mercoledì 29 dicembre 2010

Buon Natale Pizza! 2!

Evviva! Finalmente il nostro Pizza ha potuto aprire il suo regalo. Nonostante l'indizio messo nel post precedente non era riuscito a capire di cosa si trattasse, così che il suo faccione era radioso di gaudio e sorpresa! Ed ecco cosa conteneva il pacchetto...

sabato 25 dicembre 2010

Buon Natale Pizza!

L'influenza ha colpito Ciambella appena è arrivata e così ci è stato impossibile fare la seratona horror di Natale con consegna del regalo al caro Pizza. Ieri lo abbiamo invitato da noi, ma il nostro amato amico era a sua volta febbricitante e così il suo regalo è ancora con noi...Cosa sarà, caro Pizza? Non muori di curiosità? Guarda la foto del pacchettino che ti aspetta e che (te lo promettiamo) siamo sicure ti farà contento...
Buon Natale Pizza!

venerdì 24 dicembre 2010

Gemella Ciambella gioisce: l'aereo di Broetchen è partito!!

Ebbene si amici! Il mio Broetchen è finalmente riuscito ad imbarcarsi ed ora è in viaggio per milano!!
Evvivaaaa!! ed ora un emoticon felice :o)  !
Auguri!

Gemella Ciambella in panico: voglio il mio Broetchen!!!

Gemella Ciambella è riuscita ad atterrare a Milano il 20 dicembre, dopo un viaggio complesso ma tutto sommato ok. Adesso Broetchen dovrebbe raggiungermi ma il suo viaggio sembra uno di quelli di cui si legge nei giornali in questi giorni: il suo volo doveva partire ieri sera, alle 21. A pochi minuti dalla partenza viene spostato alle 23.00.
A pochi minuti anche da questa partenza il volo è stato annullato.
Gli sfortunati viaggiatori sono stati trasferiti in un buon hotel per la notte ed è stato loro promesso che sarebbero partiti oggi alle12.00. Promesse da marinaio: alle 10.00 vengono informati che il volo è spostato di un'ora, alle 13.00. E poi ancora alle 15.00 e adesso non si sa quando perchè questi incompetenti di EASYJET aspettano un aereo da Bruxelles, un aereoporto chiuso per il maltempo. Perchè non affittano un charter e mi mandano il mio fidanzato con tutti gli altri passeggeri?!

Voglio il mio Broetcheeeeeeeeeeeeeennn!!!

Permettetemi un emoticon triste :o(
Buone feste.

sabato 18 dicembre 2010

Buon Natale

Le parole sono importanti, lo dice Nanni Moretti. E io gli credo. Ci sono parole apparentemente innocue che fanno accapponare la pelle.

In questi giorni che avvicinano alle feste Natalizie in particolare c'è uno sfoggio di affettatura da brividi.
Ieri ad esempio ho sentito una tizia dire ad un'altra AUGURONI!  Ghhhhh. Auguroni è un accrescitivo di Auguri e proprio per quel ONI alla fine svela tutta la falsità e completo disinteresse per l'altro. Magari detto con un SORRIS-ONE alla vicina di casa mentre le si porge un regalo riciclato da una zia Americana; se fossero auguri sinceri non avrebbero bisogno di un accrescitivo.






martedì 14 dicembre 2010

Sorprendente Tarantino...

Non mi aspettavo granchè da questo film. Dopo la sconcertante logorrea di "A prova di morte" e vedendo la facciotta di Brad Pitt nei trailer pensavo che mi sarei trovata a piagnucolare sul divano del Pizza durante uno dei nostri cineforum casalinghi rimpiangendo ancora una volta "Le Iene", "Pulp Fiction" e "Jackie Brown".

Mi sbagliavo. Per quanto sia lontano anni luce dai primi lavori di Quentin e riprenda in qualche modo proprio lo stile di "A prova di morte" basato su lunghi dialoghi e qualche scoppio d'azione violenta, improvvisa e devastante,"Bastardi Senza Gloria" funziona, funziona alla grande.
E, a partire dalla prima, lunghissima scena, tutta in francese, dimostra come il nostro sappia costruire tensione, dilatata al massimo, da far tremare i polsi.

La storia si svolge durante la Seconda Guerra Mondiale e si apre con un massacro ad opera dei nazisti di una famiglia ebrea, a cui scampa solo un'adolescente, Shosanna.
Poi, facciamo conoscenza dei "Bastardi", un gruppo di Ebrei cacciatori di scalpi di nazisti formato da Americani, disertori Tedeschi, e scampati alla deportazione.
Le loro storie si svilupperanno separatamente per poi incontrarsi in un doppio complotto per uccidere Hitler al quale sia Shosanna che i Bastardi parteciperanno, l'una ignara degli altri e viceversa. Nonostante si sfiorino, convivano negli stessi spazi anche se per un breve periodo, non si conosceranno neppure.

I personaggi che attraversano la storia sono decine, alcuni memorabili come il sergente Hans Landa interpretato dal formidabile Christoph Waltz, o i componenti del gruppo dei "Bastardi", alcuni così divertenti che quando li fanno fuori ci si resta male. Ma si sa che Tarantino è così, oggi dà, domani toglie (la fine di Vince Vega è per me ancora scioccante), senza rimpianti e con parecchio sangue.
La storia si snoda attraverso una serie di "coincidenze" quasi vonneguttiane, attraverso soprattutto i dialoghi e parecchie situazioni cariche di suspance che sfogano in scene di violenza che dopo tanto parlare arrivano quasi inaspettate.
Quasi ci rende simpatico un eroe dell'esercito tedesco invaghito di Shosanna, ma non rinuncerà a mostrarcelo per la carogna che è. E nonostante le situazioni paradossali e divertenti, i momenti di dramma non mancano.

Non sono citati fatti storici precisi e il nostro Quentin non ha particolare interesse a riportarli con fedeltà. Hitler, Goebbels e Churchill sono personaggi di contorno, semplici ingranaggi per introdurre elementi della storia o farla procedere.
E' interessante il ruolo che nel racconto assume il cinema, quasi tutti i personaggi, per un motivo o per l'altro vi sono connessi: Shosanna gestisce un cinema, il soldato tedesco che le fa la corte è attore nel film che verrà trasmesso nella sala, nel complotto per uccidere Hitler sono coinvolti un ufficiale Inglese esperto di film ed un'attrice tedesca. Tutto sembra suggerire un sottotesto che riguarda la lotta contro l'oppressione da parte dei mezzi d'espressione e d'intrattenimento. Tenetelo presente quando vedrete il finale.

Nonostante la lunghezza devo dire di non essermi annoiata e perfino Brad Pitt per una volta mi è rimasto simpatico nella parte di Aldo Taine, insieme al suo manipolo di cacciatori di scalpi.
La colonna sonora è ancora una volta citativa, ma più cinematografica, non ci sono scene destinate a diventare videoclips come in passato. I brani utilizzati vengono da film spaghetti wester, repertorio anni 80 e rythm n' blues.

Ho letto recensioni buone e meno buone, di questo lavoro e devo dire che a me è piaciuto, lo vedo come un'evoluzione dello stile di Tarantino, sempre citativo, cannibale del cinema che ama (questo film è ispirato ad una pellicola italiana) ma capace di evolversi in una direzione completamente opposta a quella a cui eravamo abituati.

venerdì 10 dicembre 2010

Mai più senza?

Pensavo in questi giorni a quanto inutilmente complicata sia la nostra vita, alla miriade di cose, oggetti, situazioni e persone di cui veramente potremmo fare senza.
Allora, vi invito a pensarci...Di cosa possiamo fare a meno? Non parlo di aggeggi assurdi e spassosi come quelli che trovate in certi cataloghi, ma di oggetti senza senso che in qualche modo sono diventati abitudine ma che a voi proprio non vanno giù. Individuate le cose che veramente vi provocano un conato d'indifferenza e scrivetele magari aggiungendo una motivazione) nei commenti a questo post o a gemellearotelle@gmail.com.
Comincio io:
I deodoranti per ambienti, perchè si può aprire una finestra per cambiare aria in un locale ed è gratis. 

mercoledì 8 dicembre 2010

Gioco d'incastri

Contrariamente alla quasi totalità dei miei amici e parenti io non amo viaggiare. Con grandissimo scorno di Speck  che se potesse vivrebbe on the road, con sommo stupore di Ciambella che è addirittura emigrata, io sono stanziale. Mi piace stare ferma, con tutte le mie cosette da fare, Lena da coccolare, in un ambiente rilassante (e questo esclude Milano).
Non che non mi piaccia vedere posti nuovi, anzi. E' proprio lo spostamento che non mi sconfiffera. Sopporto la macchina, detesto il pullman, non mi dispiace il treno e tollero in linea di massima l'aereo. Anche se ultimamente mi rompe sempre di più. Troppe file, troppe attese, tempi dilatatissimi e regolamenti vessatori.

