sabato 28 marzo 2009

Racounteurs, Consolers of the Lonely


Nel mio mondo di favola Jack White viene a farmi la serenata sotto la finestra della mia fattoria: violino, banjo e chitarra elettrica. La sua bella facciotta pallida riflette la luce lunare mentre mi dedica le sue attenzioni musicali...

Il secondo disco dei Raconteurs è uno di quelli da cui non riesco a staccarmi. Lo ascolto per intere settimane, poi lo ripongo per qualche giorno e ricomincio da capo.

Mi piacciono proprio, i chitarroni alternati ai pezzi acustici, il rock genuino anni 70 con tanto pianoforte mescolato alla musica tradizionale, l'alternarsi di alta velocità e ritmi country... Ascoltare "Consolers of the lonely" la mattina presto mentre a bordo del 12 trasformato in diligenza ti addentri nella squallida periferia milanese è rassicurante e ti fa venir voglia di cantare a squarciagola...
Come resistere al ritornello di "Old enough"? Alla chitarra di "Top yourself"? Al testo struggente di "Many shades of black"?
Ditemi voi....

Una Modesta Proposta di Legge

Ok, avete fatto la legge sul testamento biologico...ma si può sapere a che serve farlo se non è vincolante per il medico?????????????????

domenica 22 marzo 2009

Gemella Ciambella presenta: attori che recitano con una parte del corpo





“noi eravamo veri attori...non avevamo bisogno delle parole, noi usavamo gli occhi, il volto...”

Gloria Swanson in “Viale del tramonto” di Billy Wilder


Senza saperlo, quando Gloria Swanson disse questa storica battuta riferita al cinema muto, stava anche predicendo l'avvento della nuova scuola di recitazione degli anni 2000: la recitazione con UN pezzo del corpo.


Lo notavo sull'aereo che ci portava in Thailandia, mentre guardavo (in anteprima!) “the Duchess” con Keira Knightley : un buon film direi, grazie anche a Ralph Fiennes (che ormai e' talmente convincente nella parte del cattivo, che tra un po' nessuno gli rivolgera' piu' la parola neanche nella realta') ed alla storia, vera, di questa pazzesca duchessa Georgina. Una a cui piaceva farsi del male.

Purtroppo, per una parte cosi' ci voleva una giovane Julie Christie, e invece ci e' toccata Keira Knightley: arrivati alla seconda meta' del film infatti, la Georgina prende il coraggio a due mani e confessa i suoi sentimenti all'uomo che davvero ama. Purtroppo, avendo esaurito tutte le sue “espressioni” nella prima meta' del film, Keira si trova in grave imbarazzo: come puo' fare ad esprimere passione, commozione, liberazione e trasporto emotivi?


Keira protende il mento in avanti.


Guardatela! Inumidisce gli occhi e poi tira un sospiro e...sposta di nuovo il mento in avanti!

Lo protende in uno spazio infinito, cosi, come per raggiungere l'amato e il suo mondo, dato che l'etichetta dell'epoca le impedisce di usare le braccia. Almeno cosi intuisco io.

In quel gesto si esprimono disperazione, struggente emotivita'...e un'innata incapacita' di recitare, direi.

Scoperto questo trucco, Keira va avanti per tutto il resto del film cosi (che volpe), a sporgere in avanti il mento con gli occhi vuoti e umidi. E per sua fortuna la mascella non le si e' mai incastrata per tutta la durarata della pellicola.


Ma che fine ha fatto il metodo Stanislawsky?!


Sull'aereo di ritorno a Berlino, noto un altro esempio, stavolta maschile: ci rifilano “007, a quantum of Solace”...ecco, Daniel Craig che scende da un mezzo, si volta per parlare coi suoi interlocutori e...per fare la bocca a cuore! Cioe', si, gli devono aver detto che ha una bella bocca e adesso la protende in ogni occasione per fare il figo. Ma io l'ho vista la foto di Daniel Craig prima che diventasse famoso e non la faceva la boccona!


