mercoledì 21 luglio 2010

No ticket, no Nutini



Questa sera all'Arena di Milano suonavano Florence and the Machine e Paolo Nutini. La mia amica Insalatina ha insistito perchè andassi anch'io. Così verso le 19.45 ci siamo trovati al Parco Sempione io, lei, Speck ed il marito di Insalatina, Ironico Gianduia. Lei era tutta emozionata, adora Paolo Nutini e non vedeva l'ora di entrare. Arrivati alla biglietteria però il nostro entusiasmo s'è afflosciato: il concerto era sold out. La disperazione ha preso Insalatina che non sapeva bene che pesci pigliare ed è rimasta un bel pò con l'espressione smarrita mentre noi cercavamo di capire se ci fossero altre biglietterie. Uno sciame di bagarini si aggirava tra la folla cantilenando "Bigliettiiii, compro e vendo, compro e vendo bigliettiiii...."
Abbiamo provato a chiedere un prezzo: 50 euro, il doppio del costo del biglietto. Non se parla nemmeno. Io me ne volevo andare, ma Insalatina non ce la faceva, voleva restare, come una bimba che spera che apparirà la fata di Cenerentola e la farà entrare al ballo.
A questo punto la serata ha preso una piega bizzarra: è comparso un bagarino che girava in bicicletta intorno all'Arena ripetendo il suo rosario "Bigliettiiii, compro e vendo, compro e vendo bigliettiiiii...", un altro (magari reduce da qualche storica tourneè di Springsteen durante la quale era rimasto sotto il sole per troppe ore causandosi la perdita del senno) inseguiva la gente pregandola di vendergli i biglietti che avevano, e interrogato "Quanto li fai?" rispondeva farfugliando frasi incomprensibili.
Abbiamo fatto per andarcene, poi siamo tornati indietro, sperando di sentire da fuori un pò di canzoni.
Ha iniziato a Cantare Florence and The Machine (che m'interessava più di Nutini) e ci siamo ritrovati di nuovo fuori dall'entrata. Un colpo d'occhio sulla fauna che i concerti li vive come lavoro e non come divertimento: bancarelle di magliette (carina una di Florence, avrei voluto comprarla) baracchini di panini, poliziotti e ancora, bagarini. Gente dalla faccia stanca, accaldata, persone che differentemente dallo stiloso pubblico non era lì per divertirsi e non si divertiva infatti, per niente. Avevano tutti scritta in faccia una maledizione a questo cazzo di posto e questo cazzo di concerto. Sarebbero stati volentieri da un'altra parte. Man mano che l'inizio dell'esibizione di Nutini si avvicinava i bagarini s'innervosivano, diventando quasi isterici. Volavano prezzi, 60, 55, 75 euro...Ad un certo punto quasi scoppia una rissa mentre a 3 metri un nugolo di poliziotti fa finta di non vedere e sorveglia l'entrata dei vip. Un vecchietto ci si avvicina e borbotta qualcosa, Insalatina dice: "Ci servono 4 biglietti"
e lui "150 euro e vi faccio entrare"
"Col biglietto?"
"No, senza"
Vabbè, niente. Infine decidiamo di consolarci con una birra, io e Speck prendiamo anche un panino, mentre osserviamo la gente più o meno paraculata che entrerà con accrediti e pass speciali. Tutta gente infighettata che chissà cosa ci va a fare ad un concerto, dove per me ci vuole sudore, sangue e pogo.
Non so se lo sapete ma i baracchini fuori dai concerti fanno i panini più schifosi e più cari della terra. E vendono la birra a 4 euro la bottiglietta da 33cl. L'unica consolazione è quando Florence attacca "Dogs days are over", mi metto a cantarla con lei e brindo con la mia carissima birra.

Uscendo dal parco ci soffermiamo ancora ad una delle entrate, sbarrata da uno "steward" ma da cui si vede uno dei lati del palco. Insalatina scruta per un pò col binocolo di Speck (uomo previdente), sperando di vedere Paolo che sale sul palco. Poi lui arriva e noi ce ne andiamo, un pò abbattuti. Però abbiamo scoperto un lato oscuro dei concerti e siamo stati in compagnia. Va bene così.

3 commenti:

  1. Sig sig, maledetti bagarini senz'anima, neanche fingere un malore avrebbe funzionato!
    Hai tralasciato di dire che Nutini gridava"...ria where are you going?" mentre ci allontanavamo!!!!
    Sig sig sig...

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  2. E' vero è vero...ti cercava disperatamente...

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  3. Pensa che vita di merda fanno...ma credo che sia come i tipi che comprano a Berlino i biglietti usati della S-bahn e li rivendono...solo che i bagarini guadagnano di piu', ma il cervello s elo bruciano uguale.

    Bella cronaca :o)

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