Nonostante il mio umore non sia dei
migliori, cerco di entrare nell'atmosfera tipica di queste settimane
estive con questo post. Non renderà meno deprimente l'andazzo ma
servirà a distrarci un po' tutti quanti.
Depilazioni
Ieri leggendo “Repubblica” ho
scoperto che esiste un nuovo metodo per depilarsi, il filo
orientale.
Su alcuni siti lo troverete
pubblicizzato come una pratica dei paesi arabi e su altri come
un'invenzione dei cinesi. Ce n'è uno in particolare in cui la
“depilatrice a filo” racconta con enfasi che la tecnica le fu
insegnata da una maestra orientale che ebbe fiducia in lei. La cosa
si presenta piuttosto semplice, almeno in apparenza, tuttavia ci
vuole sicuramente pratica. I vantaggi sono molti: 1) pare che sia
meno doloroso delle cerette, 2) naturale, senza l'uso di sostanze
chimiche, 3) indebolisce il pelo e 4) se te lo fai da te uno piuttosto preciso di una ragazza orientale e l'altro decisamente più naif di una ragazzina americana con la lisca...
non costa praticamente niente.
Entusiasmata da queste informazioni sono corsa su internet per
saperne di più, ho trovato dei tutorial ed ho incominciato a
provare, utilizzando del filo da cucito. I risultati sono stati
deludenti, ma come ho detto ci vuole molta pratica. Allora Speck si è
offerto volontario, e gli ho strappato qualche pelo dalle gambe. Lui
dice che fa male, ma si sa che gli uomini sono dei piagnoni. Oggi
continuo ad esercitarmi.
Radio Gugu
In trasferta non posso ascoltare la mia
radio preferita, così sono costretta a farmi fare compagnia da
emittenti più commerciali ma di sicura ricezione. Purtroppo la
cialtroneria di queste frequenze talvolta oltrepassa il segno. Non mi
riferisco solo al molesto chiacchiericcio fatto di luoghi comuni
(piove governo ladro) e di populismo da quattro soldi, e nemmeno ai
sondaggi dementi (dove ti piaceva farlo quand'eri pischello? La prima
sega ti è venuta bene? Ripensi mai al tuo primo amore?) e alle
battute a sfondo sessuale che sembrano un male inestirpabile dalle
radio italiane. Penso piuttosto alla non conoscenza dell'inglese (e
talvolta dell'italiano!). Non è possibile che nel 2013 ancora si
sbagli la pronuncia di whiter mentre si annuncia un famoso
brano dei Procol Harum. Non è veramente accettabile che chi lavora
in radio (e ci metto anche il personale della mia emittente
preferita, che mi fa accapponare la pelle più volte l'anno) non
sappia parlare decentemente l'inglese. Non ho mai sprecato troppo
tempo nell'acquisizione di una pronuncia perfetta, ma non lavoro in
radio, e in ogni caso lo scrivo piuttosto bene. Qui c'è gente che
arranca su frasi elementari, facendo sembrare Totò e Peppino (“Noio
vùlevam savuar...”) mostruosamente attuali. Scommetto che sul
curriculum di questi dj e giornalisti è riportato “Inglese-ottimo”
o quanto meno “buono”. Se poi considerate che il 95% della
programmazione è coperto da musica straniera, comprendete quanto
fosca sia la faccenda. Nel dopoguerra i mezzi d'informazione ebbero
un ruolo nell'insegnamento e nell'uniformazione della lingua
italiana. Ora è meglio evitarli, o ti rovinano quel poco di inglese
che hai imparato.
L'orrore, l'orrore
“Apocalypse Now!” è il mio film
preferito. La versione che molti conoscono era un po' tagliata, ma il
doppiaggio era strepitoso. Ieri sera io e Speck abbiamo guardato per
l'ennesima volta il dvd della versione Redux, che contiene
diverse parti tagliate (tra cui l'ormai imprecindibile, molestissima cena a casa dei francesi). Non mi ricordavo che il nuovo doppiaggio
fosse così piatto e si discostasse tanto da quello originale. Posso
dire di aver memorizzato buona parte delle battute e ogni cinque
minuti mi toccava notare che qualcosa era stato cambiato. Il culmine
viene raggiunto quando Kurtz (Marlon Brando) riferisce un episodio
drammatico della guerra, tanto mostruoso che dice di essersi messo a
piangere come “una vecchia nonna”. UNA VECCHIA NONNA?! Dio mio,
nell'originale era una madre, UNA MADRE! Da brividi...
ahahhaha! Radio GUGu e' un titolo favoloso!
RispondiEliminaQuesta depilazione mi interessa...con che filo hai provato?