martedì 30 agosto 2011

Gemella Ciambella cerca lavoro: parte 1a-Market yourself!!

Eh si, anche per me e' arrivato ormai da tempo il momento di buttarsi seriamente nella giungla lavorativa berlinese. Dopo la mia esperienza a Londra sono molto cosciente del potere che il "marketing" di se' stessi ha: avere un sito web, un blog, un portfolio on line, etc sono vitali per trovare lavoro e al di fuori della rete,
IL BIGLIETTO DA VISITA. Sempre piu' spesso la buona occasione puo' esternarsi nella forma di un conoscente, una persona conosciuta ad un party, l'amico di un amico. E allora? Scrivereste il vostro nome e email su un foglietto strappato dal vostro quaderno di tedesco (citazione personale) o preferireste allungare al vostro interlocutore un bel bigliettino colorato, pulito e scintillante coi vostri contatti ? Ecco. Io ho deciso di farmi fare i biglietti da visita.

Non essendo un genio con Photoshop, ho deciso di affidarmi a una nota ditta on line che promette biglietti da visita gratis (sono certa che c'e' anche in italia, inghilterra e l'europa tutta). Certo alla fine non sono davvero gratis ma il prezzo e' accettabile, se non ridicolo.
La parte piu' incredibile di questo processo e'...cercare il design giusto. Nella pagina web ci sono un numero imprecisato di designs per ogni gusto e ogni esigenza, veramente ai limiti del credibile. Che siate scrittori, psicoterapeuti, infermiere, pulitori di vetri, registi, meccanici, tassisti, falegnami, chiromanti, clown, preti, rabbini, managers, etc. c'e' un design che va bene per ognuno di voi, e anche di piu'! Si perche' i design sono cosi tanti a alcuni parlano al nostro cuore giocondo e spiritoso ed e' difficile mantenersi lucidi di fronte a tanta fantasia. Si rischia di farsi sviare dall'obiettivo principale: per esempio, perche' non prendere questo motivo con un  micetto sopra? io adoro gli animali e adoro i gatti, mi rappresenterebbe bene! Ma no, aspetta, come potrebbero fare il parallelo tra il mio lavoro di producer televisiva e un gattino? meglio di no. Questo con le mani giunte in preghiera? No, sembra dire "vi prego datemi un lavoro!!" e alla fine non sono nemmeno religiosa. Ah! bellissimo! uno con una tazza di caffe'! io adoro il caffe'! ma aspetta, potrebbe suggerire l'idea che non faccio un cazzo a parte lunghe pause caffe'. E questo simil social network? figata! pero' potrebbe far pensare che sto' sempre su Facebook. Ah! ce n'e' uno con una macchina da cucire!! o questo con il ninja! noooo, la mirror ball! Ci si perde nei tantissimi motivi, si vorrebbero avere 10 lavori ideali per poter farsi stampare biglietti con la stella da sceriffo, con un computer disegnato a pixels che prende fuoco (questo lo farei fare per il mio cuginetto, il principe FerreroRocher), con i gufetti o un maiale su rotelle, un unicorno con l'arcobaleno, aeroplani, super eroi, la vostra bandiera preferita, la foto di un sacco di dollari come quelli di zio Paperone, etc.  I biglietti da visita li possono fare tutti, anche i bambini, con scritti i contatti della mamma e le cose a cui sono allergici. La tentazione e' fortissima. Difficile restare freddi e non prendere il biglietto dello steminatore, in brillante verde chimico con la silouette del topo e dello scarafaggio, o quello con la foto di Buckingham Palace, che disorienterebbe totalmente il pubblico. Diffcile prendere la decisione giusta...pensate che ci riusciro'?