Se le compagnie low cost hanno reso più facile viaggiare spesso, hanno anche inaugurato i "Giochi senza frontiere" dei viaggiatori.
Dopo aver stabilito una quota per l'imbarco di bagagli in stiva, invitando implicitamente i passeggeri a limitarsi ad un bagaglio a mano (probabilmente per poter risparmiare sui costi di gestione dei servizi di carico e scarico), dopo aver dato pesi e misure dei bagagli a mano creando panico in chi viaggia (ho avuto diverse crisi isteriche prima dei viaggi di ritorno, presa dal terrore di non passare il controllo delle dimensioni), dopo aver incluso le borsette da donna nella categoria "bagaglio a mano", ora a farne le spese sono i clienti e gli incopevoli equipaggi, travolti dall' emergenza capienza.
Eggià, perchè se tutti, ma proprio tutti, compresi i marmocchi di quattro anni si portano il loro trolley regolamentare, se nessuno viene fregato dal peso o dalle misure, allora scopri che le cappelliere non sono sufficienti a contenere tutte le valigine a rotelle.
Così chi primo arriva alloggia la valigia, altrimenti il trolley finisce in stiva. Uno, due, tre, via! Inizia la corsa alla cappelliera.
Ultimamente la faccenda sta diventando drammatica: in un mese ho viaggiato due volte per un totale di quattro voli ed ho assistito alla disperazione del personale di bordo, impegnato in un Tetris infernale di borse e valige.
Il mese scorso, il volo per Berlino ha ritardato di almeno venti minuti per questo motivo e solo grazie ad un'abilissima e stanchissima e simpaticissima hostess tedesca la situazione si è risolta.
Anche la scorsa settimana la cosa s'è ripetuta e pure oggi, in un aereo non completo qualcuno è stato costretto a mettere la valigia nel bagagliaio perchè non c'era più posto.
E se non puoi tenerti la giacca sulle ginocchia durante il decollo (non so perchè, neanche la borsetta è ammessa), neanche la puoi mettere nelle cappelliere, perchè ingombra e toglie spazio alle valige.

Ad esser sincera, c'è da dire che chi viaggia in aereo spesso prende sottogamba le regole: cellulari accesi appena atterrati nonostante il divieto, persone che entrano in toilette prima del decollo...Ho visto gente portarsi in cabina zaini che potevano contenere un cadavere in piedi, o centinaia di pacchi e pacchettini di boutique che nessuno si era sognato di bloccare prima. Per me che sono così antipaticamente rispettosa è abbastanza fastidioso vedere queste persone che se ne fregano senza che nessuno gli dica nulla.
D'altro canto, se non ti puoi portare una bottiglia di vino nel bagaglio a mano e sei costretto a comprarla in aeroporto e poi -come ho visto oggi- ti si dice che ce la devi far stare nel trolley, le palle ti girano e non poco.

Sarò anche una pigra, sarò pure una che vuole star comoda ma continuo ad aspettare con ansia l'invenzione del teletrasporto.

martedì 7 dicembre 2010

Gemella Ciambella rivede "Batman Begins" 5 anni dopo.

Ieri sera dopo ben 5 anni, ho rivisto il primo elemento della trilogia di Christopher NOlan dedicata a Batman.
Devo dire che anche dopo tanto tempo il film regge bene. Certo a volte ci si chiede perche' certi elementi siano cosi veloci e poco credibili ma nel complesso resta un gran bel film, checche' ne dica Brötchen. Sara' che amo i super eroi ma devo dire che questo Batman, cosi tormentato e diviso nella sua coscienza, e' il migliore, meglio anche del tanto celebrato Batman di Tim Burton. Non a caso e', secondo me, stato la base per la serie a cartoni "The Batman" in onda da un paio d'anni: il personaggio principale sembra ricalcato su Bale e i disegni sono cupi e folli.

Inoltre in "Batman Begins" , per le ragazze c'e' il bonus di un cast di attori maschi da paura: parliamo in primis di Christian Bale, gnocco tra gli gnocchi, col suo viso aguzzo, i denti da vero pipistrello, che parla con la lisca. Inutile dire di piu' in proposito, al pari con Joaquin Phoenix nella lista dei fighi.
Anche il giovane talento irlandese, Cillian Murphy fa sognare il nostro lato oscuro, con i suoi occhi chiari e la sua faccia da bambolotto perverso. Certo qualcuno puo' dire che non e' bello, e' solo...strano, ma chi se ne frega! Io lo trovo assai interessante ed inquietante.

Segue l'incredibile Gary Odlman che qui ha assunto un ruolo molto dimesso rispetto ai personaggi fuori di testa che di solito interpreta, quasi da non credersi che si tratti di lui. Il suo Commissario Gordon e' un uomo di saldi principi ma costretto a tuffarsi quotidianamente tra miseri e meschini.
Non scordiamo il sempre figo Liam Neeson,  e per le Golden Girls nel pubblico il mitico faccione Michael Caine e l'uomo piu' autorevole e saggio (almeno sullo schermo) che Hollywood ci possa offrire: Morgan Freeman.
Peccato che ad affiancare questi attori tutti bravi e diversi tra loro, al di la' di quanto fighi siano, ci abbiano messo Katie Holmes. Probabilmente il suo ruolo doveva crescere nei film seguenti, ma in questo "Batman Begins" risulta solo quello che il mio insegnante di sceneggiatura avrebbe definito una "funzione di personaggio". Pazienza. Non so come sia il secondo Batman "The dark knight", ahime', non l'ho ancora visto.

Speriamo che faccia la sua comparsa una Cat Woman al pari della grande Michelle Pfeifer, o una Poison Ivy migliore di Uma Thurman (che non ci ha fatto proprio gridare al miracolo).
Christian Bale
Cillian Murphy

Gary Oldman
Liam Neeson
Michael Cane
Morgan Freeman

martedì 30 novembre 2010

Autoinvito a casa del Pizza

Il Pizza. Il suo vero nome e' Ciccio ed e' il piu' vecchio amico di Ciambella e Frittella. Il Pizza e' uno dei tipi piu' intelligenti, colti e simpatici che abbiamo mai conosciuto. Non solo, si interessa di tantissime cose, dalla letteratura a Bruce Springsteen, dai Fumetti ai film Horror alla spiritualita'. Il Pizza non e' laureato ma ne sa piu' di chiunque altro e' un incredibile mischione di cultura e trash. Grazie al Pizza Frittella ha scoperto tantissimi scrittori importanti, tra i quali Shirley Jackson. Grazie al Pizza ho cominciato ad amare i super eroi. Grazie al Pizza amiamo i film trash. Pero' nemmeno il Pizza e' perfetto: non ha mai curato il suo aspetto fisico e col tempo va sempre peggio. Capelli lunghi, nel migliore dei casi tagliati con la scodella dalla sua aiutante, barba lunga, maglioni del cretaceo, etc. Ebbene, per aiutare il nostro amico, abbiamo deciso di inviargli la Style Police, cioe' noi stesse in missione moda e design!

Ti veniamo a trovare prima di natale, caro Pizza, ti faremo tagliare i capelli e barba da un professionista, bruceremo i tuoi capi d'abbigliamento che non si possono piu' chiamare tali, senza parlare della fine che faremo fare alle tende di casa tua! Aspettaci con fiducia Pizza, ti salveremo noi!!! E' inutile che chiudi la porta a chiave o che ti barrichi mettendo i mobili davanti ad essa, niente fermera' la style police! Piomberemo come Gremlins dell'eleganza nel tuo salotto e riporteremo stile e grazia nella tua vita.
ASPETTACI...


sabato 27 novembre 2010

Gli appunti di moda di Gemella Ciambella: usciamo dallo stanzino dello scope!!!

Le gambe secondo voi sono depilate? Forse non voglio saperlo...

Ieri ero alla lezione di Pilates: avevo un paio di pantaloni da tuta nuovi, presi per 8€ al supermercato, calzini col buco e la testa arruffata.
 Guardando le mie compagne di corso e soprattutto la splendente insegnante, mi sono sentita un sacco della spazzatura che cerca di migliorare la propria figura.
Quando si fanno attivita' di movimento si consigliano "abiti comodi", che nella mia infanzia e giovinezza ho interpretato come "vestiti ormai senza forma che non importa se si rovinano rotolando sul pavimento della palestra". Questa tendenza e' diffusa spesso tra gli anziani.

Ecco ieri mi sono detta "e' ora di farla finita": perche' devo vestirmi come una poveraccia solo perche' sto' facendo un'attivita' sportiva? e anche a casa, perche' dovrei vestirmi con la tuta da ginnastica sfatta da anni di uso, o un paio di pantaloni anni 80' che non userei mai per uscire di casa? Essere in una situazione di relax non vuol dire perdere la dignita'. Pettinarsi (e possibilmente depilarsi) e' sempre una buona idea, vestire vestiti comodi ma dignitosi migliora l'umore, fa sentire sempre a posto e sicure di piacerci (e piacere) anche in momenti di "intimita' casalinga".
AAAARG! Ho un mancamento...


