domenica 13 settembre 2009

Horror acustico


Invecchiando, non sopporto più il rumore. Potrebbe essere per via della mia frequentazione dei sordi: ormai mi sono abituata a comunicare senza parlare, a volte mi sorprendo a cercare di spiegare più coi segni che con la voce, e la mia tendenza alla comunicazione scritta mi aiuta a chiudermi sempre di più ai suoni.
Ma potrebbe anche essere che la città stia diventando troppo rumorosa. E' vero che oggi c'è il gran premio di Monza, ed essere sulla rotta dei maledetti elicotteri che vanno e vengono dall'autodromo (Saigon. Merda, sono ancora solamente a Saigon) non è proprio rilassante, ma a volte veramente, mi sembra di diventare matta.
Automobili, cantieri edili, la metropolitana (dentro e fuori), la "Setta del sottoscala" che canta a squarciagola, il vicino fuori di testa che tiene la musica alta, i ragazzi sottocasa che chiaccherano, la vicina che passa l'aspirapolvere per ore, il tizio che urla nel telefonino in una lingua straniera, il club Arci all'angolo e la musica alta e la gente che esce per fumare...Gli incidenti stradali nelle strade limitrofe, i vicini delle altre case che senti litigare (senza però capire di cosa)...Pensavo che la periferia fosse più tranquilla.
Ieri stavo cercando di guardare un dvd e ho dovuto chiudere tutte le finestre, altrimenti non capivo nulla di quello che dicevano gli attori.
Prendendola da un punto di vista più serio, si tende a sottovalutare l'impatto dell'inquinamento acustico, che però è fortissimo, sia a livello fisico (si perdono molti decibel di udito solo per il fatto di vivere in città) che psicologico.
Sto leggendo un libro sulle tecniche della musicoterapia applicate a gruppi di sordi. Rivelazione, l'ascolto non avviene unicamente attraverso l'orecchio, ma attraverso tutto il corpo, che è uno strumento lui stesso, con un suo ritmo e con le sue risonanze. Così il rumore non è semplicemente una questione acustica, ma qualcosa che influenza direttamente il nostro tono muscolare, la nostra respirazione, il nostro equilibrio psicofisico. I danni dell'inquinamento acustico sono molto più gravi di quello che pensiamo (e non è che un sordo ne sia esente): le nevrosi, le depressioni, ma anche problemi più fisici, sono dovuti anche a questo. Se non ci credete, pensate all'effetto che vi fanno i toni bassi (rilassanti)ed i toni alti. Pensate solo alle energie diverse che vi danno un notturno di Chopin e una canzone di Jimi Hendrix.
In mancanza di un piano antirumore da parte delle amministrazioni locali (il comune di Milano ha di recente bloccato la discussione per l'ennesima volta) l'unica via mi sembra scappare in campagna in un posto dimenticato da tutti. Chissà se lo trovo...

Immagine: "Calo d'ascolto" Edoardo Belinci

1 commento:

  1. madonna se e' vero...quando vivevo a Londra vivere e dormire in case rumorose mi ha distrutta, ero incazzata come una Jena col mondo...

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