domenica 5 settembre 2010

Buoni propositi

Di solito si fanno all'inizio dell'anno. Ma stare un pò in campagna ha cambiato le mie prospettive. Bisognerebbe farne più spesso, di propositi per il futuro. Vista dai campi coltivati la mia vita di qua appare un distillato di paranoia ed ansia e sapete che c'è? Alla mia età non ce lo si può permettere. Non tanto per campare di più, ma per farlo meglio. Se potessimo, come Billy Pilgrim in "Mattatoio 5", osservare noi stessi da fuori, da un altro tempo, senza attaccarci all'istante presente chiedendoci troppo il perchè ed il percome, forse scopriremmo che molti dei nostri problemi vengono dal nulla.


Faccio un esempio pratico e personale: nel lavoro, perchè ostinarsi a prendere una parte quando siamo ben coscienti di non avere peso e di non avere responsabilità nelle decisioni? Perchè accettare di schierarsi per far contento qualcuno? Personalmente l'ho fatto e sapete, non c'ho guadagnato nulla, solo un mucchio di stress, e nessun aiuto al momento utile. Dunque, da quest'anno rientro nei ranghi, mi faccio gli affari miei, lavoro con scrupolo ma mi considero (e difatti sono) una lavoratrice autonoma.
E sempre in tema di lavoro, basta elemosine. Mi riducono lo stipendio ad una somma irrisoria? Mi spiace, ma ridurrò le ore di presenza, mi troverò altro lavoro per integrare. Per quanto il caso su cui opero sia abbastanza difficile, ho lavorato sempre, sia in termini di ore che d'impegno, più del dovuto. Ma sono stufa. La beneficenza aiuta solo strutture straricche ad essere ancora più ricche ed a non prendersi responsabilità che hanno in quanto scuola. Beh, gente, la pacchia è finita, IO valgo e non solo per le ditte di shampi e cosmetici. Adesso voglio esser pagata adeguatamente. Cacciare la grana, vedere cammello.
Questa è una cosa che mi devo ricordare bene.


E poi, vorrei gestire con più parsimonia il mio tempo. Mi son fatta trascinare in troppe attività di recente, col risultato che non sono stata più in grado di dedicarmi a molte cose a cui tengo veramente. Nessuno mi ha obbligata, tranne la mia ansia e paura di restare indietro. Beh, adesso voglio restare un pò indietro ma avanzare con altre cose. Quindi corsi sì, ma non tutto quello che capita. Tai Chi e qualcosa d'altro, un pò di corpo e un pò di mente.

"Dio mi conceda la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, di cambiare quelle che posso e la saggezza di comprendere sempre la differenza"(Kurt Vonnegut, "Mattatoio 5")
Ultimi ma non ultimi i rapporti interpersonali, la cosa più difficile. Beh, voglio smetterla di sentirmi in colpa se qualche volta prendo un appuntamento e poi non ho voglia di mantenerlo, voglio anche poter dire a Speck "Guarda caro, non c'ho proprio voglia, vai da solo" e starmene a casa a guardare la tv, senza che diventi una tragedia. Ecco, voglio togliere un pò di tragedia (tipico marchio di fabbrica della mia famiglia) dalle mie relazioni, avere un approccio un pò più rilassato, anche qui distaccato, in modo da vedere le cose come sono, non come temo o voglio che siano. Amici, parenti, colleghi, senza buonismi, voglio averci rapporti umani. Cercare il dialogo senza abbassare la testa. Ed accettare l'inevitabile di certe relazioni, anche il dolore se proprio non se ne può fare a meno.

Buona fortuna a me.

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