giovedì 4 giugno 2009

Peppe Voltarelli, Berlino 28/5/2009


Capita che Frittella va a trovare Ciambella a Berlino.
Ciambella dice "Ti va di andare a sentire Peppe Voltarelli?"
"Beppe Voltarelli, e chi è?"
"E' un Vinicio Capossela senza droghe e senza alcol."
(Gemella Frittella pensa che Vinicio sia un gran fico forse proprio a causa delle droghe e dell'alcol)"Mai sentito."
"Faceva parte del gruppo Il parto delle nuvole pesanti
"Ah, li conosco di nome"(Gemella Frittella pensa che sia un nome alquanto pretenzioso, ma non li hai sentiti suonare...)
"Allora?"
"D'accordo."
Così ci troviamo a Berlino (non so bene se in periferia o meno)in un bar anche abbastanza fighetto che conterrà circa una cinquantina di persone, forse qualcosa di più. Nessuno si è seduto davanti e così ci accomodiamo su alcuni divani e puff sorseggiando birra.
Puntuale alle 20 Peppe arriva, presentato in Tedesco da un tipo dall'aspetto bizzarro. Con lui solo una chitarra acustica amplificata e un percussionista (Gennaro della Rosa) con dei tamburelli per la Taranta (Tamurre? Boh!).

Peppe si presenta, ringrazia e fa un'introduzione in Inglese italianato e tedescato...Non posso dire di capire tutto, ma lui ci dice subito che viene dalla Calabria e attacca a suonare. Ora, non conoscendo neanche una canzone posso dire ben poco, ma certamente mi piace. Assomiglia sì a Vinicio ma non certo a quello di "Non è l'amore che va via" o "Morna" o "Il paradiso dei Calzini", piuttosto a quello del "Ballo di San Vito".
Canta in Italiano e Calabrese, anzi, ad un certo punto fa tutto un discorso sul dialetto Calabrese e su come sia molto più ricco e complicato dell'Italiano. Non mancano simpatici riferimenti alla situazione nazionale Italiana (per la quale, vi rendo noto, i tedeschi ci ridono dietro con particolare gusto).
Si tratta di musica innegabilmente legata alla terra da cui proviene, ma per niente noiosa, cioè, non è come andare ad un concerto hip di musiche tradizionali così di moda che dura ore con pezzi sempre uguali (scusate, ma io li percepisco così alla lunga) o super elaborate, che perdono spontaneità, è proprio gradevole e divertente.

Conquistato il pubblico, Peppe riesce addirittura a fargli cantare un delirante ritornello che suona più o meno "Tittitiritirittitiritirittiti...". Gennaro è trascinante, una specie di Mitch Micthell della Tamorra, e se la cava bene anche quando Voltarelli gli comunica che la prossima canzone lui, Gennaro, non la conosce.
Dopo quasi due ore di musica c'è una pausa di venti minuti e poi si riprende tra canzoni in scaletta e bis vari per un'altra ora: il pubblico non lo vorrebbe lasciar andare, urla "Zutaten!Zutaten!" (che deve essere una specie di "Bis!" anche se letteralmente significa "Ingrediente") ma lui alla fine getta la spugna, un pò per la sana stanchezza e un pò perchè, dice, "Il Signor Zutaten poi chiama la polizei".

Un gran bel concerto, peccato in uno spazio dove fosse impossibile ballare, comunque in equilibrio tra intimità ed entusiasmo da tarantella. Una bella serata, davvero. Adesso aspetto che Ciambella mi presti il cd live che ha comprato il suo fidanzo...
E magari adesso mi cercherò anche un disco del Parto delle Nuvole Pesanti.
Vi lascio con una frase di un ritornello che mi è rimasta in testa, un monito ed un augurio, con un ringraziamento a Peppe e Gennaro (e a Ciambella):
"Tu ti lamenti, di che ti lamenti! Prendi il bastone e tira fuori i denti!"

3 commenti:

  1. Prego Frittella! comunque il mio informatore e' stato il Beppe di Berlino!

    Ah, sul cd c'e' scritto Peppe Voltarelli non Beppe...ma va be' alla fine sempre Giuseppe e'...
    :o)

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