lunedì 31 dicembre 2012

Carnage


Sgombriamo il campo dagli equivoci: “Carnage” e la commedia da cui è tratto, “Il dio del Massacro” di Yasmina Reza, non hanno niente da spartire con “La cena” Hermann Koch. In entrambe le storie troviamo due coppie che si riuniscono, con scopi diversi, per parlare dei propri figli, ma le somiglianze sono limitate a questi elementi. Le due opere mettono a nudo il lato mostruoso che si nasconde in tutti noi e in particolare nella borghesia benestante, alternativa e radical chic, ma i mezzi sono totalmente diversi e più di una volta il metodo Koch appare più sconcertante.

Due coppie borghesi dunque, i cui figli hanno litigato, e uno ha preso a bastonate l'altro spaccandogli due denti. I genitori del bastonatore vanno a casa del ragazzo picchiato per porgere le scuse e sistemare la faccenda in modo cordiale. Le cose però degenerano rapidamente e i quattro adulti si trascinano in un litigio insensato e senza fine di cui si perde sia la cognizione delle parti che la memoria del motivo che ha scatenato tutto, mentre emergono conflitti archetipici ben più spaventosi di quello dei ragazzi, e le vere identità delle persone coinvolte.
Carnage...
...o Carnage?

La prima cosa che colpisce (subito dopo la sigla, che contiene -incorniciato da una musichetta festosa- l'antefatto che darà l'innesco a tutta la storia) è la scenografia. I genitori del bambino ferito (Jodie Foster e John C. Reilly) sono progressisti, amanti della cultura e dell'arte, dall'aspetto informale, maglioncino senza cravatta lui, gonna sformata sotto il ginocchio e capelli raccolti in una coda lei. Eppure la loro casa è mostruosa, più impressionante dell'Overlook Hotel di “Shining”, una ripetizione infinita del tema del quadrato e del rettangolo che irrigidisce e rende inquietante la pretesa degli ambienti di essere caldi e accoglienti. Basta questo a farci intuire che le cose andranno a finire male.
Kate Winslet e Christoph Waltz incarnano apparentemente la coppia repubblicana, entrambi impegnati in mestieri da squalo, impeccabili nelle loro tenute bianche e nere, le unghie curatissime, i capelli perfetti, il fastidiosissimo telefonino che continua a squillare.
Cercano di piacersi, ma proprio non ci riescono, tuttavia non de la fanno a staccarsi gli uni dagli altri: diverse volte Winslet e Waltz provano uscire dall'appartamento degli odiati Foster e Reilly, ma ne vengono irrimediabilmente attratti, perchè si somigliano nel profondo, lo sanno, e sanno anche di potersi scoprire finalmente solo con questi antagonisti e rivelarsi intimamente per quello che sono.
Ne “Il Signore delle Mosche” William Golding descriveva la degenerazione della società attraverso un gruppo di bambini che rimasti soli, senza le regole dettate dagli adulti, ritornavano ad uno stato selvaggio, primitivo, in cui il debole deve soccombere. Strato dopo strato la loro civiltà (intesa in senso positivo) andava perdendosi, rivelando il cuore mostruoso della natura umana, il suo stato primitivo e reale. Lo stesso in un certo senso fanno Yasmina Reza e Polansky, strappando dai loro protagonisti la patina laccata della buona educazione e del politically correct cavando dalle loro bocche parole sempre più cariche e ridicole, sessismo, volti sempre più esasperati, voci sempre più stridule che sembrano urlare da un luogo di totale disperazione.
La violenza è tutta verbale ed ellittica, a volte dissolta momentaneamente da particolari ridicoli (Christoph Waltz in mutande che si asciuga i pantaloni su cui ha vomitato la moglie, la sua apprensione per il telefonino), non ci sono (e forse me li aspettavo) scontri fisici, c'è antagonismo di genere e contrasti all'interno della coppia, ma non trovano mai sfogo reale (nonostante il vomito) sul corpo dei personaggi. Piuttosto, oltre alle parole, assumono questo ruolo di feticcio gli oggetti, su cui si scatenano la rabbia e la frustrazione.

L'ambientazione tutta in interno e l'impianto teatrale possono far temere una fissità che si trasforma in noia, invece la miracolosa fotografia riesce a muovere il blocco dell'appartamento e ad estrarne immagini dinamiche che contrastano con l'arredamento fatto di linee dritte e spezzate.
Gli attori sono tutti all'altezza del compito, le parti sono state assegnate con perizia, tuttavia non posso non notare che Jodie Foster recita sempre allo stesso modo, e quando si arrabbia la sua faccia si deforma come quella di “Leone Cane Fifone”, mentre Kate Winslet ha certamente un personaggio più sfaccettato e interessante, che muta ruolo col proseguire della vicenda.
Ho una passione per Christoph Waltz e sarebbe facile per me dire che è il più bravo di tutti: è bravissimo e spero che continui ad accettare solo film di alto livello da Hollywood (non è così scontato), ma devo dire che gli è stata affidata forse la parte migliore di tutto il film. Più difficile emergere per John C. Reilly in un ruolo forse più classico per il cinema americano, ma ci riesce e non sfigura affatto accanto a facce molto più note al grande pubblico della sua.
La sigla finale scioglie finalmente la tensione e dà ironicamente il valore che si merita al litigio degli adulti. Un tocco che sarebbe piaciuto a Bunùel.

venerdì 7 dicembre 2012

Segreti e cazzate

Anche noi, come Brotchen abbiamo le nostre perversioni televisive.
La mia sono i reality show di Gordon Ramsey: lo odio per il modo in cui non considera la sofferenza degli animali che cucina (in una puntata di "F word" portava suo figlio a caccia di conigli e dopo averne ucciso uno glielo faceva spellare), ma "Cucine da Incubo" nella versione British o USA è uno di quei programmi di cui posso vedere le repliche anche cento volte. Il plot è semplice: i proprietari di un ristorante sull'orlo del fallimento chiedono l'intervento di Ramsey per cercare di salvarsi. Gordon arriva con la sua camicina da chef e in una settimana farà il possibile per migliorare la cucina, rinnovare il menù. rifare gli interni, mettere d'accordo il personale.
Ogni puntata è sceneggiata come un telefilm: Gordon arriva, ordina i piatti più famosi del menù (che quasi sempre è troppo lungo) e ne resta disgustato; poi entra in cucina, si lagna, la trova invariabilmente sporca e ricca di cibi surgelati o precotti, si scontra con lo chef o col proprietario.
Poi comincia a battere sul tasto dei cibi freschi, fa un mazzo così a tutti quanti, li trascina al mercato, e nei casi più gravi li porta in un ristorante di sua fiducia per fargli sentire che sapore ha la pappa buona. E' anche coach del gruppo di lavoro: rimotiva i proprietari scoraggiati  oppure li mette in guardia dal perfido chef che lavora male e si porta a casa lo stipendio (e a volte derrate alimentari) o ancora, riconcilia famiglie in crisi. A volte fa scrivere alla moglie ed al figlio del proprietario una lettera strappalacrime per il marito/padre, altre porta il ristoratore in cima ad una montagna a prendere a male parole i dipendenti malfidati (che non sono lì). In una delle mie puntate preferite, Gordon si porta l'intero staff del ristorante in chiesa e...li confessa tutti!!! Meraviglioso.
In una sola notte fa ridecorare il locale e il giorno dopo li porta a vederlo: tutti urlano e piangono, è bellissimo.
Infine si rilancia il ristorante durante una serata speciale: tutti vengono istruiti a dovere. Di solito l'inizio è brillante, ma verso la metà del "servizio" le cose si mettono male, e qui Gordon affonda, mandando a cagare lo chef cattivo o il proprietario presuntuoso e incoraggiando lo staff "buono". Alla fine tutto va per il meglio e il nostro eroe se ne va nella notte fredda e piovosa in maniche corte.
Lo so che è tutto finto, ma non riesco a sfuggire al fascino di "Cucine da Incubo". Ramsey ha fatto decine di programmi televisivi, ma questo è il suo vero capolavoro.

Se il mio scheletro nell'armadio si limita ad un programma, quello di Speck si estende per un intero canale televisivo, FOCUS. Tutte le volte che rientro dal lavoro e la televisione è accesa, Speck è lì, ipnotizzato davanti ad un documentario delirante.