Avanti donne: via quelle ciabatte della nonna! al rogo la felpa di topolino prestata dal vostro ragazzo e mai restituita!!!Stare in casa e rilassarsi non vuol dire diventare montagnucce di stracci semoventi e spettinati che aleggiano tra la cucina e il salotto !
Non dobbiamo vestirci da battaglia anche in casa ma manteniamo stile e dignita' anche tra le mura domestiche: oggi si puo', la moda e' giunta ovunque a portare strali di rinnovamento persino nell'abbigliamento per coloro che scalano montagne o vanno in vacanze avventurose.

Non ci vuole molto, solo un po' di impegno, amore per noi stesse e non comprare vestiti al supermercatone.

giovedì 25 novembre 2010

Le fisse di Gemella Ciambella: numero 1-le voci.

Io sento le voci. Cioe', ascolto la radio e da un po' mi sono accorta che ci sono delle voci che non mi piacciono.
Mi danno proprio fastidio, tanto che devo chiudere la radio. Se in piu', le voci corrispondono a moderatori o moderatrici del tutto deficienti, allora capite bene che la cosa si fa grave.

Di regola ascolto Radio Eins, che ha un buon mix di musica, facezie e attualita'.
Finalmente capisco quasi tutto quanto viene detto e raccontato ma con questa consapevolezza e gioia, c'e' anche il fastidio che certe voci mi danno. Una volta suonavano neutre, ora che le capisco mi danno i nervi.
In particolare sono le moderatrici ad essere pestifere per il mio udito: ce ne sono due o tre che oltre ad avere voci che ritengo "difettose", si sentono anche delle grandi fighe (probabilmente proprio perche' lavorano in radio) e ogni volta che parlano sembra che debbano sedurre fisicamente gli ascoltatori.

Per esempio Marion Brasch: Marion Brasch sembra abbia da sempre il setto nasale deviato, la voce suona "intubata" come se vivesse perennemente nella landa del raffreddore. Inoltre credo abbia un disturbo alle gengive perche' la sua voce sembra quella di una persona che produce un sacco di saliva superflua, come se avesse la dentiera.  Se almeno fosse brava a fare il suo lavoro ci passeremmo sopra, purtroppo pero' non e' cosi: nelle interviste ai musicisti fa un sacco di domande stupide che gerano quasi sempre un silenzio imbarazzante, che gli artisti cercano frettolosamente di riempire con risposte a caso. Non contenta, Marion Brasch traduce al pubblico all'ascolto sempre un'altra versione di cio' che si e' detto: le sotrie sono sempre piu' incredibili, emozionanti e piene di pathos rispetto all'originale risposta dei musicisti. Il colmo del fastidio e' stato la settimana scorsa: Radio Eins regalava biglietti per il concerto dei Gorillaz: la gente telefonava in studio e Marion Brasch trattava gli ascoltatori come cagnolini che aspettano un bocconcino. Alla telefonata la vecchia Brasch rispondeva "ma davvero? danno via i Biglietti per i Gorillaz? Incredibile. Ma proprio qui?" I poveri ascoltatori interdetti rispondevano con timidi "eh si..." e dopo cinque minuti di umiliante "gatto col topo" l'ascoltatore poteva avere i suoi biglietti.

Un'altra cima e' Anja Caspary: anche lei non brilla per intelligenza o intrattenimento, e sembra non riesca proprio a trattenersi dal fare la voce da camera da letto con tutti. Almeno non suona come se avesse la dentiera pero' ha una irritante tendenza a fare la saputella.

La bionda Konstantina Vassiliou-Enz invece la dentiera sembra avercela: parla come una nonna che si sente ancora in pista. Gentile, educata, ridacchia e porta lo stile dell'anziana gentildonna che si e' arresa alla protesi.
Anche lei non e' la peggiore, ma non e' piacevole da ascoltare.

E infine parliamo di Bettina Rust, la Torquemada di Radio Eins: oltre ad avere una delle voci piu' inascoltabili e' anche una fan della chiesa e si serve del suo programma domenicale per divulgare il suo modo di vedere le cose. In "Hörbar Rust" Bettina invita una persona conosciuta a ripercorrere le fasi piu' importanti della sua vita e a far ascoltare musica portata dagli stessi ospiti. Piu' di una volta questa giovane-anziana ha invitato "personaggi" del mondo cattolico (proprio nel periodo in cui lo scandalo della pedofilia era al culmine in Germania) e ha fatto loro domande formulate in modo da far sembrare la chiesa cattolica una gran bella istituione di volontariato. Inoltre, i suoi ospiti sono quasi tutti sconosciuti e babbioni, quando iniziano a raccontare di se' non la smettono piu'.

Ci sono altre voci insopportabili, come quella della consulente psicologica infantile di Radio Eins o una delle giornaliste cinematografiche: entrambe hanno voci aride, stanche, sembra che abbiano mangiato un budino di polvere e siano narcolettiche.

Ci sono anche moderatrici brave e con una voce pulita, come Frauke Oppenberg, comunque mi chiedo come mai la maggior parte dei modertaori (uomini) di Radio Eins riescano a parlare in modo ironico senza scadere nella trappola del "George Clooney di Potsdam". Fanno commenti divertenti senza autocompiacersi. Sono spontanei quando ridono e quando cazzeggiano non sembra stiano leggendo un copione. E poi non portano la dentiera.

mercoledì 17 novembre 2010

Qualcosa di sinistra...

E' esilarante...
Mentre il governo Italiano si sbriciola e la vittoria di Giuliano Pisapia dà un chiaro segnale al PD, la sciùra Maria Pia Garavaglia, che dal PD riceve lo stipendio dice che piuttosto che appoggiare il sopra citato vincitore delle primarie, preferisce aderire alla campagna del terzo polo, che se non ho capito male riporterebbe in campo il caro vecchio sindaco sceriffo, Albertini.
Cioè, c'è proprio da ridere! Invece di accettare il risultato sentenziato dalla "base" per ottenere il quale si sono mobilitate orde di volontari e gli stessi votanti hanno dovuto fare un'offerta di 2 euro o più, ci si schiera addirittura contro!!! Ahahah! Ma se non eravate disposti ad accettare un risultato sfavorevole al vostro candidato, cari PD, perchè le avete volute tanto stè primarie? Perchè ci avete tirati fuori di casa in una domenica da Arca di Noè? E scusate ancora, ma perchè dovrei scegliere il PD se si comporta esattamente come il PDL e pretende di scegliere per me il candidato dopo aver sbandierata tanta democrazia?

C'è del marcio in Danimarca e non solo lì...

Per continuare a ridere amaramente cliccate qui

lunedì 8 novembre 2010

Giga Lena

Qualche settimana fa io e Speck abbiamo portato Lena dai nonni per un week end.
In questa occasione la piccolina ha battuto tutti i record: siamo saliti in macchina e l'odore della sua cacchina  già si spandeva per l'abitacolo. Ci siamo dovuti tappare il naso fino alla prima possibile fermata dove abbiamo eliminato la causa del mefitico olezzo.
Lena si lamentava, ma appena l'abbiamo tirata fuori dalla macchina ed ha capito dove si trovava ha smesso, e non appena liberata nell'appartamento dei miei si è messa a passeggiare tutta contenta. Come una novella Riccioli d'Oro ha mangiato subito gran parte dei crocchini della Miciccia e s'è pure inglobata la sua pappa gourmet, senza neanche preoccuparsi che la padrona di quella pappa potesse arrivare e prendersela a male.
Insomma, spadroneggiava come una rodata punkabbestia.

E la Miciccia? Secondo mio padre è spaventata dalla mole di Lena.
Io la chiamo sempre piccolina, ma lei è una miciotta piuttosto grossa. E' una siberiana e di per sè questo sarebbe sufficiente a farla robusta, ma il suo appetito la sta trasformando in un piccolo colosso. Ahhahah! Scusate, ma c'è davvero da ridere...
Se le soffi addosso Lena scappa via, basta un rumore diverso dal solito a farla spaventare, è una dolce fifona. Che una Lady altera e signora come la Miciccia possa temerla è abbastanza buffo...

In questo giorni Lena, sarà per noia o per la necessità di metter su (altra) ciccia per l'inverno, mangia come un cinghiale. Siamo arrivati a tre scatolette e mezzo al giorno, per tacere dei crocchini...Speck sostiene di non aver scelta di fronte alle insistenze della micia, ma se invece di darle mezza scatolina per volta come fa lui, le desse solo una cucchiaiata come faccio io, Lena non si sentirebbe autorizzata a chiedere sempre di più.
A parte le discussioni sulla dieta, tra me e Speck la competizione è per chi sia più amato dalla nostra pelosetta: lui cerca di conquistarla con crocchini che le porta direttamente a domicilio della poltrona, io uso le armi delle coccole e dei complimenti, la pettino e la lusingo.
Non credo che lei abbia intenzione di scegliere però...

domenica 7 novembre 2010

A serious man

Dopo l'inspiegabile ed incomprensibile "Burn after reading" i fratelli Cohen sono tornati loro stessi.
"A serious man" è un film sul destino di ognuno e su ciò che non riusciamo a prevedere e come affrontiamo l'imprevisto quando arriva a scompaginare la nostra vita.