P.S. per Frittella: si, ce' anche il biglietto da visita con l'Alieno che saluta dal disco volante...






venerdì 26 agosto 2011

Pensieri per l'estate 2

Siamo ancora qui, nella nostra dacia del nord est. Tra un boccheggio e l’altro ci teniamo occupati, ecco come…

*Speck’s troubles on his mind 3

L’erba cresce nel nostro giardinetto. Sfortunatamente i bioritmi di Madre Natura non sono rapidi come Speck si aspettava. Così, non pago di veder spuntare ciuffetti verdi dal terreno, trova di che lamentarsi: perché l’erba non cresce dappertutto alla stessa velocità? Ha forse comprato semi di un’erba con l’alopecìa? Perché non è già verde tutta la sua valle (leggi francobollo di prato) dietro casa? Per non sbagliare ha comprato un’altra confezione da un Kg di semi d’erba e ne ha sparsi qua e là sulle zone incolte. Non posso evitare d’immaginarmi in un film di fantascienza degli anni 50’: un eccesso di semi crea un mostro d’erba che si pappa me e Speck, mentre Lena, finalmente libera di uscire, si pappa lui.


La gatta di Alcatraz

A proposito di Lena, due giorni fa ha tentato una fuga clamorosa. Io e Speck l’avevamo portata in giardino, con una briglietta per evitare che scappasse. La briglietta non mi piace, i gatti non sono cani che vanno tenuti al guinzaglio. Ma siamo veramente terrorizzati che ci sfugga. E abbiamo ragione.
Infatti, dopo circa dieci minuti di pascolo ho deciso di tirare su dal prato qualche foglia con il rastrello. Un secondo dopo Speck mi mostrava la briglietta di Lena, senza dentro Lena!!!!
Orrore. La piccola era passata sotto la siepe nel cortile della vicina e stava annusando tutta curiosa le sedie da giardino che tiene sotto il porticato. Abbiamo provato a richiamarla con i crocchini, ma è arrivato solo Romeo. Ho detto a Speck che doveva citofonare alla padrona di casa e farsi aprire. Ma siccome era l’ora della siesta, piuttosto che disturbarla ha preferito saltare la partizione che divide la sua proprietà dalla nostra e cercare di prenderla. Vedendosi inseguita la fuggitiva è tornata indietro da dove era venuta, ma mentre io ero convinta che fosse andata nell’altro giardino adiacente e sono corsa fuori a cercarla, lei stava cercando di rientrare e ha trovato la porta sbarrata dalla zanzariera. Speck dice che l’ha sfondata, è rientrata e dopo averla nuovamente sfondata stava ri-uscendo quando è arrivato lui e l’ha acchiappata…Io sono arrivata per ultima, inseguita da uno stupido cagnetto di qualche cancello più in là.
La nostra piccola Houdini era terrorizzata, e noi pure. Però la zanzariera non s’è rotta.

*Speck’s troubles on his mind 4

Speck si sta trasformando in un uomo di campagna: dopo aver tagliato l’erba, zappato il prato e seminato nuova erba (che cresce sì, ma non abbastanza), s’è messo a regolare le siepi: fornito di scarpe chiuse, occhiali antinfortunistici e guanti, le ha attaccate con una specie di sega elettrica comprata un paio di settimane fa.
Ad un certo punto è scattato il “salvavita” dell’impianto elettrico…Abbiamo temuto che fosse a causa di un sovraccarico, ma non c’erano altri elettrodomestici accesi.
S’è rimesso a tagliare ma il salvavita è scattato di nuovo. Due minuti dopo è rientrato in casa esterrefatto:
“Ho tranciato il filo della prolunga elettrica!”.
Volevo mettermi a ridere, ma sapevo che si sarebbe incazzato. Instancabile, ha tirato fuori gli attrezzi e riparato la prolunga. Poi è ripartito alla conquista delle siepi.
Trenta secondi dopo il salvavita è scattato di nuovo e Speck è corso in casa:
“Non ci posso credere. L’ho tranciato di nuovo!”

Pubblicità Curiosa

Da queste parti il digitale terrestre è un po’ particolare. I canali italiani si vedono di giorno, ogni tanto la rai e ogni tanto gli altri. La sera invece la visione è quasi esclusivamente riservata alle trasmissioni da oltre confine (non siamo lontani da Trieste, etc.).
L’unico canale quasi sempre visibile è Real Time, così mi sto facendo una cultura in ristoranti inglesi, abiti da sposa, fai da te, cortesie per gli ospiti etc.etc.
Ma questo è materiale per altri post. Quello che volevo dire è che proprio su Real Time ho visto in questi giorni due pubblicità a dir poco psichedeliche.

