sabato 24 settembre 2011

Il Parrucchiere Rock

Tempo fa dedicai un post al "Bar dell'Artista", di Mario, amico mio e di Speck. Ma nel giro c'è un altro amico con un negozio, Angelino, ed è un parrucchiere. Il suo è uno dei due soli negozi di una vietta milanese ai confini con Corsico. Appena entrati si viene investiti da un'atmosfera anni 60': gli arredamenti sono originali, i muri in simil legno e le poltrone in similpelle rossa. Caschi asciugacapelli pendono dalle pareti come teste di alieni dal lungo collo.
Mentre aspetto il mio turno, io e Speck ci sediamo ed osserviamo Angelino, magro e con i capelli lunghi fino alle spalle mentre si prende cura della permanente di un'attempata ragazza.
Parliamo di musica, Angelino è un fanatico di musica a 360 gradi e dallo stereo nascosto dietro uno scaffale vengono le note di una compilation fatta in casa che tra gli altri contempla Jimi Hendrix, Kinks, Manfred Mann eccetera, eccetera, eccetera. Appena sulla testa della signora è calato il casco, si dedica a me: sfogliamo riviste e troviamo la pettinatura più adatta, poi si mette all'opera.
Mentre mi taglia i capelli continuiamo a ciarlare di musica, poi di quella volta che quasi andava a Londra a fare il parrucchiere negli anni 60, e poi del suo stereo nuovo, portentoso.
Controlla la testa dell'altra cliente e scompare un attimo nella zona stereo, cambia disco e torna:
-Questo è un live di JJ Cale, lo conoscete?
Dopo che l'opera è conclusa, mentre mi rimiro nello specchio, continuiamo a chiacchierare, di dischi, di concerti, di edizioni limitate, vinili e cd. Quando stiamo per andarcene mi dice:
-Vai dietro a vedere se c'è qualche disco che hai voglia di ascoltare!
Io vado, e c'è una specie di caverna del tesoro, un wall of sound di cd vecchi e nuovi, di qualunque genere, rock, pop jazz, classica...Non ne voglio approfittare e perciò ne seleziono solo tre, ma quando Angelino mi raggiunge, comincia a tirar giù dallo scaffale dischi su dischi, così che alla fine quando usciamo dal negozio mi porto via:
The Black Angels "Phosphene dream",
Black Rebel Motorcycle Club "Baby 81",
JJ Cale "Live",
Cat Power "The greatest",
Albert King e Steve Ray Vaughan "In session...",
Beady Eye "Different gear, still speeding",
The Stooges "The weirdness",
The Jim Jones Revue,
Archie Bronson Outfit "Derdangderdang",
The Raveonettes "Pretty in black".
Un bel bottino.
Devo ammettere di non essermi mai divertita dal parrucchiere: da bambina andare a tagliarmi i capelli significava attendere ore interminabili in un negozio umido pieno di babbione pettegole e ficcanaso. Crescendo, non ho mai condiviso il gusto femminile di spendere ore ed ore tra forbici, tinture e bigodini. Questa volta invece, abbiamo passato un intero pomeriggio nel negozio, e mi sono divertita un sacco.
Ci tuffiamo nel traffico milanese...Sarà lunga la strada verso casa, ma abbiamo un sacco di musica a farci compagnia...

PS, non metto l'indirizzo del negozio perchè non so se ad Angelino faccia piacere la pubblicità...

Gemella Ciambella vi ammonisce: lasciate in pace gli animali!!!

Da quando Miciccia e Lena sono entrate nella nostra famiglia il nostro rapporto con gli animali e' cambiato. Gli animali ci sono sempre piaciuti, siamo sempre stati loro fans e abbiamo sempre cercato di proteggerli quando necessario, ora pero' ci sentiamo davvero piu' vicini a capire il perche' gli animali condividono lo spazio terrestre. Io sto' persino cercando di diventare vegetariana.

Questa e' la mia teoria: penso che gli animali siano nostri compagni. Non sono nostri inferiori, sono solo diversi da noi, tipo gli alieni. Ma non per questo dobbiamo abusare di loro. Purtroppo le crudelta' sugli animali sono tante ed essendo io abbonata su Facebook ad innumerevoli pagine di volontari e persone che cercano di aiutarli ne leggo spesso di tutti i colori e non capisco francamente, come si faccia ad essere cosi senza cuore.