La trama è quella che si può trovare in molte altre pellicole: l'esistenza ordinata e quasi sicura di un uomo qualunque (qui un professore universitario di fisica) viene improvvisamente capovolta da una serie di eventi imprevedibili fino a quel momento. La moglie lo lascia per un amico di famiglia, lui viene cacciato da casa insieme al fratello che viveva con lui e si trova a soggiornare in un motel. Il figlio più giovane, prossimo al Bar Mizvah, combina una serie di pasticci. La promozione che da tempo aspettava è messa in pericolo da una serie di lettere anonime che arrivano alla facoltà. Un allievo Coreano cerca di corromperlo. L'inquietante vicina di casa turba i suoi sogni.
Travolto da tutto questo e dai sentimenti scatenatisi, il novello Giobbe non sembra in grado di sopravvivere al disastro senza aiuto. Si rivolge dunque ad una serie di Rabbini che dispensano consigli incomprensibili (soprattutto se non siete ebrei) o del tutto inutili. Disperato, cercherà di essere ricevuto dal più saggio di tutti i Rabbini della città, che però rifiuterà di vederlo.

Sotto la superficie di una vicenda tragicomica  Joel ed Ethan s'inoltrano in argomenti tutt'altro che facili, quali il legame profondo, quasi mistico tra l'esistenza dei padri e quella dei figli, il destino di ogni uomo, come e se questo possa essere controllato, la visione della vita che abbiamo con i valori ai quali ci teniamo stretti in cerca di una stabilità e come questi vengano messi in dubbio e annullati dalle situazioni in cui realmente ci troviamo.
Ci mostrano che la sostanza delle cose è spesso diversa dall'apparenza, come le capacità di partenza non bastino a farsi strada e in persone dipendenti e incapaci si nascondano intelligenza e talento che qualcosa -la sfortuna o il destino, appunto- non hanno permesso di fiorire.
Di fronte alla vita sembra non ci siano vere soluzioni se non quella suggerita dal padre dello studente corruttore, "accettare il mistero".

Forse il pubblico estraneo alla cultura della comunità Ebraica Americana farà un pò fatica a cogliere tutte le sfumature, il carattere di alcuni personaggi (le storie apparentemente senza senso che i rabbini raccontano per dare soluzioni ai loro fedeli), l'umorismo paradossale con cui alcuni passaggi vengono trattati, ma gli amanti del cinema dei Cohen resteranno certamente soddisfatti da questo film quasi filosofico che contiene tutte le atmosfere, le visioni, il delirio di questi fantastici fratelli.

giovedì 4 novembre 2010

Solo a Berlino: Il Calendario BR!!!

Oggi mi sono soffermata di fronte a dei poster della nuova campagna della societa' del riciclo urbano berlinese. Le foto sono divertenti e riprendono degli spazzini in pose buffe e un po' da musical.
Leggendo bene, ho scoperto che le immagini appartengono al nuovo calendario 2011 della Berlin Recycling intitolato Tonnenboy (ragazzo dei cassonetti) e che lo si puo' avere semplicemente rivolgendosi agli autisti dei mezzi BR in servizio. Se conoscete il tedesco, leggete la notizia direttamente dal sito Berlin Recycling.

Che altro dire? VOGLIO QUEL CALENDARIOOOOOOO!!!

lunedì 1 novembre 2010

Milano, 1 Novembre!


Sembra uno scherzo di Halloween ma non lo è. Con il diluvio che imperversa nelle strade milanesi, il parco Lambro allagato ed il fiume Seveso esondato, l'Amsa fa uscire i mezzi per la pulizia diurna delle strade...Spreco di acqua, benzina, ore lavorative...Forse un eccesso di zelo in previsione delle elezioni????

giovedì 21 ottobre 2010

GorbacioF

In undici anni di vita insieme ieri sera è stata la terza volta che Speck ed io siamo andati al cinema. Quasi un avvenimento. Grazie dunque alla coppia che ci ha invitati a vedere "Gorbaciof" insieme a loro.
Toni Servillo è un figo, non so come altro dirlo. Anche fornito di stivaletti col tacco alto, orribili camice di sintetico ed una pettinatura a dir poco imbarazzante mantiene un'aura di grande nobiltà, che se all'inizio può sorprendere, si innesta perfettamente sul personaggio di Gorbaciof, cassiere del carcere di Napoli così nominato per una voglia che ha sulla fronte.
Gorbaciof esegue la sua routine quotidiana d'impiegato, riceve i soldi, li conta, rilascia ricevute. Ed ogni tanto prende "in prestito" qualche banconota che va a giocarsi ai video poker, al bingo, ma soprattutto a carte nel retrobottega di un ristorante cinese.
Le cose gli vanno alla grande, mentre il padrone del locale continua a perdere soldi e così Gorbaciof non può fare a meno di notare il viscido interesse che i suoi compagni di gioco nutrono per la figlia dell'uomo.
Si trova così a difenderla e a rendersi conto di esserne attratto.
Senza parole (nessuno dei due parla la lingua dell'altro) cominciano ad avvicinarsi, si innamorano.
Mi fermo qui per non togliervi alcuna sorpresa, anche se non credo che Stefano Incerti volesse fare un film sorprendente, almeno a livello di trama. Al di là dello splendore di Servillo, della sua camminata che ricorda vagamente Charlie Chaplin della sua mimica facciale incredibile (ah, che sorriso, che sorriso!) la cosa veramente magica è la parsimonia di dialoghi, ed il fatto che il film non abbia effettivamente bisogno di molte parole.
Emergono anche elementi di critica alla società. Se infatti Gorbaciof rubacchia e gioca d'azzardo, chi gli presta denaro a strozzo e lo fa seguire da un inquietante energumeno per ricordargli un debito di gioco sono personaggi insospettabili e -molto apparentemente- apparentemente rispettabilissimi.

Incerti è probabilmente un fan di Paolo Sorrentino, anche se è meno geometrico nella costruzione della scena  di lui (d'altronde, Napoli è imprevedibile, piena di confusione, il contrario della precisione); sembra addirittura ispirarsi a "Le conseguenze dell'amore" per costruire un finale che è forse (purtroppo) il vero punto debole del film. E la citazione da "Pulp fiction" stavolta non fa ridere.
Veramente un bel film, decisamente sopra la media della produzione Italiana, con momenti che non fatico a definire poetici. Sicuramente da vedere...

lunedì 18 ottobre 2010

Niente dubbi, siamo tedeschi, ovvero "Voyager" in Germania.



L'altro sabato sera, io e Brötchen abbiamo visto uno dei soliti programmi di intrattenimento pseudo scientifici che vanno molto di moda in questo periodo. Il titolo "Die Größten Verschwörungstheorien" che suona tipo "Le piu' grandi teorie di complotto".

Alcuni dei piu' noti delitti o tragedie del 20simo e 21esimo secolo sono stati analizzati e chiariti, dimostrando con prove e ricostruzioni quanto probabile fosse che si trattasse di complotti e non di incidenti.
Sul piatto fatti del tipo la morte di Lady Diana, l'omicidio Kennedy, l'attacco alle twin towers, persino lo sbarco sulla luna.
Vero o falso? c'era davvero un complotto dietro questi fatti? Chi ne avrebbe beneficiato? Fin qui poca sorpresa. Anche il formato "Hit Parade" della disgrazia non ha sorpreso piu' di tanto. Quello che ci ha totalmente sorpreso e' stata la certezza con cui si e' affermato "No, non c'era nessun complotto, tutte baggianate".

Per esempio, la morte di Lady Diana. Con stile sensazionalistico il giornalista ci chiede "Perche' qualcuno avrebbe dovuto farla fuori? Il suo legame con Dodi Alfahied era gia' scandalo! Ma...il padre di lui ha dichiarato: Diana era incinta!! inaccettabile per la corona inglese!!" E gia', conoscendo come sono ingessati i nobili inglesi ce lo possiamo immaginare...e invece, il giornalista tuona con voce profonda "Ma un'amica di Diana era con lei due settimane prima della tragedia, ed essa dice (stacco sull'amica) -Diana aveva appena avuto le mestruzioni quando siamo andate in vacanza, non era incinta-". Dunque per il giornalista non c'era motivo di uccidere Diana e la teoria del complotto e' cacca.
Peccato che la corona inglese non fosse per niente felice che Diana volesse il divorzio da Charles.  Inoltre il suo legame con un uomo la cui famiglia cerca da anni il riconoscimento come parte dell'impero era scomodo. Peccato che Charles stesso volesse velocemente sposarsi con Camilla. Come soluzione non mi sembra male. Ma niente, anche se i campioni del sangue dell'autista erano negativi, era ubriaco lo stesso.
 L'intera faccende viene dunque archiviata come "cazzata".

