sabato 22 marzo 2014

Gemella Ciambella fa un viaggio nel passato: "Amateur" di Hal Hartley

"Amateur" di Hal Hartley fu uno dei piu' grandi successi del cinema indipendente dei nebulosi anni 90' e nonostante io abbia sempre voluto vederlo non ci sono mai riuscita (bo', forse ho speso tutti i miei soldi in film come Seven e Fight Club).
La settimana scorsa la TV tedesca mi ha finalmente dato la possibilita' di guardare questo film, una volta per tutte, o quasi.

La storia: un uomo, Thomas, si sveglia in una strada, dopo un volo fuori da una finestra e dopo essere stato abbandonato sul selciato da una misteriosa donna.
Egli non ricorda piu' chi sia, entra in un cafe', dove cerca di ordinare da mangiare ma ritrovandosi nelle tasche solo soldi olandesi, non viene servito. In suo aiuto appare una cliente, Isabelle, che gli offre un pranzo e lo invita a casa sua per medicargli le ferite. Thomas accetta.
Entrati in confidenza, Isabelle racconta a Thomas di essere una ex suora, ninfomane ma ancora vergine, che si guadagna da vivere scrivendo romanzetti pornografici. Intanto Sofia, la donna che ha lasciato Thomas a terra, e' in fuga da dei loschi tipi ma il suo destino incrociera' presto quello di Isabelle e Thomas.

Ho trovato la storia interessante e sufficientemente appassionante, anche se dalle prime scene avevo gia' capito come sarebbe finita (tuttavia ho sperato fino alla fine in un colpo di scena). Il punto centrale del film non sembra essere nemmeno la storia ma i personaggi: ognuno di loro ha una biografia abbastanza incredibile e si muovono in uno scenario di fatti ancora meno plausibili con una notevole sicurezza. Nessuno di loro si fa troppe domande, vivono come in una realta' alternativa.
La storia e' raccontata con humor flemmatico e un po' di surrealismo, tipico forse degli anni 90' (Clerks, Leningrad Cowboys), dove i lunghi silenzi valgono come battute e sottolineano lo stupore di fronte a certe situazioni.

"Amateur" mi e' piaciuto ma probabilmente mi sarebbe piaciuto di piu' anni fa.
Non si puo' non sorridere di fronte ai cellulari grandi come cabine telefoniche e a certi vestiti. Il tipo di narrazione, l'incredibilita' di certe scene ha funzionato sicuramente prima ma in qualche modo non mi ha convinto oggi...forse e' il montaggio, oppure semplicemente era un film "giovane" e non tutti hanno il talento per la leggerezza di Aki Kaurismaki. Il film vive della performance dei suoi attori: Isabelle Huppert e Martin Donovan sono a loro agio nei panni di Isabelle e Thomas, mentre Elina Löwensohn e Damian Young si muovono sopra le righe e portano avanti la narrazione, prendendo decisioni sbagliate una dietro l'altra.
Isabelle Huppert brilla e si distingue per la sua "europeicita' ", impossibile da nascondere in un ambiente cosi "americano".




Mi piacerebbe vedere altri film di Hal Hartley, anche perche' si e' sicuramente evoluto da allora. E' autore anche della trilogia di "Henry Fool" e facendo una ricerchina ho scoperto che e' ancora molto attivo ed e' forse l'ultimo vero indipendente del cinema americano: attraverso la sua compagnia Possible Films, scrive produce e distribuisce le sue pellicole.
Il suo nuovo film dovrebbe uscire quest'anno ed e' stato finanziato attraverso Kickstarter.

Per saperne di piu', ecco il sito di Possible Films: http://www.possiblefilms.com/

1 commento:

  1. Una ex suora ninfomane che scrive romanzi porno ma è ancora vergine?! Però...

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