mercoledì 28 luglio 2010

Sas Sebadas su è giù per la Sardegna

Io e Speck non siamo tipi da spiaggia: ci piace stare un pò al mare, fare un bagnetto, magari leggere un pò. Scordatevi però che noi si passi sulla sabbia più di un'ora, massimo un'ora e mezza in tutto. Preferiamo integrare con corroboranti gite culturali, normalmente in siti archeologici o musei.
La Sardegna è un posto ideale per questo genere di passatempo. Senza contare che anche un viaggio di un'ora da queste parti può essere molto gradevole, dato che si corre tra fiori e alberi e cespugli in un paesaggio che a volte ricorda il Peloponneso. 
Stamattina siamo dunque saltati in macchina e ci siamo diretti verso Carbonia. Nelle sue vicinanze si trova la Necropoli del Monte Sirai, di periodo fenicio. Tutto è andato liscio fino all'entrata in Carbonia, quando la segnaletica che indicava il sito archeologico è improvvisamente impazzita, guidandoci senza logica fino in centro e poi abbandonandoci senza pietà.
Disperati, dopo venti minuti di giri ci siamo rivolti a un gentilissimo edicolante che ci ha spiegato la strada e regalato due mappe turistiche.


Finalmente siamo arrivati al Monte Sirai: l'insediamento è molto grande e ancora poco scavato. Molte tombe però sono state ritrovate e siamo addirittura scesi in una di queste che era stata completamente scavata nel tufo. Inoltre abbiamo visitato l'Acropoli (posta in un punto panoramico eccezionale) e il Tofet, cioè un luogo di sepoltura di bambini appena nati o nati morti.Come molto spesso accade da queste parti, la visita è anche una bella passeggiata tra il verde delle colline alla scoperta di piante che non troviamo purtroppo in città.


Finita la visita siamo ritornati verso Carbonia, dove abbiamo mangiato ed abbiamo visitato il museo archeologico. Dopo di che ci siamo messi in strada per andare in spiaggia, a rinfrescarci un pò. E qui è successo il guaio: abbiamo cominciato a girare come in un episodio di "Ai confini della Realtà" cercando di andare in direzione di Iglesias -sempre seguendo i cartelli- senza riuscirci. Abbiamo rifatto lo stesso circuito tre volte, poi ci siamo messi a litigare. O meglio, Speck s'è imbestialito perchè gli ho detto che aveva sbagliato strada (cosa abbastanza evidente) ed ho suggerito una strada completamente inventata, mentre io sono andata su tutte le furie per la sua reazione. Finalmente ci siamo fermati a guardare la mappa e abbiamo capito l'inghippo. La strada dove saremmo dovuti passare era sbarrata dai lavori in corso. Nessuna indicazione di deviazione, nessun cartello che ci dicesse esattamente dove andare. Alla fine abbiamo imboccato una strada parallela  contromano evitando una Mercedes che  arrivava dal lato opposto e ci siamo rimessi sulla strada giusta.


Ancora non abbiamo deciso cosa fare domani, abbiamo un biglietto valido per la visita a due musei di Carbonia, ma penso che aspetteremo a riprenderci da quest'esperienza, prima di tornarci...

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