mercoledì 8 dicembre 2010

Gioco d'incastri

Contrariamente alla quasi totalità dei miei amici e parenti io non amo viaggiare. Con grandissimo scorno di Speck  che se potesse vivrebbe on the road, con sommo stupore di Ciambella che è addirittura emigrata, io sono stanziale. Mi piace stare ferma, con tutte le mie cosette da fare, Lena da coccolare, in un ambiente rilassante (e questo esclude Milano).
Non che non mi piaccia vedere posti nuovi, anzi. E' proprio lo spostamento che non mi sconfiffera. Sopporto la macchina, detesto il pullman, non mi dispiace il treno e tollero in linea di massima l'aereo. Anche se ultimamente mi rompe sempre di più. Troppe file, troppe attese, tempi dilatatissimi e regolamenti vessatori.

Se le compagnie low cost hanno reso più facile viaggiare spesso, hanno anche inaugurato i "Giochi senza frontiere" dei viaggiatori.
Dopo aver stabilito una quota per l'imbarco di bagagli in stiva, invitando implicitamente i passeggeri a limitarsi ad un bagaglio a mano (probabilmente per poter risparmiare sui costi di gestione dei servizi di carico e scarico), dopo aver dato pesi e misure dei bagagli a mano creando panico in chi viaggia (ho avuto diverse crisi isteriche prima dei viaggi di ritorno, presa dal terrore di non passare il controllo delle dimensioni), dopo aver incluso le borsette da donna nella categoria "bagaglio a mano", ora a farne le spese sono i clienti e gli incopevoli equipaggi, travolti dall' emergenza capienza.
Eggià, perchè se tutti, ma proprio tutti, compresi i marmocchi di quattro anni si portano il loro trolley regolamentare, se nessuno viene fregato dal peso o dalle misure, allora scopri che le cappelliere non sono sufficienti a contenere tutte le valigine a rotelle.
Così chi primo arriva alloggia la valigia, altrimenti il trolley finisce in stiva. Uno, due, tre, via! Inizia la corsa alla cappelliera.
Ultimamente la faccenda sta diventando drammatica: in un mese ho viaggiato due volte per un totale di quattro voli ed ho assistito alla disperazione del personale di bordo, impegnato in un Tetris infernale di borse e valige.
Il mese scorso, il volo per Berlino ha ritardato di almeno venti minuti per questo motivo e solo grazie ad un'abilissima e stanchissima e simpaticissima hostess tedesca la situazione si è risolta.
Anche la scorsa settimana la cosa s'è ripetuta e pure oggi, in un aereo non completo qualcuno è stato costretto a mettere la valigia nel bagagliaio perchè non c'era più posto.
E se non puoi tenerti la giacca sulle ginocchia durante il decollo (non so perchè, neanche la borsetta è ammessa), neanche la puoi mettere nelle cappelliere, perchè ingombra e toglie spazio alle valige.

Ad esser sincera, c'è da dire che chi viaggia in aereo spesso prende sottogamba le regole: cellulari accesi appena atterrati nonostante il divieto, persone che entrano in toilette prima del decollo...Ho visto gente portarsi in cabina zaini che potevano contenere un cadavere in piedi, o centinaia di pacchi e pacchettini di boutique che nessuno si era sognato di bloccare prima. Per me che sono così antipaticamente rispettosa è abbastanza fastidioso vedere queste persone che se ne fregano senza che nessuno gli dica nulla.
D'altro canto, se non ti puoi portare una bottiglia di vino nel bagaglio a mano e sei costretto a comprarla in aeroporto e poi -come ho visto oggi- ti si dice che ce la devi far stare nel trolley, le palle ti girano e non poco.

Sarò anche una pigra, sarò pure una che vuole star comoda ma continuo ad aspettare con ansia l'invenzione del teletrasporto.

Nessun commento:

Posta un commento