domenica 26 febbraio 2012

Psichedelia al supermercato

Venerdì scorso sono andata a trovare il mio amico Massimo. Quando sono arrivata a casa sua ho visto sul tavolino del salotto una  curiosa custodia di DVD che mostrava in copertina una melanzana trasformata in cappello da mago. Il titolo era incredibile: "Il Mago Esselunga".
-Lo devi vedere!- Mi ha detto entusiasta Massimo, sapendo della mia passione per la cinematografia trash.
Mi ha prestato il disco e ieri sera ho deciso di prendere il coraggio a due mani e guardarmi subito questo cortometraggio.

Tornatore è ,secondo me, un regista enormemente sopravvalutato: nessun suo film ha mai portato alcuna novità al cinema italiano, le poche cose che ho visto sembrano riedizioni con più sesso di vecchi film degli anni 40.
Ed in effetti "Il Mago Esselunga" è un misto tra "La fabbrica di cioccolato" (senza Johnny Depp) e i documentari dell'Istituto Luce.
La trama è la seguente: una bella mattina un'allegra famigliola di nome Rossi composta da papà, mamma e figlio decide di andare a far la spesa. Il bambino, sui 10 anni, vuole andare al luna park (il luna park? Esiste ancora?), ma i genitori insistono che la loro destinazione è mooolto più divertente. Mentre si recano col loro bel macchinone al supermercato (quale sarà?) un uomo in impermeabile li spia e li segue. Cosa vorrà? Sarà una spia della Coop? Vorrà rapire Sandrino?
Arriviamo al parcheggio del supermercato Slunga: i genitori continuano ad essere irragionevolmente allegri mentre il bambino c'ha le balle girate, lui voleva andare al luna park, e poi, a 10 anni ancora non ha un Nintendo o un Iphone con cui isolarsi dalla noia che gli provoca lo stare coi parenti (insomma gente, siamo realisti, conoscete un bambino di 10 anni che non abbia ancora telefonino o videogioco?). Ma proprio mentre scendono dalla scala mobile vengono aggrediti a passo di tip tap dalla spia di prima, che tolto impermeabile e cappello si rivela un tizio con un terribile vestito a quadri e i capelli per aria. La sua apparizione fa venire un attacco isterico a Sandrino, che si mette a ridere nevroticamente mentre i genitori -per niente preoccupati- proseguono nella loro allegria.
Il tizio col vestito a quadri (il Mago Slunga) inizia a far da guida alla famiglia Rossi e col piglio del narratore della Settimana Incom dice che lui è "Uno dei 20.000 prodi dipendenti che indefessi lavorano per portare i floridi frutti di Madre Natura più vicino alla spesa dell'amorevole madre" (non dice proprio così, ma è per dare un'idea del tono). E vabbè.
Poi inizia la vera psichedelia: i banconi della frutta, i frigoriferi dei prodotti freschi e gli scaffali della panetteria sono porte dimensionali attraverso le quali vengono mostrati contadini (tutti italiani ?!?!) che lavorano allegramente in campagna, centinaia di operaie ed operai che in catena di montaggio confezionano cocktail di gamberi, sfornano panini e producono gnocchi.
La famiglia Rossi, coadiuvata dal Mago (che secondo me ha un secondo lavoro al Parco Sempione) se la ride da matti, e lì nasce un dubbio: dov'è il reparto cocaina?
Poi, un tocco horror: il reparto pescheria, la cui porta dimensionale trasferisce l'intera famiglia su un peschereccio dove si trovano coi piedi immersi nei pesci appena pescati che stanno saltellando perchè muoiono soffocati. I Rossi collassano dalle risate, Sandrino è sull'orlo della follia. In macelleria poi
assistiamo al taglio di bistecconi alti 20 cm con una macchina degna di "Non aprite quella porta" anche se immacolata...il sangue è abolito, i camici dei macellai lindi come quelli di chirurghi che si appropinquano ad operare. Raccapricciante.
Tornatore in un delirio di onnipotenza cita i grandi maestri del cinema: al reparto panificazione Sandrino viene chiamato da un vecchio (Caprotti, proprietario di Slunga) vicino ai forni: l'atmosfera è calda e gialla ed è impossibile non  pensare al colonnello Kurtz di "Apocalypse Now"rintanato nel suo compound che riceve Villard.
Poi, al culmine del trip il Mago porta Sandrino nei magazzini dell'Slunga, che sono grandi come La Morte nera di Guerre Stellari e che a visitarli a bordo di super muletto che corre a tutta birra, anzi vola, ricordano molto la sequenza del viaggio di "2001 Odissea nello Spazio".

