martedì 26 gennaio 2010

Gemella Ciambella nel "Immaginarium of Doctor Parnassus"




La settimana scorsa sono andata con Brötchen e il nostro amico Knödel a vedere questo film in un Multiplex di Alexander Platz. Ho avuto fortuna: Avatar era esaurito, e cosi ci siamo orientati su questo film. Terry Gilliam e' nei primi posti della mia personale classifica registi, mentre Cameron non ricordo nemmeno se ci e' mai entrato.

E' difficile introdurre la storia senza raccontare troppo, ma ci provero'...a Londra, il teatro ambulante del Dottor Parnassus cerca di portare colore nella vita dei frettolosi e distratti passanti. Il contrasto tra la citta' moderna e barbara con questo favolistico spettacolo d'altri tempi (ricorda un Vaudeville) e' stranissimo ma intrippante. Un violento passante ubriaco assalta il teatro nelle prime scene, ma viene risucchiato in uno specchio che si rivela magico. Il bastardo non ne uscira' mai piu'.
Sul teatro ambulante oltre al Dottor Parnassus, la figlia Valentina, il primo attore Anton e Percy che lo aiutano nella sua opera di portare fantasia e magia nelle strade della fagocitante citta'.
Ma i nostri non sono soli...un fastidioso tipo vestito di nero, Mr Nick li segue e costui si diverte a tormentare il vecchio e malato Dr Parnassus. Scopriremo poi che si tratta del diavolo in persona.

Una notte i nostri eroi, passando dal ponte dei Frati Neri nella South Bank salvano un misterioso personaggio vestito di bianco che sembra aver tentato il suicidio impiccandosi al ponte.
L'entrata in scena di Tony (Heath Ledger) sconvolge gli equilibri gia' precari del gruppo: Valentina si infatua dell'affascinante straniero, che oltre a belle maniere sembra dotato di uno spirito da imbonitore non indifferente. Intanto ad Anton, segretamente innamorato di Valentina, rode il fegato, mentre il Dottor Parnassus sembra molto felice di avere a bordo qualcun altro che abbia voglia di mettersi in viaggio con loro.

La storia e' lunghissima da spiegare, questa era solo la premessa! Vi diro' solo che c'e' di tutto: visioni magiche, amore, tradimento, patti col demonio, etc etc.

"The immaginarium of doctor Parnassus" (o in tedesco "Kabinett of Doktor Parnassus) e' una storia magica, che richiama molto "La leggenda del re pescatore" per l'ambientazione in una citta' moderna, dove pero' la magia e' visibile solo a chi la vuole vedere.

La storia e' davvero "Gilliamesque", ancora una volta parla di sogni, di amore, dell' importanza di continuare a sognare ma anche della responsabilita' che le nostre azioni hanno sulla vita degli altri e del prezzo che si paga per gli errori che si fanno.
Il teatro del Dottor Parnassus si scontra contro questi barbari che popolano le strade, troppo indaffarati e distratti dal ricordarsi che cosa veramente si nasconde nei loro cuori. Con la compassione di un monaco buddista e la tenacia di Don Chisciotte, Parnassus va avanti, cercando di ricordare alla gente che avere denaro e beni di consumo non nutre la fantasia e anzi, allontana dalla vera felicita'.

La narrazione di Terry Gilliam e' come sempre contraria a tutti i manuali di sceneggiatura: non c'e' mai un momento in cui i presonaggi sono al top e pensano (insieme col pubblico) "Fico, stavolta e' fatta!" per poi cadere e rialzarsi: come ne "L'esercito delle 12 scimmie" c'e' sempre un qualcosa di ineluttabile e malinconico nell'aria, i pochi guizzi di felicita' sembrano instabili fin dall'inizio. Tuttavia c'e' sempre una sottile ironia, impossibile non ridere in alcuni momenti a sorpresa.

Per me e' stata un'esperienza visiva ed emotiva: ho rivisto pezzi di Londra che sapevo descrivere a menadito (finalmente ho potuto vedere internamente Battersea Power Station sulla south bank, normalmente chiusa al pubblico) e anche la city, le macchiette dei tipici Londinesi sono assolutamente azzeccate. E poi c'erano mille riferimenti visivi a libri, film, cartoni animati (il teatro ricorda "Il castello di Owl", lo specchio "Alice", e anche Tony, impiccato sotto il ponte dei Frati neri ha un lugubre rimando al faccendiere Calvi, "suicidato" negli anni 80'). Il bizzarro connubio di effetti non-speciali, costumi elaborati e mondi 3D e' una festa per gli occhi senza fine (naturalmente per chi ha occhi per vedere).