Immaginate una puntata di Voyager che dura 24 ore al giorno, durante la quale non solo avete modo di arrovellarvi sui classici del mistero come i Templari, Atlantide e Stone Henge, ma anche di mettere in dubbio le quattro certezze della vostra vita mortale.
Focus trasmette in heavy rotation una serie di documentari americani ed inglesi che provano a rendere eclatante e misterioso ciò che sarebbe al massimo interessante o che da tempo è stato risolto e confutato. C'è un'intera serie sulle città sotterranee che esistono al di sotto di alcune grandi capitali europee, ad esempio Berlino o Roma, film in cui si svelano ANCORA i misteri delle Piramidi che da tempo misteri non sono più, "Fatti a fette" in cui un pazzo smembra con la sega a motore oggetti casalinghi per vedere come funzionano, in antitesi filosofica con "Come è fatto" (in onda su Real Time e Dmax) in cui assistiamo alla costruzione dei medesimi oggetti.
Una serie interessante è "La terra dopo l'uomo", che propone alcune ipotesi su come la terra si modificherà una volta estinta la razza umana. E come si potrebbe estinguere? La risposta si trova in trasmissioni come "Megadisastri", che sembra fatta apposta per creare il panico: mescolando immagini di vulcani, ricostruzioni di piogge di meteoriti, simulazioni di terremoti e versetti della Bibbia, scienziati ripresi sempre in primo piano fanno predizioni catastrofiche: SE ci fosse un deposito di metano sotto l'Atlantico, SE ci fosse un terremoto, SE, SE, SE, allora San Diego sarebbe sommersa dall'acqua, e poi toccherebbe al resto del mondo, e poi arriverebbero nuvole di metano pronte ad incendiarsi alla minima scintilla, tempeste di fuoco scoppierebbero ovunque, grazie ai venti che trasporterebbero il metano su tutto il globo!!! Ma, aggiunge lo scienziato in questione, buona parte dell'umanità si salverebbe. Grazie mille, nel frattempo m'è venuto un infarto.
Ancora più minacciosa è "Potrebbe succedere" in cui si spiega l'effetto di TIFONI, TEMPESTE e TERREMOTI su zone popolate dall'uomo. C'è veramente di che farsela sotto.

Se non bastasse, all'ora di cena può capitarvi di assistere ad un film di almeno un'ora in cui altri scienziati fuori di testa cercano di dimostrare che un giocattolo ritrovato in una tomba egizia a forma di uccello, era in realtà un modello di aeroplano e che gli antichi egizi VOLAVANO!!!
Fanno finta di sorprendersi della forma aerodinamica dell'oggetto (mai capitato di avere un giocattolo a forma di volatile che non fosse aerodinamico?) e dopo aver costruito un simulatore e aver verificato che quel coso effettivamente NON POTEVA VOLARE, si inventano un alettone posteriore che ahimè è andato perduto, ma guardate, c'è ancora l'alloggiamento del pezzo originale! Allora proviamo ad aggiungere l'alettone alla simulazione, e...sììì! Volaaaa! Antichi Egizi alla conquista del cielo...
Mi chiedo chi li paghi per fare queste cose, perchè vorrei farlo anche io un lavoro così divertente.

Speck si diverte un mucchio a seguire queste trasmissioni, e a volte anche io, ma che creda a tutto quello che dicono, beh, quella è un'altra storia.


domenica 11 novembre 2012

Protestiamo!

FINALMENTE! Gli educatori entrano in sciopero! Ricordatevi questa data, 30 novembre, e informatevi sui tempi per avvertire la vostra cooperativa che farete sciopero. Per altre informazioni e per i motivi della protesta cliccate qui.

sabato 27 ottobre 2012

Il lato nascosto di Brötchen

Tutti noi abbiamo un lato oscuro, un segreto, una parte di noi che differisce dall'immagine che gli altri hanno di noi. Se avete la fama di santerellini puo' darsi che a tempo perso siate dei feticisti o fanatici del bondage. Se siete dei duri, alternativi, forse il vostro segreto e' che avete ancora l'orsacchiotto della vostra infanzia o vi piace il rosa.

Senza generalizzare o credere ai cliche', ognuno di noi ha un "altro se' " che mostra apertamente o poco volentieri e anche Brötchen ha un lato oscuro.
Brötchen a prima vista, pur essendo amichevole e cordiale, sembra molto rigido e impostato. E' uno scienziato e tutto deve essere preciso, deve avere una motivazione razionale. In tv guardiamo quasi solo documentari e talk shows perche' pochissimi films lo prendono tanto dal non fargli esclamare dopo un nano-secondo di visione "Questa e' una sciocchezza non plausibile!".

Eppure...eppure anche lui ha ceduto alla frivolezza ed ora e' presissimo da...i casting shows televisivi!!

Ci credereste? Io no, se non lo vedessi con i miei occhi! Li segue avidamente tutti, la nostra settimana e' scandita da Deutschland sucht den Superstar (La Germania cerca la sua superstar), X-Factor, Pop Star, das super Talent (il Super talento) e il suo preferito
"The voice of Germany". In quest'ultimo, cinque famosi musicisti attivi in Germania (Nena, sballatissima, gli allupati Boss Hoss, il sofisticato Xavier Naidoo e l'amabile Rea Garvey) scelgono i candidati tramite delle blind auditions (non vedono i cantanti finche' non decidono di prenderli nei loro teams) e poi li preparano per scontrarsi sul "ring musicale".
E' il migliore di questi programmi perche' e' molto piu' serio e non fatto solo per prendere in giro una serie di losers che sperano di farsi notare.

Be', voi non ci crederete ma Brötchen guarda e analizza tutti questi programmi, da' eloquenti giudizi sul cantato, fa' previsioni su chi vincera', si diverte a vedere come si comportano in una situazione molto piu' rilassata i personaggi famosi chiamati a fare da giudici e trainers per i giovani aspiranti.

Io che ho lavorato in Tv sono molto critica, vedo i trucchetti, i tagli, come e' facile manipolare l'impressione che uno ha delle persone attraverso lo schermo casalingo. Inoltre non mi interessano proprio ma Brötchen sghignazza alle battute e si diverte come un matto. Ieri e' persino tornato prima a casa dal lavoro perche' c'era Voice of Germany!

L'unico show che puo' spingerlo a cambiare canale e' Deutschland sucht... perche' davveo li' si divertono a fare a pezzi dei casi umani.

Be' suppongo di dovermici adattare...sempre meglio del programma "I am a superstar, take me out of here!" dove una serie di VIP sono tenuti prigionieri in una jungla Australiana e per sopravvivere devono superare orribili e vessatorie prove, dopo le quali otterranno da mangiare. Quello e' a gennaio, magari per allora la tv si rompe...

venerdì 19 ottobre 2012

VERGOGNA!

Il governo Monti e' riuscito a macchiarsi di un ennesimo crimine, sbeffeggiando i cittadini, ridicolizzandoli, vessandoli.

La nuova tassa sulle pensioni di guerra e', a mio parere un oltraggio alla morale.
Questi uomini, obbligati dall'allora regime a lasciare le famiglie, a camminare per chilometri in scarpe di cartone, a combattere contro loro simili vengono oggi spogliati dell'unica cosa che quella guerra gli ha dato, una pensione. Chi di loro ancora e' vivo, ha certo ancora ferite nel cuore che non si rimarginano. Alcuni sono invalidi, altri hanno sviluppato malattie come il Parkinson come conseguenza delle sofferenze patite.

Con quale coraggio, il governo (illegittimo) di Monti spoglia di dignita' questi uomini e le loro famiglie, le loro vedove, dopo che a loro sono gia' stati rubati la gioventu', i parenti, la serenita'?
Come riuscite a dormire la notte pensando che state strappando a queste persone l'ultimo orgoglio di poter vivere dignitosamente dopo una vita di fatiche, mentre lasciate al sicuro dall'IMU il vostro papa e i vostri privilegi di parlamentari? Mentre stanziate vergognosamente CINQUE MILIONI DI EURI per i vostri parcheggi intorno a Montecitorio?! (LEGGI QUI L'ARTICOLO)

Come riuscite ancora a guardarvi allo specchio senza sputarvi in faccia?

Io sono solo felice che i miei nonni, ormai morti da anni, non debbano vivere questo momento, li avrebbe troppo amareggiati e feriti.

martedì 16 ottobre 2012

Non prendeteci per il culo


 La notizia del momento e' l'esilarante premio Nobel per la pace alla comunita' europea.
Quando l'ho sentito mi pareva uno scherzo.

In cosa la EU ha avuto così successo dal meritarsi un tale premio (e gli annessi soldi)?
Forse il fatto che ignora di proposito la politica di paesi neo fascisti come l'Ungheria? Oppure i pestaggi di pacifici dimostranti in Italia, Portogallo, Grecia, Spagna? No, aspettate, scommetto che e' per la futura annessione della Serbia, un paese che ancora si rifiuta di riconoscere il Kosovo e se ne impippa di creare tensione ai confini, oppure per l'ipocrita doppia via intrappresa col governo cinese: da un lato commerciano con esso e dall'altro condannano (a parole) lo sfregio ai diritti umani che non cessa?

Il povero Albert Nobel si sta' rivoltando nella tomba! Il suo premio dato ad una accozzaglia di
sanguisughe che si preoccupa di misurare la grandezza dei pomodori e lasciar liberi per decreto criminali giudicati irrecuperabili!!

Tuttavia questa notizia ci deve far pensare positivo: perche' mai Merkel and Company sono arrivati (secondo una mia logica, premetto) a supplicare la commissione del Nobel di dare alla EU l'ambito premio? Secondo me la terra scotta sotto i loro piedi: il malcontento dilaga a macchia d'olio, non sento nessuno che sia favorevole al parlamento europeo.
Notate bene, la gente non e' contraria all'unione con altri paesi o alle frontiere aperte, e' contraria al parlamento europeo che ci costa fantastilioni di euri senza produrre una legge che sia buona per i cittadini. Se l'EU cade, tutti a casa, niente piu' indennita' stratosferiche, il magna magna finisce. E allora che fare?

