venerdì 21 agosto 2009

Altro che Lost!!!




Nelle scorse due serate mi sono dedicata a un' Operazione Nostalgia: mi sono riguardata la serie "A come Andromeda", prodotta dalla Rai all'inizio degli anni settanta. Ero piccolina ai tempi e mi ricordo che ne rimasi molto turbata. Mi è sempre rimasto dentro un atroce senso d'angoscia collegato a quel mitico sceneggiato e adesso che non sono più un batuffolino spaurito privo di difese contro le suggestioni dello schermo televisivo, ho deciso di affrontare le mie antiche paure.

Che dire, a quasi 40 anni di distanza, c'è da farsela addosso. La storia (tratta da un romanzo di Fred Hoyle di cui ho recensito su questo blog "Quinto Pianeta")è la seguente: in un osservatorio astronomico si riceve un messaggio dalla lontanissima galassia di Andromeda, una specie di libretto d'istruzioni per la costruzione di un supercalcolatore. I terrestri son tutti entusiasti dell'idea e non si fanno pregare, in men che non si dica realizzano il progetto. La macchina comincia a chiedere dati su dati e gli zelanti scienziati la nutrono con tutte le informazioni che hanno a disposizione. Il calcolatore macina e macina e alla fine produce una bionda. Sembra il plot di un filmino anni 80 ma non è così. La bionda, battezzata Andromeda è un terminale del computer, una specie di periferica che serve all'acquisizione e trasmissione di dati, in modo che l'allegro computerone possa impadronirsi della Terra. Andromeda però è pur sempre un essere umano (anche se artificiale) e comincia a sviluppare sentimenti di lealtà verso i terrestri. E comincia a porsi delle domande.

Già così ce n'è abbastanza per tenermi sveglia la notte: l'essere umano sintetico prodotto da una macchina costruita con un progetto di qualche intelligenza aliena...Brrrr...
Se poi ci aggiungete la colonna sonora (la sigla iniziale è eseguita da un inquietante coro con uno stile ormai passato di moda), l'ambientazione in interni di buona parte dello sceneggiato con la conseguente sensazione di claustrofobia, il bianco e nero...Beh ragazzi, vi sfido a mantenere la calma.
L'elemento più inquietante è Andromeda, la donna creata dal computer che inizialmente, guarda un pò, doveva essere interpretata da Patty Pravo: una platinata dallo sguardo fisso e algido, che sfoggiava tutine zampate e abitini bianchi. Ricordo con terrore quando si tagliava con le forbici la bionda chioma per ripresentarsi con una testa di ricci, ricordo le mani bendate a causa delle bruciature (che nella mia fantasia diventarono un tentato suicidio con taglio delle vene), ricordo la sensazione maligna emanata dalla relazione macchina-Andromeda, e l'oscena umanità che usa questa poveretta per i suoi scopi.

La cosa che mi sorprende di più è che quando fu trasmesso avevo 4 anni! E me lo ricordo ancora, mi ricordo non solo immagini, ma interi pezzi, tanto che potevo prevedere molti degli sviluppi della storia. Il terrore continua...

4 commenti:

  1. ecco, adesso non dormiro' neanche io stanotte :o(

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  2. io ero solo poco più grande, 6 anni, ma me lo ricordo, seppur non nei dettagli. molto bello e con una grande suspence.
    c'è da dire che la rai a quei tempi era davvero una televisione di qualità: vorrei solo citare "la freccia nera".

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  3. eh, c'hai ragione, me ne parlano tutti e so di quello sceneggiato, ma non me lo ricordo...:( comunque adesso si trovano in dvd. E
    "I sopravvissuti" della BBC ve lo ricordate? altro strizzachiappe...

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  4. vagamente, tra l'altro andromeda ho scoperto che era una sorta di remake della bbc che aveva come protagonista una giovanissima julie christie
    si mi sa che prima o poi me li compro e me li rivedo quando vado in pensione...

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