La prima in realtà gira da un po’ di tempo, ed è quella di una linea di bibite analcoliche in cui Uma Thurman bardata come una specie di diva anni 40 con vestito di pajettes e vistoso trucco e fiori in testa fa con voce ammaliante una proposta ad un giornalista che la sta intervistando:
“Che ne diresti di berci un po’ di questo “Meraviglioso Intruglio”, io e te, soli?”
Il poveretto di fronte a tanta grazia non si raccapezza e stupidamente chiede:
”Scusi Uma, ma lei intende…del sesso?”
Al che la Thurman, senza scomporre un atomo della faccia, con lo stesso identico tono di voce risponde:
“Ma no…questo “Meraviglioso Intruglio”…(beve) Che ti aspettavi?”
Mboh…Qualche idea?

Il secondo spot potrebbe intitolarsi “Dirt and the city”: quattro tipe vestite alla moda ma color sporco si aggirano in una landa desolata. Una di loro dice:
“Ragazze, dobbiamo andarcene da qui, vedere posti nuovi e incontrare nuova gente!”
“E come facciamo?” replica un’altra “Non ti ricordi l’incidente della scopa?”
Flashback: le ragazze sono sul bordo di un precipizio (una gigantesca fuga di piastrella) e vengono spazzate via da una scopa enorme.
Ritorno al presente. Arriva un panno elettrostatico montato sul suo supporto, le quattro tipe lo vedono e si mettono ad inseguirlo, saltano e rimangono beatamente attaccate al panno elettrostatico. Sono esultanti. Una di loro sospira gaudente al panno:
“Portami con teeee…..”
Beh ragazzi, questa non so proprio cosa significhi, ma merita sicuramente il premio Ai confini della realtà.

Ma cos’è questa crisi?

Sono sempre più confusa. Mentre si prepara la manovra economica che turba i nostri sonni vengo a sapere che il problema più importante per il paese è la partenza o meno del campionato di calcio.
I capricciosi calciatori che già si rifiutavano molto carinamente di pagare il cosiddetto “contributo di solidarietà” hanno pestato i piedini e deciso che faranno sciopero durante la prima giornata di campionato. Non che me ne freghi niente, anzi, meglio così. Tuttavia, mi piacerebbe sentire cosa ne pensano di quest’iniziativa un’insegnante di scuola pubblica, una commessa o un operaio, che neanche con tutti i loro stipendi di una vita messi insieme guadagnano come uno di cotesti atleti in un anno. Scusate, sembrerà populista, ma a me fa incazzare.
Come non riesco ad essere indifferente al fatto che il nostro paese, con in previsione la manovra di cui sopra, faccia il bullo con il governo provvisorio della Nuova Libia e gli prometta la bellezza di 350 MILIONI DI EURO. Ma allora significa che ce li avete i soldi!!!!
Che ne dite di darne un po’ meno alla Nuova Libia e non toccare le pensioni e dare più soldi agli enti locali? Non so, fateci un pensierino.




giovedì 25 agosto 2011

Sotto Shock

Cari lettori, non si finisce mai d'imparare quanto la razza umana sia meschina e disprezzabile. Ciambella mi ha mandato questo link in cui viene denunciato che nella "civile" Danimarca c'è gente che si diverte a scoparsi animali. Lo so, alcuni di voi si faranno una risata ed è impossibile non pensare alle leggende urbane che girano sui pastori. Resta il disgusto e l'orrore per qualcosa di tremendo fatto con il benestare dello stato alle creature più innocenti, gli animali.
Perciò gente, fate una bella cosa, firmate sta petizione e speriamo serva a qualcosa.

sabato 20 agosto 2011

Pensieri per l'estate

 Ci siamo rifugiati nella dacia nel nord est per sfuggire al caldo (che a dir la verità è arrivato veramente solo da pochi giorni). Vero ozio, finalmente!
Ecco alcuni appunti di queste giornate, su quello che (non) facciamo e sulle notizie che ci giungono dal mondo….

