domenica 27 febbraio 2011

Parole al vento

Facciamo il punto della situazione a due settimane dalla manifestazione "Se non ora quando?".

1) L'immagine della donna rimane sempre quella: infatti sono comparsi dei cartelloni pubblicitari che mostrano una modella che dando le spalle al fotografo si alza la gonna e scopre le chiappe ignude, invito piuttosto chiaro e volgare. Ne segue una polemica di cui dà notizia il TG3. Mi chiedo quanto dovranno andare avanti i pubblicitari con i trucchetti per creare sensazione intorno alle loro squallide campagne. Se anche fossero stati in buona fede, non ci sarebbe voluto un genio del marketing per capire quanto sia volgare (mi ripeto, scusate) una trovata del genere.
Ciliegina sulla torta, ieri un autobus mi passa davanti con appiccicata sul fianco la pubblicità di una marca di materassi che mostra una donna di spalle completamente nuda e adagiata su un fianco...Ci sono o ci fanno?
Suggerimento: quando scegliamo un prodotto, teniamo presente anche la pubblicità e se ci offende o no.

2) Il nostro primo ministro nonostante l'invito non si è dimesso. Beh, ce l'aspettavamo.

3) Il nostro primo ministro cerca di riallacciare buoni rapporti con la chiesa. E' chiaro, non siamo interlocutori per lui. La speranza è che coloro che aderiscono ad essa riescano a fare due più due e cogliere il contrasto tra il dire ed il fare...

Insomma, non è cambiato un bel niente. Le manifestazioni sono belle sì, ma una -per quanto grande, bella, pacifica, sentita-non basta, bisogna continuare a chiedere ancora e ancora rispetto e testimoniare ogni giorno quanto le donne lo meritino.

lunedì 21 febbraio 2011

Polenta's Back

Due settimane fa alzo la cornetta del telefono che squillava alle otto di sera, pronta a mandare a quel paese qualche venditore di aspirapolveri:
-Pronto?
-Mnmnmnmnmn!
-Il POLENTA!!!
Ebbene sì, non era un molesto venditore e nemmeno un maniaco telefonico, ma il POLENTA, storico amico della Scuola del Fumetto e fratello di battute balorde del Pizza.
Il Polenta vive da anni in Brasile dove s'è coniugato con una giovane locale. Data la distanza non lo vediamo spesso, anzi quasi mai. L'ultima sua visita risale a tre anni fa. Potete dunque immaginarvi la sorpresa nel sentire il suo allegro squittìo dall'altra parte del filo...

Il Polenta è un fine intellettuale che però quando si trova nella stessa stanza col Pizza reagisce come il bicarbonato unito all'aceto...fa la schiuma...O meglio, inizia a dire -ma soprattutto a reiterare senza requie- battute dementi, giochi di parole insopportabili e freddure...riscaldate.

Comunque eccolo qua! Non invecchia mai, è sempre o stesso! E starà qui fino a MAGGIO!!!

Restate sintonizzati, ne capiteranno delle belle!

domenica 13 febbraio 2011

In piazza!



Oggi grande manifestazione delle donne a Milano e in un sacco di altri posti a chiedere dignità per noi e dimissioni di un governo nemico delle donne al grido di "Se non ora quando?". Erano anni che non vedevo tanta gente in piazza, tanta davvero!


Pioveva mannaggia, ma questo non ci ha scoraggiati. Speck era con me, la mia amica Giorgia ha baciato Nichi Vendola, anche il mio amico Paolo era alla manifestazione di Siena. Ecco qualche foto!

sabato 12 febbraio 2011

La Leggenda della BORSINA PUZZONA

Non tutti sanno che Speck ama l'abbigliamento ed il surplus militare. Una passione nata per necessità quand'era ragazzo ed aveva pochi soldi da spendere, si è trasformata in passione ed ora cerca con cura pantaloni, camicie e accessori sui banchetti della fiera di Senigallia. E non solo lì.
Durante una delle nostre scorribande in Germania ci siamo recati nel nostro negozio di cianfrusaglie preferito e lì Speck ha addocchiato una borsina militare in LEDEROL (pelle sintetica prodotta nella DDR) appesa fuori dal negozio.
Pensava che fosse la sola disponibile e così s'è affrettato a comprarla anche se non aveva spazio in valigia (Ciambella s'è offerta di tenergliela fino alla prossima gita). Ma in realtà la borsina era una di molte, impilate in un angolo del negozio.

