martedì 4 maggio 2010

The beautiful people: Gemella Ciambella dice addio allo spacciatore del piano terra


Chi conosce me e Brötchen e ci e' venuto a trovare almeno una volta nella nostra casetta, si sara' accorto del forte odore di "erbe pregiate" nelle immediate vicinanze (e oltre) dell'appartamento del nostro vicino del piano terra.

Il nostro vicino fumava un casino...e non parlo di semplici sigarette. Era facile accorgersi se era in casa o no, l'odore della sua attivita' raggiungeva il secondo piano. La nebbia avvolgeva gli scalini. Non siamo certi che spacciasse, ma la presenza di alcuni tipi strani che piu' di una volta hanno preso a calci la sua porta ci fa pensare che commerciasse pure.
Ecco, parlo al passato perche' il nostro vicino ha traslocato, improvvisamente la settimana scorsa. E' la fine di un'era. Non mi ero accorta della sua dipartita perche' in realta' casa sua sembrava sempre un po' disabitata: scura, senza quasi luci accese, l'unico segno di vita era la finestra aperta per lasciare entrare i suoi due gatti. Un po' come il "Bates Hotel" di "Psycho".
Il fumatore del piano terra ha lunghi capelli ricci, tenuti insieme da un elastico, come uno studente metallaro venuto fuori male. Vestito eternamente di nero e tremndamente pallido, mi salutava ma memore della serata in cui ci aveva invitati ad entrare a bere qualcosa da lui pensava, che io non parlassi mai tedesco.

Forse era meglio cosi, che non sapesse che parlo anche il tedesco ora. La sera che ci invito' ad entrare da lui sembrava che ci stesse aspettando, era estate ed io ero da poco arrivata a Berlino. Non molto convinti io e Brötchen accettammo l'invito e lui ci fece sedere in cucina, una cucina davvero taccolenta e disordinata che dava il tetano solo a guardarla.
Il fumatore cerco' subito una sedia per noi, tiro' fuori una sedia a dondolo con una pelle di pecora sopra che puzzava di pipi' di gatto...mi sedetti su una sedia da cucina "Kein Problem!!" dissi.
Restammo per tipo un'ora e il nostro ospite, fumato come sempre, deliro' raccontando a Brötchen sempre lo stesso episodio di uno dei gatti che aveva portato dentro un topolino, in seguito ucciso da un topo piu' grande, lui stesso ucciso poi da uno dei due gatti.

Un'altra volta ci aveva chiesto se pagavamo le stesse tasse per la casa: gli avevano addebitato tutte le tasse della casa senza dividerle tra i vari inquilini. Era come pazzo. Certo per lui la vita li' non era facile: al piano terra con tutte le finestre che danno sul cortile (protette con inferiate fisse dal look "in gabbia") sentiva tutto: la gente che passa e urla (specialmente dopo le feste), le bottiglie che vengono buttate nei bidoni del riciclo (ma in realta' tutti i bidoni sono di fronte a quell'appartamento). Come se non bastasse, con la moda del nostro palazzo di lasciarsi dietro pezzi di mobili e cianfrusaglie varie ogni volta che si cambia casa, davanti alle sue finestre si ammucchiava ogni genere di spazzatura. Non c'e' da meravigliarsi che fumasse cosi tanto, cercava forse di sopravvivere in quell'inferno di rumori e puzza.

Nonostante tutto pero', giocava a calcio coi bambini e salutava sempre cortesemente. Andava in giro con un cappotto nero con la mantella tipo Sherlock Holmes. Da li' mi aveva fatto un po' paura...sembrava un aspirante Goth, uno che vorrebbe ma non ha il fisico. Certo era pallido. E non ho mai capito quale fosse la sua occupazione...non lavorava mai...o almeno cosi penso io,
si allora forse era davvero un piccolo spacciatore.
Oppure era maestro di cerimonie per sabba infernali...
Una volta l'inverno scorso l'abbiamo incontrato per strada con degli amici suoi che a me sembravano neo nazi, ma devo dire che gli estremisti di destra o sinistra non li riesco a distinguere gli uni dagli altri, hanno un codice di abbigliamento molto simili.

Comunque non sapro' mai (per fortuna) delle sue tendenze politiche: il nostro vicino ha finalmente cambiato casa. Niente piu' fumi aromatici dalla sua porta, niente piu' tipi strani che cercano di sfondargli la porta. Anche lui e' parte di questo grande tessuto cittadino, di questa Berlino le cui fibre sono piccoli esseri umani PAZZI.
Se fossi stata sua cliente mi sarebbe dispiaciuto perdere il negozio di erbe cosi vicino a casa, ma dato che non fumo niente non credo mi machera' la sua attivita'. Forse la sua vivace presenza mi manchera'. Ma qui sono ironica.

Il nostro ex-vicino si e' congedato nel suo stile: ha lasciato l'appartamento pieno di spazzatura e la porta aperta col blocco della serratura girato come se la porta fosse chiusa, cosi adesso si puo' solo accostare. Chiunque adesso potrebbe entrare e pernottare li. Ma che importa? La societa' che gestisce il condominio ci ha detto domenica, che forse mercoledi' avranno tempo di venire a dare un'occhiata.

3 commenti:

  1. Penso che uno se lo sia portato via...ma mi sa che si e' dimenticato l'altro!
    Poco male, questo micione nero ha gia' trovato nei vecchietti che vivono nel palazzo delle nuove amorevoli fonti di cibo :o)

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  2. un'occasione ideale per aver il tuo gattoooo....

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