lunedì 29 aprile 2013

Come ho perso la guerra...e vinto lo stress

Voi non lo sapete, ma questi ultimi mesi sono stati -lavorativamente parlando- devastanti. A parte la coordinatrice di una cooperativa che mi sta col fiato sul collo, due ragazzini di cui mi occupo mi hanno fatto impazzire: sono una coppia, in classe e fuori, vengono a scuola perchè così almeno s'incontrano, ma non hanno una vera motivazione. Quando sono insieme non fanno che divagare e chiacchierare, e due o tre volte sono stata costretta a fare la faccia cattiva. Nonostante abbia spiegato loro il motivo per il quale mi arrabbio, non solo non ho ottenuto risultati, mi sono pure sentita dire che lavoro male e la ragazza non mi vuole più come assistente perchè dice che la spavento (moi?).                                                                                Per me, che non godo proprio di un'autostima prorompente, sono stati giorni bui, mi sono disperata, ho iniziato a cercare un altro lavoro e col morale sotto le scarpe ho continuato mestamente ma ostinatamente la mia opera di educatrice. Finchè non ho avuto un'illuminazione. Infatti, ho appena finito di leggere l'autobiografia di Andre Agassi. Anche se io lo ricordo come un megacampione, pure lui, col suo talento, per anni e anni continuava a perdere e passare da una crisi esistenziale all'altra. Finchè non ha incontrato Brad Gilbert, un ex giocatore di tennis che pur avendo poche qualità (rispetto ad Andre) è riuscito a farle fruttare al massimo. La teoria di Brad riguardo al gioco di Agassi era pressapoco questa: "Tu perdi perchè vuoi essere perfetto, vuoi stravincere. In realtà ti basta lasciar perdere gli avversari". In altre parole, fai male perchè vuoi essere il migliore, ma basta vincere e ogni colpo non deve essere per forza perfetto. Ho visto la luce. Mi sono guardata da fuori e mi sono chiesta: Perchè mi pesa tanto seguire questa coppia? Perchè sono tanto frustrata e i miei sforzi non vengono ripagati? Risposta: perche loro non hanno voglia di fare un cavolo e tu vuoi che ne abbiano voglia, tu vuoi che riescano, che abbiano successo, ma a loro non gliene frega niente. Tu vuoi essere perfetta, la migliore, ma non serve.
Brad Gilbert!
Andre Agassi!
Tutto mi è stato chiaro, e da quel giorno seguo il precetto di Brad Gilbert: lavoro, al meglio come sempre, ma non m'impongo, non pretendo che questi adolescenti sciagurati mi diano la loro attenzione: la scorsa settimana in due ore non abbiamo letto 50 righe di testo, stamattina in un'ora non sono arrivata a spiegargli neanche la vita di Maometto. Hanno fatto una cifra di digressioni inutili che hanno compromesso la spiegazione, e sapete una cosa? Li ho lasciati fare, non mi sono preoccupata dei loro risultati, non mi sono preoccupata di niente. D'altronde non è compito mio. Match Point! Sto benissimo, mi viene da ridere, ridere, ridere. Continuerò così fino alla fine dell'anno scolastico, sarà meraviglioso.  Grazie Brad, grazie Andre, vi voglio bene.