Insomma, Speck fa l'acquisto e lo affida a mia sorella. 
Qualche settimana dopo quest'ultima ci fa sapere che la borsa è finita nella cantina di Brotchen, che non poteva sopportare l'odore di muffa che emanava.
Di MUFFA??!!!?
In realtà si tratta di un conservante usato per tutto il materiale militare. Dato che Speck tiene i suoi souvenirs un pò dappertutto in casa, è un odore che ben conosciamo e non ci facciamo neanche caso, almeno fino ad ora.
Perchè quando finalmente la borsina atterra a Milano ed entra in casa nostra ci rendiamo conto che Brotchen aveva ragione: puzza da morire. E' il solito odore di conservante, ma moltiplicato all'ennesima potenza. Toglie il respiro.
Speck cerca debolmente di negare ma è troppo evidente. Così la esilia nel box. Per circa un mese tutte le volte che dovevamo prendere la macchina venivamo investiti da una temibile zaffata.
Poi, visto che la stagione si faceva fredda e lui provava un pò di pena l'ha spostata in soffitta per un altro mese. Neanche questo è servito, ed ora da qualche settimana Speck s'è deciso a portarla in casa. Me ne sono accorta un giorno, rientrando dal lavoro. Ed infatti  lei era lì, appostata dietro la porta d'ingresso. Ho pregato Speck di metterla da qualche parte dove non potesse nuocere e così mesto mesto, l'ha messa sul balcone.
Si rifiuta di metterla in lavatrice, ma è convinto che il sole aiuti ad eliminare l'odore, così la trasferisce da un balcone all'altro tutti i giorni. Ogni tanto testa il livello di puzza nascondendola nello sgabuzzino o da qualche altra parte per vedere se mi accorgo della sua presenza. Temo gli agguati della Borsina Puzzona.

In compenso a Lena piace. Ieri mattina, durante una delle sue uscite sul balcone l'abbiamo beccata che cercava di entrarci, probabilmente attirata proprio dall'odore. Mi chiedo se quel conservante le possa far male.

Comunque la Borsina è ormai un personaggio, al punto che ha scritto un'autobiografia, di cui riporto un riassunto. Al momento l'autrice sta vagliando le offerte di alcuni importanti editori interessati alla pubblicazione.
La Borsina con l'amica Pratktica
"Volevo raccontarvi la mia avventura, anche se definirla avventura mi sembra esagerato, potrebbe essere solo uno degli ultimi e più recenti accadimenti della mia vita.
Sono una borsina nata da qualche parte della DDR, e subito dopo la mia nascita messa in un deposito della NVA con la promessa che un giorno avrei potuto servire con orgoglio la  mia patria. Le cose non sono andate così. 
La Borsina durante l'elioterapia quotidiana
Dopo il 1989, a causa di qualche scalmanato che si era stufato di fare le ferie sul Mar Nero o sul Norsdee e voleva andare invece a Rimini, le cose sono cambiate, questo lo sapete ormai tutti.
Mi sono trovata in un ospizio di Berlino gestito da due simpatici signori Herr Antik e Herr Troedel, diciamo che non si stava poi così male, anche se essere in pensione e non aver mai iniziato a lavorare può anche essere umiliante. Comunque mi annoiavo e diciamo pure che il tempo, (meteorologico) non era il massimo per le mie chiusure. MA.......per farla breve, un bel giorno di luglio entra all'ospizio un gentile signore che spiccicava a malapena qualche parola di tedesco, ma si vedeva che era una persona ammodo e ben istruita e sopratutto ben vestita, insomma dopo aver parlato con Herr Troedel ecco che mi ha portato via  con lui.
 Insieme a me ha fatto il viaggio una mia amica che ho conosciuto li all'ospizio, una simpatica signora di Dresda che si chiama Praktica. 
Adesso viviamo in una città del sud Europa, famosa per la moda  e per i governanti ladri.
E' febbraio e il sole già mi scalda tutte le fibbiette. forse andremo anche a fare un viaggio in Grecia, insomma come seconda vita non c'è male.
Un'unico appunto, ci sono quà dei razzisti che dicono che puzzo e vorrebbero farmi stare giorno e notte sul balcone, io non me ne dolgo, e per dimostrarvelo vi mando anche due foto di noi che ci abbronziamo.

