling glad
I got sunshine in a bag
I'm useless but not for long
(That's right)
The future is coming on
It's coming on, it's coming on, it's coming on, it's coming on

The essence, the basics without it you make it
Allow me to make this child like nature
Rhythm you have it or you don't
That's a fallacy, I'm in them
Every sprout and tree, every child of peace
Every cloud and sea, you see with your eyes
You see destruction and demise
(That's right)
Corruption in the skies
From this xxxxxxx enterprise that i'm suked into your lies
The Russell that is muscles
The percussion he provides

For me I say God, y'all can see me now
'Cos you don't see with your eye
You perceive with your mind
That's the end (fuck em)
So I'm gonna stick around with Russ and be a mentor
Bust a few rounds of motherfuckers
Remember but the thought is
I brought all this so you can survive when law is lawless(right here)
Fearless, sensations that you thought was dead
No squealing, remember it's all in your head

I ain't happy, I'm feeling glad
I got sunshine in a bag
I'm usless but not for long
The future is coming on

I ain't happy, I'm feeling glad
I got sunshine in a bag
I'm usless but not for long
The future is coming on
It's coming on, it's coming on, it's coming on, it's coming on...

My Future (future)
It's coming on, it's coming on, it's coming on, it's coming on...
My future
It's coming on, it's coming on, it's coming on, it's coming on...
My future...

Saggezza dal divano
























Il mio amico Ciccio ha osservato la parabola d'importanza che ha subito l'influenza "A" e sintetizzato brillantemente tale parabola:
"Da 'L'ombra dello scorpione'* a Topo Gigio".
Grande Ciccio.
*"L'ombra dello scorpione" è un romanzo di Stephen King in cui si racconta di un'epidemia che quasi estingue il genere umano

domenica 11 ottobre 2009

Leningrad Cowboys Go to Berlin!!



Surreali, esilaranti, bravissimi! I Leningrad Cowboys non hanno tradito le aspettative. L'ormai storica band finlandese immortalata da Aki Kaurismaki in tre film e molti video è arrivata all' Astra di Friedrichshain a Berlino (un piccolo locale dietro casa di Ciambella!) con uno spettacolo divertententissimo e pieno di energia. La sala non è molto grande e il palco piuttosto minuto, soprattutto ricordando quello del Total Balalaika Show. Ma questo giro il coro dell'Armata Rossa non c'è. Ci sono però due "mega"schermi di televisori molto vecchi e due grossi scheletri come scenografia (il loro ultimo album si chiama "Patria o Muerte",d'ispirazione messicana).
Aprono lo show due coriste ballerine tuttofare che improvvisano una danza tzigana in playback su due violini; mentre suonano entra la band, che comprende tre chitarristi, una sezione di fiati e ovviamente un fisarmonicista, tutti forniti di ciuffi, occhiali da sole e scarpe dalla punta spropositata.
Attaccano immediatamente con "Back in the USSR" dei Beatles, creando immediato entusiasmo. Subito dopo "Fight for your right(to party)" dei Beastie Boys incrociata con "Enter Sandman" dei Metallica infiamma ulteriormente il pubblico. Si capisce che non si tratterà di una serata di lenti e balli del mattone. L'enorme cantante biondo (ha un'invidiabile, lunghissima chioma) si rifugia nel retro ed al suo posto ricompare Elvis Leningrad, che altri non è se non il suonatore di trombone. Canta una "Viva Las Vegas"in versione Brasiliana. Subito dopo rientra il cantante "ufficiale" e riprende una raffica di successi per lo più in versione heavy metal. Molto bella "Perfect day" e grandissima "Ring of fire", dedicata a Johnny Cash in una specie di girandola country, metal, balcanica. I Leningrad sono grandiosi strumentisti e per loro è veramente uno scherzo cambiare arrangiamento in continuazione. Non sbagliano una nota, sono veramente infallibili. In ogni cover ne mettono tre o quattro, non risparmiando alcun genere musicale, dal punk al surf, al pop anni 80', a riprova della loro straordinaria abilità.
La loro messinscena è terribilmente ironica: proiettano immagini di filmati della Russia comunista mentre cantano i grandi successi del rock americano, deridono l'occidente che ha demonizzato il comunismo e il comunismo stesso facendosi beffe della guerra fredda e dei blocchi contrapposti. Mentre fuori Berlino celebra la riunificazione a senso unico, il gruppo Finlandese si prende gioco di tutto e di tutti.
Quando sul palco compare l'uomo aragosta (uno dei chitarristi) sappiamo di essere ormai in una dimensione parallela, di esclusiva proprietà dei Leningrad. L'uomo aragosta canta una canzone in Giapponese e poi lascia il microfono alle due coriste, che nel frattempo si sono cambiate credo per la terza volta e ci cantano e fanno ballare la "Ketchup song". E poi ancora, una delle mie canzoni preferite, "Delilah" che cantò Tom Jones e "Sweet home Alabama". Grandi grandi grandi.
Si salta, si canta, si strilla, sono esaltata!!! Sono talmente fuori di me dall'entusiasmo che non mi accorgo della freddezza di parte del pubblico, forse un pò troppo intellettuale e in là con l'età per scatenarsi. Me ne informerà mio cognato Brotchen, visibilmente infastidito da tanta flemma.
Peccato che il concerto duri veramente poco, un'ora e mezza intensissima, ma terribilmente breve. I bis sono due, interminabili e goduti al massimo: il primo è una canzone che purtroppo non ho riconosciuto in versione heavy, e il secondo è "Those were the days".
E' divertente e liberatorio, qualunque sia il vostro gusto i Leningrad possono soddisfarvi con la loro bravura e dimostrarvi che si può suonare bene e fare spettacolo; e sono ironici, una vera manna in questi tempi grami in cui la gente (rockstar ma non solo), soprattutto da noi, si prende tanto sul serio.
Se penso all'Italia mi sembra impossibile che possano venirci in concerto. Soprattutto di questi tempi nessuno capirebbe la loro comicità e magari sarebbero pure censurati.
Meno male che in Germania suonano spesso. Appena possibile voglio rivederli perchè mi sono piaciuti da matti e se avete l'occasione, andateci anche voi!