Ma a quel che sembra, questa geniale idea si e' diffusa in tutta Hollywood e oltre, peggio che Scientology, facendo molti adepti.

Queste “stars” non han capito che Gloria Swanson intendeva qualcos'altro, e ce la mettono tutta a mettere in evidenza I loro “pezzi megliori”, pensando che questa sia la soluzione a una mancanza cronica di espressivita'.

Ma mi spiace Scarlet (Johanson) la tua bocca, aime', non puo' recitare per te. E nemmeno le tue tette o il tuo ciuffo davanti agli occhi. Lo stesso per te Angelina Jolie, tira dentro quelle labbrone e le tettone, e Jennifer Lopez, abbiam capito che c'hai un bel sedere, adesso pero' basta, bitte.

Accidenti, non siete a un photoshoot per il paginone centrale di Playboy, state recitando in un film!


A volte mi immagino cosa sarebbe successo ai grandi del cinema se avessero fatto la stessa cosa:

nella mia testa vedo la scena epocale che sarebbe potuta essere la lotta di “ego nasali” tra Barbara Streisand e Walter Matthau in “Hello Dolly”, mentre cercano entrambi di oscurare la cinepresa col proprio naso.

O lo scontro di titani che sarebbe potuto avvenire tra il mento di Toto' e quello di Walter Pidgeon ne “I due colonnelli”. Per fortuna, almeno questi episodi, non sono mai accaduti.

venerdì 20 marzo 2009

Volemose Bbene

Com'è brutto sentirsi un due di picche. In prossimità delle festività Pasquali, la città (Milano, ma se succede altrove fatemelo sapere) si sta coprendo di cartelloni bianchi, su cui è schizzata una soave colomba bianca con l'immancabile ramoscello d'ulivo nel becco.
Appena sopra una bella scritta in Times New Roman che intima con fermezza da capriccio "Smettetela di litigare".
Non si capisce bene a chi sia diretta: a noi poveri mortali? Alle etnie in guerra? Ai politici Italiani? Poi guardi in basso a destra, c'è una firma: Pier F. Casini.
A tutto c'è una spiegazione.

martedì 17 marzo 2009

James Cain


Leggo il post di Monty su James Ellroy e mi viene in mente che quando lo leggevo mi ero intrippata di un altro autore, molto più vecchio, ma meraviglioso.

Si tratta dell'uomo che ha scritto i libri da cui sono stati tratti film come "Il postino suona sempre due volte" (anche se, per carità, il film con Lana Turner e James Garfield è una ciofeca), "La fiamma del peccato" di Billy Wilder, "Mildred Pierce". Storie spesso brevi ma intessissime in cui il noir era quasi sempre intrecciato con storie di passione e d'amore struggenti.
I libri di Cain sono la quint'essenza del noir, quello più misterioso e affascinante, denso del fumo delle sigarette, in bianco e nero, popolato di donne fatali, uomini senza scrupoli vittime della propria passione ma anche di coppie che si aggrappano l'uno all'altra nella ricerca disperata di una via d'uscita dalla propria vita e di una seconda possibilità.

Le sue sono storie piccole, di gente della provincia Americana, dalla struttura assai semplice, nulla a che fare con le incredibili torri di Babele di complotti e crimini efferati di Ellroy. Gli omicidi sono premeditati ma commessi in fondo da persone ingenue, in situazioni straordinarie che non sono in grado di controllare fino in fondo. Nulla a che fare con gli spietati killer, spie e intrallazzoni della Los Angeles degli anni 50 descritta da James.