venerdì 12 aprile 2013

Brevissimo incontro

Oggi Pasqualino ha cambiato ancora casa. Purtroppo la convivenza con Lena non ha funzionato.
Avevamo lasciato i nostri eroi domenica scorsa che si soffiavano e poco altro. Pensavamo funzionasse. Lena sembrava aver accettato il nuovo arrivato, gli annusava il lettino, aveva assaggiato i suoi crocchini, non sembrava turbata più di tanto. Non aveva nemmeno protestato quando Pasqualino aveva fatto pipì nella sua sabbietta (cosa che per esempio Miciccia non tollera).
Martedì sera stavamo preparandoci alla cena quando Pasqualino e Lena si sono incrociati nel corridoio e lui l'ha attaccata. Speck ha cercato di separarli e quando si sono mollati lui aveva una ferita che gli attraversava trasversalmente il naso mentre lei era stata colpita sul lato inferiore dell'occhio. La ferita era piccolissima, ma ci siamo spaventati e l'abbiamo portata al pronto soccorso, dove hanno verificato che non ci fossero danni gravi all'occhio (meno male) e poi abbiamo disinfettato (non senza qualche resistenza) Pasqualino. A questo punto però, visto il rischio corso da entrambi non ce la siamo sentita di proseguire il tentativo. Da martedì sera Pasqualino ha vissuto chiuso in salotto, cosa che non gli dispiaceva, ma Lena ha bisogno di compagnia e lei non si è arresa all'idea di non poter entrare in una parte del proprio territorio. Così la padrona di Pasqualino s'è messa in moto e ha trovato una soluzione diversa. Sono molto triste, perchè questo micetto è veramente dolce e affettuoso, basta che ti siedi e ti salta in braccio, è coccolone, ha bisogno di essere amato. Spero che la nuova soluzione non sia troppo scomoda e che chi lo prenderà con sè sarà degno del suo affetto. Chiederò se posso andarlo a trovare. Mi dispiace veramente tanto e mi manca.

lunedì 8 aprile 2013

L'ospite venuto da caldo

Da ieri abbiamo un altro gatto, Pasqualino. Non è nostro ma di una nostra amica che deve lavorare qualche mese in Sardegna e non può portarselo dietro. Per diversi mesi gli ha cercato una sistemazione, ma tutti suoi tentativi sono falliti. Era ormai rassegnata a lasciarlo a casa da solo pagando una persona per dargli da mangiare, ma Speck, all'ultimo secondo s'è alzato dal divano ed ha invocato "Ce lo prendiamo noi!". Io sono ben contenta, uno dei miei slogan preferiti è Tanti gatti, tanto amore. Così Pasqualino arriva in taxi portato dal nostro amico parrucchiere: è un gatto abbastanza magro dal muso allungato, ed ha una storia particolare. Infatti viene da Dubai, la sorella della nostra amica lo ha raccolto perchè in quel paese non ci possono essere animali randagi, anche se microchippati se vengono trovati e catturati sono destinati alla soppressione (che gente...). Il problema è che Pasqualino non si è integrato con gli altri gatti della sua salvatrice, che lo menavano di santa ragione. Di qui la decisione di espatriarlo. Ora un altro cambiamento, e si sa che per i gatti cambiare è difficile. Con noi però è molto affettuoso. Ma so cosa vi state chiedendo: Lena che ne pensa? In realtà a parte un paio di soffiate lei è una paciosa bambolona pelosa, le piace ispezionare gli averi del nuovo arrivato (lettino, sabbietta, un'assaggiata al cibo...) ma Pasqualino dopo una giornata tranquilla, ieri notte s'è scatenato, l'ha inseguita e hanno avuto uno scontro sotto il letto. Alla fine abbiamo dovuto chiuderlo fuori dalla camera ignorando i suoi tentativi per entrare. Oggi Speck ha attrezzato una stanza solo per lui e stasera dormirà da solo, anche se non gli fa piacere. Speriamo che imparino a convivere! A breve posterò qualche foto...

sabato 6 aprile 2013

Aprile...

Come ogni anno sono esausta. Comincio a capire che il lavoro a scuola è distruttivo, e ti fa arrivare a fine maggio completamente a terra. Quest'anno in realtà è stato durissimo, e per molti motivi: prima di tutto l'incertezza: fino ad ottobre avevo un solo caso da seguire, ovvero circa 200 euro al mese. Poi ne sono arrivati altri, ma mi rendo conto che sono troppi. Non importa quanto poco possano fruttare, il peso psicologico è veramente eccessivo. Io poi non riesco ad accontentarmi, e al lavoro ho aggiunto una cifra di attività che richiedono concentrazione e tempo per dedicarvisi in modo adeguato. Troppo tardi, troppo tardi. Ho talmente tante cose da fare che mi trovo in stato confusionale, man mano che si avvicina giugno mi sento sempre più a pezzi e vedo la fine della scuola come un miraggio...Forse non ci arriverò. E se ci arriverò poi verrà l'estate, e le crisi di nervi per la mancanza di certezze per il futuro anno scolastico, e via così...Cielo, ho più di 40 anni...quanto tempo posso resistere così?