Non guardarli, non li sento


Da mesi Lampedusa è meta d’incessante migrazione da parte di persone che arrivano dall’Africa. Ne sono morte centinaia, forse sono già migliaia, nel tentativo di arrivare in Italia. Sorvolerò su tutte le critiche che vorrei fare agli interventi fatti per affrontare il problema, per mettere il dito su un particolare che trovo raccapricciante.

Lampedusa vive di turismo e le notizie che ne provengono si dice abbiano scoraggiato molti turisti dal prenotare colà le loro ferie quest’anno. Quindi, dopo avere paventato lo TZUNAMI UMANO, i nostri governanti si sono affrettati a dire che no, non era così grave, che i turisti potevano sicuramente venire, che tutto era normale come sempre.
Quindi, ecco fiorire di rassicuranti spot del ministero del turismo, di pezzi nei vari programmi di promozione turistica e nei telegiornali…E qui arriva la nota dolente. Perché in più di un’occasione durante questi servizi ho sentito diverse persone dire cose come “Tranquillo, qui non si vede neanche un migrante!” oppure “E’ tutto normale, in giro non si vedono clandestini”.
Questa cosa mi fa ribrezzo, come se i migranti fossero una cosa sporca da nascondere sotto il tappeto e non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.

Lena comanda color


A Lena piace venire qui: tanto spazio in più per saltellare qua e là, aria fresca, ogni tanto la portiamo fuori a mangiare un po’ d’erbetta.
Noi stessi abbiamo più tempo e possiamo darle più attenzione, cosa che a lei piace molto…Anzi, se ne approfitta! Infatti ci comanda a bacchetta:
-MIAOMIAO!!! – che significa “HO FAME!” e noi corriamo a nutrirla (addio dieta!),
-MIAOMIAO!!!- strilla verso le due del pomeriggio quando per lei è ora di fare il pisolino e quindi solerti dobbiamo accompagnarla e stare con lei,
-MIAOMIAO!!!- reitera verso le 22.30 quando “E’ ora di andare a dormire!!!”  e così via…

Il miagolare di Lena poi varia a seconda di quanto vuole una cosa: c’è il miagolio interrogativo che significa “Posso avere questo?”, poi quello affermativo che significa “Voglio questo” e può diventare molto alto (“VooooOOOooooOOOOoooglio questooOOOOOooooooo!” ) ed infine un miagolare roco che significa che non accetterà un no. Meglio accontentarla.

Il ritorno di Romeo


Ricordate Romeo? La micina che avevamo creduto essere un maschietto interessato a Lena? Ecco, pur non essendo gli unici a nutrirla, deteniamo sicuramente il primato di ristorante favorito. Le scatolette di Lena infatti sono first class, costano un occhio.
Romeo è sempre guardinga e non è ancora entrata in casa in tutta la sua lunghezza, tuttavia quando apriamo la porta e lei è lì s’infila sempre a metà, due piedi dentro e due piedi fuori…
Come tutti i gatti è una buongustaia e non ci mette molto ad abituarsi alle delicatessen. Così, quando di fronte alla spesa di mantenimento doppia abbiamo cercato di virare su cibi meno raffinati per lei (Lena deve mangiare solo cibi naturali perché fa poco moto) se l’è presa, e se non le diamo le stesse cose di Lena…non mangia!
Con la nostra pacioccona i rapporti sembrano migliorati, nel senso che ancora non si sono menate, anche se un paio di ringhi se li sono fatti…Speriamo continui così, magari un giorno Romeo si deciderà ad entrare con le altre due zampette e lei e Lena si faranno una bella scatoletta insieme, da buone amiche…

*Speck’s troubles on his mind 1

Qui c’è una raccolta differenziata abbastanza ferrea, secco non riciclabile, pannolini, verde(tipo l’erba tagliata), plasticavetrometallo, eccetera.
Il problema è che l’allegro camion della spazzatura passa ogni due settimane per ogni materiale (tranne i pannolini, una volta la settimana).
Questo ha mandato in crisi Speck, che consulta quasi quotidianamente il calendario, per non mancarne l’arrivo. Osserva ansioso ciò che i vicini lasciano fuori dai cancelli, temendo di non aver ripassato bene il calendario e continua a chiedermi conferma. Anche io ho imparato il calendario.