Ottima la scelta degli attori, a partire da Parnassus , un grandioso Christopher Plummer (quanti anni ha? 500?), Heath Ledger, l'ironico e perfido Tom Waits, Andrew Garfield, Verne Troyer che interpreta una parte non stereotipata ma anzi che si beffa della classica figura del nano da circo. E a sorpresa Lily Cole, la modella inglese con la faccia di Bambola che interpreta Valentina...anche lei sa recitare (almeno in questo ruolo)! I tre sostituti di Ledger, che interpretano il personaggio di Tony attraverso l'immaginarium sono perfetti: Johnny Depp fa il seducente con una tipica riccastra avventuratasi nell'immaginarium, Jude Law con la sua faccetta da carogna impersona benissimo l'avidita' e l'arrivismo, mentre Colin Farrell sembra davvero un viscido mafioso superstar. Il trucco di trasformare il personaggio di Tony in un attore diverso ogni volta che entra nell'immaginarium e' stata dettata dall'esigenza di finire il film senza Ledger, ma funziona benissimo e aggiunge piu' magia all'intera storia.

Terry Gilliam e' per me l'Orson Welles dei nostri giorni: la sua grandiosita' e fantasia, la sua notoria sfiga e i budgets astrali sembrano in parallelo con l'opera del grande Orson.
Spero che a Terry vada meglio...e che dopo tanta sfiga che ha perseguitato anche questo film (la morte di Heath Ledger) ci sia il successo che merita. Speriamo che la triste fine di Heath Ledger non oscuri con le solite patetiche leggende urbane, l'opera di Gilliam e della sua banda, sarebbe un peccato!

In conclusione, un film da vedere col cuore. Lasciatevi risucchiare anche voi nell'Immaginarium del Dottor Parnassus, per ricordarvi se lo avete mai dimenticato, quali sono i sogni segreti che dormono dentro di voi, e intendo quelli veri e non le ossessioni feticcio, come quelle costruite da Mr Nick.

In Terry Gilliam we trust!! :o)

sabato 23 gennaio 2010

L'invasione degli ultracineforum!


Speck non va pazzo per il cinema. In dieci anni ci siamo stati due volte, lo scorso anno. La cosa che odia di più però è il "cineforum", ovvero le chiacchiere critiche che si fanno prima, durante e dopo aver visto un film.
Uno dei più grandi divertimenti miei e di Ciambella è "La serata Horror" a casa del nostro miglior amico. Da sempre ci riuniamo, mangiamo una pizza e guardiamo un film, preferibilmente di serie B, sparlando, commentando e facendo battute. Ovviamente tutto questo parlare porta a discutere di altre pellicole e in breve ci si trova coinvolti in un cineforum in piena regola.
Normalmente Speck utilizza la tecnica dell'animale morto, ovvero si addormenta dopo appena dieci minuti di proiezione.
Ma per sua sfortuna, il cineforum lo insegue dappertutto: tutti i martedì s'incontra al bar con i suoi amici. Normalmente parlano di musica, ma di recente uno di questi amici ha fatto outing e si è rivelato un appassionato cinefilo di pellicole trash, musicali e anni 60.
Speck c'è rimasto male, mi ha detto (testuali parole) "Da lui non me l'aspettavo". E vista la facilità con cui riesco a trascinarlo in conversazioni cinematografiche, mi ha pure proibito di accennare a qualsivoglia pellicola in sua presenza!
C'è di più: per una legge energetica che dice che attiri coloro che ti sono simili, pare che in questo periodo io attiri un sacco di gente che ama parlare di cinema! Così a scuola, o ad uno dei miei corsi trovo sempre il modo per intessere lunghe discussioni sui film dei Fratelli Cohen o la migliore interpretazione di Clint Eastwood. Speck è accerchiato, come il protagonista de "L'invasione degli Ultracorpi" che nel finale cerca di avvertire l'umanità dell'incombente pericolo!
Ci riuscirà??!??!?!?!

martedì 19 gennaio 2010

Dirty Pretty Things, un film di Stephen Frears


Alcuni anni fa vidi questo film a Londra.
Eravamo in 4 o 5 in sala, una domenica pomeriggio in Brixton, a vedere questo film che parla della situazione degli immigrati in Europa, in questo caso a Londra.

