lunedì 2 gennaio 2012

Recensioni scomode dal divano di Ciambella e Brötchen: Happy go Lucky di Mike Leigh.


Ecco un altro di quei post che potrebbero attirarmi le ire di Frittella e il Pizza: la recensione di "Happy go lucky" di Mike Leigh, un film del 2008 che venne celebrato come un capolavoro in ogni parte del mondo.
Ieri sera insieme a Brötchen ce lo siamo visto...

Brevemente la storia (come ce la hanno raccontata): Poppy e' un'allegra insegante delle elementari a Londra, ha circa 30 anni e condivide un appartamento con la sua piu' vecchia amica, Zoe. Poppy vive in modo spensierato e cerca di portare ovunque un raggio di sole.
Ed ora la storia come l'abbiamo vista io e Brötchen: Poppy e' una 30enne maestra delle scuole elementari a Londra. Poppy fa di tutto per essere spensierata e porta una attitudine finto-clownesca in ogni cosa che fa. Poppy raramente sembra naturale, si ha sempre l'impressione che reciti, il che da sui nervi

Mike Leigh e' noto come uno dei registi inglesi che si occupano di persone e storie "reali e proletarie" ed ogni suo film viene osannato: da "Naked" che lo espose alla notorieta' mondiale, a "Topsy Turvy", "Vera Drake" fino a questo " Happy Go Lucky", ha quasi sempre raccontato storie estreme e spesso di personaggi per niente speciali, la classe medio bassa britannica, un po' come il suo collega, il grande Ken Loach.
Per questi motivi mi aspettavo una storia ben costruita, con solidi protagonisti, divertente ma allo stesso tempo amara, trattandosi di una storia ambientata in una citta' come Londra, dove c'e' davvero di tutto.
In realta' il film e' una serie di piccoli episodi della vita di questa Poppy da cui emerge che, a nostro parere, Poppy e' una grande insicura che recita in ogni istante della sua vita per rendersi simpatica agli altri, oppure e' una simpatica ritardata mentale. Direte che siam cattivi ma il dubbio e' lecito: Poppy ride sempre, qualunque cosa succeda, anche se non e' richiesto. Ride quando le fa male la schiena e va dal fisioterapista, ride quando prende lezioni di guida da un furioso istruttore, ride quando va alla lezione di Flamenco, ride quando un ragazzo carino le chiede un appuntamento. Poppy e' "artificialmente positiva e buona", e' troppo incredibile per essere un personaggio da prendere sul serio. Alcuni episodi sono cosi gratuiti da far rabbrividire persino Brötchen: per esempio quando Poppy si ritrova da sola (senza un apparente motivo) in una zona industriale dismessa e qui incontra un barbone matto con cui inizia un discorso senza senso. Quale donna, con un  minimo di sale in zucca, resterebbe li a rischiare di essere fatta a pezzettini senza che nessuno ne sappia nulla? Cosa dovremmo trarre da questo episodio?! Se questo e' realismo...

Poppy non paga di cio', tormenta col suo cosidetto "buonumore" l'istruttore di guida che e' evidentemente uno che non ha speranza nella vita.
La scena migliore e' quella della prima lezione di flamenco: qui l'insegnante, una focosa spagnola, spiega il significato di questa danza con ardore e passione, fino a quando scoppia in lacrime per suoi problemi con il marito e scappa dalla lezione. Questa scena e' divertente perche' si prende gioco di come gli inglesi percepiscono i latini ma d'altro canto, le boccacce inscenate da Poppy durante la danza sono imbarazzanti.
Poppy dovrebbe essere spontanea, una specie di Monsier Hulot in gonnella, purtroppo e' solo costruita, esattamente come il suo GUARDAROBA: eccessivamente astratto e sempre ipercolorato ha dell'incredibile, persino per me.

Insomma, questo film ci ha delusi profondamente. Puo' darsi che sia un film "molto inglese" uno di quelli che capisci solo se hai vissuto li e conosci la societa' bene...resta che io li' ci ho vissuto a lungo e il film non mi e' piaciuto lo stesso. Puo' anche darsi che la traduzione tedesca perda delle sfumature "locali" e renda tutto molto piu' rigido e schematico. Tuttavia niente giustifica Poppy dall'essere sotto costante effetto di gas esilarante.

5 commenti:

  1. Dovrei vedere il film per giudicarlo, ma venendo da Mike Leigh dubito che non ci sia un motivo. Probabilmente voleva mettere in evidenza questi caratteri con una motivazione. Comunque da come la descrivi, Poppy sembra il personaggio di quella schifezza che ti era tanto piaciuta "Me and you and everyone we know"...

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  2. No, il personaggio di Miranda Juli in "Me you and everyone we know" non parlava tanto e non rideva istericamente.

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  3. Ma guarda...comunque a te quel film era piaciuto nonostante fosse nà schifezza, me l'hai pure raccomandato...

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  4. E probabilmente "Me you and everyone we know" mi piacera' ancora quando lo rivedro'...

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  5. La dimostrazione che di film non capisci niente

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