I Poveracci


A proposito dell’ incombente manovra economica da uno sfracello di miliardi di euro che si staglia sull’ultimo scorcio d’estate e si allunga verso l’autunno come l’ombra di uno dei mostri contro cui combatteva “Jeeg Robot d’Acciaio”, tutti i politici cercano di tirarsi indietro dalle responsabilità dei tagli e provano a proporsi come novelli Robin Hood che si opporranno allo scempio per difenderci. Se poi non ci riusciranno, faranno a solita alzata di spalle e diranno “Io c’ho provato, ma loro sono dei cattivoni”.
A questo proposito, Umberto B. ha usato parole confortanti per i suoi elettori, promettendo di alzare gli scudi contro chi vuol depredare I POVERACCI delle loro pensioni. Perché non è giusto che ci si accanisca SUI POVERACCI, coloro che hanno lavorato una vita e hanno diritto a vivere tranquilli. Lui è in difesa DEI POVERACCI.
Grazie, grazie per la considerazione.

*Speck’s troubles on his mind 2

Stiamo preparando il fazzoletto di terra sul retro della casa per Lena, in modo che possa pascolare allegramente senza farci venire il cardiopalmo ogni volta che ci arrischiamo a portarla fuori. Così, prima di cintare con una rete, abbiamo piantato l’erba: prima abbiamo tolto le erbacce, poi dissodato, infine seminato.
Ma non cresceva niente.
Speck ha iniziato a disperarsi, e a guardare l’erba dei vicini, di amici, l’erba che cresce sugli argini nel fiume, ed era sempre più bella e più verde di quella che non cresceva sulla nostra proprietà, anche se erano solo erbacce.
“Guarda, qui non annaffia nessuno! Però cresce!” continuava a lagnarsi durante le passeggiate.
Grazie a Manitù, finalmente l’altro giorno ho visto dei timidi ciuffetti verdi spuntare dal terreno, Halleluja fratelli!
Ora aspettiamo fiduciosi che i primi fili d’erba vengano seguiti da altri e si crei una folto tappeto in pochi giorni…Ma per non sbagliare Speck ha comprato un’altra scatola da un Kg di semi…

Prove d’ingresso


Leggo oggi (20/8/2011) sulla prima pagina di Repubblica un articolo di Adriano Sofri, necessario e raccapricciante, in cui si riferisce di una campagna per convincere le donne Rom a farsi sterilizzare che avrebbe in programma il governo Sloveno. Quest’ultimo dice che si tratta di una misura di tutela delle classi più povere. Se una volta essere poveri era una condizione, ora è una colpa, meglio estirparla alla radice, come si fa per gli animali infestanti.
Penso che la Comunità Europea oltre ai requisiti economici per entrare nell’Europa Unita, dovrebbe chiedere anche quelli di civiltà. E stabilire non solo il pareggio di bilancio, ma anche quello di coscienza. Nonostante l’Italia sia lontana dall’essere senza macchia a livello di diritti umani (e meriteremmo dure reprimende), come cittadina Europea sono infastidita dal fatto che i soldi delle mie tasse possano finire come finanziamenti o aiuti a paesi come questi, e sono preoccupata che dicendo Comunità Europea si possa fare di tutta l’erba un fascio.

Ai confini del Cepu


Vi lascio con questa chicca…http://www.accademiadelvolocepu.it Che sia meglio prendere il treno?

giovedì 11 agosto 2011

Gemella Fritella, Insalatina, Marroncina e l'Airone della Darsena.