Audrey Tatou, fresca dal successo di "Amelie' " affronto' all'epoca un personaggio molto diverso, che lotta ogni giorno per mantenere fede ai propri principi. Insieme a lei, Chiwetel Ejiofor che interpreta un dottore Nigeriano. Entrambi sono immigrati clandestini, lavorano in nero in un hotel londinese insieme ad altri personaggi nella stessa situazione, sopportando vessazioni di ogni genere, nel nome del sogno di una vita migliore.

I protagonisti passano di tutto, maltrattati dai loro "padroni" che pero' non sanno a chi altro chiedere (o ordinare) aiuto nel momento del bisogno. Sono intrappolati tra malviventi che fanno di loro cio' che vogliono, e la paura di essere scoperti dalle autorita' costituite ed essere rispediti dagli inferni da cui sono scappati. Sullo sfondo, gli ignari cittadini, i clienti dell'hotel.

Certo la realta' e' ancora piu' sconvolgente del film, come dimostrano i fatti che stanno accadendo in Calabria, ma io uscii dal cinema in lacrime.
In particolare il discorso che verso la fine del film il dottore fa al suo aguzzino. Non lo ricordo parola per parola, ma il succo era questo: noi (gli immigrati) per voi siamo delle piccole cose, belle e sporche, che disprezzate, ma che fanno tutto per voi.

Ed e' cosi. Gli immigrati sono come oscuri oggetti del piacere dei paesi ricchi che li "ospitano".
Essi cercano nella maggior parte dei casi un posto senza guerra e accettano lavori a volte al di sotto delle loro qualifiche pur di vivere. Chi li sfrutta li usa e li butta come meglio crede, li disprezza ma ormai non ne puo' piu' fare a meno perche' ai "nativi del posto" non interessa piu' raccogliere pomodori o conciare pelli nelle fabbriche. La cosa mostruosa e' che queste persone sono trattate come oggetti.
Guardate nei bar, nei ristoranti, nelle edicole...chi pulisce gli uffici la sera? Chi vi serve il caffe'? chi vi vende il pane? Sono loro, le piccole cose, belle e sporche.

I governi invece di sparar cazzate e rendersi complici della malavita dovrebbero avere compassione, cercare di aiutare l'integrazione e garantire diritti a "nativi" ed immigrati.

Vi consiglio di vedere il film di Frears, anche se e´solo un film e' molto istruttivo.

lunedì 18 gennaio 2010

La battuta cinematografica della settimana



Non mi riferisco direttamente ad una battuta detta in un film ma ad un fatto che suona come una battuta.

Ieri leggiucchiavo un giornalino di cinema che ho preso al Cinestar di Alexander Platz, e tra le varie anticipazioni leggo questa: nel nuovo film di Iron Man, interpretato come il primo dal fantastico Robert Downey Jr., il personaggio di Black Widow (Vedova Nera) sara' interpretato da...Scarlet Johanson!!

HAHAHAHHAHAHAHHAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHHA
HAHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHHA
HAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHHAHAHAHHAHAHHAHAHAHHAHHHA
HAHAHAHAHHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHHAHAHAHAHHAHAHHAHAHAHHAHAHAH!!!

Cioe'...e' uno scherzo?! A fianco della notizia una foto della nostra Scarlet-bocca-a-cuore
vestita di nero e truccata in modo da farci credere di doverla prendere seriamente. Con cosa dovrebbe spaventare Tony Stark? con lo smalto delle unghiette? O minaccera' di gonfiare le tette fino a farle esplodere se non la ascoltano? Nah, l'unica cattiva davvero di carattere era la Cat Woman di Michelle Pfeiffer...