Altro elemento inquietante è la confidenza che si prende tutto il personale del supermercato: chiama per nome i vari Rossi, saluta, e sa TUTTO di loro, al punto che la ragazza della panetteria impone alla mamma la spesa (della serie "Non devi neanche pensare, quello è il nostro lavoro").

Alla fine del viaggio c'è un'allegra, giovane e fresca cassiera tutta gargiula che elargisce alla famiglia un ricco sconto sulla spesa. Tutto finisce come in un telefilm di Aaron Spelling in acido: ridono tutti.

Questo è un breve riassunto, ma nei 15 minuti di film c'è molta più assurdità di quanta possa contenere un post di un blog per il diritto al cazzeggio, si rischia l'overdose.
Tornatore se la deve vedere proprio male se da regista vincitore di un Oscar è finito a fare spottoni su un supermercato, nel quale per altro vengono taciute (proprio come nei documentari del ventennio) le reali condizioni di lavoro degli impiegati, che sono state più volte denunciate. Tutto è lindo, asettico (ad un certo punto lo dice anche il Mago), inquietante.
In alternativa, possiamo pensare che il regista, mentre aspetta di fare un film vero, stia cercando di raccogliere un pò di grana con marchettoni pubblicitari, e questo è come una cena elegante ad Arcore.
A voler fare i cinefili possiamo pure fare una critica semiseria, notando che la sceneggiatura è terribile, tutta scatti, non c'è un filo di realismo o di normalità, solo una cieca idolatria per il committente.
E si vede talmente tanto cibo esposto che alla fine del cortometraggio si ha la nausea a pensare di mangiare.

Se tutto questo non vi basta (e se riuscite a mettere le mani su una copia di questo dvd, regalato ai clienti del supermercato nello scorso autunno) potete turbare i vostri sonni leggendo le note di copertina, grondanti miele fino al ridicolo, e ci si chiede se non ci stìano prendendo in giro tutti, Tornatore, Caprotti e il Mago Slunga.

Infine, una recensione di quest'opera fatta da un blog di professionisti, dove potete pure guardare per intero il film, sempre che ne abbiate il fegato...Se non riuscite a vederlo da quella pagina cercate "Il mago Esselunga" su Youtube, lo trovate anche lì.

martedì 21 febbraio 2012

Un braccio in ostaggio

La piccola Lena è una coccolona. Di solito non viene sul nostro letto, bisogna prenderla in braccio e portarsela dietro. Ultimamente però dopo la pappa della notte miagola come una sirena per farsi prendere, e dopo l'ondata di freddo delle scorse settimane ha preso coraggio e si arrampica sul nostro letto, si sdraia tra di noi e comincia a ronfare.
Ma la cosa che ama di più è il braccio di Speck. La notte, Lena arriva quatta quatta e ci si pianta sopra. Di pomeriggio, quando Speck sonnecchia lo va a svegliare perchè estenda l'arto e la faccia accomodare. Ieri addirittura ha iniziato a miagolare con insistenza e dopo un pò di tentativi per capire cosa volesse (aveva il pancino pieno) si è calmata solo quando Speck le ha offerto il braccio. Ah , che bello.
Sospetto che una delle ragioni della preferenza di Lena sia l'odore dell'ascella di Speck, visto che con me, che pure ho un braccio grassoccio e comodo, non è così insistente.
Un pomeriggio Speck doveva uscire, ma Lena era lì, bella contenta con la capoccina sul suo braccio. Che fare? Lasciarle un braccio finto! Così Speck ha preso un suo maglione e le ha messo a disposizione una manica sulla quale lei si è accoccolata felicemente.