Esiste pero' anche il diretto opposto di questi esseri crudeli e sono coloro che giustificano ogni loro azione con l'amore per gli animali e non sono per forza meglio dei primi. Un episodio eclatante e' accaduto un paio di settimane fa: leggevo su una fan page di Facebook della PETA (una associazione animalista particolarmente agguerrita) la tremenda notizia di un pollo torturato a calci da delle ragazzine in sud africa, che per questo sono finite in tribunale. "Bene, ben fatto!" penso. Poi mi soffermo a leggere i commenti ed erano di una crudelta' folle verso le piccole criminali. Una donna ha scritto "quelle piccole bastarde, le vorrei pugnalare 100 volte!!", un'altra ha inveito con una sapienza quasi professionale "Sono malate di mente! Sicuramente psicolabili. Potrebbero fare la stessa cosa su degli esseri umani!" (questo e' plausibile ma malate di mente non credo) e via cosi, con tipo 74 commenti violentissimi, a parte alcuni di burloni che scrivevano "uuuuhm, pollo arrosto!".
Che l'azione delle ragazzine sia deplorabile e debba essere punita e' fuori di dubbio, ma che queste ragazzine possano avere ricevuto un trattamento duro quanto quello che loro hanno riservato al volatile non ha sfiorato la mente degli estremisti animalisti. Nessuno di loro ha speso una parola di pena per ragazzine che probabilmente a casa ricevono solo botte.
Sempre grazie alla pagina FB di Peta ho trovato la storia di una ragazza che si e' cambiata il nome all'anagrafe con "Fermate Fort and Masons dal produrre pate' di fegato d'oca". All'inizio mi e' sembrata una tipa un po' matta ma in gamba.
Poi pero' mi e' sembrato che questa sia una semplice svitata che si e' cambiata il nome perche', in realta', cerca notorieta' tra i suoi amici, che gode per ogni "mi piace" cliccato sul suo profilo FB.
E si, riflettendoci un po'mi e' davvero sembrato che anche i commentatori del caso del pollo cercassero solo riconoscimento tra persone simili a loro. Me li sono immaginati che sorridono quando qualcuno clicca il "mi piace" sul loro commento, come se avessero la conferma che sono parte di un gruppo sociale, probabilmente di "migliori".
Questi nerd, secondo me, non rendono nessun servizio alla causa degli animalisti ma la danneggiano: queste persone non amano davvero gli animali, li strumentalizzano per sfogare altri problemi che hanno con se' stessi o con l'umanita'. Usano gli animali per trovare un modo di stare con gli altri e lo trovo ributtante perche' non rispettano gli animali, non combattono per loro, li usano per migliorare la loro vita sociale.

Non tutti i gruppi animalisti sono cosi, e certo Peta fa anche campagne lodevoli ma gli estremisti non mi vanno giu'. Purtroppo non e' finita qui: ci sono altri casi di persone che usano gli animali per sopperire alla incapacita' di interagire con gli esseri umani.. Per esempio le persone che trattano i loro animali come bambini. Una sera alla Sbahn ho beccato una tipa che portava il cane in carrozzina. Oppure le persone che viziano i loro cani dandogli da mangiare dolci o qualunque altra cosa ad ogni richiesta del pelosetto fanno venire loro malattie terribili ma siccome gli mancano bambini o altri umani da viziare buttano quello che loro chiamano "affetto" sui poveri quattrozampe. No, cazzo! Se avete problemi coi vostri simili andate da uno psicologo ma non buttate le vostre malattie sugli animali!

Tra questi c'e' anche una sottocategoria assolutamente folle, quelli che io chiamo "i collezionatori di animali": sono praticamente ancora piu' malati della categoria sopraccitata e tengono nei loro appartamenti canarini o gatti e li lasciano riprodurre senza controllo tenendoli segregati in casa. Gli appartamenti di queste persone sono dei veri incubi di sporco e dubito che gli animali si sentano a loro agio in una situazione di incuria e sovrappopolazione. Qui in Germania ce ne sono un sacco di questi matti e ogni tanto la sanita' locale fa irruzione e salva gli animali da questa situazione claustrofobica.