sabato 16 gennaio 2010

I Muse e Dee Dee


Non so quanti di voi conoscano il cartone animato "Il laboratorio di Dexter", una serie trasmessa dal digitale terrestre in cui un "genio bambino" (come ama definirsi Dexter stesso) dell'apparente età di 6 anni esegue fantastici esperimenti, incontra gli alieni e mille altre cose, mentre cerca di tenere alla larga la sorella maggiore Dee Dee. Lei ha circa 10 anni, ma non li dimostra. Almeno, il suo cervello: Dee Dee vive in un mondo rosa con cavallini di peluche da pettinare e scarpette da ballo perennemente ai piedi. E' sciroccata non poco (forse ha preso da mamma e papà), anche se è sicuramente più simpatica del suo seriosissimo fratellino.
Beh, perchè vi parlo di lei? Mmm, forse non riuscirò a spiegarvelo, ma ci proverò lo stesso.
Stamattina, mentre ero sul metrò ho messo nel lettore cd (non voglio cedere alla barbarie dell'mp3) "Origins of Simmetry" dei Muse. Vi ho già descritto in passato i motivi per cui questo gruppo mi piace tanto, ma oggi ne ho scoperto un altro: i Muse sono perfetti per il mondo di Dee Dee, esagerati, sentimentali, favolistici. La loro musica forse non sarà particolarmente intelligente, non sarà rough, ma è proprio questo il suo bello. Sarebbe la colonna sonora perfetta per una battaglia tra draghi e cavalieri, per attraversare un luogo immaginario popolato di unicorni, fate e maghi cattivi...Non dico che faccia sognare, ma se avete dei sogni può bene accompagnarli. E' completamente slegata dalla realtà, ma in fondo di quella parlano già in tanti. Dunque...

giovedì 14 gennaio 2010

Una sera da single

Non capita spesso che il mio fidanzato se ne esca la sera senza di me, ma devo dire che quando succede ho qualche ora di tranquillità e di autonomia.
E allora, come organizzo questo tempo?

Beh, prima di tutto oggi me ne sono uscita per andare al mio negozietto di libri e dischi usati dove ho comprato un mucchio di roba, un libro di Pamuk per il mio fidanzato, uno Nick Hornby per me, un cd dei Rem ("Automatic for the people"), uno di Bowie ("Ziggy Stardust"), uno di Gaber ("Teatro canzone") ed il primo dei Blind Melon. Ah, e un dvd di Capitan Harlock per Ciambella, per il quale sono stata adeguatamente presa per culo dal negoziante.

Poi, sono tornata a casa ed ho scritto un pò di materiale per la scuola. Dopo mi ha chiamato il mio amico Paolo per raccontarmi le sue ultime novità e poi mi sono dedicata alla cucina...cosa potevo cucinarmi? Ci voleva qualcosa di speciale, qualcosa che col fidanzato non si può fare...Ma certo! I falafel! Le polpette di ceci fritte che vengono dal medio oriente. Avevo giusto una confezione di preparato istantaneo...

Ok, mi metto all'opera: allora, "versare il contenuto della busta in una terrina ed aggiungere acqua". Lo faccio, ma commetto un errore, ci metto troppa acqua. Il risultato è una pastella che sembra più adatta a fare le crepes che i falafel, ma decido di friggerla ugualmente. La mistura si dimostra subito propensa ad attaccarsi al fondo della padella, nonchè affamata di grassi: infatti si risucchia praticamente tutto l'olio della padella trasformandosi in una montagna di panatura da bastoncini findus.
Eh, ma io non mi arrendo, anche perchè non ho altro da cucinare, se non dietro lunga preparazione. Così metto la panatura in un panino e ci spalmo una crema di rafano...il risultato è commestibile,ma insomma, non me l'aspettavo così.

Ora che ho in qualche modo mangiato, mi siedo davanti alla tv e guardo "L'ultimo re di Scozia", che mi ha prestato uno dei ragazzi a scuola...La gatta è assopita beatamente sul tappeto...In fondo, non è così male....

sabato 9 gennaio 2010

Vergogna


Provo vergogna, per quanto sta accadendo in Calabria, per le aggressioni ai lavoratori extracomunitari (molti dei quali rifugiati), presi a bastonate e fucilate per essersi ribellati ad una condizione disumana. Provo vergogna per questo paese che sta sprofondando nella barbarie. Leggete

lunedì 4 gennaio 2010

Il Karaoke di Doppiaazione!





Bene arrivati nel 2010! Iniziamo l'anno con una canzone di Bennato quando eravamo fanciulle io e Frittella, la sempre attuale "In prigione in prigione!" di Bennato. Questo pregevole pezzo prende spunto, come tutti sanno, da un ironico episodio di "Pinocchio" in cui Collodi descrive un mondo alla rovescia, dove gli onesti vanno in galera e i furfanti invece no, han pure ragione!
Mmmmm...
Tutti insieme adesso!