Tocca allo sbarco sulla luna. Alcuni dicono che le ombre riprese nelle foto hanno due fonti diverse di luce, percio' non poteva trattarsi solo della luce solare riflessa. Inoltre non c'erano stelle nelle foto, un po' strano per quancuno che e' cosi vicino dal poterle toccare. Cosi qualche genio fa una ricostruzione in un deserto. Illuminano con un solo potentissimo faro (ma noi non lo sappiamo per certo, alla fine la tv e' finzione) una scena simile allo sbarco e provano che anche li' le ombre sono cosi distorte che sembra la luce venga da due punti diversi. Ok, e le stelle nel cielo? Questi geni fanno una foto del cielo, con la stessa macchina fotografica che Armstrong aveva sulla luna e anche in questa foto le stelle, perche' troppo lontane, non appaiono sulla pellicola. EEEEEEEH?! ma dico, e il fatto che Armstrong sarebbe dovuto essere SULLA LUNA e le foto sono state riprodotte sulla terra non ha importanza? IL fatto che siano risultate uguali e' una prova della possibile bufala, non il suo contrario! E che magari la macchina fotografica fosse un'altra, semplicemente "Travestita"? Non e' che voglio trovare a tutti i costi la prova che fosse tutto teatro, ma si vocifera che fu Kubrick a inscenare tutto, e vi pare che Kubrick avrebbe fatto anche UN SOLO errore?
Infine lanciano un segnale laser che dovrebbe essere riflesso da un ricevitore posto sulla luna in un viaggio seguente: il segnale viene riflesso! Fa niente se sembra disegnato sullo schermo, il caso e' archiviato come "Bubbole".

E si va avanti cosi: il governo Americano ha complottato l'attacco alle Twin Towers? Non ci sono state esplosioni collaterali a far scoppiare gli edifici perche'...essi erano stati costruti per reggere lo scontro con un boing degli anni 70', ma non un boing di oggi. Percio' per questo non sussiste l'idea di un complotto ad opera dello stesso stato americano (Che?! che logica e' questa?!).

Il clou finale e' con Kennedy: con le solite ricostruzioni (da fermi) provano che un solo uomo puo' aver sparato a Kennedy...percio' le voci che sotto ci fosse un complotto della CIA son tutte baggianate. EH?! da fermi son capaci tutti! fai muovere quella stupida Limousine e vediamo! Insomma, questo programma sembra essere pagato dai governi inglese ed americano per tranquillizzare la gente "Fidatevi, non faremmo mai nulla di simile!". Come dire che la strage di Piazza Fontana non e' stata strage di stato perche' il tram 2 era in orario, per una volta.

Nonostante le mie ricerche non riesco a trovare le fonti della produzione, di certo i contributi erano americani o inglesi. Comunque resta un fatto: qui il dubbio non piace. Voyager in Germania ha tutto un altro sapore: anche se non c'e una risposta te la diamo noi, sicuramente.

venerdì 15 ottobre 2010

Segnalazione

Volevo segnalarvi il post di Bucknasty contenuto nel blog "Seven Years Winter" a proposito della vicenda a dir poco spaventosa dell'omicidio di Sarah Scazzi. Lo trovate QUI

giovedì 14 ottobre 2010

Steve Winwood!! Berlin concert 9.10.2010!!


Finalmente Steve Winwood e' tornato.
Dopo il suo tour con Eric Clapton, Steve ha portato il suo show nella nostra bella capitale prussiana, stavolta con la sua band al Tempodrom-Mitte.
Per l'occasione sono tornati a visitarci anche Frittella e Speck, incuranti del freddo che inizia ad attanagliare le strade e il prezzo del biglietto del concerto, un abbacinante 50€ (del tutto meritati da Steve ma decisamente tanti per una citta' come Berlino).

Inutile andare con troppo anticipo al Tempodrom, per fortuna qui la gente va ai concerti 15 minuti prima che inizino, senza picchettare i loro posti come agguerrite sufragette. E l'atmosfera e' davvero rilassata, gente che si vuole divertire senza pressarsi sul palco e senza sgomitare tra i denti il vicino.
Yo!
Puntuale come un cucu' svizzero, la band sale quatta quatta sul palco e inizia a suonare "Different Light" da "About time", ormai un classico moderno di Steve. Ed ecco che LUI entra: Steve sorride e ringrazia il pubblico che lo applaude, gia' in delirio...STEEEEEEEEEEEEEEEEEEEVEEEEEEEEEEEEE!!!!
Subito si siede al suo storico Hammond, con un incredibile amplificatore a ventola (anni 60'?, scusate l'ignoranza...) e si parte!
Seguono "I am a man" e "Can't find my way home" ed e' dopo questa canzone che la malinconia che sembrava avvolgere Steve nelle prime canzoni si dissolve e il giubilo del pubblico lo rassicura.
Quasi timidamente Steve ci informa che la scaletta sara' composta da pezzi del nuovo album "Nine Lives" e da classici, o come li ha definiti lui "Canzoni meno nuove" !

Il mix e' ben riuscito, non solo canzoni da Nine lives, ma anche "Gimme some lovin' " , "Higher Love", "Low Spark of the High heeled boys" e canzoni dal fantastico album "About time", spaziando insomma attraverso tutta la sua incredibile e variopinta carriera.


Lo stile della serata, un mix tra sud americano/afro/psichedelico ha dato la possibilita' a Steve di divertirsi all' Hammond (grazie a lunghi assoli che fanno perdere la concezione del tempo) e anche il resto della band si e'  di sbizzarrita in lunghi assoli. La voce di Steve, come sempre caratterizza e ipnotizza.

La vostra Ciambella perde il controllo, ho saltato dall'inizio alla fine, cercando di smuovere anche Speck e Frittella che sembravano appena svegliati dal dottor Frankenstein, ovvero poco mobili.
Credo che i miei educatissimi vicini tedeschi mi abbiano trovato molesta, perdonatemi ma non ho saputo controllarmi!!

I bis (o Zugabe) sono stati solo due(uno dei quali era "Dear Mr Fantasy") ma l'atmosfera era di festa, rilassata come tra vecchi amici, tra i musicisti c'era intesa e divertimento. Per esempio durante un assolo dell'eccezionale percussionista, Steve si e' alzato e con il sassofonista ha passeggiato per il palco sorseggiando una coppa d vino rosso, come fosse nel salotto di casa. Alla fine grandi applausi per tutti!
 Ho tentato di lanciare un bacio a Steve ma non credo mi abbia notata, anche se ho saltato il piu' in alto possibile. Al termine del concerto i roadies sono saltati rapidamente sul palco e hanno lanciato i plettri e le scalette al pubblico adorante.


Grande grande Steve! e grande la Band!!! Vi accludo delle foto fatte da Speck durante il concerto.
Qui trovate il blog del roadie di Steve. E qui il sito ufficiale di Steve 
Che altro dire? Yes Steve, you are THE Man!!

martedì 12 ottobre 2010

Cose che non t'aspetti

Ieri, tornando da una breve trasferta da Ciambella e Brotchen, mi sono messa a leggere la rivista della compagnia aerea (una low cost) e guardate cosa ci trovo:


Incredibile, una penuria di sperma in Inghilterra!!! La crisi colpisce duro anche le banche del seme!
Ma, come già per l'economia monetaria, la Germania dimostra lungimiranza e non ha problemi di liquidità!

sabato 2 ottobre 2010

Ringhiera

Lo so che non sto per dire niente di originale ma lo dico ugualmente, e se vi annoio siete autorizzati a saltare il post o commentarlo con una bella risata.
Quando questa settimana Bossi ha fatto la sua ennesima uscita di dubbio gusto chiamando porci i romani (mentre gli svizzeri danno dei ratti ai frontalieri italiani) ho avuto una delle mie visioni:UNA CASA DI RINGHIERA. 


Sull'angusto, piccolo cortile si affacciano le finestre di decine di piccoli appartamenti collegati tra di loro da ballatoi. Le signore che ci abitano usano affacciarsi, chiacchierare, discutere e mandarsi affanculo proprio da quei ballatoi.
C'è la signora Conciliatrice, carina ma un pò tonta, servile, che si fa fare un pò di tutto dalle altre e non si lamenta mai, ma è sempre pronta ad appoggiare una o l'altra qualora avesse un'idea che raccoglie consensi. Legge tutti i giorni l'oroscopo e spera di avere l'occasione di diventare "amica del cuore" della Duchessa.


La Duchessa è una donna in età ma che grazie ad un abile trucco e parrucche costose riesce a sembrare -almeno da lontano- più giovane di quello che è. E' ricca si dice, ed in effetti sfoggia pellicce e scarpe costose. Sempre alla ricerca di amanti più giovani, ama circondarsi di "amiche" con le quali prende il tè e parla di cazzi grossi. Parla di cazzi grossi anche mentre urla a qualcuna delle sue "amiche" da un balcone all'altro. Sembra affabile ma è estremamente crudele, quando qualcuna delle sue "amiche" ha un'opinione diversa dalla sua.
Comare Quattrocchi lo sa bene: di solito lei e la Duchessa vanno d'accordo, si prestano lo zucchero, si fanno i favorini. Ma quando si sono scontrate per decidere dove dovessero stare i bidoni della spazzatura in cortile, la Duchessa l'ha buttata fuori dall'assemblea di condominio.