Ma chi sono i veri amici degli animali? Secondo me sono i volontari che li salvano dalla strada, che si fanno carico di farli sterilizzare per non far fare loro una brutta fine, che li ospitano, pagano coi loro soldi le cure dal veterinario e stanno su Facebook tutto il giorno a postare annunci e a cercare una casa per loro. Anche le persone che si sforzano di diventare vegetariane, che vanno alle dimostrazioni e si fanno ridere dietro dalle signore impellicciate, che cercano di proteggere gli animali da quei criminali che lasciano in giro polpette avvelenate, questi sono veri amici degli animali o che per lo meno si informano se il pollo che gli sta' nel piatto ha avuto una vita libera o e' cresciuto in una stretta gabbia senza vedere mai la luce del sole.

In soldoni: il vero amore per gli animali e' altro, e' rispetto per le loro esistenze. Gli animali non sono un'alternativa agli esseri umani, gli animali sono altro. Sono come gli alieni, e hanno molto da insegnare, messaggi da comunicarci. Basterebbe che la gente stesse un momento in silenzio e li sapesse ascoltare.

sabato 10 settembre 2011

Gemella Ciambella e' confusa: elezioni a Berlino!

La vostra Ciambella si sente un po' piu' tedesca: infatti puo' votare alle prossime elezioni per chi governera' la zona della citta' dove vive, ovvero Friedrichshain. La battaglia elettorale per i tedeschi veri pero' e' molto piu' sanguinosa perche' si vota anche per il nuovo sindaco e dunque per il nuovo governo cittadino.

La campagna elettorale e' combattuta a suon di cartelli appesi ad ogni lampione e palo, raffiguranti i faccioni allegri e sorridenti dei candidati locali. Gia', perche' per la legge elettorale tedesca si vota per la prima voce, ovvero il candidato viene eletto direttamente e non scelto dal partito una volta ricevuti i voti necessari. Dunque tutti i candidati si presentano con bei primi piani sorridenti e aperti che ispirano fiducia, te li vorresti portare tutti a casa. A volte le persone si lasciano rappresentare con tutti i loro difetti e io lo trovo una cosa bellissima, che credo in italia sarebbe purtroppo derisa. Per esempio una candidata del SPD (partito della sinistra) e' assolutamente ok ma ha un occhio strabico. Eppure non ha il timore di un primo piano sorridente. Un'altra candidata, stavolta dei Verdi, pur con un buon trucco e capelli ben tagliati sembra, ahime', uno dei Monty Python travestito. Eppure qui il valore di una persona ha cosi piu' importanza della faccia che ha che tutti si presentano fieri e sicuri. In italia, la terra delle putta-veline parlamentari, cio' sarebbe deriso.

I partiti a Berlino si presentano in diversi modi: i piu' tradizionali con frasi classiche e davvero pericolose in una citta' estremista: per esempio Frank Henkel il candidato del CDU, il partito cattolico di cui fa parte la Merkel si presenta con slogan del tipo "Con lui qualcosa cambia davvero" riferendosi al fatto che, se scelgono lui per la prima volta nella storia della citta' ci sara' un governo democristiano. Non credo che questo tipo abbia mezza chance.



La candidata di punta dei verdi, Renate Kunast, si e' limata la pettinatura, si trucca (cosa che non ha mai fatto), si fa photoshoppare la pelle e appare su enormi cartelloni con su scritto "Renate lavora!" oppure "Renate combatte!" e anche "A Renate gliene importa!" (scusate la traduzione ma il tedesco e' cosi). E ci mancherebbe altro, dico io, che Renate ricevesse i soldi dei contribuenti e non lavorasse! qui non e' mica l'italia!!



