sabato 9 luglio 2011

Una privacy molto privata

Quando Speck riceve lo statino della pensione ne fa un'accurata scansione, individuando qualunque variazione nella tassazione: se le trova le imposte meno pesanti diventa sospettoso e comincia a fare analisi su analisi per capire dove stia la fregatura. Viceversa, se le trova aumentate parte con una lunga sequela d'improperi e lagnanze. Memorabili sono le sue sparate contro l'aumento delle tasse regionali, alle quali mi ha sottoposto per anni. Fino ad ora.
Infatti, con la più recente missiva ricevuta, tutti i particolari relativi al prelievo fiscale sono magicamente scomparsi. 
Mistero! Speck è immediatamente andato su tutte le furie, giustamente direi (anche se non nascondo un certo sollievo): occhio non vede, cuore non duole, cittadino non realizza pienamente l'indiscriminato aumento delle tasse.
Cerca che ti ricerca, abbiamo trovato nella lettera accompagnatoria la spiegazione. Ed è tutta da ridere! Suona più o meno così: "INPS, aderendo alle richieste del Garante sulla privacy ha stabilito che (...)la banca riceverà da parte dell'INPS solamente il dato relativo al netto in rata(...). Pertanto sul cedolino saranno indicati il lordo INPS ed il netto rata".
Praticamente, nessuno, nemmeno il diretto interessato può sapere il dettaglio delle tasse che paga... Come se andassimo dal salumiere e lui guardandoci in faccia ci desse un pacchettino di prosciutto che non sappiamo quanto pesa, ma ci fa un prezzo a forfait e siamo a posto così.
Non siamo a posto per niente! Visto che le tasse vanno pagate, il minimo è sapere a chi ed in quale quantità vanno, per poi essere in grado di giudicare l'operato dell'amministrazione e del governo. 
E' il minimo di consapevolezza che possiamo chiedere a noi stessi ed a chi ci governa, dove vanno a finire i nostri soldi.
Nell'era di Facebook in cui tutti rendono pubblico tutto, credo che la privacy sia una debole scusa per non farci notare quanto avviene letteralmente a nostre spese.

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