mercoledì 8 settembre 2010

Là dove nessun uomo è mai giunto prima


Sì, insomma, parliamo di ASSORBENTI.
Se ancora non è stato scritto un libro su questo argomento, sarebbe il caso che qualcuno cominciasse a pensarci perchè si tratta di una materia sorprendentemente ampia ed articolata.

Quando cominciai a fare uso di assorbenti non c'erano ali ma delle specie di cilindri schiacciati di tessuto sintetico strabordanti di "fluff assorbente". Ingombranti, fastidiosi, rendevano quasi impossibile condurre una vita normale durante la settimana delle mestruazioni. Non solo perdevi sangue, ti trovavi quest'imbottitura nelle mutande che ti costringeva a camminare come un cowboy con le emorroidi. Le ragazze che indossavano pantaloni si controllavano a vicenda per assicurarsi che sul retro non fosse visibile l'ingombrante cuscinetto. C'era una sola taglia, niente flussi diversificati o salvaslip, così dall'inizio alla fine te ne andavi in giro a quel modo.
Il mestruo era nominato misteriosamente dalla pubblicità "quei giorni" e finchè non cominciavi a far parte della schiera di consumatrici, ti lambiccavi cercando di capire cosa cavolo succedesse per renderli tanto speciali "quei giorni", manco ci fosse una maledizione o non so che. Magari avvenivano trasformazioni misteriose, o si scatenavano superpoteri incontrollabili o si diventava vampiri.

La svolta ce la portò una paracadutista, che lanciandosi dall'aereo in uno spot ci assicurava che "Hei! E' solo un pò di sangue, su forza, siamo le stesse di sempre e possiamo fare tutto quanto ci garba!" pur mestruate. La ditta in questione si era resa conto che prima di tutto non si poteva andare avanti con le salamelle di fluff e poi che era ora di uscire dal concetto di immobilità dovuta al ciclo: le donne lavorano, fanno, disfano e quindi devono essere in grado di farlo sempre. Dunque, sicura e vai, lanciati pure, potrai sfracellarti ma non ti macchierai.
Fu l'inizio dell'appiattimento degli assorbenti, che da uno spessore di quasi due centimetri passarono a uno e via via assottigliando. All'inizio non potevo credere che strisce di materiale cosi minime potessero fare il lavoro dei materassi a cui ero abituata ma funzionò. Nessuno sapeva bene cosa ci fosse dentro ("E' una carta cinese" sentenziò una mia conoscente) ma in fondo non ce ne fregava granchè. Ed a quel punto comparvero centinaia di confezioni diverse, differenziate, per l'inizio, lo svolgimento, il finale, per la notte ed il giorno, per il flusso intenso e quello cosìcosì. Il loro "potere assorbente" si misura normalmente in goccioline, più ce n'è e più assorbe.
Questo permise non solo di poter meglio scegliere in base alle proprie esigenze, ma di risparmiare qualcosa all'ambiente. Ci sono momenti in cui è sufficiente un salvaslip ed allora perchè usare un assorbente con nove goccioline che utilizza il quintuplo del materiale? Sono cose da tener presente.

Questa liberazione e diversificazione hanno portato ad un esercizio di fantasia da parte delle menti creatrici delle ditte di assorbenti che si sono scatenate in invenzioni sempre più audaci: a partire dalle ali che dovrebbero salvarti la biancheria intima e finiscono a volte per macchiarti i pantaloni, ai canaletti, ai tessuti che respirano, i petali ed i fiorellini fino al salvaslip da perizoma (essì), splendido esempio d'inutilità e spreco.
Ma ci sono anche evoluzioni come l'assorbente lavabile e quindi ecologico o l'assorbente decorato e modaiolo(vedi foto).

