sabato 20 marzo 2010

Proprio come in Colombia

A seguito dei fatti di via Padova, in cui è perito un ragazzo Egiziano, il Comune di Milano ha istituito, a partire dal 26 Marzo, un coprifuoco che imporrà la chiusura anticipata dei negozi di questa zona. Dimenticandosi innanzitutto che il giovane è stato ucciso di pomeriggio e poi che più gente c'è per strada e più sicura è la zona. A Londra i negozi di kebab o i supermercati off licence (ce ne sono dappertutto) rimangono aperti tutta la notte, ma i negozi di libri, dischi e a volte anche vestiti chiudono verso mezzanotte.
Leggo poi sulla versione elettronica de "Il Giorno", che ben 300 uomini (150 si dicono già stati disposti) verranno assegnati a pattugliare l'infame vialone che porta fuori Milano. Buone notizie dunque per chi avesse deciso di venire alle mani o accoppare qualcuno in qualunque altra parte della città.
Infine, la sindaca Moratti ha richiesto l'autorizzazione di eseguire perquisizioni nelle case senza il permesso della Magistratura.
Il quadro è ora finalmente completo, le autorità di questa città hanno deciso di far sentire gli immigrati a casa loro, proprio come in un qualunque paese dittatoriale Sud Americano. Milano come Managua, come Caracas.
Sarà la globalizzazione, ma ci sembra che invece di difendere la cultura di accoglienza di cui andava così fiera Milano, i suoi governanti stiano adottando quella della paura tipica dei paesi dai quali tanti extracomunitari scappano. Finchè non scapperemo anche noi milanesi.

2 commenti:

  1. Ma...non e' una violazione della costituzione questa bella idea della Moratti?

    Credo sia la solita propaganda pre elezioni, ragazzi! le elezioni del prossimo fine settimana richiedono misure urgenti. Il problema e' che "il sonno della ragione genera mostri" e io sento il russare fin qui...

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  2. Deve avere i tappi nelle orecchie, non riusciamo a svegliarla!

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