Vi segnalo il loro sito, dove tra l'altro potete ordinare i dischi (che pare non siano in vendita nei negozi) http://www.leningradcowboys.fi/

Di tutta l'erba

Occupandomi per lavoro e per passione della sordità (non quella della nonnina ottuagenaria ma quella di persone nate tali o divenute sorde in seguito a malattia), sono venuta in contatto col mondo della disabilità. Nonostante la peculiarità di questa condizione (che crea soprattutto un handicap comunicativo), una volta nel giro è quasi impossibile non venire in contatto con persone che lavorano con ciechi, autistici, e persone con handicap molto gravi, psichici e fisici. E se non conosci qualcuno che ci lavora, ti verrà quasi sicuramente offerto un lavoro con persone disabili.
Dopo un pò di tempo ti rendi però conto che per le istituzioni, una disabilità vale sostanzialmente un'altra. Al di là infatti delle sovvenzioni, è chiaro che per molti un sordo o un disabile motorio sono la stessa cosa di un autistico o di una persona affetta da sindrome di down.

Oltre ad essere di per sè una fesseria, perchè è ovvio che le terapie e le strategie didattiche (lavoro a scuola) non possono essere uguali per tutti, questo atteggiamento evidenzia un totale disinteresse a che i disabili entrino a pieno titolo a far parte della società, realizzandosi sia nella vita privata che in quella lavorativa. La cosa importante per le istituzioni sembra passare a qualcuno la patata bollente, poco importa se ha una preparazione adeguata. Succede così che molti sordi abbiano assistenti alla comunicazione che non conoscono la lingua dei segni e pretendono di essere ascoltate, o che ti venga proposto di seguire per le ferie persone con disabilità non identificate quando la tua specializzazione è sui non udenti. Potremmo parlare degli insegnanti di sostegno, che accettano il lavoro solo per una questione economica e a volte sono talmente disinteressati agli allievi che devono seguire dal cogliere qualunque occasione per abbandonarli con qualche compito assurdo mentre loro si dedicano ad altro. E questi sono solo i casi capitati a me.
Sono lavori mal pagati e poco considerati, dunque non ci si può aspettare grande qualità del servizio, anche se ho conosciuto persone che fanno molto più di quanto la paga imporrebbe loro. La sostanza comunque, è che a nessuno importa se un ragazzo con un qualunque handicap raggiunge il suo massimo di risultati a scuola, a nessuno importa che sia seguito adeguatamente con gli strumenti più adatti e integrato con tutti gli altri ragazzi. Sono tutti "handicappati" e quindi tanto vale isolarli in un gruppo unico.
E' un atteggiamento che genera pietismo e mancanza di professionalità, quando è l'ultima cosa di cui queste persone hanno bisogno. Insomma, non sarebbe ora di uscire da questa cultura della "provvidenza" che affida i bisognosi al caso e al buon cuore altrui? Non dimentichiamoci che di soldi intorno a queste persone ne girano un mucchio, solo che vanno troppo spesso a chi assume personale inesperto e lo manda allo sbaraglio, creando un altro tipo di problema, quello del lavoratore che se prende seriamente il suo ruolo si sente inadeguato e frustrato.
Son cose che fanno incazzare, ve l'assicuro.
La pietà non è necessariamente rispetto. E penso che i "disabili" se ne facciano ben poco della pietà e molto più del rispetto. Rispetto è dar loro la possibilità di realizzarsi come tutti gli altri, seguendo le loro esigenze, pretendendo anche perchè se nessuno pretende da noi, ci sediamo. Belle parole, che non sono la prima a dire, neanche l'ultima. Purtroppo.

sabato 10 ottobre 2009

Archeologia Oggi 3

Lanterna Greca del terzo periodo del forno a legna. Notate la raffinata fattura del manico a coda di scorpione.

giovedì 8 ottobre 2009

Karaoke!


Un pò in ritardo, ma ecco la seconda fantastica puntata del nostro Karaoke! Questa volta a scegliere è stata Ciambella, e che scelta! "Seven Nation Army" dei White Stripes! Tutti in coro!
PS, Bart e Millhouse non sono membri dei White Stripes

I'm gonna fight 'em off
A seven nation army couldn't hold me back
They're gonna rip it off
Taking their time right behind my back
And I'm talking to myself at night
Because I can't forget
Back and forth through my mind
Behind a cigarette
And the message coming from my eyes
Says leave it alone

Don't want to hear about it
Every single one's got a story to tell
Everyone knows about it
From the Queen of England to the hounds of hell
And if I catch it coming back my way
I'm gonna serve it to you
And that ain't what you want to hear,
But that's what I'll do
And the feeling coming from my bones
Says find a home

I'm going to Wichita
Far from this opera for evermore
I'm gonna work the straw
Make the sweat drip out of every pore
And I'm bleeding, and I'm bleeding, and I'm bleeding
Right before the lord
All the words are gonna bleed from me
And I will think no more
And the stains coming from my blood
Tell me go back home


lunedì 5 ottobre 2009

Leningrad Day!

Il giorno e' arrivato! La lacca e' pronta, le scarpe appuntite lucidate! Stasera alle 21 Leningrad Cowboys Meet Ciambella e Frittella!