mercoledì 3 settembre 2008

Gemella Ciambella: Berlin!Berlin!


Berlin! Berlin!


Da quattro mesi ormai, vivo a Berlino. Sono felice.
Sono venuta a vivere qui per stare col mio ragazzo, dopo 6 anni di vita a Londra.
Esattamente come quando arrivai a Londra da Milano, mi capita di fare un sacco di paragoni con I posti dove ho vissuto prima...noto le piccole differenze, le cose che sembrano follie locali o che non riesco proprio a spiegarmi, come se fossi una marziana. Ma mi abituai alle stranezze britanniche, percio' credo che Berlino sara' una villeggiatura. E poi io adoro Berlino.

Fino a 4 mesi fa non sapevo dire molto in tedesco, a parte chiedere il nome a qualcuno e dire da dove venivo (come se il pesante accento italiano che ho non mi potesse tradire!), e quando ho deciso di venire qui ho iniziato subito un corso di tedesco, il cosiddetto “Integrazion Kurs”, il corso di integrazione per emigranti, finanziato dal governo tedesco.

E' fantastico, studio tedesco e mi si apre un mondo totalmente nuovo, un mondo che prima potevo solo immaginare esistesse. In classe siamo tutti adulti, pochi I ragazzini, che presto trovano un'occupazione e se la battono alla grande, spaventati all'idea forse di dover studiare una lingua cosi complessa, ma penso io, anche molto affascinante.
Siamo tutti adulti dicevo, tutti emigranti con una storia alle spalle...io e una ragazza polacca siamo le uniche a provenire dalla comunita' europea e tutti gli altri vengono dalla Turchia, dal Marocco, dall'ex Jugoslavia, dall'USA, dal Canada, dal Kosovo, Filippine, Thailandia, Giappone, etc etc. Certi hanno visto cose che non credo di voler sapere, tipo quelli che vengono dal Kosovo...

E' molto strano passare da un paese in cui conosco la lingua, pur essendo straniera, ad uno dove non so chiedere nemmeno un caffe'. Sapevo benissimo che sarebbe successo, ma non sapere la lingua mi fa sentire un'idiota...La gente parla di me, con me li', e io non capisco. Mi fa paura chiedere il pane al panettiere. Mandare un pacco e' un incubo. Nelle feste mi eclisso (dimenticando che il 99% dei tedeschi parla un inglese migliore del mio). Prego che ci siano macchinette ovunque, per non dover chiedere un biglietto del tram.
Ogni tanto l'Inglese mi aiuta, mi lascio tentare dalla sua familiare semplicita'. Se non fosse per il mio ragazzo Jens non capirei nemmeno quando ordinare al ristorante.
Ma la cosa piu' spassosa e' stata quando siamo andati alla scuola di tedesco e nessuno parlava inglese o italiano e io avevo bisogno di avere tutto tradotto da Jens.
HO ancora 10 anni e mio papa' mi porta in giro...

In un momento la mia professionalita' e la mia sicurezza, acquisite lavorando per 6 anni a Londra
si disintegrano e io mi sento un'emigrante degli anni 60, arrivata in Germania a cercar fortuna.

Credo sia un sentimento ingiustificato, ovviamente, il non sapere il tedesco non vuol dire che io sia cretina, e nemmeno I miei compagni sono cretini...tuttavia ci sentiamo tutti dei deficienti, che a 40 anni o piu' devono iniziare da zero...



Entschuldigeng Sie, Bitte...

Per fortuna la scuola e' bella tosta, 4/5 ore al giorno, piu' compiti a casa, e io voglio davvero imparare e velocemente e a tuttoggi parlo senza paura nei negozi, con le persone, sono persino riuscita ad iscrivermi all'ufficio di collocamento! Certo Jens mi ha aiutata ma ho sostenuto il colloquio.