Un po' di P.R. !! Certo, i cittadini si ammansiranno se vedono che anche il premio Nobel ci ritiene buoni e ci giustifica!

E invece no!! Non ci caschiamo cari miei, il premio Nobel alla EU e' una buffonata che non riuscira' a sedare il malcontento, semmai lo portera' a livelli insostenibii! Preparartevi.

Nel frattempo vi propongo i miei candidati per il Nobel 2013, in linea con i trend correnti.
Buon divertimento.

Premio Nobel per la pace 2013 a Darth Fenner
Premio Nobel per la medicina 2013 al Dr Frankenstein
...e al suo celebre mostro!


Premio Nobel per la chimica 2013: a pari merito va a Red Bull e Mac Donald's

Premio Nobel per la letteratura 2013: il cuoco inglese Jamie Oliver





Premio Nobel per l'Economia 2013: Lehman Brothers (qui sopra il corso delle azioni)


venerdì 5 ottobre 2012

I rantoli della moda di gemella Ciambella: evviva gli skinny jeans!

Dopo una lunga resistenza agli skinny jeans ho ceduto e li ho provati!
Da anni ormai usavo i cosiddetti bootcut o flared, con o senza risvolto. Poi la mia amica Pirrogena, durante una seduta analitica di moda mi ha detto "E poi basta sempre con questi pantaloni a zampa!! porti solo quelli!".
Improvvisamente mi e' balenato di fronte agli occhi e ho visto che in effetti da anni uso sempr egli stessi due modelli di jeans che si differenziano anche poco l'uno dall'altro!! Tragedia!

Dunque la scorsa settimana sono andata con la mia amica Melanzana-alla-siciliana a fare un giro di shopping e ho preso ben due paia di skinny jeans...intendiamoci, non quelli che non lasciano respirare, ma degli skinny jeans che sono adrenti ma morbidi.
WOW!!!
Ragazzi, anzi ragazze, sono assolutamente conquistata! Come feci in passato coi leggings, mi devo ricredere e rimagiarmi tutti i pregiudizi che avevo in proposito! Questi si che servono in una citta' del nord europa! Finalmente non bagnero' piu' i lembi dei pantaloni durante la solita scrosciata di pioggia autunnale! Mai pu' dubbi su come indossare gli stivali! Ora capisco perche' sia a Londra che qui quasi tutte le ragazze li portano!! Adesso ne voglio un terzo paio! Sperando di non diventare nuovamente monotematica...

venerdì 28 settembre 2012

Che ne sarà di me

Domani a Milano ci saranno gli stati generali dell'assistenza ai disabili sensoriali, cioè sordi e ciechi. Milano è per i sordi un luogo funesto per questo tipo di riunione, giacchè fu proprio qui che nel 1880 si svolse il congresso che decretò l'imposizione del metodo oralista e la proibizione della Lingua dei Segni. Comunque la si pensi, quella fu una sciagura.

Quindi, pensate come mi posso sentire quando penso che domani saranno dettate le linee guida per l'assistenza ai sordi e ai ciechi nei prossimi anni. L'ultimo anno ha fiaccato tutto il mio entusiasmo e mentre tornavo a casa dal Veneto per riprendere servizio a Milano, mi sono detta che questo sarebbe stato l'ultimo anno come assistente alla comunicazione.

Ci sto lavorando. Come ho scritto nel post precedente, voglio un'alternativa, non ho più la forza di sostenere il continuo stress di un lavoro che dura otto, nove mesi, poi finisce e non sai se lo riprenderai, a quali condizioni, con quale stipendio (ogni anno diminuisce). Sono stanca di fibrillare, di preoccuparmi per tre mesi di cosa sarà di me nei nove mesi successivi e poi ancora disperarmi per nove mesi. Vorrei diventare sindacalista, ma non credo di avere le energie per assorbire altra frustrazione, altra rabbia oltre alle mie. Voglio una carriera che mi faccia progredire, un lavoro che mi dia soddisfazioni, sia economiche che di risultati.

Però mi accorgo che voglio sempre continuare con le persone sorde. E' una specie di malattia. Mi dico che basta, ho bisogno di un lavoro serio, e poi mi sveglio alle 5.45 del mattino e prendo un treno che mi costa in tre settimane più di quanto guadagno in un mese per andare all'università a studiare Linguistica applicata alla Sordità. Continuo a pensare a nuovi progetti da proporre a qualcuno (chi?) per migliorare il rapporto tra sordi e udenti, per migliorare la vita dei sordi. Studio, accetto questo lavoro incerto mal pagato, per lavorare coi sordi.

Ci sono altre cose che voglio fare nella vita oltre  questo, ma questa è una delle cose che mi piacciono di più

martedì 4 settembre 2012

208 Euro

Mi telefona la cooperativa per cui ho lavorato lo scorso anno: vogliono rinnovarmi il contratto, anzi, vogliono farmelo a tempo indeterminato. Uao, penso, chissà dov'è il trucco. A poco a poco mi raccontano che sono 12 ore la settimana, ma in attesa di un caso complementare non arriveremo nemmeno a 10. E fatti due conti, il mio mensile sarà di circa 208 euro. Mi chiedo che cosa lavoro a fare. Mi chiedo se abbia un senso continuare con questo lavoro, al quale ho dato più di quanto meritasse e dal quale ho avuto ben poco. Tanta energia buttata, per come la vedo in questo momento.
Non ce la faccio più, voglio un'alternativa, una qualunque.

domenica 29 luglio 2012

Il silenzio degli innocenti e la voce dei deficienti

Forse avrete letto sul questo blog, e non solo, della triste storia del cane Lennox, ucciso dal comune di Belfast in nome di una stupida legge raziale sui cani Pitbull.

Purtroppo il comune di Belfast non e' l'unico ad avere messo in vigore un regolamento cosi assurdo. Siamo al paradosso che ogni cane che minimamente ricordi un bulldog o un pitbull viene strappato alle famiglie con i piu' ridicoli pretesti ed ai proprietari non viene data mezza chance di difendere e riavere i loro piccoli amici.

La storia di Wicca, assassinata dal comune di Montreal, Canada, solo due giorni fa e' esemplare: Wicca ha graffiato (a causa di uno spavento) lievemente l'addome di una donna, che tra l'altro non ha voluto nemmeno vedere un dottore in seguito ai graffi. Nonostante Wicca non avesse una storia di aggressioni, il comune non ci ha messo ne' uno ne' due a incarcerarla
e a giustiziarla. Nonostante la creazione di una petizione, una pagina Facebook e l'intervento dei legali del suo padrone, dopo pochi giorni la piccola e' stata irrevocabilmente uccisa.

Molte le contraddizioni anche in questo caso, tra le quali che la condanna a morte di Wicca fu firmata da un esperto di urbanistica del comune di Montreal, Benoit Lacroix, che sicuramente di cani non sa nulla, tanto meno di comportamentistica.
Come nel caso di Lennox a nulla sono servite le testimonianze di noti esperti come Jim Crosby, la giuria aveva gia' preso la sua decisione senza nemmeno leggere il dossier presentato dalla difesa, dichiarazioni di esperti, persino le dichiarazioni della presunta vittima che ha confermato di non aver riportato grossi problemi dall'accaduto.

Il comune di Montreal ha fatto muro e non ha mai risposto alla famiglia, esattamente come quello di Belfast.

La BSL (Breed Specific Legislation) e' una legge diffusa in molti paesi Anglosassoni, Inghilterra, Irlanda del NOrd, Australia, Canada, etc. e si basa sulla superstizione (si puo' solo chiamare cosi!) che i cani Pitbull siano aggressivi per DNA e quindi siano da eliminare per principio. Quando vivevo in Inghilterra, ci sono stati diversi casi di aggressione da parte di Pitbull verso bambini, ma nello scrivere questa legge ci si e' scordati delle cose fondamentali: questa specie di cani e' una delle preferite delle classi medio basse della suburbia, classi sociali svantaggiate e spesso piagate da ignoranza, poverta' mancanza di prospettive.
Queste persone vivono in un ambiente dove l'idea della forza e' legata all'aggressione e spesso i cani vengono educati dai padroni ad essere aggressivi e se necessario a combattere con altri cani.
E allora chi e' pericoloso, i cani o i loro padroni?! Questa superficialita' nello scrivere una legge sta' costando la vita a troppe creature, dolore a troppi.

Siamo arrivati al paradosso che gli umani hanno un tale timore della natura che cercano di sopprimerne le manifestazioni piu' naturali, come l'appartenenza ad una specie, come le emozioni di un cane. Gli umani sono distanti dalla natura, non la comprendono piu' e cio' che gli umani non comprendono fa loro paura e cercano di distruggere.

Se volete leggere la storia di Wicca leggete qui
Se volete leggere un interessante articolo che fa il punto sulle orribili contraddizioni del caso di Lennox leggete qui

E IMPORTANTE! Se volete aiutare la piccola Piggy, che rischia di seguire la stessa sorte di Wicca, Lennox, Fudge, troverete la petizione da firmare e condividere qui 
E per salvare Mylo che rischia la vita in Australia, troverete la petizione qui

Grazie!

martedì 17 luglio 2012

E ancora...

