martedì 8 dicembre 2009

Scorciatoie

Trent'anni fa ad un amico o un parente si affibbiavano dei divertenti soprannomi: in tenera età sono stata nominata Gigi (ero un pò turbolenta) e più tardi Liselotte, Ciambella era Tinossa (lunga storia che non starò a ripetere). Il mio migliore amico lo chiamo da anni Ciccio. Mi rendo conto però che si tratti un'abitudine sorpassata. Oggi va di moda l'accorciamento del nome: Cristina diventa Cri, Roberto diventa Roby, Silvia diventa Silvy, Elisa Eli, Federico Fede, Alessandro Ale, Rebecca Rebi... E così via. E' diventato una specie di riflesso condizionato, quello di accorciare il nome di una persona, così radicato che c'è chi cerca di contrarre anche nomi brevissimi (Claudia Cla, Lisa Li etc)
Sarà una mia impressione, ma questa pratica ha un che di meccanico ed uniformante. Insomma, troppo facile accorciare un nome, troppo "matematico": prendi un nome, gli tagli un pezzo e (ogni tanto)ci metti una "Y" alla fine. Lo so, lo so, chisseneimporta. Ma non era più bello quando dietro al soprannome ci stava una storia, un elemento del carattere o fisico? Tipo i blues men americani? Howlin' Wolf, Blind Lemon Jefferson, cose così...Pensiamo anche ai classici italiani: il Patata, il Lungo, il Carota...sono così caratteristici.
Per non parlare dei film! Provate ad immaginare una pellicola come "I soliti ignoti" con al posto di Ferribotte, Capannelle e Pantera, nomi tipo Salva (Salvatore) o Giova (Giovanni) o Army (Armando)...Orrido!!!
Solo una sciocchezza? Un piccolo particolare trascurabile? Può essere! Però io il mio "Gigi" me lo tengo stretto!

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