Tutte quelle cose che credevo di essermi lasciata alle spalle dopo la scuola tornano...ma adesso ho una consapevolezza differente e pur sentendomi un'alunna, adesso ho gli strumenti per analizzare le persone intorno a me.
Vi raccontero' I miei primi giorni di scuola...
Come il primo giorno di scuola entro in classe, mi presento all'insegnante, cerco un posto libero, saluto timidamente I compagni che gia' si conoscono da due settimane. Non ricordo I loro nomi e alcuni sono totalmente alieni al mio orecchio...chissa' da dove arrivano, mi chiedo.
La lezione si svolge tutta in tedesco: all'inizio credevo che fosse impossibile capirci qualcosa, speravo che ci fossero da qualche parte I sottotitoli, almeno in spagnolo! E invece vi posso assicurare che ce la si fa: con un buon vocabolario, certo, ma ce la si fa.
L'insegnante del primo giorno si chiama Frau U.W.: e' giovane, avra' tipo 30/33 anni, e' bionda, mi ricorda una versione tedesca di Grace Kelly.
Come Grace Kelly e' carina, bionda, e distante. E' molto brava a spiegare, a volte quasi materna, ma certe volte mi pare di cogliere un'altera indisponenza. Mah, magari ho le visioni io...alla fine sono appena arrivata!
Mi sorpende il fatto che, pur essendo cosi' carina, si veste in modo sciatto, annoiato, come se non le importasse. Certo, con tutta la polvere di gesso che si deve respirare non vale la pena di avere bei vestiti, perche' dopo 10 secondi netti avrebbero una strisciata bianca da qualche parte...e non e' una striscia dell'Adidas...
I primi giorni era tutto nuovo, non pensavo per niente a chi poteva essere l'insegnante, volevo solo diventare l'erede di Goethe. Ma poi col tempo, ho avuto modo di osservare meglio il suo comportamento e farmi un film in testa sulla sua vita...e credo a tutt'oggi di non essere tanto lontana dalla verita'. Ma questo arrivera' piu' avanti...

Dopo I primi tre giorni, di scuola ho conosciuto la seconda insegnante del corso, Frau MJ (se siete fan dell'Uomo Ragno, vi assicuro non e' la moglie di Peter Parker)...se Frau UW e' un quieto ruscelletto, Frau MJ e' uno Tsunami: appena arrivata in classe comincia a innondarci di fotocopie con extra spiegazioni di regole, parla velocissima, spiega come posseduta da un allegro demonio e non fa sconti a nessuno! Cazzo, se ti fa una domanda devi rispondere!
Scrive sulla lavagna ogni cosa che dice, unisce tutto con frecce colorate, non capisco, ma copio piu' veloce che posso, ma ho il fiatone dopo un po' che cerco di seguirla.
Frau MJ all'inizio sembra che ci voglia rendere la vita un inferno, ma in realta' ci ritiene degli adulti intelligenti e come tali ci tratta. DOBBIAMO CAPIRE IL TEDESCO, con lei non esiste un'altra alternativa.
Fisicamente Frau MJ sembra una che e' sfuggita al convento: veste in modo molto tedesco, col tipico gusto che ci aspettiamo dagli amici Goti, con camicione colorate a fiori, improbabili gonne, sandali alla fraticella con le calze collant. Ha I capelli corti, con un po' di sale e pepe, tra I colori biondi, ha un volto carino, ma non ce ne si accorge subito. All'inizio credevo che fosse zitella, ma in realta' e' sposata e ha una figlia. Ha energia per tutti, Frau MJ, e' una bomba di Tedesco.

Woher Kommst du?

All'inizio cercavo di cambiare posto tutti I giorni, ma poi ho deciso che stare in prima fila, dove nessuno osa stare, di fronte all'insegnante, e' assai piu' produttivo. I compagni tendono a stare sempre nello stesso posto, proprio come a scuola...

Come ho detto prima, alcune cose che sembravano solo retaggio dell'adolescenza, tornano in pompa magna quando si torna a scuola...ma per fortuna adesso le cose sono diverse, c'e' molto meno in gioco, nessuno ha gelosie, nessuno si offende se uno e' piu' amico dell'altro, etc.

E' buffo vedere come gli uomini tentano sempre di rispondere per primi, togliendo persino la parola all'interrogato! Ti suggeriscono anche quando non vuoi ascoltare, confondendoti nel piu' dei casi, le idee. Le donne invece, come sempre, sono le piu' insicure, esitano, balbettano. Pur sapendo le cose, si sentono cosi insicure che danno piu' retta ai suggerimenti della compgna di banco che alla loro testa, e allora sbagliano. Ma mentre I maschi suggeriscono solo per sentire il suono della loro voce e sentirsi dire che avevano ragione, le femmine suggeriscono per solidarieta', come se fosse un dovere della loro specie, unirsi e proteggere la piu' debole, quella interrogata: peccato che se la lasciassero sola, la “piu' debole” imparerebbe di piu'.

L'unica cosa che resta uguale, come ho detto, e' la sensazione di inferiorita'. Non e' colpa di nessuno, ma ho notato che improvvisamente, se non si conosce la lingua del paese dove si vive, si disintegra tutto...ci si sente meno sicuri di se', delle proprie capacita', del proprio lavoro...

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