Ricordo di aver pianto leggendo il finale del "Postino", di aver trepidato per il destino del cantante di "Serenata" e di aver gioito una volta tanto per il finale di "La falena". Ecco, mi piacerebbe che qualcuno si degnasse di ripubblicarlo, questo libro, che ho trovato tanti anni fa in biblioteca e non ho avuto il coraggio di rubare (!).
In breve, la trama narra dell'amore impossibile di un ragazzo di 22 anni e una fanciulla di 12. Non è morale e lui lascia la propria casa per intraprendere una vita da senza tetto, hobo, nell'America pre seconda guerra mondiale.
E' bello, bellissimo, sigh, sigh...Quanto vorrei rileggerlo!

Cain ha fatto anche qualche stronzata. Nella stessa biblioteca ho trovato "La farfalla"(qui i traduttori si son proprio sbizzarriti) che racconta la relazione incestuosa tra padre e figlia in una comunità da "Un tranquillo week end di paura": sembrava il sequel sfigato de "La falena", come se visto il successo di quella storia, lo scrittore volesse furbamente bissare il brivido di un sentimento "proibito". Mah.
Comunque, autore da leggere!

martedì 3 marzo 2009

SCOPERTE


"Un incidente d'infanzia, la caduta in una risaia rivelatasi radioattiva, mi ha donato i poteri che derivano dai "Raggi Nova". Sono Luca Ferrari, ragioniere e agente assicurativo, ma quando indosso il costume per celare la mia vera identità e uso i miei poteri per proteggere la libertà e la giustizia tutti mi chiamano CAPITAN NOVARA!"

Coloro che mi conoscono per una cultrice del kitsch penseranno che dopo la peperonata di ieri sera abbia passato la notte a fantasticare e me ne sia venuta fuori con questa trovata. La realtà è che non si tratta di uno scherzo.
Il mio piccolo amico russo Ivan mi porge il numero 2 di Capitan Novara Magazine e mi dice "Tienilo, a me non piace". Lo sfoglio e a tutta prima faccio uno sforzo enorme a credere che sia un vero giornale, mi aspetto la pubblicità di qualche mobilificio o cantina sociale piroettare da qualche pagina.
Dopo un minuto di lettura sono strabiliata: ci troviamo di fronte al capostipite di una genìa di supereroi "territoriali". Capitan Novara col suo "Supercolpo Nova!", Lady Venezia (figlia di Poseidone, dio dei mari e tale Maria Zorzi), Dottor Torino, MilanoMan, Comandante Italia (che batte la Toscana, e non ha super poteri se non una gran fortuna), Aronauta (super eroe lariano), General Varese e molti altri zompano fuori dalle pagine patinate e incontrano alieni, sconfiggono il Mostro del Lago Maggiore, inseguono spacciatori scappati dal carcere di massima sicurezza di Novara e rifugiati a Cinisello Balsamo. Sono stordita da tanta psichedelia.
Ma è solo l'inizio: ogni storia è lunga appena una pagina, strapiena di parole e con vignette minuscole.
Impagabili i focus sui vari personaggi (compreso il gatto di Luca Ferrari) e le schede che ne descrivono poteri, punti di forza e addirittura problemi psicologici. Incredibbbile l'articolo che descrive le apparizioni pubbliche di Capitan Novara durante le partite dell'Asystel col suo "sgargiante e sbalorditivo costume" con tanto di fotografia!!!! E che dire dei gadgets, in vendita nelle fumetterie della zona di Novara? C'è n'è per un'overdose.
Il culmine però si tocca con Lino Lomel, un personaggio pubblicato in formato Bonelliano e che come i più arguti tra voi intuiranno, è lo 007 della Lomellina...
Sono accecata da tanto splendore! Credo che conserverò questo giornale per sempre, e che lo lascerò in eredità ai figli dei miei cugini.
Ora non mi resta che aspettare uno scontro di Capitan Novara con Capitan America, oppure no, meglio Mister Caporizzuto o il perfido Dottor Pontedilegno!!!
Se volete saperne di più cercatelo su MySpace, http://www.capitanovara.blogspot.com/ e http://www.capitanovara.it/

Non avrete più bisogno di uno spacciatore.