E poi ecco, c'è la Sciùra Padana, una sciabattante megera con i capelli spettinati ed il grembiule sporco, le calze che  le cadono sulle caviglie, che si aggira con prepotenza sui ballatoi, una sigaretta perennemente tenuta tra le labbra, tanto che la sua bocca ha preso una piega tutta storta.
E' lei la più caciarona del cortile, quella che smadonna continuamente contro questo o quel vicino: tutti hanno qualcosa che non va: chi è nato troppi piani sopra e chi troppi piani sotto, chi frigge e appesta l'aria, chi non cucina e se ne va fuori a cena e per questo le dà fastidio. La Sciùra Padana non riesce a trattenersi e deve sempre prendersela con qualcuno, annunciare al mondo che non le piace questo e quello, perchè è negro, perchè è zingaro, perchè è un porco. E già. E urla talmente tanto che ogni tanto fa paura perfino alla Duchessa. Solo la Duchessa, di tanto in tanto è invitata a prendere il tè, ma a quanto mi risulta nessuno ci tiene ad andare a casa sua...


E qui finisce la visione...Spero di non avervi annoiati.





mercoledì 29 settembre 2010

Gemella Ciambella ritorna sul tema del riciclaggio estremo...

...ma tranquilli, solo per segnalarvi un interessante sito con fonti internazionali sul riciclaggio. Troverete interessanti articoli su come riciclare gli spazzolini per farne diversi oggetti (clicca qui), oppure notizie sul riciclaggio del sughero (clicca qui), e piu' vi addentrarete tra i link proposti dal blog, piu' troverete cose interessanti, come questo blog .

Grazie alla mitica Insalatina Militante per la segnalazione!!

venerdì 24 settembre 2010

Storia di un bellimbusto

Ascolto da un paio di giorni "Gattini" di Elio e le storie tese. Tra i brani che non conoscevo c'è "Storia di un bellimbusto", esilarante radiografia dei giovani (ma forse non solo) maschi italiani. Eccezionale, vi incollo il testo sotto e qui trovate il video! Hasta Elio Siempre!

Storia di un bellimbusto

Come un ruscello che scorre fra i monti e le valli
questa mia vita se ne va
quant'è bella la gioventù
ma all'improvviso sei vecchissimo..

Tendenzialmente intrattengo rapporti superficiali
e vado a zonzo con la mia faccetta rassicurante
così nessuno si accorge
che invece sono pieno di menate, menate
e tanti altri problemi che non ho mai risolto e forse non risolverò mai

Tendenzialmente non affronto mai taluni argomenti
sorrido molto
e conquisto quasi tutti i presenti
in più nessuno si accorge di quanto sono pieno di menate, menate
e tanti altri problemi di cui dovrei parlarvi, dei quali non vi parlerò mai...mai.

Vorrei vorrei
fare felice la mia nonna
una casettina in periferia
la mogliettina il posto fisso in banca
Vorrei vorrei
chissà se ce la farò mai..mai..mai...

Tendenzialmente io frequento soltanto alcuni locali
e vado a zonzo
indossando occhiali scuri griffati
così nessuno si accorge che ho sempre le pupille dilatate
sarebbe salutare ridurre le pippate
ma forse tanto male non fa..

Da un po' di tempo
sto vedendomi con una ragazza
va tutto bene
ma mi ha chiesto quando andiamo in vacanza
c'è troppo coinvolgimento
sarà che ho un pò paura dell'amore
mi sa che va a finire che adesso ci lasciamo
e forse non mi sposerò mai...

Vorrei vorrei
fare felice la mia nonna
una casettina in periferia
la mogliettina il posto fisso in banca
Vorrei vorrei
ma so che non ci riuscirei

Vorrei potrei
fare una lampada abbronzante
comperarmi una bella Porsche
e andare in giro come un bellimbusto
sulla mia Porsche
Lallallallerolallallà...

BOOM BOOM BOOM BOOM BOOM!

Non ho mai pensato che sarei andata a vedere Goran Bregovich live e se non fosse stato per Focaccina Punk, la mia cuginetta (detta anche Principessa degli Zingari) probabilmente sarebbe stato proprio così.
Invece martedì scorso, muniti all'ultimo momento di biglietti, ci siamo recati tutti al Palasharp. Focaccina mi ha rivelato di non essere mai stata ad un concerto "regolare". Prima era andata solo in centri sociali e case occupate. Uao, una nuova esperienza.
Comunque, il premio per il look più zingaro va certamente a lei, che indossava leggins lunghi neri, una magliettona con dipinto Shane dei Pogues, giacchina di velluto sintetico leopardata e cappello da uomo (donatole da un vero ROMENO!).
L'atmosfera era molto rilassata: siamo arrivati con dieci minuti d'anticipo rispetto all'ora d'inizio del concerto e il Palasharp era ancora vuoto, giusto qualche fanatico addossato alle transenne e qualche seggiolino laterale occupato. Ho pensato che forse non erano stati venduti molti biglietti e saremmo stati veramente in quattro gatti. Invece a poco a poco (con calma) il pubblico è arrivato, finendo col riempire completamente il parterre e buona parte delle tribune.
Mentre chiacchieravamo abbiamo udito un suono di tromba, ed è apparso un musicista in costume tradizionale balcanico che si è fatto strada tra la folla e poi s'è messo da un lato della sala. Dall'entrata opposta è entrato un altro musicista e poi altri due, come in una specie di battaglia sonora.
Nel frattempo il cantante e percussionista di Bregovic entrava in scena. Gli ottoni salivano sul palco e compariva Goran, splendido quarantunenne in un vestito bianco traslucido a cui era abbinato un paio di fantastici stivaletti rosso fuoco.
Ultime ad entrare, due coriste da Sofia, anche loro in abito tradizionale. La band di "Music for weddings and funerals" è riunita e inizia subito a far ballare il pubblico. Il repertorio ha spaziato dai grandi successi alle nuove canzoni di "Alkhol"; ammetto di conoscere solo i brani più famosi di Bregovic, come "Mezecina" o "Kalashnikov" ma non mi sono affatto annoiata: i musicisti sono tutti bravissimi, la voce delle coriste splendida (hanno cantato un brano durante la presentazione finale del gruppo bello da piangere), la bravura del cantante e di Bregovic hanno riscaldato la serata e solo dopo quasi un'ora di concerto mi sono resa conto di quanto fosse minimale l'impianto dello spettacolo: luci fisse, nessuna coreografia, neanche una gelatina colorata. Niente salti, niente balletti (ok, solo uno del sassofonista e del trombettista nei bis) ma la bellezza della musica balcanica in tutte le sue sfumature: gioia, malinconia, felicità.
Il pubblico si aspettava i pezzi più ballabili ed ha avuto molto di più. Seduta in tribuna laterale dondolavo la testa con soddisfazione, mentre Speck e Focaccina erano immobili come pietre.
Il tizio seduto davanti a me sembrava dovesse spaccar tutto a furia di saltare sulla seggiolina, e mi sarei sentita ridicola anche io se non fosse stato che proprio Goran era seduto e non s'è mai alzato se non per salutare il pubblico alla fine del concerto.
Quando siamo usciti mi sono sentita felice, pacificata, soddisfatta da questo concerto senza fronzoli e con tanto cuore e tanta passione.

giovedì 23 settembre 2010

Gemella Ciambella e i pericoli del riciclaggio"estremo"...

Tutti lo sanno, mi piace il riciclo...adoro pensare che il mondo sara' piu' pulito e le risorse del pianeta risparmiate ogni volta che metto un po' di carta o di plastica negli appositi bidoni della raccolta. Cerco di riutilizzare il riutilizzabile. Sono anche appassionata di "moda riciclata", "Trash Art", seconda mano, etc. Alcune cose sono sorprendenti...per esempio guardate qua

Penso pero' che ci sia un limite a tutto e quando questo limite viene superato il riciclaggio diventa una barzelletta...guardate anche voi le geniali idee di questa esperta che propone su un sito le sue creazioni

Per quanto geniali possano essere queste idee, chi mai sara' gioiso di ricevere in regalo il porta iPod fatto con gli stecchini del gelato? E immaginate l'intera famiglia,impegnata per generazioni a mangiare gelati per fornire materiale di costruzione per la lampada...

Ma non e' finita.Guardate quest'altro post, dedicato al riciclo dei vecchi Apple's Mac...

