giovedì 11 agosto 2011

Gemella Fritella, Insalatina, Marroncina e l'Airone della Darsena.

Agosto. La città si svuota, i freaks escono dalle tane. Un periodo interessante in cui si vedono in giro un sacco di persone strane, ma non ci si aspetta che succeda granchè.
Sabato scorso sono andata a trovare la mia amica Insalatina ed a conoscere la sua cagnetta Marroncina, giunta a casa da poco. Una creaturina adorabile e paurosa che mi ricorda la piccola Lena (anche perchè è poco più grande di lei) per la sua fifa di tutto.

Usciamo a fare un giro pipì con Marroncina, poi ci compriamo delle creme anticellulite ed infine Insalatina mi propone di andare fino alla Darsena del Naviglio dove c'è un mercato comunale per prendere delle zucchine.
Passiamo dal pezzetto di verde fatto dalla Moratti sui marciapiedi della Darsena nel disperato tentativo di convincere i residenti a rivotarla e vedo che è successo qualcosa di abbastanza straordinario. Sui cumuli di terra dei cantieri di quello stupido parcheggio che sempre la Moratti voleva fare sono cresciuti un'infinità di alberelli di tante specie diverse. ora che la Darsena è stata riempita nuovamente d'acqua l'effetto è quello di una palude con un'isoletta al centro. Madre Natura ha sempre un asso nella manica, non c'è che dire. Ci mettiamo a scherzare parlando della fauna locale: topi che fanno nuoto sincronizzato, grosse gazze...Una signora di una certa età dall'aria molto frikkettona e gli occhi azzurri chiede ad Insalatina com'è fatta una gazza. Lei glielo spiega e continuiamo la passeggiata, finchè vediamo sull'isoletta nientemeno che un airone. E' molto bello, un cinerino. Ma a guardarlo bene sembra che un'ala gli penda sul fianco:
"Mi sa che è ferito" dico.
La signora freak arriva e mi chiede se sono sicura. Non sono proprio certa, ma visto che l'ala è penzoloni ci sono ottime possibilità che abbia ragione.
Subito lei tira fuori un foglietto tempestato di numeri di telefono di svariate associazioni animaliste. Ne chiama una, due, nessuna risposta. Insalatina si offre di provare anche lei (io non avevo il cellulare con me). Se qualcuno alza la cornetta ascolta per 30 secondi e poi dice che non c'entra niente e bisogna chiamare qualcun altro. Guardo un po’ triste l'airone e penso che saremo costrette a lasciarlo lì.
Ma la costanza di Insalatina paga. I pompieri rispondono e danno un numero di telefono a cui però nessuno risponde. La signora freak, con altrettanta tenacia li richiama e questa volta la persona che alza a cornetta promette di contattare lei l'ENPA e mandare anche una pattuglia.
Non è che ci crediamo troppo, però mentre andiamo a prendere le zucchine promettiamo alla signora di tornare. In 15 minuti andiamo e torniamo dal mercato comunale latino americano (dato che tutti i commercianti vengono ormai da lì, come il tipo di merci e la musica sparata a palla -l'insopportabile rumba che ogni canzone è uguale all’altra.
La signora è ancora là e con lei c'è un giovanotto occhialato da sole che sembra molto interessato alla questione dell'airone.
-C'è una buona notizia!-Dice la signora-Mi hanno richiamato due volte, stanno arrivando!
Aspettiamo venti minuti, l'airone è sempre lì, sofferente, fa il vago e non dimostra apparente interesse per noi. La signora freak però è una vera arruffapopoli e coinvolge chiunque le capiti a tiro. Dopo il giovanotto è la volta di una coppia di fidanzatini. E restiamo tutti lì in attesa dei soccorsi.
Alla fine arrivano due volontari dell'ENPA. Evviva pensiamo, l’airone è salvo!
Ma non è così semplice. I volontari infatti non si aspettavano un’evenienza con tanta acqua e non sanno bene come comportarsi. Ci rimuginano un po’ mentre la nostra compagna di salvataggio recluta altri amanti degli animali (arriva una signora con un cagnetto che ci racconta aver adottato in ex Yugoslavia  o in Romania, le confonde) a far da testimoni, ognuno racconta qualcosa e cerca di dare una mano ai volontari, che alla fine trovano il modo di andare sull’isoletta, armati di stivali di gomma e retino. Certo, passare sulla striscia di terra piena di alberelli e arbusti non è facile
Nonostante le difficoltà i nostri eroi procedono, ma l’airone che fino a quel momento è rimasto perfettamente immobile nonostante la gente che lo osservava, sentendoli arrivare prende a camminare ed in poche agili falcate raggiunge una striscia di terra semisommersa dove per loro è impossibile inseguirlo:
-Adesso l’airone li salva…- ridacchia il giovanotto occhialato.

Cavolo, tutto è perduto, penso tristemente, e già m’immagino il povero animale morto, poi penso no, posso tuffarmi e cercare di raggiungerlo e salvarlo…Magari poi muoio io, forse ci sono le sanguisughe nell’acqua…E così via.
Ma ad agosto capitano anche piccoli miracoli, e il volontario dell’ENPA appena rientrato a riva riceve una telefonata…Arrivano i pompieri! Yuppi!!!

Si riaccende la speranza, la signora freak esclama contenta:
 -Lo dico sempre, il mondo è già cambiato, è che la gente non se n’è accorta!!!
Insalatina da brava nichilista polemica sottolinea che è da due ore ormai che siamo lì, ma siamo comunque contenti e pochi minuti dopo eccoli, i pompieri! Arrivano a sirene spiegate (!!!) con una camionetta fuori strada ed un camioncino che portano le insegne del gruppo sommozzatori!
Uao, siamo tutti impressionati, e mentre osserviamo l’arrivo dei salvatori si unisce al capannello un signore che ha trovato dei funghetti nell’erba e si chiede se siano commestibili. Il giovanotto ha qualche dubbio, e poi è troppo preso dalle operazioni che si avvicinano (“Sarebbe da pazzi andare a casa adesso!”).

Alla fine entrano in acqua tre uomini, due in tuta da sommozzatore ed uno con una mezza muta, ed è proprio lui a catturare l’animale, che (ovviamente), non capendo perché gli stanno saltando addosso, lo ringrazia con una beccata in faccia. Tutti applaudono, braviiii! Io però lo penso solamente, perché credo che l’airone sia spaventato e non vorrei aggiungermi alla sua paura.

Però, bravi ragazzi, siete sempre la nostra arma preferita.

Siamo tutti contenti, è stata una bella avventura, sia perché l’airone è stato salvato (e questo è meraviglioso), sia perché ci siamo incontrati e abbiamo passato del tempo insieme, ad agosto, in una città come Milano. Non ci siamo lasciati numeri di telefono, probabilmente non ci vedremo più, ma è bello che ci siano ancora giornate così.

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