Chiedo scusa, ma non riesco ancora a consolarmi della fine terribile di Lennox, della sofferenza che lui e la sua famiglia hanno patito e di quella inflitta ad altri cani come lui che in questo momento sono in attesa nei canili Irlandesi di essere (speriamo) liberati.

mercoledì 11 luglio 2012

Addio Lennox

Purtroppo i nostri sforzi non sono bastati a salvare Lennox, che è stato soppresso. Personalmente giuro in questa sede (ho già provveduto a scrivere a tutti i contatti che vi ho dato) che mai più andrò in Gran Bretagna e mai più comprerò niente che venga dalla Gran Bretagna. E se incontrerò un turista di quelle parti che mi chiede la strada per qualche posto, può star certo che lo spedirò da tutt'altra parte. Speravo che le idee negative che avevo di questo popolo si sarebbero modificate, purtroppo loro non me ne hanno data l'occasione.

lunedì 9 luglio 2012

Ancora per Lennox

Contattiamo Sua Maestà Elisabetta II e chiediamole di salvare Lennox! Scrivetele sulla sua pagina Facebook
Inoltre anche su questo sito si trovano indirizzi a cui scrivere!
Infine qualche aggiornamento. Continuiamo a seguire le notizie.

domenica 8 luglio 2012

Un appello per Lennox

Qualche mese fa il cane della foto fu sequestrato dalla sua famiglia dalle autorità di polizia irlandese. Apparentemente la sua somiglianza con un Pitbull ne fa un pericolo per la popolazione. La verità è che il cane è stato utilizzato nella pet terapy per una bambina disabile.
Per farla breve, dopo centinaia di appelli, manifestazioni, petizioni, purtroppo per domani è stata fissata l'esecuzione di un cane che non ha mai fatto nulla a nessuno e non è nemmeno della razza incriminata.
Questo è quello che racconta Facebook ed io ho scelto di crederci, di scrivere a tutti coloro di cui mi venivano forniti gli indirizzi, di firmare le petizioni. Sono cosciente che sulla rete le notizie sono manipolabili, ma se il rischio è quello di essere indifferenti mentre una creatura innocente muore, preferisco tentare.
Leggete questo articolo , andate sul sito http://www.savelennox.co.uk/ firmate la petizione e speriamo che serva a qualcosa.

giovedì 5 luglio 2012

Addio famosa deliziosa-crema-spalmabile-di-cioccolato-e-nocciole, addio

L'amore tra me e la deliziosa-crema-spalmabile-di-cioccolato-e-nocciole nacque in tenera eta'. Ero ancora una cucciola quando provai la fantastica mistura sul pane e da allora il nostro legame e' diventato sempre piu' forte. Non sono mai andata matta per caramelle o dolcetti di zucchero ammazza denti ma alla deliziosa-crema-spalmabile-di-cioccolato-e-nocciole non avrei mai potuto rinunciare.

Ebbene purtroppo questo grande amore, come quello di Romeo e Giulietta ora dovra' spezzarsi e io rinuncero' alla sua cremosa dolcezza.
"Perche' ti fai cio'?" vi chiederete. Ed ecco, e' presto detto: la deliziosa-crema-spalmabile-di-cioccolato-e-nocciole e quasi tutte le sue emuli creme al cioccolato contengono olio di palma. Per ottenere l'olio di palma bisogna coltivare la terra e dato che gli esseri umani sono tanti e sono ingordi, per soddisfare il loro bisogno di olio di palma si sta' facendo a pezzi la foresta amazzonica.

Voi direte "ma io sulla confezione leggo "olii vegetali" percio' non e' olio di palma!".
ahahahhaha! Ingenui: con questa denominazione si intendono olii vegetali si, ma di che origine??? spesso le ditte alimentari usano questa denominazione generica per non dichiarare l'origine dei loro ingredienti, per nascondere anche la vera qualita' degli olii usati. Dunque molto probabilmente, nei prodotti che contengono olii vegetali c'e' anche una percentuale di olio di palma.

"Ahhaha! sei la solita esagerata Ciambella!" vi sento dire "cosa vuoi che siano due spalmatine di deliziosa-crema-spalmabile-di-cioccolato-e-nocciole? non distruggerai certo la foresta amazzonica mangiando una fetta di pane!".
Be', in realta non e' solo "una fetta di pane": l'olio di palma e' usato in massicce quantita' ovunque. Leggete sui prodotti che comprate, l'olio di palma e' praticamente ovunque, anche in biscotti, alcuni tipi di pane e grissini, creme spalmabili, budini, etc.
Non vi basta? In tutti i vostri cosmetici, dalle creme idratanti a bagni schiuma e saponette, schampi e antirughe, si nasconde l'olio di palma: quesi furboni dei produttori lo nascondono sotto nomi chimici o nominano solo la sintesi chimica dei derivati ma statene certi, l'olio di palma e' li. E si, lo troverete anche nei vostri detersivi per la casa e il bucato.

Non parliamo poi dei cibi bio e dei cibi per vegetariani e vegani, loro sono praticamente basati sull'olio di palma. l'ironia e' che cercando di non uccidere certi animali ne uccidono altri, che perdono il loro habitat naturale, vengono catturati o uccisi.
Certo e' difficile evitare completamente questi prodotti ma basterebbe che la gente ci pensasse un po': le aletrnative ci sono ma la gente BIO e' troppo occupata a sentirsi "buona e giusta" per rendersi conto che si sta' rendendo complice di un massacro. Se la domanda dei consumatori per prodotti non contenenti l'olio di palma salisse, allora anche i prodotti comincerebbero ad apparire.

Insomma, se devo decidere chi amo di piu', la  deliziosa-crema-spalmabile-di-cioccolato-e-nocciole o le creature della foresta amazzonica, io scelgo la foresta amazzonica. Percio' deliziosa-crema-spalmabile-di-cioccolato-e-nocciole, mia adorata, addio.

mercoledì 27 giugno 2012

Ultime di Giugno


Visto che Ciambella è scomparsa di nuovo ed i copiosi fans del blog vogliono notizie, eccomi qua, la vostra Frittella alla fine di un altro devastante anno scolastico.
Ne sono successe veramente di tutti i colori, a partire dal fatto che sono stata chiamata per un lavoro che qualcuno pensava di farmi fare gratis...Già, ma dopo ben tre mesi di promesse Frittella s'è svegliata, ha fatto brutto ed alla fine ha avuto un contratto.
Poi c'è stato chi i soldi non me li voleva proprio dare ed allora Frittella ha di nuovo dovuto fare casino per farseli sganciare.
Lieto fine?
Non lo so, se da una parte ottenere ciò che ci è dovuto è sicuramente una cosa buona e giusta, spesso mi chiedo se alla mia età sia normale dover fare casino per avere quanto mi spetta. E' frustrante non avere la certezza dei pagamenti per il proprio lavoro, e sento denigrata la mia professionalità. Certe cose pensavo la gente se le permettesse solo con gli sbarbati, ma evidentemente non è così.
La cosa è ancora più fastidiosa, visto che, lavorando con persone disabili, mi sono trovata ad interrompere un servizio, sentendomi pure tremendamente in colpa. Sono stata malissimo. Ma non c'era veramente altra maniera.

Mi sto rendendo conto che perfino questo ambiente, in cui l'obiettivo primario dovrebbe essere il bene altrui è in realtà dilaniato dalla cupidigia e dalla tentazione di fregare il prossimo. Spesso i soldi ci sono, solo che -proprio per la natura del lavoro di educatore con i disabili- chi tiene i cordoni della borsa sfrutta abilmente l'impalpabile eppure presente senso di superesponsabilità degli operatori: solo la scorsa settimana mi sono trovata a discutere con una collega più grande di me, con più esperienza di me che si dispiaceva per i contributi dimezzati all'assistenza alla comunicazione: si chiedeva come poter dire ai genitori dei ragazzini che segue che le ore sarebbero diminuite il prossimo anno.
Posso essere sembrata dura quando le ho risposto che lo doveva fare e basta, ma alla luce della mia esperienza posso dire che non c'è un'altra via. Se non diciamo niente, se troviamo sempre la maniera di far funzionare tutto come prima nonostante ci si paghi sempre meno, nessuno noterà la gravità della situazione e chi elargisce i contributi non subirà alcuna pressione dalle famiglie. Cercando di far bene, finiamo per far male, per convincere chi governa che è tutto a posto, si può tagliare, sempre di più, sempre di più.

Invece no: perchè chi lavora coi disabili finisce per non mangiare, perchè chi è pagato male lavora male, e chi lavora male nella scuola e coi disabili può fare danni enormi, e perchè in questa maniera i disabili diventano sempre più invisibili, sempre più un costo (che si può ridurre) e non una risorsa per la società.

Ho pensato di mollare tutto, definitivamente. Adesso ho deciso di riprovarci, ma pensando un pò più a me ed al mio miglioramento personale. Perciò l'obiettivo n.1 del prossimo anno è dare più esami possibile all'università...

lunedì 28 maggio 2012

Life in the 80ties

Chi non li ha vissuti non può ricordare quanto fossero folli gli anni '80: Le pettinature cotonate, le spalle imbottite, l'abbigliamento improbabile, l'edonismo, i risvolti ridicoli dei comportamenti e delle mode. Questo trafiletto che ho trovato su una copia d'annata di "Abitare" può però darvi un'idea: si sa che i "redazionali" sono pagine pubblicitarie travestite da notizie, ma qui non si riesce a capire come una delle più prestigiose riviste di architettura italiane abbia potuto spacciare un articolo del genere ai propri lettori. Di Pietro direbbe "Che c'azzecca?", noi ci limitiamo a lodare tanta creatività...Made in Italy.

domenica 13 maggio 2012

Cosa c'è sotto Macao?