Esilarante. Chi mai salvera' il povero criceto, intrappolato in una cassa dove vede tutto in una luce azzurrina?
E piu' seriamente parlando, non sarebbe meglio che i materiali venissero riutilizzati seriamente, smembrando le varie parti del computer, invece di farci gadgets dal dubbio gusto?
Insomma, devo preoccuparmi? non e' che un giorno Brötchen mi regalera' una borsetta fatta con
i tappi delle bottiglie di birra? Grazie del pensiero tesoro, va diretta nel bidone giallo...

domenica 12 settembre 2010

Dal concerto del Teatro degli Orrori


La foto è un pò scura, ma la mia amica Ilaria dice che quest'occhio si muove, si sdoppia, diventa rosso...

Quentin, ma sei sicuro?





Non ho visto nessuno dei film del Festival di Venezia 2010, probabilmente ne vedrò una minima parte. Tra questi ci sarà quasi sicuramente "Somewhere", vincitore della competizione, opera di Sofia Coppola, non fosse altro perchè sicuramente più facile da trovare nei cinema e in televisione.

Non mi ritengo una purista del cinema d'arte -ricordo che quando Quentin Tarantino vinse a Cannes con "Pulp Fiction" fui molto contenta- e non sopporto certi discorsi che vengono fatti di quando in quando criticando la Mostra di Venezia se non ospita abbastanza film Italiani (d'altronde non si può cavar sangue da una rapa) o non premia un numero sufficiente di nostri connazionali.

In ogni caso la decisione di dare addirittura il Leone d'oro al film della Coppola, così sulla carta m'imbarazza.
Ho visto i suoi tre film precedenti:"Il giardino delle vergini suicide", tratto da un romanzo di Jeffrey Eugenides (grazie Alessandro per la correzione) ha una trama intrigante, è la storia di una famiglia in cui la prole è composta da sole ragazze tenute in una sorta di virginale isolamento dai genitori, e del fascino che esercitano sui ragazzi della città dove vivono. Carino, anche se mancava in fondo di una vera spina dorsale e mi ha lasciata con una sensazione d'incompiutezza.
"Lost in Translation" è invece riuscito: l'incontro tra la moglie di un fotografo ed un comico in crisi professionale ed esistenziale in terra straniera (Tokio) è struggente, il finale me lo rivedrei a ripetizione. Però diciamo che senza di Bill Murray (che fa il suo personaggio di sempre alle prese con un paese che è talmente lontano dal sentire Americano da sembrare Marte e vi aggiunge un tocco di sentimentalismo) il film non ci sarebbe stato. Scarlett Johanson è quel che è, nelle scene in cui compare Giovanni Ribisi, che interpreta il suo consorte, lei sembra scomparire.
"Marie Antoinette" infine ci fa chiedere Perchè l'ha voluto girare? ed anche Perchè l'ho voluto vedere? Si tratta di una pellicola completamente inutile, se non a livello di ricerca cromatica delle torte glassate. La pubblicità che lo ha accompagnato sembrava volesse farci intendere che questo film avrebbe dato una nuova lettura, quasi punk, al personaggio di Maria Antonietta. Invece, ci siamo trovati a guardare una Barbie post adolescente (Kirsten Dunst) provarsi vestiti e parrucche e scofanare dolci, senza dimostrare intelligenza alcuna. La cosa più originale del film è la scena del ballo in maschera con una musica new wave in sottofondo invece dei violini. Tutto il resto...è noia.

Ora, non sono certo un critico cinematografico professionista ma con queste premesse, permettimi Quentin di esprimere qualche perplessità (che spero sia fugata alla visione di "Somewhere") sulle scelte di questa giuria capitanata da te, se non altro perchè in concorso c'erano opere che parlavano sicuramente di argomenti meno usurati e tiepidini del "rapporto tra papà divo e scapestrato e figlia adolescente al seguito". Certo, magari tu non sai nemmeno chi sia Ascanio Celestini, ma Vincent Gallo sì e posso assicurarti che come regista mi pare decisamente più incisivo e sarei più portata a guardare il suo film piuttosto che quello di Sofia.

Mah, vista la lista dei film in concorso e visti i premi, mi vien da pensare che la giuria non si sia voluta impegnare troppo dando un segnale di un qualunque tipo, politico o sociale o semplicemente di crescita personale. Se la tua giuria è tua espressione caro Quentin...beh, forse è ora di crescere. Io vado pazza per i fiumi di sangue ed il tuo umorismo, il cattivo gusto, l'esagerazione e lo splatter dei tuoi film. Ma ad un uomo della tua età forse questo non dovrebbe bastare più.

mercoledì 8 settembre 2010

Do you remember...?



Barbara Cartland???

Là dove nessun uomo è mai giunto prima


Sì, insomma, parliamo di ASSORBENTI.
Se ancora non è stato scritto un libro su questo argomento, sarebbe il caso che qualcuno cominciasse a pensarci perchè si tratta di una materia sorprendentemente ampia ed articolata.

Quando cominciai a fare uso di assorbenti non c'erano ali ma delle specie di cilindri schiacciati di tessuto sintetico strabordanti di "fluff assorbente". Ingombranti, fastidiosi, rendevano quasi impossibile condurre una vita normale durante la settimana delle mestruazioni. Non solo perdevi sangue, ti trovavi quest'imbottitura nelle mutande che ti costringeva a camminare come un cowboy con le emorroidi. Le ragazze che indossavano pantaloni si controllavano a vicenda per assicurarsi che sul retro non fosse visibile l'ingombrante cuscinetto. C'era una sola taglia, niente flussi diversificati o salvaslip, così dall'inizio alla fine te ne andavi in giro a quel modo.
Il mestruo era nominato misteriosamente dalla pubblicità "quei giorni" e finchè non cominciavi a far parte della schiera di consumatrici, ti lambiccavi cercando di capire cosa cavolo succedesse per renderli tanto speciali "quei giorni", manco ci fosse una maledizione o non so che. Magari avvenivano trasformazioni misteriose, o si scatenavano superpoteri incontrollabili o si diventava vampiri.

La svolta ce la portò una paracadutista, che lanciandosi dall'aereo in uno spot ci assicurava che "Hei! E' solo un pò di sangue, su forza, siamo le stesse di sempre e possiamo fare tutto quanto ci garba!" pur mestruate. La ditta in questione si era resa conto che prima di tutto non si poteva andare avanti con le salamelle di fluff e poi che era ora di uscire dal concetto di immobilità dovuta al ciclo: le donne lavorano, fanno, disfano e quindi devono essere in grado di farlo sempre. Dunque, sicura e vai, lanciati pure, potrai sfracellarti ma non ti macchierai.
Fu l'inizio dell'appiattimento degli assorbenti, che da uno spessore di quasi due centimetri passarono a uno e via via assottigliando. All'inizio non potevo credere che strisce di materiale cosi minime potessero fare il lavoro dei materassi a cui ero abituata ma funzionò. Nessuno sapeva bene cosa ci fosse dentro ("E' una carta cinese" sentenziò una mia conoscente) ma in fondo non ce ne fregava granchè. Ed a quel punto comparvero centinaia di confezioni diverse, differenziate, per l'inizio, lo svolgimento, il finale, per la notte ed il giorno, per il flusso intenso e quello cosìcosì. Il loro "potere assorbente" si misura normalmente in goccioline, più ce n'è e più assorbe.
Questo permise non solo di poter meglio scegliere in base alle proprie esigenze, ma di risparmiare qualcosa all'ambiente. Ci sono momenti in cui è sufficiente un salvaslip ed allora perchè usare un assorbente con nove goccioline che utilizza il quintuplo del materiale? Sono cose da tener presente.

Questa liberazione e diversificazione hanno portato ad un esercizio di fantasia da parte delle menti creatrici delle ditte di assorbenti che si sono scatenate in invenzioni sempre più audaci: a partire dalle ali che dovrebbero salvarti la biancheria intima e finiscono a volte per macchiarti i pantaloni, ai canaletti, ai tessuti che respirano, i petali ed i fiorellini fino al salvaslip da perizoma (essì), splendido esempio d'inutilità e spreco.
Ma ci sono anche evoluzioni come l'assorbente lavabile e quindi ecologico o l'assorbente decorato e modaiolo(vedi foto).

In tutta questa evoluzione del genere assorbente, mi colpisce però come "quei giorni" siano ancora trattati da certuni come un momento imbarazzante della vita di una donna. Anche la ragazza più arrogante e strafottente, se si trova ad avere bisogno di un assorbente diventa improvvisamente un agnellino spaventato e corre in bagno nascondendo il pannolino impacchettato in tasca sperando che nessuno la noti.
La pubblicità punta ancora su una specie di omertà. Ora si parla di "cinque giorni al mese" oppure "mi sono arrivate" (arrivate cosa?), si cerca sempre di girare intorno alla faccenda senza mai nominare niente. Vi immaginate se lo facessero coi prodotti per la casa? Invece dello sporco potrebbero parlare di "ombreggiature eccessive" della vasca da bagno o di "coloriture anomale" dei pavimenti. Che ne dite?
Sembra una stupidata ma credo che faccia un pò parte di quel modo di far comunque sentire a disagio le donne. Di recente è stato lanciato l'assorbente che ti assicurava di non macchiarti e nella campagna con le solite finte interviste ragazze rabbrividivano all'idea che potesse loro succedere una cosa tanto spaventosa!
Certo non è piacevole, ma non è il caso di farne un dramma o peggio ancora di crearne una paranoia.
Oppure si riportano massime sul mestruo e buoni consigli "da assorbente a donna" sulla plastichetta che avvolge il fedele amico mensile, tipo cioccolatino.