Tanti saluti

La Borsina della DDR"

domenica 6 febbraio 2011

Lena ha il piedone


Non che non avessi notato la possenza delle zampe di Lena: la Miciccia, più minuta di costituzione, ha zampette affusolate che diventano cosciotti. Spostando sui gatti le misura dei piedi umani, lei sarebbe un 38. Qualche settimana fa sono stata a casa di una mia amica che ha una gatta simile in dimensioni alla Miciccia, e lì sono rimasta di stucco: ha dei piedi minuscoli, un 32 massimo! Sembra incredibile che possa equilibrare il suo peso su zampette così piccole...E lì ho cominciato a pensare che Lena ha proprio un piedone misura 41!!!

giovedì 3 febbraio 2011

Pensiamoci per tempo...

Non basta inquinare quando siamo in vita, noi umani inquiniamo anche da morti. Quanto costa in termini ecologi seppellirci in bare tecnologiche di legno foderate internamente? Ed incenerirci?
Torniamo alla terra? Torniamo alla Natura!Ora si può!

Viaggio al termine della pazienza (la mia).

Martedì scorso sono andata a Venezia per fare il mio primo esame universitario. Momento storico a dir poco, almeno per me. Venezia è lontana, ci vogliono tre ore di treno o macchina per arrivarci. Siccome non guido prendo il treno, un biglietto da 20 euro andata e uno da 20 euro al ritorno. Il treno è un Freccia Bianca. Il giorno prima c'era stato un incidente sulla linea all'altezza di Romano di Lombardia, la linea doveva riprendere proprio quella mattina. Infatti, All'andata non abbiamo avuto problemi, siamo arrivati puntuali. A Venezia  c'era il sole e data la stagione molti meno turisti del solito.

La sera, fatto l'esame prendiamo il treno, che parte puntualmente ma...a Vicenza si ferma. Cinque, dieci minuti poi il capotreno c'informa che "A causa di un guasto precedente siamo fermi ed il ritardo è imprecisato".
Brutta notizia. Avendo preso il treno alle 19.25 dovevamo arrivare alle 22.25, la piccola Lena era a casa da sola da ormai tante ore e avrei preferito essere a casa prima possibile.
Certo, non mi aspettavo un disastro simile.
Abbiamo aspettato un'ora e finalmente s'è palesato il controllore, un martire che si stava probabilmente assorbendo tutte le proteste del treno, compresa quella di un signore che chiedeva insistentemente come mai non fossimo stati avvertiti di questo incidente prima della partenza, dato che fatti due calcoli doveva essere capitato abbastanza tempo prima.

Fino a questo punto ero ancora calma. Poi ho cominciato a preoccuparmi e temere che sarei rimasta tutta la notte su quel treno mentre la mia miciotta mi aspettava a casa pensando di essere stata abbandonata. Ho chiamato mio padre chiedendogli di trovarmi l'orario degli autobus Vicenza-Milano. In quel momento il treno s'è finalmente mosso. Eravamo ad un'ora e quarantacinque minuti di ritardo.

Da quel momento in poi abbiamo cominciato a viaggiare a singhiozzo, un pò veloce ma perlopiù lento, lento, lento. Poi, ci fermavamo in mezzo alla campagna per mezz'ora, ripartivamo lenti, lenti, lenti e ci fermavamo di nuovo. Immagini di Lena che miagolava disperata continuavano ad affiorare alla mente, aumentando di drammaticità e rendendomi idrofoba. Verso le 23 ho cominciato a dar fuori di testa, a minacciare di spaccare il treno, di andare a guidarlo personalmente. Speck, immerso nella lettura del suo libro era tranquillo, gli altri passeggeri, stremati dalla stanchezza non muovevano un sopracciglio...Ma ormai ero fuori di me. Ho preso a testate il finestrino.

Finalmente all'una meno venti siamo arrivati a Treviglio, e da lì, se dio vuole abbiamo recuperato velocità....Per giungere a Milano all'una e mezza. Inutile dire che il metrò era chiuso e siamo stati costretti a cercarci un taxi (altri 15 euro).

In tutto questo delirante viaggio, per altro in una carrozza riscaldata e mediamente pulita (in alcune stranamente era accesa l'aria condizionata), s'è visto solo il povero controllore ed il carrellino delle bibite, IN VENDITA!!! Nonostante il terrificante ritardo, non ci è stato offerto manco un bicchier d'acqua. Inutile dire che chiederemo il rimborso del biglietto.

Quando siamo arrivati a casa la piccola Lena sembrava contenta, non disperata, giusto un pò affamata...Meno male!!!