La scorsa settimana si è gridato con gaudio all'occupazione del Grattacielo Galfa di Milano da parte di un collettivo di artisti chiamato "Macao". Alcuni han fatto salti di gioia, altri (pochi) hanno criticato. RadioPopolare di Milano approva, il Sindaco Pisapia dice "Sì, ok l'arte, ma nella legalità".

Tutta questa faccenda mi vede un pò dubbiosa. Devo dire di essere diventata molto critica in questo ultimo periodo e di non sopportare più le manipolazioni a cui siamo continuamente sottoposti: ogni tanto scopriamo qualcosa di spiazzante a proposito di qualcuno che avevamo sostenuto, anche solo moralmente, e oltre a rimanerci male diventiamo un pò più cinici.

Ecco, io sono parecchio cinica, e perchè mi faccio queste domande:
1) Ho lavorato al grattacielo Galfa (allora proprietà di un gruppo bancario) fino al novembre del 2005. L'anno successivo gli uffici sono stati spostati in un centro direzionale. Sono dunque 6 e non 15 anni (come invece sbandierato a destra e sinistra) che l'edificio è vuoto. Perchè gonfiare tanto questa cifra? Forse per far colpo sull'opinione pubblica???
2) D'accordo che la giunta Pisapia è di sinistra -e meno male- ma possibile che non si faccia neanche un pensiero a sgomberare una proprietà privata nel centro di Milano che un gruppo di persone ha occupato abusivamente? Queste persone, a giudicare dalle immagini di un telegiornale, appena entrati hanno subito installato una spina per servire birra...un pò strano? Insomma, vi ricordate il Leoncavallo e il Cox?
3) Ma chi sono questi artisti che in un periodo di crisi economica allucinante come questo, in cui i fondi scarseggiano per tutti e la gente si suicida perchè non ha lavoro possono permettersi di spendere il proprio tempo a ristrutturare gli spazi di un edificio del genere? Come mangiano? E dove hanno preso tutte le belle e costose attrezzature che ho visto in tv?
4) Dove prendono l'energia elettrica?
5) Come mai tanta gente in vista (tipo Daria Bignardi)li appoggia?
6) Il proprietario dell'edificio è attualmente Ligresti. Possibile che non s'interessi della sua proprietà?
7) Perchè occupare il Galfa, in posizione centralissima, vicinissimo alla Milano da bere di Corso Como, invece di un qualunque capannone a Quarto Oggiaro?

Sono cattiva? Mmmm, non lo so. Tutta la faccenda è ben strana. Una mia amica è andata a dare un'occhiata al Galfa e mi ha detto di aver avuto l'impressione di trovarsi di fronte a persone che non hanno le idee chiare su cosa fare di e dentro questi spazi. Io proseguo nel mio percorso cinico e prevedo che il grattacielo diventerà una torre di locali per feste "artistiche", oppure ai tipi di Macao sarà dato in gestione un teatro di Milano a costo zero (magari il Lirico?) o qualcosa d'altro. Sicuramente qualcuno avrà molta pubblicità da questa storia, ed i suoi bei vantaggi.
Aspettiamo e  vediamo....





domenica 6 maggio 2012

Pulizie e illuminazioni di primavera

Antefatto: da quando vivo con Brötchen ho avuto modo di osservare che per lui e' molto difficile buttare via qualcosa. In particolare, i vestiti.
Nonostante il suo guardaroba sia pieno e ogni tanto egli compri grosse quantita' di magliette e pantaloncini estivi, alla fine indossa sempre le stesse cose e non butta mai via niente.
Il risultato e' che, nel suo armadio, si puo' quasi "leggere" tutta la storia del suo stile. Senza risultato ho cercato di convincerlo a buttare via i suoi reperti anni 80': giacche gigantesche con le spalle imbottite, pantaloni a sacco, camicie dai colori e fantasie accecanti.

Eppure, a volte gli dei dell'Olimpo ci ascoltano: quando ormai avevo rinunciato a liberarmi dei nostri coinquilini fuori moda, e' successo il miracolo e a causa di un nuovo incarico lavorativo per una volta BrÖtchen ha dovuto indossare giacca e camicia ma ha trovato a malapena un esemplare di ognuna nel suo scrigno dei vestiti.

Dopo avermi fatto il defile' piu' divertente della stagione, provando tutto il provabile, Brötchen ha sentenziato: "ho un'armadio pieno di roba inutile! Devo buttare via quasi tutto e comprare qualcosa di decente!". Gaudio e gioia! Musica per le mie orecchie, mis sono fatta promettere che il sabato seguente saremmo andati a comprare qualcosa di decente per lui.

Ma, come avrete intuito dal titolo, la gioia e' stata seguita dalla consapevolezza che...chi cammina con lo zoppo inpara a zoppicare! Accompagnando un'amica a fare compere mi sono  guardata distrattamente nello specchio di un camerino ed eccomi li': capelli per aria, vecchi jeans e maglioncino del mio periodo extra-small...un incubo!! Come posso dare consigli agli altri se io mi vesto cosi?! E il colpo finale me lo ha inflitto la mia migliore amica berlinese, Piroggena: parlando con lei della mia osservazione dello specchio mi ha detto "Sei troppo critica con te stessa, ma se proprio vuoi cambiare qualcosa...io smetterei di mettermi sempre e solo pantaloni a zampa! E poi dovresti metterti magliette della lunghezza giusta per pantaloni o gonne, sono sempre troppo corte! E poi...basta mettersi una maglietta o camicia elegante e sotto dei jeans sdruciti!".
Questi commenti mi hanno colpito come una meteora in fronte!
Dopo l'essermi ripresa dallo shock, sono corsa al mio armadio ed eccoli: centinaia di vestiti meravigliosi e quasi per niente usati! Anche io come Brötchen, ho comprato un sacco di vestiti ma alla fine, per pigrizia, mi riduco sempre ad usare sempre gli stessi.

Questi li abbiamo trovati nell'armadio di Brötchen insieme ai vestiti...
Riusciremo, io e Brötchen, ad usare i nostri vestiti nuovi e mai indossati da anni? Riuscira' Brötchen a dare via i suoi "amici tessili" degli anni 80'? La risposta alla prossima puntata...

martedì 1 maggio 2012

Buon Primo Maggio!

Quest'anno gli auguri ve li faccio con delle canzoni che nonostante il tempo descrivono bene la deriva che sta prendendo il mondo del lavoro in Italia e nel mondo...
Eccovi allora:
Lee Dorsey "Working in a coalmine"
Sam Cooke "Chain Gang"
Tennessee ernie Ford "16 Tons"
E per darci una prospettiva futura... The Animals "We gotta get out of this place"
BUON PRIMO MAGGIO

mercoledì 25 aprile 2012

Buon 25 Aprile!

Quest'anno, per festeggiare degnamente il giorno della Liberazione, vi posto questa smagliante versione della canzone simbolo della Resistenza, Bella Ciao!
Buon ascolto e buona festa!

martedì 24 aprile 2012

Sportello di servizio Doppiaazione: Come pagare l'IMU

Abbiamo pensato di aprire uno sportello per aiutare i nostri lettori con le magagne di tutti i giorni. Abbiamo interpellato il commercialista di Doppiaazione per fornirvi risposte concrete se avete dei problemi a calcolare l'IMU con i vari acconti, le aliquote variabili e le aliquote base, eccovi un aiuto:

Per il calcolo del limite temporale delle rate:
\lim \limits_{n \to \infty } n\varphi  = \lim \limits_{n \to \infty } \left( {n \cdot arctg \frac{y}
{{n + x}}} \right) = \lim \limits_{n \to \infty } \left( {\frac{{arctg\frac{y}
{{n + x}}}}
{{\frac{1}
{n}}}} \right) = \lim \limits_{n \to \infty } \frac{{\frac{1}
{{1 + \left( {\frac{y}
{{n + x}}} \right)^2 }} \cdot \frac{{ - y}}
{{\left( {n + x} \right)^2 }}}}
{{ - \frac{1}
{{n^2 }}}} = = \lim \limits_{n \to \infty } \frac{{yn^2 }}
{{\left( {n + x} \right)^2  + y^2 }} = y \cdot \lim \limits_{n \to \infty } \frac{1}
{{\left( {1 + \frac{x}
{n}} \right)^2  + \left( {\frac{y}
{n}} \right)^2 }} = y \cdot 1 = y


                                                             per rapportare le aliquote alle rate:
\lim \limits_{n \to \infty } \left( {1 + \frac{{z}}{n}} \right)^n  = e^x \left( {\cos y + i\mathrm{sen}\,y} \right)=e^xe^{iy}=e^{x+iy}=e^z
                                                                  
                                              per compilare l'F24 o il bollettino:
 f'(x) = \displaystyle\frac{(-\mathrm{sen}\,x+i\cos x)\cdot e^{ix} - (\cos x+i\mathrm{sen}\,x)\cdot i\cdot e^{ix}}{(e^{ix})^2} = \displaystyle\frac{-\mathrm{sen}\,x\cdot e^{ix}-i^2\mathrm{sen}\,x\cdot e^{ix}}{(e^{ix})^2} = 0

giovedì 12 aprile 2012

Un naso per amico

E prima o poi...tornerà anche l'olfatto!
Evviva! Dopo tre settimane di convalescenza ecco il nuovo fiammante naso di Speck! E' costato gran fatica, ma finalmente è qui! Non che i mal di testa, le perditucce di sangue ed i lavaggi nasali siano finiti,  andranno avanti ancora per un pò, ma il grosso è fatto! Yuuuu!

domenica 8 aprile 2012

Ciambella vi invita...nella tavernetta del film!