Agosto. La città si svuota, i freaks escono dalle tane. Un periodo interessante in cui si vedono in giro un sacco di persone strane, ma non ci si aspetta che succeda granchè.
Sabato scorso sono andata a trovare la mia amica Insalatina ed a conoscere la sua cagnetta Marroncina, giunta a casa da poco. Una creaturina adorabile e paurosa che mi ricorda la piccola Lena (anche perchè è poco più grande di lei) per la sua fifa di tutto.

Usciamo a fare un giro pipì con Marroncina, poi ci compriamo delle creme anticellulite ed infine Insalatina mi propone di andare fino alla Darsena del Naviglio dove c'è un mercato comunale per prendere delle zucchine.
Passiamo dal pezzetto di verde fatto dalla Moratti sui marciapiedi della Darsena nel disperato tentativo di convincere i residenti a rivotarla e vedo che è successo qualcosa di abbastanza straordinario. Sui cumuli di terra dei cantieri di quello stupido parcheggio che sempre la Moratti voleva fare sono cresciuti un'infinità di alberelli di tante specie diverse. ora che la Darsena è stata riempita nuovamente d'acqua l'effetto è quello di una palude con un'isoletta al centro. Madre Natura ha sempre un asso nella manica, non c'è che dire. Ci mettiamo a scherzare parlando della fauna locale: topi che fanno nuoto sincronizzato, grosse gazze...Una signora di una certa età dall'aria molto frikkettona e gli occhi azzurri chiede ad Insalatina com'è fatta una gazza. Lei glielo spiega e continuiamo la passeggiata, finchè vediamo sull'isoletta nientemeno che un airone. E' molto bello, un cinerino. Ma a guardarlo bene sembra che un'ala gli penda sul fianco:
"Mi sa che è ferito" dico.
La signora freak arriva e mi chiede se sono sicura. Non sono proprio certa, ma visto che l'ala è penzoloni ci sono ottime possibilità che abbia ragione.
Subito lei tira fuori un foglietto tempestato di numeri di telefono di svariate associazioni animaliste. Ne chiama una, due, nessuna risposta. Insalatina si offre di provare anche lei (io non avevo il cellulare con me). Se qualcuno alza la cornetta ascolta per 30 secondi e poi dice che non c'entra niente e bisogna chiamare qualcun altro. Guardo un po’ triste l'airone e penso che saremo costrette a lasciarlo lì.
Ma la costanza di Insalatina paga. I pompieri rispondono e danno un numero di telefono a cui però nessuno risponde. La signora freak, con altrettanta tenacia li richiama e questa volta la persona che alza a cornetta promette di contattare lei l'ENPA e mandare anche una pattuglia.
Non è che ci crediamo troppo, però mentre andiamo a prendere le zucchine promettiamo alla signora di tornare. In 15 minuti andiamo e torniamo dal mercato comunale latino americano (dato che tutti i commercianti vengono ormai da lì, come il tipo di merci e la musica sparata a palla -l'insopportabile rumba che ogni canzone è uguale all’altra.
La signora è ancora là e con lei c'è un giovanotto occhialato da sole che sembra molto interessato alla questione dell'airone.
-C'è una buona notizia!-Dice la signora-Mi hanno richiamato due volte, stanno arrivando!
Aspettiamo venti minuti, l'airone è sempre lì, sofferente, fa il vago e non dimostra apparente interesse per noi. La signora freak però è una vera arruffapopoli e coinvolge chiunque le capiti a tiro. Dopo il giovanotto è la volta di una coppia di fidanzatini. E restiamo tutti lì in attesa dei soccorsi.
Alla fine arrivano due volontari dell'ENPA. Evviva pensiamo, l’airone è salvo!
Ma non è così semplice. I volontari infatti non si aspettavano un’evenienza con tanta acqua e non sanno bene come comportarsi. Ci rimuginano un po’ mentre la nostra compagna di salvataggio recluta altri amanti degli animali (arriva una signora con un cagnetto che ci racconta aver adottato in ex Yugoslavia  o in Romania, le confonde) a far da testimoni, ognuno racconta qualcosa e cerca di dare una mano ai volontari, che alla fine trovano il modo di andare sull’isoletta, armati di stivali di gomma e retino. Certo, passare sulla striscia di terra piena di alberelli e arbusti non è facile
Nonostante le difficoltà i nostri eroi procedono, ma l’airone che fino a quel momento è rimasto perfettamente immobile nonostante la gente che lo osservava, sentendoli arrivare prende a camminare ed in poche agili falcate raggiunge una striscia di terra semisommersa dove per loro è impossibile inseguirlo:
-Adesso l’airone li salva…- ridacchia il giovanotto occhialato.

