domenica 22 marzo 2009

Gemella Ciambella presenta: attori che recitano con una parte del corpo





“noi eravamo veri attori...non avevamo bisogno delle parole, noi usavamo gli occhi, il volto...”

Gloria Swanson in “Viale del tramonto” di Billy Wilder


Senza saperlo, quando Gloria Swanson disse questa storica battuta riferita al cinema muto, stava anche predicendo l'avvento della nuova scuola di recitazione degli anni 2000: la recitazione con UN pezzo del corpo.


Lo notavo sull'aereo che ci portava in Thailandia, mentre guardavo (in anteprima!) “the Duchess” con Keira Knightley : un buon film direi, grazie anche a Ralph Fiennes (che ormai e' talmente convincente nella parte del cattivo, che tra un po' nessuno gli rivolgera' piu' la parola neanche nella realta') ed alla storia, vera, di questa pazzesca duchessa Georgina. Una a cui piaceva farsi del male.

Purtroppo, per una parte cosi' ci voleva una giovane Julie Christie, e invece ci e' toccata Keira Knightley: arrivati alla seconda meta' del film infatti, la Georgina prende il coraggio a due mani e confessa i suoi sentimenti all'uomo che davvero ama. Purtroppo, avendo esaurito tutte le sue “espressioni” nella prima meta' del film, Keira si trova in grave imbarazzo: come puo' fare ad esprimere passione, commozione, liberazione e trasporto emotivi?


Keira protende il mento in avanti.


Guardatela! Inumidisce gli occhi e poi tira un sospiro e...sposta di nuovo il mento in avanti!

Lo protende in uno spazio infinito, cosi, come per raggiungere l'amato e il suo mondo, dato che l'etichetta dell'epoca le impedisce di usare le braccia. Almeno cosi intuisco io.

In quel gesto si esprimono disperazione, struggente emotivita'...e un'innata incapacita' di recitare, direi.

Scoperto questo trucco, Keira va avanti per tutto il resto del film cosi (che volpe), a sporgere in avanti il mento con gli occhi vuoti e umidi. E per sua fortuna la mascella non le si e' mai incastrata per tutta la durarata della pellicola.


Ma che fine ha fatto il metodo Stanislawsky?!


Sull'aereo di ritorno a Berlino, noto un altro esempio, stavolta maschile: ci rifilano “007, a quantum of Solace”...ecco, Daniel Craig che scende da un mezzo, si volta per parlare coi suoi interlocutori e...per fare la bocca a cuore! Cioe', si, gli devono aver detto che ha una bella bocca e adesso la protende in ogni occasione per fare il figo. Ma io l'ho vista la foto di Daniel Craig prima che diventasse famoso e non la faceva la boccona!


Ma a quel che sembra, questa geniale idea si e' diffusa in tutta Hollywood e oltre, peggio che Scientology, facendo molti adepti.

Queste “stars” non han capito che Gloria Swanson intendeva qualcos'altro, e ce la mettono tutta a mettere in evidenza I loro “pezzi megliori”, pensando che questa sia la soluzione a una mancanza cronica di espressivita'.

Ma mi spiace Scarlet (Johanson) la tua bocca, aime', non puo' recitare per te. E nemmeno le tue tette o il tuo ciuffo davanti agli occhi. Lo stesso per te Angelina Jolie, tira dentro quelle labbrone e le tettone, e Jennifer Lopez, abbiam capito che c'hai un bel sedere, adesso pero' basta, bitte.

Accidenti, non siete a un photoshoot per il paginone centrale di Playboy, state recitando in un film!


A volte mi immagino cosa sarebbe successo ai grandi del cinema se avessero fatto la stessa cosa:

nella mia testa vedo la scena epocale che sarebbe potuta essere la lotta di “ego nasali” tra Barbara Streisand e Walter Matthau in “Hello Dolly”, mentre cercano entrambi di oscurare la cinepresa col proprio naso.

O lo scontro di titani che sarebbe potuto avvenire tra il mento di Toto' e quello di Walter Pidgeon ne “I due colonnelli”. Per fortuna, almeno questi episodi, non sono mai accaduti.

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