Ciao a tutti e benvenuti nella tavernetta dei films di Gemella Ciambella! Prego, sedetevi, mettevi comodi, prendete qualcosa da bere e parliamo di films, in TV e al cinema.

Per iniziare parliamo di un bel documentario in onda in questo periodo su Arte: "Corman's World: Exploits of a Hollywood Rebel" (rititolato in tedesco "UFOS, SEX UND MONSTER - DAS WILDE KINO DES ROGER CORMAN") e' un documentario  che parla appunto del genio Roger Corman, il re dei film di serie B dagli anni 50 in poi, l'ispiratore di innumerevoli film del genere fantastico e di fantascienza, oltre ad essere uno dei piu' lungimiranti promotori di giovani talenti del mondo del cinema.
Attraverso interviste con Corman stesso, la moglie e partner in affari, alcuni dei suoi "pupilli" diventati star internazionali (Ron Howard, Jack Nicholson, Scorsese, Bogdanovich etc.) e spezzoni di alcuni dei suoi film piu' pazzi e famosi, si ricostruisce la carriera di questo genio "di serie B" del cinema americano. 
Tra citazioni di titoli al limite del credibile e poster dai colori psichedelici, esce il ritratto di un insospettabile amante del cinema colto: per esempio scopriamo che Corman e' stato distributore di capolavori del cinema "serio", da Truffaut a Kurosawa in un territorio, gli USA, non certo facile da conquistare con tematiche profonde. Inoltre Corman ha sempre supportato giovani registi e attori. 
Il ritratto che ne esce e' affettuoso e ottimista, anche se film come "Guerre stellari" e "Lo squalo" hanno rovinato la piazza ai film trash, dato che hanno usato le stesse tematiche ma con milioni di dollari spesi negli effetti speciali. Tuttavia l'influsso dei film di Corman e' ancora li' e lui, il grande Roger, e' sempre al lavoro.

Sempre magico Roger!!
Imperdibili due momenti: Quentin Tarantino che mendica timidamente una membership onoraria nel club dei registi di Corman (tra i quali Joe Dante) e il momento di commozione di Jack Nicholson, mentre confessa come sia stato importante il supporto di Roger durante i suoi inizi. Un documentario da vedere per riscoprire un grande del cinema!!!!!!

"The Artist" e' il film del momento: nonostante l'idea di fare un film muto in tempi moderni non sia nuova (il primissimo fu l'esilarante "Silent Movie" di Mel Brooks, poi alcuni anni fa il surreale film animato "Bellville Randez-vous") questa pellicola e' come una boccata d'aria fresca di montagna in un panorama cinematografico ormai soffocato dall'ovvieta' e dalle idee trite e ritrite, dai sequel, prequel e remake che non dovrebbero NEMMENO essere pensati.
Et voila'!
Il film racconta la vicenda di un divo dei film anni 20', George Valentin (Jean Dujardin) che rifiuta di adattarsi all'arrivo del cinema sonoro. Dal successo, l'eroe passa alla poverta' e dovra' cambiare radicalmente il suo approccio con la vita per ritrovare la felicita'. Il regista Michel Hazanavicius ha basato la sceneggiatura sulla vita di un nonno e devo dire che dietro una storia apparentemente facile, si celano messaggi che, in questo periodo in cui tutti parlano di "crisi", torneranno utili a chi avra' la pazienza di cercarli. L'eroe del film non solo dovra' reimparare ad amare e ad avere fiducia nelle persone, dovra' anche cedere all'orgoglio e accettare i cambiamenti radicali. Non ci si annoia nemmeno per un momento, nonostante l'assenza di "dialoghi". Gli attori sono bravi e coinvolgenti (Jean Dujardin, Berenice Bejo, John Goodman, James Cromwell e l'impagabile cagnolino!), i costumi bellissimi (anche se lo stile anni 20' si prolunga un po' troppo in la' negli anni 30'), mi posso solo immaginare il modo diverso di lavorare che gli attori e il regista hanno dovuto adottare. Ci sono certo accenni al cinema anni 20', omaggi a film come "Lime light" di Chaplin ma mai vere e proprie citazioni ammiccanti da "esperto". Nessuna "apparizione speciale" di Buster Keaton o Louise Brooks. Un film sicuramente da vedere per entrare per due ore in un altro mondo.

Un meritato Golden Globe!

L'ultimo film di cui vi volevo raccontare e' "The Lady", la storia dell'attivista politica e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi che da anni si batte contro la dittatura militare in Myanmar (Burma). Io e Brötchen abbiamo avuto la possibilita' di vedere questo film grazie ad una proiezione gratuita sponsorizzarizzata da Amnesty International. 
Aung San Suu Kyi ha vissuto per anni agli arresti domiciliari e ha vinto nelle elezioni politche Burmensi di due settimane fa.
La vita di questa donna, coraggiosa e indipendente, dopo anni di "vita normale" vissuti in Inghilterra accanto al marito inglese e ai figli, cambio' improvvisamente quando torno' a visitare la madre in Burma. Qui l'eredita' politica del padre, assassinato anni prima durante il golpe dei generali, l'attendeva e l'inghiotti', tanto che non fece mai ritorno in Inghilterra. A causa del suo impegno politico la Lady, come tutti la chiamano, ha sacrificato tutto, veramente tutto per il bene del suo paese.
Con queste premesse il film poteva essere un capolavoro, uno di quei film che squote le coscienze fino in fondo, che fa uscire in lacrime il pubblico dal cinema, come fu il mitico "Ghandi", un film che mi fece piangere e che mi colpi davvero molto, nonostante all'epoca fossi pischella.

Purtroppo "The Lady" non riesce a colpire nel cuore e sta' in piedi solo perche' la storia e' di incredibile forza ma non perche' la sceneggiatura sia nemmeno decente. Gli attori (Michelle Yeouh nel ruolo principale e David Thewils nel ruolo del marito) sono bravi ma diretti malissimo.
Per esempio c'e' una scena in cui la protagonista, dopo aver passato due anni lontano da marito e figli, li accoglie finalmente nella sua casa in Burma. Una donna vera correrebbe a baciare i figli e il marito? Li abbraccerebbe? Piangerebbe di gioia? No. Lei alza il volto dal lavoro che sta' facendo con altri attivisti, sorride mentre la famiglia ricambia il sorriso con faccette complici: "Uhmmm, c'e' il mimestrone Knorr per cena!" sembrano pensare in coro. Tutto ridotto ad una pubblicita' milionaria.
Quando mi sono ricordata che il film lo ha diretto Luc Besson tutto ha avuto senso: questa regia senza forza, da protozoo direi, questo spot pubblicitario lungo due ore poteva solo essere suo. Riconoscibili infatti sono le sue tematiche fisse: donne forti e uomini deboli (anche se fu grazie all'ostinazione del marito che Aung San Suu Kyi ricevette il premio Nobel), uomini potenti e pazzi (il generale che va a farsi leggere il futuro dalla chiromante ricorda il Gary Oldman di "Leon"), nemici ostinati come la peste (il soldato sanguinario). La sua direzione vuota e inconcludente lascia soli gli attori a sostenere le mancanze della scenggiatura, dato che non ci sono nemmeno gli effetti speciali a dar loro una mano. 
Il film sembra finanziato da L'Oreal: Aung San Suu Kyi ha una pelle sempre perfettamente truccata, le strade di Burma sono pulite, la gente e' sempre bella e curata, non ci sono poveri che mendicano o bambini che giocano e si sporcano.Dove diavolo e' la dittatura?! Personaggi come il dentista-cabarettista Zarganar, uno degli attivisti piu' coraggiosi del paese, vengono ridotti a macchiette passeggere, citati "perche' si deve".
Ci sono errori incredibili come il premio Nobel rilasciato dal governo Norvegese invece che da quello Svedese!!! (Ho appena letto che il premio Nobel per la pace e' dato congiuntamente dai governi svedese e norvegese). Potrei continuare e finire di fare a pezzi questo film ma mi fermo qui.
La storia di Aung San Suu Kyi e' sicuramente da conoscere ma NON COSI'.
Luc Besson: tempo di cambiare pettinatura e lavoro...?!
Gia' ma "Ghandi" fu' diretto da Richard Attemborough...

sabato 7 aprile 2012

Venerdì sera...(questa non è una recensione)

Ieri sera ho guardato per la prima volta "Il velo dipinto", un film con Edward Norton in versione d'inedito batteriologo che si reca in Cina (Shanghai) con la moglie. Bellissimi paesaggi (si scopre poi che il film è girato nelle Filippine), una storia struggente che deprime, un bellissimo brano di musica classica nella colonna sonora, che potete ascoltare qui .

domenica 1 aprile 2012

Il naso

Da anni Speck mi tormentava col suo respiro notturno fatto da rumoretti ricorrenti e terribili russate. E da anni lui si lamentava di respirare male. Nonostante i miei ripetutissimi inviti a rivolgersi ad un otorino, ha aspettato di essere prossimo all'asfissia prima di alzare la cornetta e prendere un appuntamento.
La diagnosi è stata polipi. I polipi sono escrescenze che crescono all'interno del naso a causa di processi infiammatori. E Speck ne era pieno. Non solo, aveva il setto nasale deviato e le turbinate (misterioso apparato nasale che se si irrita s'ingrandisce e ostruisce le narici) ingrossate. Sorprendente che riuscisse a respirare. Subito è stato chiaro che andava operato. Così sono andata con lui ad una visita per capire l'entità dell'intervento. Il gioviale chirurgo ci ha presentato tutto come una specie di gita a Gardaland, pochi minuti d'intervento in endoscopia, il giorno dopo a casa...uno spasso.