Cavolo, tutto è perduto, penso tristemente, e già m’immagino il povero animale morto, poi penso no, posso tuffarmi e cercare di raggiungerlo e salvarlo…Magari poi muoio io, forse ci sono le sanguisughe nell’acqua…E così via.
Ma ad agosto capitano anche piccoli miracoli, e il volontario dell’ENPA appena rientrato a riva riceve una telefonata…Arrivano i pompieri! Yuppi!!!

Si riaccende la speranza, la signora freak esclama contenta:
 -Lo dico sempre, il mondo è già cambiato, è che la gente non se n’è accorta!!!
Insalatina da brava nichilista polemica sottolinea che è da due ore ormai che siamo lì, ma siamo comunque contenti e pochi minuti dopo eccoli, i pompieri! Arrivano a sirene spiegate (!!!) con una camionetta fuori strada ed un camioncino che portano le insegne del gruppo sommozzatori!
Uao, siamo tutti impressionati, e mentre osserviamo l’arrivo dei salvatori si unisce al capannello un signore che ha trovato dei funghetti nell’erba e si chiede se siano commestibili. Il giovanotto ha qualche dubbio, e poi è troppo preso dalle operazioni che si avvicinano (“Sarebbe da pazzi andare a casa adesso!”).

Alla fine entrano in acqua tre uomini, due in tuta da sommozzatore ed uno con una mezza muta, ed è proprio lui a catturare l’animale, che (ovviamente), non capendo perché gli stanno saltando addosso, lo ringrazia con una beccata in faccia. Tutti applaudono, braviiii! Io però lo penso solamente, perché credo che l’airone sia spaventato e non vorrei aggiungermi alla sua paura.

Però, bravi ragazzi, siete sempre la nostra arma preferita.

Siamo tutti contenti, è stata una bella avventura, sia perché l’airone è stato salvato (e questo è meraviglioso), sia perché ci siamo incontrati e abbiamo passato del tempo insieme, ad agosto, in una città come Milano. Non ci siamo lasciati numeri di telefono, probabilmente non ci vedremo più, ma è bello che ci siano ancora giornate così.