La radice di questo disagio imposto alle donne è forse da cercare anche nel disagio che provano gli stessi uomini. Mio padre era inorridito all'idea di trovare sulla lista della spesa i miei assorbenti; Roth nel suo "Lamento di Portnoy" rammenta con orrore di quando sua madre, colta impreparata dall'arrivo del mestruo lo spedì fuori a comprarle una confezione di Kotex; quando ero a scuola un mio compagno portò un libretto sulla "sindrome mestruale" (una vera e propria balla) che portava in copertina il disegno della faccia di una donna divisa in due, metà buona e metà cattiva, come Jeckill e Hyde; Luttazzi dice di non fidarsi di persone che "hanno emorragie per cinque giorni al mese e non muoiono" (o qualcosa del genere); in alcune religioni un uomo non può camminare tra due donne mestruate o rischia di cadere morto. Abbondano anche le leggende urbane, come quella che se una donna mestruata tocca una pianta, il povero vegetale muore.
Oggi si sa credo quasi tutto sulle mestruazioni, si parla di cazzo in tutte le declinazioni, c'è sesso ovunque, eppure per qualche motivo c'è ancora una sorta di timore che aleggia intorno all'argomento. Provo a buttare lì qualche idea: il sangue è il fluido vitale e a maggior ragione se connesso con la fertilità femminile. In un certo senso potremmo dire che le mestruazioni rappresentano una piccola morte per il corpo della donna. Ma contemporaneamente un necessario rinnovamento, una preparazione ad una nuova vita. E poi, sono connesse con le fasi lunari e quindi con tutto il ciclo vitale.
Sono solo idee, spunti.
Come ho detto, ci vorrebbe che qualcuno decidesse di scriverci un libro, ma io non ne ho le competenze.

Un'ultima nota sugli assorbenti interni, ormai credo in declino ma che ai tempi rappresentavano la soluzione più pratica per chi non voleva camminare come un cowboy con le emorroidi. C'erano molti più rischi di macchiarsi con quelli che con un assorbente normale e poi non erano così comodi. Per metterli di usava un "comodo applicatore", un tubo di plastica che da solo è stato sufficiente a scoraggiarmi dall'uso.

Vi lascio con un link che ho appena scoperto: la storia dell'assorbenza non è ancora finita, stay tuned!

lunedì 6 settembre 2010

Country Frittella (4)

"Alòra putèi, cosa ga vorete vedèr?"

Una volta giunto il televisore è stato un attimo mettersi ad esplorare i canali locali. Infatti, se Rai e Fininvest sono uguali dappertutto, già a partire dal telegiornale regionale si possono avere delle sorprese. Per esempio, noi abbiamo appurato che non riceviamo le notizie del TG3 Veneto, bensì quello del Friuli. Ma questo è niente.
La vera scoperta è stata un film girato sullo stile "Albero degli zoccoli" trasmesso una mattina proprio da Rai3. La storia, ambientata in Friuli, narrava di un uomo che per proteggere il fratello disabile aveva ucciso una persona, e del suo ritorno alla vita nel vecchio paese dopo aver scontato una condanna in prigione. Impossibile stabilire l'anno in cui era ambientata la storia, ma certamente non in tempi recentissimi. Data la fattura abbastanza amatoriale ed il fatto che era tutto parlato in Friulano (incomprensibile) con sottotitoli in Italiano mi aspettavo che avrei cambiato canale in un baleno. Invece me lo sono guardato tutto, mentre Speck implorava lo zapping. Ed anche se la trama era fanciullescamente prevedibile non sono stata proprio in grado di staccarmene ero completamente catturata.
Non saprei definire il motivo, ma forse sta proprio nel fatto che fosse così semplice, che gli attori fossero palesemente non attori, che il taglio fosse così low-fi.

Per quanto riguarda il resto delle trasmissioni c'è da notare che alcuni canali si sono presi tre o quattro frequenze del digitale terrestre. Così capitava di vedere tre volte in sequenza lo stesso telegiornale locale trevigiano. Ero molto incuriosita dal taglio delle notizie: per qualche giorno sono trasalita ad ascoltare e riascoltare le cronache di una rapina che ha fruttato ben 400 paia di occhiali ai ladri, nonchè la sequela di provvedimenti allucinanti di alcuni amministratori locali: alcuni ad esempio vogliono regimentare l'accesso al Piave, per evitare che ci vadano ad amoreggiare coppie etero e gay (ma soprattutto gay sospetto); oppure vietano la presenza di nomadi sul territorio comunale con ordinanze specifiche. Per chi viene da una città come Milano questi provvedimenti fanno un pò sorridere. Divieto su divieto su divieto, ci si fa l'idea che queste persone siano terrorizzate non solo dal'arrivo di chicchessia fuori dal loro comune ma anche di qualunque comportamento non sia strettamente codificato. Per contrasto vengono organizzate giornate dell'emigrante veneto per riunire in terra patria persone che sono state costrette a vivere all'estero o i loro figli.

Accanto agli abbondanti canali di liscio ne ho poi scovato uno che si occupa di lanciare nuovi talenti nel mondo della musica e dello spettacolo. Pensate, anni fa vi passò Giò Di Tonno, poi diventato famoso con "Il Gobbo di Notre Dame" musicato da Cocciante e con la sua vittoria a San Remo!!! A riprova di ciò ci viene mostrato un filmato in cui il buon Giò canta una delle sue prime canzoni, abbastanza atroce.
Diciamo che è una visione tosta, fatta di filmati amatoriali di autopromozione: una ragazza saltella qua e là in costume da bagno snocciolando distrattamente il proprio curriculum come se lo stesse leggendo, tipo:
"Studi: diplomata al liceo scientifico, segue ora il corso di laurea in ingegneria nucleare" e conclude con "Vorrei essere considerata un'artista completa".
Segue un ragazzone che fa un pò lo smargiasso e fissa la telecamera spavaldamente: non è la sua prima apparizione in tv, si vede e te lo conferma lui stesso, proponendosi come attore, cantante, ballerino eccetera, eccetera, perchè "Vorrei essere considerato un'artista completo".
Non ho guardato oltre, non sono stata abbastanza forte.

In definitiva non c'è un granchè da vedere in tv nonostante il digitale terrestre e difatti siamo usciti quasi tutte le sere senza alcun rimpianto.

Prima di chiudere questa puntata un piccolo aggiornamento sulla situazione sentimentale di Lena. Dopo qualche sera di corteggiamento ci siamo decisi a far incontrare i piccioncini, abbiamo tolto di mezzo la zanzariera e Speck è rimasto a controllare che la piccola non fuggisse. Romeo e Lena hanno fatto nasonaso e poi lei ha annusato i crocchini che avevamo messo fuori per lui. A quel punto però Romeo ha cercato di colpirla e lei s'è molto spaventata. E' scappata in casa. Giorni dopo abbiamo rifatto l'esperimento ma stavolta è stato Romeo a prenderle, perchè Lena gli ha dato uno sganassone prima che lui lo desse a lei. Ahhahahahah! Brava la mia piccola, impara a farsi rispettare!

(to be continued)

(Don't) Cover me 2

Qualche tempo fa scrissi un post sulle cover, ragionando su come si erano trasformate da omaggi ai grandi che le avevano scritte ed interpretate per primi in macchinette sfornasoldi per musicisti privi di ispirazione. Quando poi inizi a farci caso, scopri che ci sono le mode anche lì.

Fino a poco tempo fa si aggiungeva una ritmica elettronica e magari un rap al posto dell'inciso, in modo da rendere più "fico" ed attuale un vecchio, magari vecchissimo brano.

Adesso va forte la formula "Voce femminile quasi country e chitarra acustica": da "Dancing Queen" degli Abba a "One" degli U2 non c'è giorno che ci venga risparmiato lo smidollamento di un brano ritmato per ridurlo ad una mielosa poltiglia omogeneizzata da servire via radio ad un pubblico che non digerendo il rock o la dance neanche troppo veloce preferisce deglutirli senza masticare...
Quando gli Swans rifecero "Can't find my way home" dei Traffic, basando tutto il brano sulla voce bella ed inquietante della cantante portarono il significato di quella canzone ad un livello quasi mistico. Ancora mi mette i brividi.
Queste cover invece giocano facile su emozioni preconfezionate, appiattite. Allegria, tristezza, dolore, felicità, tutto diventa un solo sentimento di malinconia così così...

Vi prego, fatele smettere!