
Annie e' al punto piu' basso della sua esistenza: ha dovuto chiudere la sua pasticceria ed ora fa la venditrice di gioielli svogliata in un negozio non suo, dove il piu' delle volte scoraggia i clienti col suo cinismo. Annie ha una relazione con un tipo viscido e ricco che la usa solo per far sesso ma non ha alcuna voglia di impegnarsi ulteriormente e non avendo molti soldi ha affittato una camera nella casa di due orribili fratelli dementi e molesti. Un giorno la migliore amica di Annie, Lillian, le comunica una grande notizia: si sposera' a breve e vuole che lei sia la damigella d'onore.
Negli USA il ruolo di damigella d'onore significa non solo guidare le altre durante la cerimonia ma anche prendere decisioni riguardo ai vari rituali tipo l'addio al nubilato, consegna dei regali, etc. e per la povera Annie gia' in una situazione precaria, il compito affidatole si rivelera' quasi fatale. Le altre damigelle sono un campionario folle ma in qualche modo rappresentativo di donne moderne: Megan (futura cognata di Lillian), una bizzarra tipa bassotta e sovrappeso che sembra e si comporta come una lottatrice, Rita (cugina di Lillian), una procace madre di tre figli maschi, casalinga di lusso piuttosto cinica verso il matrimonio. Seguono Becca, una neo sposina che sembra uscita da un Kinder sorpresa-versione "San Valentino", ed Hellen, la moglie del capo del futuro marito di Lillian. Hellen diventa la nemesi di Annie perche' lei e' bella ricca di successo, perfetta e invece Annie e' un disastro che cammina, non ha soldi e odia la perfezione.
Da questo momento in poi la situazione precipitera' sempre di piu': Annie sembra non conoscere il significato della parola "imbarazzo" e sbagliera' tutto, naturalmente con risultati esilaranti.
In effetti questo film si sarebbe dovuto chiamare "Annie fa la cosa giusta" (ironico), oppure "Il matrimonio della mia migliore amica", oppure "Ricetta di un disastro" perche' la vera protagonista non e' Lillian col suo matrimonio ma Annie col suo precipitare sempre piu' in basso e iniziare a scavare quando ha raggiunto il fondo. Attraverso le sue disavventure il regista si prende gioco delle assurde convenzioni della societa' americana e allo stesso tempo cerca di sdrammatizzare la tragedia di una donna che ha perso quasi tutto. In qualche modo esiste una la possibilita' per Annie di rialzarsi e anche se lei non lo sa ancora, non tutto e' perduto.
Il regista e le due attrici principali sono parte del "Saturday Night Live", un nome una garanzia, quindi state certi, non e' fuffa. Ci sono delle scene davvero esilaranti, come il party di fidanzamento e il tentativo di Annie di attirare l'attenzione del poliziotto: come detto, Annie non conosce vergogna e il regista non ci risparmia l'imbarazzo di osservare i personaggi rendersi ridicoli. L'unico appunto e' che alcune gags le capiscono solo quelli che come me sono stati giovani negli anni 80: le due amiche di Piroggena avevano meno di 18 anni, per loro alcune cose devono devono aver provocato un'eruzione di punti interrogativi nel cervello.
Gli attori mi sono piaciuti tutti: le donne sono tutte brave, da Kristen Wiig (Annie) a Maya Rudolph (Lillian),
e la fantastica Melissa McCarthy nella parte di Megan. Una lode particolare a Rose Byrne, che interpreta la sofisticata e perfetta Helen: l'ho vista due giorni prima in "X-men First Class" e non riuscivo a credere che fosse la stessa persona che interpretava la ricca casalinga perfetta.
Chris O'Dowd che interpreta l'agente della polizia stradale innamorato di Annie ha gli occhi un po' troppo vicini al naso ma e' innegabile che interpreta il suo ruolo molto bene.
L'unica cosa che mi e' spiaciuta e' non aver visto molto le altre due damigelle Wendi McLendon-Covey (Rita) e Ellie Kemper (Becca) che essendo agli estremi della gamma di frustrazione femminile avrebbero potuto regalare altre perle di comicita'.

Yepaaa! Ma in italia sarà già uscito?
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