Qualche settimana fa il TG5 e altri telegiornali hanno gridato allo scandalo per una pubblicità di abiti femminili basata su fotografie che ritraggono due esili e abbastanza discinte fotomodelle brutalmente bloccate e palpeggiate da due poliziotti di un presunto paese terzomondista. A parte il tizio che prende una rossa per i capelli, a me risulta particolarmente fastidiosa l'immagine dell'altro, che mentre la sua vittima appoggia le mani sul cofano di una macchina ne approfitta per infilarle una mano sotto la di per sè inguinale minigonna.
Ecco, di questi tempi direi che non è proprio una cosa sensata spargere sui maschi altra eccitazione per ulteriori violenze e umiliazioni che possono infliggere all'altro sesso, modella o no.
Ma a parte questa considerazione, che motivo c'era di far tanto casino su internet pubblicando la notizia corredata di foto incriminata, e che motivo c'era di far notare questo cartellone (ben prima che cominciasse ad essere affisso) con un servizio al telegiornale se poi la campagna è partita comunque sbattendosene delle polemiche suscitate?
Il mio sospetto è che si tratti di una "pubblicità alla pubblicità", fatta per creare l'evento intorno alla campagna in questione che altrimenti, in un mare di manifesti Cavalli e D&G rischiava di scomparire.
E per favore, non chiedetemi di che ditta si tratta, non vorrei fare altra pubblicità.
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il sospetto che senza baccano mediatico quella
RispondiEliminaignobile campagna pubblicitaria sarebbe passata
quasi inosservata è venuto anche a me...