giovedì 25 novembre 2010

Le fisse di Gemella Ciambella: numero 1-le voci.

Io sento le voci. Cioe', ascolto la radio e da un po' mi sono accorta che ci sono delle voci che non mi piacciono.
Mi danno proprio fastidio, tanto che devo chiudere la radio. Se in piu', le voci corrispondono a moderatori o moderatrici del tutto deficienti, allora capite bene che la cosa si fa grave.

Di regola ascolto Radio Eins, che ha un buon mix di musica, facezie e attualita'.
Finalmente capisco quasi tutto quanto viene detto e raccontato ma con questa consapevolezza e gioia, c'e' anche il fastidio che certe voci mi danno. Una volta suonavano neutre, ora che le capisco mi danno i nervi.
In particolare sono le moderatrici ad essere pestifere per il mio udito: ce ne sono due o tre che oltre ad avere voci che ritengo "difettose", si sentono anche delle grandi fighe (probabilmente proprio perche' lavorano in radio) e ogni volta che parlano sembra che debbano sedurre fisicamente gli ascoltatori.

Per esempio Marion Brasch: Marion Brasch sembra abbia da sempre il setto nasale deviato, la voce suona "intubata" come se vivesse perennemente nella landa del raffreddore. Inoltre credo abbia un disturbo alle gengive perche' la sua voce sembra quella di una persona che produce un sacco di saliva superflua, come se avesse la dentiera.  Se almeno fosse brava a fare il suo lavoro ci passeremmo sopra, purtroppo pero' non e' cosi: nelle interviste ai musicisti fa un sacco di domande stupide che gerano quasi sempre un silenzio imbarazzante, che gli artisti cercano frettolosamente di riempire con risposte a caso. Non contenta, Marion Brasch traduce al pubblico all'ascolto sempre un'altra versione di cio' che si e' detto: le sotrie sono sempre piu' incredibili, emozionanti e piene di pathos rispetto all'originale risposta dei musicisti. Il colmo del fastidio e' stato la settimana scorsa: Radio Eins regalava biglietti per il concerto dei Gorillaz: la gente telefonava in studio e Marion Brasch trattava gli ascoltatori come cagnolini che aspettano un bocconcino. Alla telefonata la vecchia Brasch rispondeva "ma davvero? danno via i Biglietti per i Gorillaz? Incredibile. Ma proprio qui?" I poveri ascoltatori interdetti rispondevano con timidi "eh si..." e dopo cinque minuti di umiliante "gatto col topo" l'ascoltatore poteva avere i suoi biglietti.

Un'altra cima e' Anja Caspary: anche lei non brilla per intelligenza o intrattenimento, e sembra non riesca proprio a trattenersi dal fare la voce da camera da letto con tutti. Almeno non suona come se avesse la dentiera pero' ha una irritante tendenza a fare la saputella.

La bionda Konstantina Vassiliou-Enz invece la dentiera sembra avercela: parla come una nonna che si sente ancora in pista. Gentile, educata, ridacchia e porta lo stile dell'anziana gentildonna che si e' arresa alla protesi.
Anche lei non e' la peggiore, ma non e' piacevole da ascoltare.

E infine parliamo di Bettina Rust, la Torquemada di Radio Eins: oltre ad avere una delle voci piu' inascoltabili e' anche una fan della chiesa e si serve del suo programma domenicale per divulgare il suo modo di vedere le cose. In "Hörbar Rust" Bettina invita una persona conosciuta a ripercorrere le fasi piu' importanti della sua vita e a far ascoltare musica portata dagli stessi ospiti. Piu' di una volta questa giovane-anziana ha invitato "personaggi" del mondo cattolico (proprio nel periodo in cui lo scandalo della pedofilia era al culmine in Germania) e ha fatto loro domande formulate in modo da far sembrare la chiesa cattolica una gran bella istituione di volontariato. Inoltre, i suoi ospiti sono quasi tutti sconosciuti e babbioni, quando iniziano a raccontare di se' non la smettono piu'.

Ci sono altre voci insopportabili, come quella della consulente psicologica infantile di Radio Eins o una delle giornaliste cinematografiche: entrambe hanno voci aride, stanche, sembra che abbiano mangiato un budino di polvere e siano narcolettiche.

Ci sono anche moderatrici brave e con una voce pulita, come Frauke Oppenberg, comunque mi chiedo come mai la maggior parte dei modertaori (uomini) di Radio Eins riescano a parlare in modo ironico senza scadere nella trappola del "George Clooney di Potsdam". Fanno commenti divertenti senza autocompiacersi. Sono spontanei quando ridono e quando cazzeggiano non sembra stiano leggendo un copione. E poi non portano la dentiera.

2 commenti:

  1. Ahah! E' il problema dei dj con le voci impostate...okkio ai refusi...Ps, più Torquemada di te...

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  2. Non confondiamo l'urinari col büs del cu': io non cerco di piegare nessuno a nessun credo...

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