Il candidato di punta del SPD, il partito della sinistra, il sindaco uscente Klaus Wowereit ha scelto una campagna che mi ha sorpreso molto: anche lui fa l'amicone della citta'. Klaus Wowereit e' il sindaco che ha reso Berlino famosa: sua e' la celebre frase "Berlino e' povera ma sexy". Wowereit e' figo, e' uno che ha una sicurezza di se' invidiabile, non ha avuto mezza paura a dichiarare pubblicamente la sua omosessualita' in tempi in cui ancora era tabu' e ha molto piu' polso di tanti suoi colleghi. Ma cercare di vendercelo come un amicone, uno alla mano che potresti incontrare in un Bier Garten e farci quattro chiacchiere no. Nei cartelloni si fa fotografare con dei ragazzi "incontrati per strada", tiene per mano una vecchietta sua fan, gioca con i bambini in un asilo. Ma il suo sorriso e' sempre forzato e distaccato. Klaus e' figo ma non populista e questa campagna fa solo ridere. Guardate il suo mezzo ghigno sotto il burattino che la bambina gli sbatte in faccia: sembra dire "per fortuna le elezioni non sono tutti i giorni".




La comicita' pero' e' usata anche in modo volontario da altri partiti. Per esempio il Piraten Partei, il partito dei pirati, che quest'anno rischia di entrare nel governo aggiudicandosi il 5% dei voti. I loro cartelli pongono domande o suggeriscono idee e punti del programma molto precisi. La gente qui, come del resto in italia ed ogni parte del mondo, si e' stancata dei politici perche' spesso non hanno idea di quel che stanno facendo e molti pensano che non abbiamo bisogno di loro. Dunque ci si butta su partiti alternativi. Nel programma dei pirati c'e' in prima istanza il rispetto della privacy in internet, poi vengono la pubblicazione del contratto che segretamente vorrebbe rendere privata l'acqua, rispetto delle unioni di ogni tipo, voto per tutti gli abitanti di Berlino anche se stranieri e...

l'istituzione di un salario minimo per ogni berlinese (e cosi molti lavori illegali o sottopagati sparirebbero),
"Il salario minimo e' una tecnologia di passaggio!" nel senso che poi non se ne dovrebbe piu' avere bisogno perche' le cose andranno benone...

Questo goth ci dice "Privatizziamo la religione!" ed infatti, perche' dovremmo sostenere i preti con le nostre tasse se non siamo credenti?!
 

E la ciliegina sula torta; "Chiedete ai vostri figli perche' votano per i pirati!" Probabilmente questa e' indirizzata ai vecchietti ma puo' anche darsi che si riferisca al fatto che ai bambini piace giocare ai pirati e li sceglierebbero se potessero votare.

I partiti piu' piccoli sono anche piu' fantasiosi e giocano tutto su frasi forti e immagini grafiche. Questo poster si riferisce al fatto che Berlino e' stata letteralmente assaltata e svenduta a investitori stranieri che la stanno rendendo invivibile per gli abitanti normali.


                         "Berlino non si vende!!" Urla questo poster del DKP.

Tra tanti partiti seri ci sono anche i cosiddetti Spaß Partei, ovvero i partiti nati per prendere in giro le istituzioni ma che si presentano in modo assolutamente serio alle elezioni. Il nuovo partito della rivista satirica "Titanic" si chiama "Die Partei" appunto, "il Partito", e prende in giro tutto e tutti con cartelli di dubbio gusto, giocando sulle paranoie locali e su delle tematiche che tutti usano per prendere voti ma sembrano argomenti ascoltati al mercato: eliminare cultura del frappuccino di Prenzlauer Berg, rispedire i turisti spaccamaroni a casa, limitare gli affitti galoppanti, fermare la gentrificazione, etc.


                                          Gli slogan sono assurdi:

                                        "Non facciamo cazzate con la birra!!"


"Imbalsamiamo Wowereit! Rifacciamo i capelli alla Kunast! Resuscitiamo l'orso Knut!"

Ce ne sono di anche piu' assurde ma non sono riuscita a fotografarle. Un altro Spa ß Partei fatto in casa e' il Berg Partei, il partito della montagna. Per definizione, il programma di questo "One man party" e' portare divertimento nella politica. Il suo fondatore Hauke Stiewe, ha una delle campagne piu' gentili e divertenti mai viste. Quest'anno la propaganda e' molto piu' ricca degli anni precedenti e il suo tipico coniglio, simbolo del partito e' ovunque. Ci sono poster che invitano gentilmente a:


                                              "Incarcerare i lobbisti"

                              "Rivoluzione domani alle 15.00" (si ma dove?!)

                                              "Spazio per appunti"

                                      "Il coniglietto sceglierebbe Hauke!"

