giovedì 28 luglio 2011

L'ira funesta di Sa Sebadas

Il motivo per cui in prima battuta io e Speck abbiamo iniziato a venire in vacanza in Sardegna non è la Sardegna, ma un festival di burattini. Detto questo, è impossibile non restare affascinati da questa regione che offre a noi continentali ancora molti scorci di vera natura e vera pace. Già. Anche se ogni tanto si trovano frigoriferi abbandonati per la strada, spiaggette coperte di vetri di bottiglia, sacchi di monnezza abbandonati come bebè indesiderati sul ciglio della strada. Normalmente c'incazziamo, ne parliamo tra di noi, a volte raccogliamo un pò di pattume e lo buttiamo nel più vicino cestino. Altre volte smettiamo di parlarne perchè sappiamo che non ci possiamo far poi granchè. Insomma, ci comportiamo bene ma siamo consapevoli di non poter salvare il mondo.
Però quest'anno sono veramente incazzata. Soprattutto con i sardi, che sembrano loro per primi non amare il loro territorio.
Ad esempio, l'altro giorno siamo andati a fare una passeggiata nella campagna circostante e non avete idea di quante bottiglie di birra abbiamo trovato abbandonate ai bordi della strada. I barboni di Berlino che fanno moneta coi vuoti a rendere sarebbero scoppiati di gioia, nel vedere una manna del genere. Proseguendo la passeggiata abbiamo incontrato un fosso riempito di macerie di un cantiere, e ce ne sono parecchi in giro. Ma il paradosso più assurdo è stato quando, sul bordo della strada vicinissima ad una spiaggia abbiamo trovato una pila ordinatissima di rifiuti, lasciati da chi sa chi con la speranza forse che qualche anima pia se li raccogliesse.
Tutto questo mi fa incazzare. I sardi vivono in una specie di paradiso naturale e se non ci vivono, perlomeno ce l'hanno a portata di mano. Non sono come noi lombardi che viviamo in una piana puzzolette ed umida, dove siamo assediati e soffocati dal cemento, dove non si respira, non ci sono alberi nè colline, dove tutte le stagioni si susseguono pressapoco identiche perchè non c'è la natura che ti mostri le differenze, ma solo gradazioni diverse di umidità e di caldo. Cazzo, noi non c'abbiamo il mare! La cosa più vicina a Milano è da una parte la Liguria che ormai quanto a cementificazione assomiglia a Milano, e dall'altra quella puccia che è l'adriatico, e lasciamo perdere! 
Possibile che non riescano a capire quale bellezza hanno a portata di mano? Cosa ci vuole a passare anche solo una volta la settimana vicino alle cale più frequentate (almeno quelle) a ritirare un pò di pattume? Volete dirmi che non c'è la possibilità di assumere due o tre stagionali per comune e farli girare a multare i turisti ed i locali sporcaccioni? Su, dai, non prendiamoci in giro!
E che dire poi di quest'assurda cementificazione a cazzo? Ci sono centinaia di case non finite in posti bellissimi e anche se fossero finite sarebbero un pugno nell'occhio...C'è un hotel qua vicino che nessuno di coloro che ho incontrato finora non abbia definito obbrobrio, costruito a ridosso della scogliera, a picco sul mare, una devastazione spaventosa.
Tenete presente, cari amici sardi, che certe cose non tornano più: se anche domani in Liguria dovessero decidere di buttare giù tutte le dannate villette che ci hanno costruito, la terra rimarrebbe devastata e il paesaggio comunque deturpato per sempre.
Sapete dove vi vorrei portare, tutti, in massa? A Rimini, Riccione, Milano Marittima, a fare il bagno in quell'acqua bassa e limacciosa, a prendere il sole regimentati come i bambini in colonia, a calcolare quanti centimetri ha il tuo vicino rispetto a te di una sabbia che nulla ha che fare con quella di certe spiagge qui. Ve la meritereste una vacanza del genere, venti giorni almeno in città-flipper tutte luci e sale giochi e casino. Forse allora apprezzereste di più questa splendida terra in cui vivete.

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