martedì 15 settembre 2009

"Lucy in the Sky with Diamonds"


Ero in prima o seconda media quando conobbi la psichedelia.
Ovviamente io non lo sapevo cosa fosse, e non avrei avuto un nome da darle fino a molti anni dopo. Le cose andarono come segue:
un giorno la nostra giovane insegnante di educazione musicale ci portò in classe un giradischi e un vinile. Era un'insegnante simpatica, con gli occhiali.
Quella che c'era prima era una tipa strana coi capelli ricci e bruni che le racchiudevano la faccia come in un cespuglio e portava un profumo fortissimo, che anche adesso ricordo perfettamente come mi trapanava le narici. Le lezioni con questa prof dall'odore penetrante sembravano dei tableau vivant, o delle scene di un film di Peter Greenaway. Avresti detto che eravamo tutti impagliati, dipinti. Invece eravamo vivi, respiravamo e lei faceva addirittura lezione.

Comunque, quest'altra ragazza era una forte. Ci aveva portato da ascoltare "Sgt Pepper" dei Beatles. Io i Beatles li conoscevo perchè a mio padre piacciono tutte le loro canzoni tristi come "Yesterday" e "Let it be", e perchè a mia zia piacevano i Rolling Stones, che erano (pensavo io) i super nemici dei Beatles.
Cominciò a parlarci della terza traccia dell'album "Lucy in the Sky with Diamonds": scrisse il titolo alla lavagna e ce lo tradusse
-Lucy nel cielo coi diamanti.- Io lo sapevo perchè studiavo inglese ed era un titolo facile da tradurre. Comunque non voleva dire niente.
La prof però aveva capito cosa stavo pensando. Cerchiò tre lettere, la L di Lucy, la S di Sky e la D di Diamonds:
-L' LSD è una droga psichedelica si pensa che il testo della canzone sia stato scritto sotto l'effetto di questa droga.- e appoggiò la puntina sul disco
Dopo questa rivelazione (esistono droghe psichedeliche che ti fanno vedere persone volanti coi diamanti?) fummo travolti dai suoni che si sprigionavano dal vinile come una specie di magico effluvio, la terrorizzante tastiera dell'intro lasciava posto alla voce da finto bambino di John Lennon: Lucy ha gli occhi caleidoscopici e il cielo è di marmellata, i fiori di cellophane ti crescono in testa. Mi vedevo tutto, i taxi di carta di giornale, le persone fatte come cavalli a dondolo, questa ragazza con diamanti di mille colori al posto degli occhi che ti arriva alle spalle, mentre la melodia si contorceva guizzando da un ritmo all'altro senza che potessi afferrarla veramente.
Non durò neanche 4 minuti il mio primo viaggio psichedelico, ma fu terrorizzante. Da quel momento una sensazione di terrore e di tremenda curiosità mi seguirono. Ogni tanto ci pensavo, ogni tanto mi ricordavo di Lucy e dei suoi occhi e del cielo di marmellata.
Poi nel 1987 si celebrò il ventennale di "Sgt. Pepper": lessi molti articoli e rimasi ovviamente ipnotizzata dalle storie favolose, dalle leggende che il disco si porta dietro. Quella di Lucy e di come abbiano trovato un nome alla sua canzone è una delle tante.

Comunque, mi comprai la riedizione in vinile e finalmente potei riascoltare "Lucy in the Sky with Diamonds". Mi sentivo ancora come quando ero una ragazzina, trovai la cosa elettrizzante. Perchè era paurosa, sì, ma non era una paura cattiva, solo di un mondo strano e lontano da questo, incomprensibile. Ma talvolta le cose che non capisco mi piacciono molto.
Lucy è ancora con me, ogni tanto salta fuori e la seguo in quel mondo.
Alla tv hanno fatto un documentario in cui Paul McCartney dice che il titolo non ha niente a che fare con l'LSD ma è solo un disegno che aveva fatto il figlio di John Lennon. A me non importa se anche è vero, non è proprio importante quando cammino dietro a Lucy sotto agli alberi di mandarino...

Immagine: "Lucy in the Sky with Diamonds" by Mackin Magic

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