Il sabato prima delle elezioni, il Berg Partei organizza un grande party col un celebre rappettaro locale,
PR Cantate. Io ci vado!!
E allora capirete, per me e' molto difficile scegliere a chi dare il mio prezioso voto...che fare? Su consiglio di Brötchen ho fatto il test di Wahl-o-mat, il sito che fa un test tipo "Donna Moderna" ma sui programmi politici dei vari partiti. Alla fine ti da una serie di 8 partiti che puoi votare in base alla tua affinita'. Sapete cosa mi e' venuto fuori? Che il partito a cui sono piu' affine e' l'APPD, il partito anarchico del pogo. Mia cugina Focaccina Punk sarebbe fiera di me...

giovedì 8 settembre 2011

Senza Freni

L'altra sera ero ad un corso. Si trattava di una lezione piuttosto stupida, o almeno io l'ho percepita così. Il nostro relatore ha fatto uno schema alla lavagna di quelli che si usano nel team building, con la pretesa di farci "comunicare"...Anzi, non lo so quale fosse la pretesa, perchè non ho capito che cavolo c'entrasse il suo intervento (che non era il primo e temo neanche l'ultimo) con il nostro corso. Ho fatto una marea di corsi in una quantità di discipline diverse, quindi credo di saper riconoscere un docente che s'arrampica senza successo sugli specchi.
Così me ne stavo seduta cercando di controllare i muscoli facciali e non far assumere al mio volto una naturale espressione di cinico risentimento per il prezioso tempo che mi stava facendo sprecare costui. Quando sono riuscita a raggiungere un assetto di sufficiente fissità ho proseguito indirizzandogli pensieri del tipo "Ma quanto sei pirla", "Mi stai prendendo per il culo o credi veramente di star facendo una lezione utile?", "Ma ci hai preso veramente tutti per scemi qua dentro?" e così via.
Finito il primo tempo del suo spettacolo ci ha portato nella sala computer, a fare cosa? Un test, un test come quelli di Cosmopolitan che però ci doveva servire per l'autovalutazione.
Rispondo con un mezzo ghigno a tutte le risposte (io lo so che nonostante tutto hanno capito come la penso, mi sembra di brillare come una lampadina certe volte...), e arrivo al risultato.
Cosa sono? Un bambino adattato. Che vuol dire? Dalla spiegazione del tipo si direbbe che io mi sia adattata mio malgrado ad una situazione di obbedienza alle regole, pur professando una certa insofferenza per esse.
E come è vero. Sono cresciuta col mito degli anni 60, della ribellione, della vita da artista bohemiène, ma non ho mai avuto abbastanza coraggio per farla davvero. Sì, insomma, quando mia madre mi ha detto di non tingermi i capelli di verde (dopo che avevo letto la biografia dei Sex Pistols), io le  ho dato retta...Non ho mai fatto niente di esagerato (anche se oh, per i miei ero perfino turbolenta), e alla fine la cosa più ribbbelle che mi sia permessa è stato licenziarmi dal posto fisso (cosa che mia madre non ha ancora mandato giù).
Non starò qui a spiegare i perchè ed i percome, li ho già analizzati e superati da tempo. Però, nonostante tutto rimango irrequieta e mi sento in costante fuga dalla stabilità e contemporaneamente alla ricerca di essa. E credo che chi mi conosce sappia cosa intendo: la mancanza di omologazione, il continuo essere scontenta di me, la ricerca nuove cose da imparare e da fare a volte mi sembrano -pur essendo fino ad un certo punto scelte personali- un marchio di questa impossibilità di fermarsi, anche se faccio una vita del tutto tranquilla e sedentaria. Un giorno penso che succederà qualcosa, e il mio bambino adattato smetterà di adattarsi e farà un gran casino...
Ho delle amiche in situazioni simili, ma loro sono state sicuramente più coraggiose, hanno preso armi e bagagli e sono andate all'estero. Io invece sono sempre qui, inchiodata nella stessa città con una gran voglia di muovermi e di stare ferma.

E anche se vi aspettate che adesso vi dica che nonostante tutto questa lezione è servita a qualcosa...Beh, vi siete sbagliati, è stato veramente un gran spreco di tempo.