In prigione, in prigione! di Edoardo Bennato (dall'album Burattino senza fili)

Tu che sei innocente
tu che non hai fatto niente
tu che ti lamenti
perchè ti hanno imbrogliato
allora adesso senti:

Tu andrai in prigione
in prigione, in prigione
proprio tu, in prigione
e che ti serva da lezione!

Tu che hai rispettato
le leggi dello stato
ti senti sfortunato
ti senti perseguitato, offeso
amareggiato, allora:

In prigione, in prigione!...

Tu che hai calcolato
tu che hai provveduto
tu che non hai mai sgarrato
tu che alla giustizia
ci hai sempre creduto

Tu andrai in prigione!

Tu che indaghi sempre
sul conto della gente
e non ti fermi alle apparenze
ma analizzi, scavi e poi
sputi le sentenze, allora:

In prigione, in prigione!

Tu che sei avvocato
serio e preparato
ridi e scherzi poco
ma conosci tutte le regole
del gioco, allora:

In prigione, in prigione!

e tutti i professori
medici e dottori
notabili e avvocati
e tutti i capi
dei sindacati, tutti!

Tutti quanti in prigione!

Quanta gente onesta
tutta preparata a festa
che si avvia verso il mare
li dovete bloccare, fermare
catturare, si

per madarli in prigione!
in prigione, in prigione
tutti quanti in prigione
e che vi serva da lezione!

In prigione, in prigione
in prigione, in prigione!
E non dò spiegazione!

coro anche tu in prigione
tu vuoi fare il santone
anche tu in prigione
anche tu in prigione!

no lasciatemi!
c'è un errore
io sono il giudice
lasciatemi, c'è un errore
no, no, c'è un errore!...

domenica 3 gennaio 2010

Frittella, Speck e la Psyco Gatta


Da anni aspettavo di avere un gatto: non c'è niente di più coccoloso di un gatto, di più amabile di un gatto, di più gattoso di un gatto. Certo, speravo che l'avrei trovato (o meglio, mi avrebbe trovata) quando mi fossi trasferita in campagna, ma non è stato così. I miei genitori mi hanno blandita per circa un mese: "C'è una micina in cortile, oh così bella, noi non la possiamo tenere, ma voi..."
Ho resistito fino a che ho potuto, ma poi le temperature siberiane delle scorse settimane mi hanno fatto temere che della micetta rimanesse una specie di bastoncino findus peloso e ho ceduto. Poco prima di Natale mio padre mi ha portato la piccola Lena, una tartarugata di circa tre anni a pelo lungo. Una gatta terrorizzata e molto, molto STRANA.
Ha paura di tutto, ma suppongo che per un animale vissuto nella pace della campagna, ritrovarsi in un appartamento di città, pieno di rumori assurdi (e quello di Speck è particolarmente rumoroso, con i vicini che trapanano i muri ad ore improbabili, il ristorante filippino dove si canta e si suona, la setta del sottoscala...) sia un bello shock.
Non solo: chiccazzo sono questi due bipedi che popolano codesto luogo? Sempre così assurdamente premurosi, desiderosi di farmi contenta? Sono sicura che ogni tanto se l'è chiesto.

