mercoledì 27 giugno 2012

Ultime di Giugno


Visto che Ciambella è scomparsa di nuovo ed i copiosi fans del blog vogliono notizie, eccomi qua, la vostra Frittella alla fine di un altro devastante anno scolastico.
Ne sono successe veramente di tutti i colori, a partire dal fatto che sono stata chiamata per un lavoro che qualcuno pensava di farmi fare gratis...Già, ma dopo ben tre mesi di promesse Frittella s'è svegliata, ha fatto brutto ed alla fine ha avuto un contratto.
Poi c'è stato chi i soldi non me li voleva proprio dare ed allora Frittella ha di nuovo dovuto fare casino per farseli sganciare.
Lieto fine?
Non lo so, se da una parte ottenere ciò che ci è dovuto è sicuramente una cosa buona e giusta, spesso mi chiedo se alla mia età sia normale dover fare casino per avere quanto mi spetta. E' frustrante non avere la certezza dei pagamenti per il proprio lavoro, e sento denigrata la mia professionalità. Certe cose pensavo la gente se le permettesse solo con gli sbarbati, ma evidentemente non è così.
La cosa è ancora più fastidiosa, visto che, lavorando con persone disabili, mi sono trovata ad interrompere un servizio, sentendomi pure tremendamente in colpa. Sono stata malissimo. Ma non c'era veramente altra maniera.

Mi sto rendendo conto che perfino questo ambiente, in cui l'obiettivo primario dovrebbe essere il bene altrui è in realtà dilaniato dalla cupidigia e dalla tentazione di fregare il prossimo. Spesso i soldi ci sono, solo che -proprio per la natura del lavoro di educatore con i disabili- chi tiene i cordoni della borsa sfrutta abilmente l'impalpabile eppure presente senso di superesponsabilità degli operatori: solo la scorsa settimana mi sono trovata a discutere con una collega più grande di me, con più esperienza di me che si dispiaceva per i contributi dimezzati all'assistenza alla comunicazione: si chiedeva come poter dire ai genitori dei ragazzini che segue che le ore sarebbero diminuite il prossimo anno.
Posso essere sembrata dura quando le ho risposto che lo doveva fare e basta, ma alla luce della mia esperienza posso dire che non c'è un'altra via. Se non diciamo niente, se troviamo sempre la maniera di far funzionare tutto come prima nonostante ci si paghi sempre meno, nessuno noterà la gravità della situazione e chi elargisce i contributi non subirà alcuna pressione dalle famiglie. Cercando di far bene, finiamo per far male, per convincere chi governa che è tutto a posto, si può tagliare, sempre di più, sempre di più.

Invece no: perchè chi lavora coi disabili finisce per non mangiare, perchè chi è pagato male lavora male, e chi lavora male nella scuola e coi disabili può fare danni enormi, e perchè in questa maniera i disabili diventano sempre più invisibili, sempre più un costo (che si può ridurre) e non una risorsa per la società.

Ho pensato di mollare tutto, definitivamente. Adesso ho deciso di riprovarci, ma pensando un pò più a me ed al mio miglioramento personale. Perciò l'obiettivo n.1 del prossimo anno è dare più esami possibile all'università...