Così Speck s'è affidato alle mani dell'entusiasta dottore, anche perchè c'era poco altro da fare, l'alternativa era che imparasse a respirare con le orecchie.
Quando sono entrata nella sua camera dopo l'operazione il povero Speck aveva un nasone enorme, sia per l'ematoma, sia per i due giganteschi tamponi che gli avevano spinto in profondità nelle narici...Pare che l'operazione sia durata circa due ore perchè i polipi stavano in tutte le cavità relative al naso (che includono fosse sotto gli occhi e sopra le sopracciglia) ed il setto era così deviato che l'endoscopio non passava dal naso.
Speck è dovuto restare in ospedale due notti e quando finalmente l'hanno rilasciato è stato abbastanza difficile fargli capire che se ne doveva stare a letto e non sorvegliare ogni mia azione casalinga com'è abituato a fare...I primi due giorni che era a casa un pò si lagnava dei mal di testa e un pò rompeva le scatole. Meno male, alla fine i mal di testa hanno avuto il sopravvento e se n'è stato a letto.
A Lena il papà è mancato molto, e quando è rientrato ha ignorato il suo nasone delicato che avrebbe fatto meglio ad evitare polvere e pelo, e gli si è piazzata addosso, in piena muta primaverile, esagerata dall'assurdo caldo degli ultimi giorni.
Io ho dovuto cambiare un pò abitudini, cucinare di più (e mi sono dimostrata una cuoca discreta), lavare più piatti (una cosa che odio fare), rinunciare a qualche impegno...Senza stare per questo a casa dal lavoro...
A una settimana dall'operazione Speck s'è quasi ripreso, anche se il naso non è ancora ben cicatrizzato e le narici non sono perfettamente sgombre..Domani ha una visita di controllo e finalmente tra 15 giorni toglieranno l'ultima medicazione...in bocca al naso!

venerdì 30 marzo 2012

AfterWilco...

La recensione di un concerto tenuto dal cantante Jeff Tweedy solo pochi giorni fa...

I AM EXPERIENCED (I've seen WILCO live 08.03.2012)

Che facce hanno i Wilco?...E quanti sono?”
Non ho un'idea precisa neanche di quello. Mentre mastico un'indescrivibile riso e melanzanepiccanticomel'inferno in un fast food cingalese mi sembra quasi strano di essere stata io ad insistere per andare a questo concerto. I Wilco mi sono sempre piaciuti, sin da quando ascoltai “Summerteeth” inciso su una cassetta audio (giusto per dare l'idea del periodo). Però non siamo proprio intimi.
Normalmente l'aspettativa per l'esibizione di un nostro idolo può essere devastante: l'ansia di arrivare per primi, le code, il desiderio inconscio di farsi notare in mezzo ad una folla adrenalinizzata (il video di “Dancing in the dark”ha dato forma compiuta e giustificazione a questa fantasia inconfessabile), la speranza -mai la certezza- che si tratterà di un evento cardine della nostra esistenza, che ci cambierà la vita, unita al terrore mai esplicitato che si possa invece materializzare un'atroce delusione.
Con l'età e l'esperienza le cose sfumano, è vero, ma non del tutto. I palmi delle mani sudano ancora, ci si guarda attorno nella folla con un vago, indicibile disagio, almeno fino all'inizio del concerto. Da lì in poi di solito va tutto bene.

Questo ovviamente se conoscete a memoria ogni canzone, se vi siete studiati i testi e ascoltati i dischi per settimane in attesa dell'evento.
Se invece avete avuto con il gruppo in questione una specie di relazione a distanza, come se fosse il preferito di vostra sorella e l'aveste sempre ascoltato per brevi periodi, e sì, siete sicuri che vi piaccia, ma non sapreste cantare per intero nemmeno un brano, la cosa è un po' diversa. In questo caso probabilmente vi aggirate sottopalco con un lieve stordimento e la vostra mente è attraversata simultaneamente da diversi pensieri, tipo:
  1. Ho scelto le scarpe sbagliate per venire al concerto;
  2. Bella la scenografia, fatta da decine di paralumi appesi e fissati a terra con tubi di stagno per le condutture idriche. Chissà se si accenderanno...Una scenografia leggera e surreale, suggestiva;
  3. Ugh, quel riso e melanzanepiccanticomel'inferno cingalese sembra aver preso fuoco nel mio stomaco;
  4. Ci sono “vecchi” e giovani in numero sostanzialmente pari nel pubblico...Meno male, significa che i Wilco non sono apprezzati solo da noi dinosauri, ma anche dai pischelli...
  5. La musica in diffusione è Otis Redding?

L'attesa è lunga: entriamo alle 20 aspetteremo un'ora e mezza circa. Mentre si cerca di mantenere il proprio spazio vitale resistendo all'assalto discreto ma deciso di quelli arrivati dopo di noi, un buttafuori si avvicina alle transenne. E' un omone che assomiglia ad un Kabir Bedi (Sandokan!) muscoloso e massicio:
-Stasera è vietato fare foto-dice ad uno in prima fila-Macchinette, telefoni...tutto.
Fa la faccia scura, ma secondo me non ci crede neanche lui. Appena se n'è andato una signora alla mia sinistra estrae una gigantesca Canon con teleobiettivo e assesta uno scatto al palco.

Verso le 20.30 inizia il support act. Una ragazzina alta alta, secca secca, con la faccia nascosta nei capelli spettinati arriva sul palco. E' da sola, non dice il proprio nome, suona il piano e la chitarra elettrica (questa non molto bene). Snocciola canzoni minime con una vocina che mi è familiare, anche se non riesco a darle un nome. Avrà sì e no 18 anni. Per la sua età non è male, ma nel complesso annoia un pubblico in attesa di altro. Avrebbe decisamente bisogno di un batterista. Però l'ammiro per essere arrivata fin qui così giovane. Good Luck, little girl.
Quando (con sollievo generale del pubblico) finisce, aspettiamo ancora. E la mia mente è attraversata simultaneamente da diversi pensieri, del tipo:
1)C'è una civetta fatta di corda appesa al gruppo delle tastiere. Adoro le civette!
2)La giovane coppia alla mia destra non rispetta il mio spazio vitale, continuano ad agitarsi
come se fossero a casa loro. Parlano di un componente del gruppo e lo chiamano per
nome, “Jeff”, come se fosse amico loro. Mi stanno abbastanza sulle palle;
3)La sala si è ormai riempita, alle mie spalle (sono in terza fila) vedo gente dappertutto;
4)Decisamente ho scelto le scarpe sbagliate per venire al concerto;
5)Non ne posso più di Otis Redding.

Arrivano, Arrivano! Finalmente!

Li conto, prima di tutto: sono sei. Dal lato opposto a quello dove mi trovo si piazzano un chitarrista ed un bassista dall'aria mite e country, al centro sta il cantante e dietro di lui il batterista. Davanti a noi si posiziona un chitarrista magro magro che mi ricorda mio cognato se avesse i capelli. Subito dietro di lui, all'altare delle tastiere un biondino inquietante con occhiali da nerd, bandana rossa al collo e baffi biondi. Pettinato alla perfezione. Ora la civetta apre e chiude gli occhi.
La giovane coppia alla mia destra strilla “Jeeeff! Hi Jeeeeff!”: è il cantante, intuisco. Mi stanno sfondando i timpani. Ora li detesto proprio.