Sicuramente Lena (questo il suo nome definitivo, almeno fichè lo gradisce) non ha avuto una vita facile, ma fa un sacco di cose curiose, anche per un gatto. Per esempio, ha un rapporto di colpa e vergogna coi propri escrementi. Il primo giorno che è stata da noi non ha fatto nè pipì nè pupù, ma il mattino dopo se l'è fatta addosso sotto al letto. Fare la cacca per lei era un vero dramma, la teneva finchè non scoppiava e allora finiva per mollarla dove si trovava (una volta quasi sul letto!). Poi, con pazienza, Speck le ha fatto vedere dove era il caso che la facesse e la faccenda si è sistemata. Resta il fatto che non possiamo entrare in bagno mentre lei fa i bisognini, perchè si spaventa e schizza via. Schizza via pure se entra in bagno e sei seduto sulla tazza o ti stai lavando i denti...
Anche il pranzo, la cena e gli spuntini preferisce consumarli in privato, guai ad arrivare in cucina mentre sgrufola nella sua ciotola, gira il capoccino e quasi certamente se la darà a gambe o vi soffierà...
Inutile poi cercare di farla giocare, perchè non gioca, almeno con noi. Di giorno ci copriamo di ridicolo cercando d'invogliarla al gioco come tutti i gatti e tentando finti inseguimenti che hanno il solo effetto di terrorizzarla. Inutile agitarle un nastro davanti, non guarderà quello, ma voi che lo muovete sperando che ne sia attratta, mentre lei probabilmente si chiede perchè stai agitando quell'oggetto con tanto entusiasmo. Tra l'altro ne consegue che non sia possibile ipnotizzarla facendole dondolare un orologio vicino agli occhi.
In compenso la notte tu dormi e lei saltella dando addosso ad un tappo di sughero o alla pallina che le ho comprato ma che di giorno ignora con noia.
Oh, e guarda la televisione, prediligendo programmi intellettuali, senza troppe sparatorie che la disturbano assai. Le piace poi la musica classica, s'è ascoltata tutto il concerto di Capodanno di quest'anno, sdraiata accanto a me sul divano.

Ma la cosa più sbaorditiva è il teletrasporto! Infatti, a dispetto della sua totale pigrizia, a volte ci stupisce: una sera stavamo parlando di lei e la sentivamo grattare in bagno nella sua cassettina. Sentivamo grattare, ma quando ci siamo girati abbiamo visto che lei era lì, seduta sulla sua coperta. Siamo corsi in bagno aspettandoci di trovare un altro gatto. Invece niente. Il rumore era cessato.
Altre volte sei in cucina e lavi i piatti e lei non c'è, sei sicura. La ciotola del suo cibo è piena. Lavi un piatto e giri la testa: improvvisamente la pappa è sparita e lei è in salotto che ronfeggia beata.
Che Lena sia un' aliena felina? O il gatto di bordo dell'Enterprise? Serial Gatto o Gattaliena?
Scotty, dammi più bocconcini di pollo!

venerdì 1 gennaio 2010

Pace e Letizia

Avrei voluto dedicare il mio primo post dell'anno alle sbronze, alle feste, alla visione di "Tutti insieme appassionatamente" con tanto di karaoke. Invece, mi tocca iniziare con il sindaco di Milano che ha avuto la pensata di dedicare una strada o un parco a Bettino Craxi.
Mi sono presa la briga di ascoltare (resistendo al desiderio di spaccare il computer) l'intervista che la signora Moratti ha rilasciato (oh, sorpresa) a Red Ronnie.
A parte il fatto che non è possibile lasciare commenti al video, si assiste ad un incensamento di Bettino Craxi come "figlio di Milano", "grande innovatore", "autore di politiche sociali valide ancora oggi". Già sarebbero opinabili questi giudizi (hanno fatto bene alla politica le sue innovazioni? Sono state positive politiche sociali come l'abolizione della scala mobile?), ma viene completamente taciuto il problema fondamentale, cioè che Craxi fu condannato in tre gradi di giudizio per reati legati alla corruzione. Questo è il motivo della polemica, del quale però non si fa parola.
Provano a convincerci, la Letizia e il Red, ci danno proprio dentro. Craxi è stato perseguitato, sapete? Essì, un capro espiatorio, poveretto. Non era il solo coinvolto in "Mani Pulite", d'accordo, ma era uno dei pezzi più grossi in campo e quando qualcuno si mette in questo genere d' affari può finire a dover pagare per tutti. Era un uomo intelligente e scaltro a sufficienza per sapere quello che faceva, era cosciente dei rischi che correva, anche quando scappò in Tunisia.
Quando poi si tira in ballo la "riunione", il voler mettere pace con questi gesti, resto sconcertata. Perchè, si pacifica qualcosa dedicando una via a un condannato per corruzione? O piuttosto si cerca di dimenticare o di legittimare quel reato? E perchè è sempre gratificando la memoria di questi personaggi che dovremmo risolvere i conflitti? Non si potrebbe che ne so, dedicare una via a Pinelli, tanto per cambiare? O a Valpreda, che finì in galera per un reato non commesso, un "figlio di Milano" a cui ancora la città non ha chiesto scusa?
Posso a questo punto consigliare anche per Prosperini (sempre che venga condannato in via definitiva per i reati di cui è accusato) un giardinetto o una via che porti il suo nome.