In tutta questa evoluzione del genere assorbente, mi colpisce però come "quei giorni" siano ancora trattati da certuni come un momento imbarazzante della vita di una donna. Anche la ragazza più arrogante e strafottente, se si trova ad avere bisogno di un assorbente diventa improvvisamente un agnellino spaventato e corre in bagno nascondendo il pannolino impacchettato in tasca sperando che nessuno la noti.
La pubblicità punta ancora su una specie di omertà. Ora si parla di "cinque giorni al mese" oppure "mi sono arrivate" (arrivate cosa?), si cerca sempre di girare intorno alla faccenda senza mai nominare niente. Vi immaginate se lo facessero coi prodotti per la casa? Invece dello sporco potrebbero parlare di "ombreggiature eccessive" della vasca da bagno o di "coloriture anomale" dei pavimenti. Che ne dite?
Sembra una stupidata ma credo che faccia un pò parte di quel modo di far comunque sentire a disagio le donne. Di recente è stato lanciato l'assorbente che ti assicurava di non macchiarti e nella campagna con le solite finte interviste ragazze rabbrividivano all'idea che potesse loro succedere una cosa tanto spaventosa!
Certo non è piacevole, ma non è il caso di farne un dramma o peggio ancora di crearne una paranoia.
Oppure si riportano massime sul mestruo e buoni consigli "da assorbente a donna" sulla plastichetta che avvolge il fedele amico mensile, tipo cioccolatino.

La radice di questo disagio imposto alle donne è forse da cercare anche nel disagio che provano gli stessi uomini. Mio padre era inorridito all'idea di trovare sulla lista della spesa i miei assorbenti; Roth nel suo "Lamento di Portnoy" rammenta con orrore di quando sua madre, colta impreparata dall'arrivo del mestruo lo spedì fuori a comprarle una confezione di Kotex; quando ero a scuola un mio compagno portò un libretto sulla "sindrome mestruale" (una vera e propria balla) che portava in copertina il disegno della faccia di una donna divisa in due, metà buona e metà cattiva, come Jeckill e Hyde; Luttazzi dice di non fidarsi di persone che "hanno emorragie per cinque giorni al mese e non muoiono" (o qualcosa del genere); in alcune religioni un uomo non può camminare tra due donne mestruate o rischia di cadere morto. Abbondano anche le leggende urbane, come quella che se una donna mestruata tocca una pianta, il povero vegetale muore.
Oggi si sa credo quasi tutto sulle mestruazioni, si parla di cazzo in tutte le declinazioni, c'è sesso ovunque, eppure per qualche motivo c'è ancora una sorta di timore che aleggia intorno all'argomento. Provo a buttare lì qualche idea: il sangue è il fluido vitale e a maggior ragione se connesso con la fertilità femminile. In un certo senso potremmo dire che le mestruazioni rappresentano una piccola morte per il corpo della donna. Ma contemporaneamente un necessario rinnovamento, una preparazione ad una nuova vita. E poi, sono connesse con le fasi lunari e quindi con tutto il ciclo vitale.
Sono solo idee, spunti.
Come ho detto, ci vorrebbe che qualcuno decidesse di scriverci un libro, ma io non ne ho le competenze.

Un'ultima nota sugli assorbenti interni, ormai credo in declino ma che ai tempi rappresentavano la soluzione più pratica per chi non voleva camminare come un cowboy con le emorroidi. C'erano molti più rischi di macchiarsi con quelli che con un assorbente normale e poi non erano così comodi. Per metterli di usava un "comodo applicatore", un tubo di plastica che da solo è stato sufficiente a scoraggiarmi dall'uso.

Vi lascio con un link che ho appena scoperto: la storia dell'assorbenza non è ancora finita, stay tuned!

5 commenti:

  1. Bel post.
    Colonna sonora: essere donna oggi degli Elii

    http://www.youtube.com/watch?v=3thekvRAPbk

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  2. Le nostre mamme o nonne usavano le famose PEZZE. Ma ti rendi conto di quanto siamo fortunate?
    Però mi sono sempre chiesta a cosa servirà l'essenza di MALVA nel Lines seta ultra? Mahhhh

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  3. Ah sìììì! Hai ragione, hanno un odore terribile, mi sembra di essere un Arbre Magique ambulante... Suppongo che faccia parte del terrorismo di cui sopra, se non ti macchi perlomeno puzzi...

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  4. Questo e' cio' che chiamo "Giornalismo coraggioso"! Brava Frittella!!! :o) Dovresti andare da Santoro in TV :o)

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