Poi veniamo travolti da qualcosa che voler chiamare semplicemente eredità della tradizione del folk elettrico sarebbe ridurre i Wilco ad un decimo di ciò che sono. Una valanga di suoni elettronici, chitarre a cascata, rock, country, progressive...Tutto è insieme, tutto è in uno, ed è bellissimo. Per me che non mi aspetto niente di conosciuto è tutto un fiume di suono, un fluire fantasmagorico. I lampadari s'illuminano e spengono di nuovo, l'elettrico diventa elettronico, impalpabile, a volte perfino futuribile, eppure qui, adesso, talvolta talmente inaspettato da far perfino un po' paura. La civetta fa l'occhiolino al pubblico.
Il sosia di mio cognato è un portento, cambia chitarra ad ogni canzone, a volte usa ne due diverse nello stesso brano, con cambi in corsa. Mi dispiace non riuscire a veder bene dall'altro lato del palco, ma devo dire che ciò che ho davanti è travolgente.
Sottopalco Kabir Bedi sorveglia che non si facciano foto. Guarda a terra con faccia preoccupata, assente. C'è un delirio di suono in perpetua evoluzione alle sue spalle ma sembra non accorgersene. Ha la fortuna di essere qui gratis e a malapena si gira per guardare che succede. C'avrà dei problemi suoi.

Fa un caldo esagerato, mi sa che svengo, prima o poi...

I pochi dischi ascoltati non riescono a dare l'idea del concerto, le canzoni incise sono come immagini piatte che prendono vita tridimensionale, è la differenza tra il guardare una foto e trovarsi a vivere la scena che ha catturato. Dal mare di musica che mi scorre addosso emergono “War on War”, “Ashes of Amrican flag” e poi “Jesus etc.” che Jeff (a proposito, la giovane coppia di fanatici alla mia destra se n'è finalmente andata) chiede al pubblico di cantare, intervenendo lui stesso solo un paio di volte, e poi “Shot in the Arm” (questa sì che la conosco bene), durante la quale l'inquietante tastierista -che fino ad ora era rimasto molto tranquillo- si scatena e soffoca i propri strumenti con un cuscino. E' esaltante, e perfino il gigantesco collega di Kabir Bedi, un energumeno pelato dalle braccia ENORMI, apprezza e chiede al pubblico in prima fila: “Come si chiamava questa?”

E' il termine del concerto ufficiale, e mentre si invocano i bis, qualcuno dietro di noi si sente male. Chiamato da uno spettatore Kabir Bedi salta la transenna, e corre al soccorso del malcapitato. Io intanto galleggio in una nuvoletta d'euforia...
I bis sono lunghissimi, durano come mezzo concerto. I Wilco sono generosi, caldi col pubblico ma non ruffiani.
Durante “Hoodoo Voodoo” uno dei roadies, un ragazzo con i baffi a manubrio, pettinatura e jeans scampanati stile anni 70' si presenta a torso nudo (e che torso!) come co-percussionista e ballerino...Delirio, sembra di essere piombati attraverso un buco temporale nella California psichedelica.

Quando il concerto finisce siamo un po' tutti senza parole, le solite chiacchiere e recensioni da post concerto sembrano un po' fuori luogo, scontate, inutili. Ci guardiamo con facce che dicono “Eh, già...Eh, già...”
Saluto la civetta.
Usciamo, l'aria fresca ci arriva in faccia, una sensazione piacevole dopo la calura dei concerti. E la mia mente è attraversata da molteplici pensieri:
1)Non mi fanno più male i piedi;
  1. Ho digerito il riso alle melanzanepiccanticomel'inferno!
  2. Questa è un'esperienza unica, probabilmente al prossimo concerto dei Wilco conoscerò tutte le canzoni e le canterò insieme al resto del pubblico;
  3. Beh, alla fine non sono neanche svenuta;
  4. Sono quasi felice.



domenica 25 marzo 2012

Ciambella e Brötchen al concerto dei Subsonica, Berlin 19.03.2012


E' la prima volta che vedo in concerto i Subsonica dai tempi in cui vivevo in italia.
Li avevo gia' visti piu' volte all'inizio degli anni 2000 e mi ero sempre esaltata. Erano i tempi di "Microchip emozionale " e "Amorematico", un po' la preistoria se contiamo che i Subsonica sono al sesto album (senza contare svariati EPs e un live). L'occasione di vedere in concerto i Subsonica a Berlino dunque e' stata presa al volo: i biglietti costavano meno di 20€ e il locale, l' SO36 in Kreuzberg, e' una piccola discoteca che ridona ai Subsonica un'alone di "gruppo di nicchia" come ai loro inizi. E volete mettere, poterli vedere senza sgomitare tra centinaia di persone, come invece succederebbe in Italia?!

Insieme ad un gruppo di amiche, io e Brötchen ci siamo diretti al l'SO36 solo mezz'ora prima del concerto, senza fare ore di coda...ah, questa e' civilta'! Gli avventori erano tutti italiani, sono stati assoldati per l'occasione persino guardie e venditori di biglietti parlanti italiano...e si, incredibilmente c'erano ancora biglietti in vendita 30 minuti prima del concerto.
Brötchen era il solo "straniero" in questa occasione: sembrava di essere a "Little Italy", incrociavo gente italo-berlinese che non ho visto per un sacco di tempo. In effetti e' un po' un peccato: il mix disco-techno-rock dei Subsonica e' senz'altro appetibile per il pubblico berlinese non italiano ma il marketing della serata non e' stato certo fatto a dovere, altrimenti non sarebbe stato pieno solo di compaesani.

Quasi puntuali (un ritardo di forse 10 minuti) il concerto inizia ed e' subito festa: non ricordo il primo brano (anzi, mi scuso se sbagliero' qualche titolo) ma l'effetto e' di immediata euforia nel pubblico. Samuel chiede "siete tutti italiani?" Essi caro, tutti, eccetto Brötchen.
Segue "Il diluvio" e poi un sacco di canzoni dai tre primi album: riecco tutti i ricordi di "Microchip emozionale" e anche io rimbalzo con gli altri sul pavimento del locale. La terza canzone e' "Aurora sogna", dedicata alle Aurora nel pubblico e noi saltiamo e ci dimeniamo come tarantolati da discoteca, mentre il tastierista fa dondolare pericolosamente la celebre tastiera flessibile. Brötchen non ha mai visto niente di simile e ride soddisfatto.
La sequela di successi continua, passando da "Colpo di Pistola","Tutti i miei sbagli", etc.
Ricordo la sensazione che ebbi all'epoca in cui queste canzoni erano appena uscite e cioe' che la musica dei Subsonica sarebbe perfetta come colonna sonora di un film Anime: questa convinzione rimane anche ascoltandoli ora.

In un angolo Brötchen guarda il piccolo mare di mani e teste saltellanti, divertito ma immobile, non si lascia coinvolgere dalla ritmica incessante. Io invece mi scopro talentuosa ballerina hip hop!
Una cosa e' certa: avrei dovuto indossare qualcosa di piu' leggero della camicia di velluto...nel SO36 non c'e' una sola ventola che faccia un po' d'aria, un minimo di aereazione, senza contare che qui e' permesso fumare!

Finalmente Samuel annuncia una canzone del nuovo album: non la conosco ma mi fa molto piacere sentire qualcosa di nuovo. Tuttavia le novita' non sono molte: si ritorna presto ai primi 3 album con "Istantanee", "Liberi tutti". Ma chissenefrega: ci stiamo divertendo e credo che i gestori del locale non abbiano mai visto tanti italiani sgambettanti tutti insieme.

Dopo quasi due ore di concerto la band saluta, ma certo non se la puo' cavare cosi. Gia' durante la pausa di meta' concerto il pubblico non ha lasciato tregua e dunque via con i bis, tra i quali "Discolabirinto".
A questo punto ero distrutta, grondante sudore e intossicata dal fumo e con me anche la banda.
Nonostante cio' e' rimasta a tutti l'energia per altre due canzoni, in realta' due gia' cantate in precedenza.
Anche se mi sono molto divertita non ne potevo piu' che finisse, ero a pezzi per il gran ballare e saltare.
Brötchen invece stava benone, fresco come una rosa...certo, e' rimasto immobile per tutto il tempo...

Il concerto ci e' piaciuto ma non posso nascondere un po' di delusione: mi aspettavo un po' di canzoni nuove, un update degli ultimi dieci anni e invece ho ascoltato quasi tutti pezzi che gia' conoscevo. Francamente non riesco ad immaginare il perche' di questa scelta: sono certa che anche i CD seguenti ad "Amorematico" hanno avuto successo. Altra cosa strana e' stato l'ultimo bis: perche' ripetere due canzoni gia' suonate in precedenza? Non posso credere che non abbiano portato con loro tutti i dati delle loro canzoni.
Inoltre Brötchen ha giustamente osservato che la band ha suonato senza sbavature, senza assoli o improvvisazioni, senza una qualsivoglia "jam".
Insomma, bello ma con riserve. Puo' darsi che il gruppo si sia aspettato di incontrare un pubblico piu' misto, con molti piu' tedeschi (non solo Brötchen), e dunque abbiano presentato canzoni che pensavano piu' adatte all'occasione, tuttavia per noi italiani resta un grosso punto interrogativo.
I Subsonica sono comunque uno dei migliori gruppi musicali italianipeccato che abbiano perso questa occasione per farsi conoscere dal pubblico berlinese tutto.

Vi aggiungo un paio di link presi da Youtube  con riprese amatoriali del concerto.

http://www.youtube.com/watch?v=ZglJevUSHo0&NR=1&feature=endscreen

http://www.youtube.com/watch?v=FT04N4CjKEU&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=Jn0q_CPz94Y&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=zxJBPnY05qg&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=DZOqpXqOoL8


Buona visione! :o)