mercoledì 8 gennaio 2014

Gatti, scatolette, pioggia (tanta), e nebbia

Come da qualche anno a questa parte, dopo aver salutato Ciambella e Brotchen, io, Speck e Lena siamo andati nella nostra dacia a passare il resto delle vacanze. La dacia si trova in una zona lagunare, piatta e nebbiosa, che per me dà il meglio in questa stagione malinconica e fredda. Al nostro arrivo Romeo ci ha dato il benvenuto, e noi abbiamo contraccambiato con tre scatolette. Non c'era Macchianera, e per diversi giorni non s'è visto. Si sa, in campagna a un gatto può succedere di tutto e purtroppo non potevamo far nulla se non sperare che fosse stato adottato da qualcuno convinto dalle sue insistenze. Poi, una sera, è comparso, grassoccio che quasi non si riconosceva; vi giuro, è diventato enorme, tanto che ho pensato che fosse stato effettivamente preso in una casa e lo avessero castrato. Invece a una successiva visita abbiamo verificato che il suo armamentario è intatto. Che dire, magie del pelo invernale e forse di altri abitanti del luogo ai quali è simpatico. Purtroppo non ho sue foto (è comparso solo un paio di volte e sempre di sera), dovete credermi sulla parola.
Invece la piccola Lena ha cominciato a vomitare, e non è una novità. Anche la scorsa estate lo ha fatto, forse per il nervosismo del viaggio e per il cambiamento di ambiente. La cosa mi preoccupa perchè significa che Lena è troppo sensibile, oppure che ha una gastrite. Non sarebbe bello. Urgono esami medici.
E poi la pioggia, almeno due giorni di diluvio che hanno dimezzato le Casere, i falò tradizionali del 5 gennaio, una bella tradizione ancora molto viva nella zona. In compenso quella sera stessa ho partecipato ad una tombolata in un ristorante vicino al fiume, dove con un ambo ho vinto un misuratore di pressione da polso, una vera botta di fortuna.
Dulcis in fundo la tradizionale, rinomatissima nebbia locale, che nelle stradine di campagna si tagliava con una sega a motore, impressionante, cose così a Milano non si vedono più. Adesso siamo di nuovo nella grigia capitale lombarda, Lena è contenta di aver ripreso possesso del suo territorio cittadino, ha mangiato, è andata a brucare l'erbetta nel suo vaso sul balcone, e ora ronfa felice sulla sua sedia. Io un pò meno...

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