sabato 6 agosto 2011

Don't Look Back


Noi che siamo nati alla fine degli anni 60 siamo stati i primi a non riuscire a far combaciare età fisica ed età mentale : la chiamano Sindrome di Peter Pan, e siamo in tantissimi a soffrirne a diversi livelli. Alcuni riescono a condurre una doppia vita da "forever young", cercando di adattarsi al mondo degli adulti nel quale si muovono a disagio. Altri proprio non ce la fanno e rimangono per sempre confinati nel loro mondo come malinconici adolescenti senza fine.
Siamo tanti, tantissimi, e il nostro modo di essere ha influenzato la moda, la vendita di dvd, la produzione di libri, eccetera. Grazie a noi esiste Yamato con tutti i suoi cartoni giapponesi che noi abbiamo entusiasticamente promosso e comprato, senza dimenticarci di Goldrake, Capitan Harlock e Candy Candy solo perchè non avevamo più la statura fisica per guardarli. E che dire dei Manga? Senza il nostro illuminato rimbambimento oggi i giovinastri non avrebbero tutti questi giornalini nipponici da leggere. E poi magliette con eroi dei fumetti, revival di giochi e giocattoli, perfino di cibi...il gelato al gusto PUFFO! La nostra è una generazione che decisamente ha lasciato un segno.
Lunedì, mentre scendevo dal traghetto, ho notato però qualcosa di nuovo, una mutazione della nostra sindrome. Sulla scala del ponte 6 mi sono guardata intorno ed ho notato che adulti e ragazzi si somigliavano in modo impressionante: genitori e figli portavano abiti terribilmente simili, le stesse felpe Abercrombie, le stesse scarpe Nike, gli stessi pantaloncini a scacchi che finiscono sotto il ginocchio. Non solo. Avevano gli stessi occhiali da sole e maneggiavano con abilità lo stesso tipo di telefonino (Iphone) giocando, controllando Facebook o mandando messaggini.
Cavolo, mi ha fatto senso. Perchè noi, bene o male abbiamo genitori che sono sempre sembrati genitori, non compagni di scuola pluriripetenti. Non erano i ragazzini a sembrarmi fuori posto. Magari erano supermegaextra griffati, magari non saranno stati particolarmente simpatici, o interessanti. Ma erano nel loro ruolo di adolescenti, e questo era solo una parte del loro percorso, cambieranno, non saranno sempre così.
Gli adulti invece mi han fatto un'impressione diversa, come di qualcuno che per sentirsi ancora giovane adotta le modalità esteriori dei ragazzi, e magari fa vestire i bambini più piccoli come se fossero dei piccoli adulti. Per avvicinarsi un pò, per non sentirsi di avere così tante, terribili responsabilità.
In effetti a pensarci c'è un pò quest'aria in giro, un continuo tentativo di sentirsi sempre sgarzoli, non solo utilizzando un abbigliamento da adolescenti, ma anche un gergo simile a quello dei loro figli. La macchina enorme, l'aggeggio elettronico all'ultima moda...Un esercito di Papi per i quali invecchiare è il peggiore dei mali. Forse non se ne rendono nemmeno conto.

E a parte il problema educativo (come può essere il rapporto tra un padre che vuole fare il figlio e il figlio che per forza di cosa vuole esser figlio?), questi adulti sembrano scordarsi che la giovane età, l'adolescenza, è un momento tutt'altro che facile, anzi, è un momentaccio. Bene o male il fatto di avere un adulto vicino ha aiutato molti a superarlo (insomma, se ce l'ha fatta papà, se ce l'ha fatta mamma, può essere che ce la faccia anche io), ma se accanto hanno un genitore cristallizzato in una fittizia giovinezza, che invece di guardarli con affetto e preoccupazione li invidia per la loro posizione anagrafica e magari è pure fin troppo accondiscendente quando esagerano (se so controllarmi io, perchè non dovrebbero saperlo fare loro, anche se hanno 20 anni meno di me?), che ne sarà di loro?

In generale, noi Peter Pan abbiamo saputo cogliere anche il lato poetico della nostra patologia, ne abbiamo sofferto, ci abbiamo fatto i conti ed oggi nel migliore dei casi abbiamo imparato a conviverci e la Sindrome è diventata un aiuto nei rapporti coi più giovani, perchè grazie a lei siamo in grado di comprendere sfumature dell'adolescenza che è facile dimenticare quando si è superata. Noi poi condividiamo passioni, non solo modelli di cellulare o tagli di capelli.

E' un pò sconfortante vedere cose del genere, ma quel che è peggio sono le conseguenze nel lungo periodo... Come saranno questi ragazzi quando cresceranno? C'è da sperare che l'istinto del bastian contrario che hanno i giovani prevalga prepotente....

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