giovedì 3 settembre 2009

Prima di vederli: "Videocracy"




Oggi ero a casa del mio amico Ciccio e sfogliavo una rivista di cinema, "Film TV". Leggiucchiando qua e là ho trovato una recensione del film "Videocracy", di Erik Gandini, un italiano emigrato in Svezia, che da là osserva quello che succede nella madre patria. Non mi dilungherò troppo nè darò opinioni su una pellicola che non ho ancora visto, anche se la guarderò certamente.
Il film parla della cultura (termine quanto mai improprio) delle veline e dei tronisti e del Grande Fratello che impera quaggiù, quella dell'apparire in televisione a tutti i costi, quella che vede la politica e la televisione unite in una micidiale alleanza.
Naturalmente è interessante vedere il punto di vista di un Italiano all'estero (mia sorella vive in Germania e spesso le chiedo come siamo visti là), ma l'osservazione più sagace del giornalista mi pare questa: egli sostiene che non è tanto Berlusconi il problema, ormai, ma noi Italiani, anestetizzati, smarriti nel migliore dei casi, complici più o meno coscienti di quanto sta accadendo. Complici al punto che non ci rendiamo neanche conto di quanto sia cambiato il paese. Ed è vero. E' forse il difetto peggiore degli italiani, quello di abbandonarsi senza spirito critico al comando del più forte, che lo sia per la brutalità o per la potenza mediatica.
E' evidente ormai che Berlusconi è stato stigmatizzato al punto da diventare un feticcio di tutto il male che potevamo farci. Ma anche se il suo governo dovesse cadere domani, non cambierebbe niente, perchè gli Italiani sono sempre gli stessi, non vogliono responsabilità sulla loro vita.
Insomma, come in un episodio di Star Trek, possiamo dire che "Il nemico è dentro di noi". E non abbiamo neanche il Signor Spock a darci una mano.

1 commento:

  1. Tragico,ma molto vero.
    Solo che odiare Berlusconi invece di farci autocritica e' gratis...

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