sabato 6 agosto 2011

Don't Look Back


Noi che siamo nati alla fine degli anni 60 siamo stati i primi a non riuscire a far combaciare età fisica ed età mentale : la chiamano Sindrome di Peter Pan, e siamo in tantissimi a soffrirne a diversi livelli. Alcuni riescono a condurre una doppia vita da "forever young", cercando di adattarsi al mondo degli adulti nel quale si muovono a disagio. Altri proprio non ce la fanno e rimangono per sempre confinati nel loro mondo come malinconici adolescenti senza fine.
Siamo tanti, tantissimi, e il nostro modo di essere ha influenzato la moda, la vendita di dvd, la produzione di libri, eccetera. Grazie a noi esiste Yamato con tutti i suoi cartoni giapponesi che noi abbiamo entusiasticamente promosso e comprato, senza dimenticarci di Goldrake, Capitan Harlock e Candy Candy solo perchè non avevamo più la statura fisica per guardarli. E che dire dei Manga? Senza il nostro illuminato rimbambimento oggi i giovinastri non avrebbero tutti questi giornalini nipponici da leggere. E poi magliette con eroi dei fumetti, revival di giochi e giocattoli, perfino di cibi...il gelato al gusto PUFFO! La nostra è una generazione che decisamente ha lasciato un segno.
Lunedì, mentre scendevo dal traghetto, ho notato però qualcosa di nuovo, una mutazione della nostra sindrome. Sulla scala del ponte 6 mi sono guardata intorno ed ho notato che adulti e ragazzi si somigliavano in modo impressionante: genitori e figli portavano abiti terribilmente simili, le stesse felpe Abercrombie, le stesse scarpe Nike, gli stessi pantaloncini a scacchi che finiscono sotto il ginocchio. Non solo. Avevano gli stessi occhiali da sole e maneggiavano con abilità lo stesso tipo di telefonino (Iphone) giocando, controllando Facebook o mandando messaggini.
Cavolo, mi ha fatto senso. Perchè noi, bene o male abbiamo genitori che sono sempre sembrati genitori, non compagni di scuola pluriripetenti. Non erano i ragazzini a sembrarmi fuori posto. Magari erano supermegaextra griffati, magari non saranno stati particolarmente simpatici, o interessanti. Ma erano nel loro ruolo di adolescenti, e questo era solo una parte del loro percorso, cambieranno, non saranno sempre così.
Gli adulti invece mi han fatto un'impressione diversa, come di qualcuno che per sentirsi ancora giovane adotta le modalità esteriori dei ragazzi, e magari fa vestire i bambini più piccoli come se fossero dei piccoli adulti. Per avvicinarsi un pò, per non sentirsi di avere così tante, terribili responsabilità.
In effetti a pensarci c'è un pò quest'aria in giro, un continuo tentativo di sentirsi sempre sgarzoli, non solo utilizzando un abbigliamento da adolescenti, ma anche un gergo simile a quello dei loro figli. La macchina enorme, l'aggeggio elettronico all'ultima moda...Un esercito di Papi per i quali invecchiare è il peggiore dei mali. Forse non se ne rendono nemmeno conto.

E a parte il problema educativo (come può essere il rapporto tra un padre che vuole fare il figlio e il figlio che per forza di cosa vuole esser figlio?), questi adulti sembrano scordarsi che la giovane età, l'adolescenza, è un momento tutt'altro che facile, anzi, è un momentaccio. Bene o male il fatto di avere un adulto vicino ha aiutato molti a superarlo (insomma, se ce l'ha fatta papà, se ce l'ha fatta mamma, può essere che ce la faccia anche io), ma se accanto hanno un genitore cristallizzato in una fittizia giovinezza, che invece di guardarli con affetto e preoccupazione li invidia per la loro posizione anagrafica e magari è pure fin troppo accondiscendente quando esagerano (se so controllarmi io, perchè non dovrebbero saperlo fare loro, anche se hanno 20 anni meno di me?), che ne sarà di loro?

In generale, noi Peter Pan abbiamo saputo cogliere anche il lato poetico della nostra patologia, ne abbiamo sofferto, ci abbiamo fatto i conti ed oggi nel migliore dei casi abbiamo imparato a conviverci e la Sindrome è diventata un aiuto nei rapporti coi più giovani, perchè grazie a lei siamo in grado di comprendere sfumature dell'adolescenza che è facile dimenticare quando si è superata. Noi poi condividiamo passioni, non solo modelli di cellulare o tagli di capelli.

E' un pò sconfortante vedere cose del genere, ma quel che è peggio sono le conseguenze nel lungo periodo... Come saranno questi ragazzi quando cresceranno? C'è da sperare che l'istinto del bastian contrario che hanno i giovani prevalga prepotente....

giovedì 4 agosto 2011

Sa Sebadas: al ritorno in continente

E rieccoci a casa, dopo una tranquilla traversata durante la quale ho dormito, disegnato, studiato e guardato il tramonto sul mare (mica cazzi!). Scesi dal traghetto abbiamo preso l'autostrada e abbiamo sbagliato direzione, mancando la CISA. Nonostante ciò è andato tutto bene e siamo arrivati sani e salvi.

Mi mancano i micini sardi, mi mancano soprattutto Scarface e la sua mamma. Però Lena è qui con noi, bella e ingrassata ancora (6 kg e qualche etto...!)

Ora mi aspettano studio e cura dimagrante, quest'ultima anche per Lena!