Ebbene sì, questa volta sono d'accordo con la CEI. Non so quali siano i loro scopi, ma per quanto mi dolga ammetterlo i pretoni hanno ragione. Il modo in cui l'Italia si sta comportando nei confronti degli stranieri è sconvolgente. Tra regimentare l'immigrazione, controllare ed espellere i criminali e umiliare, maltrattare e sottomettere persone di paesi esterni alla Comunità Europea ci sta un abisso e il nostro paese ci ha costruito un bel ponte.
A furia di creare paura e pubblicizzare lo straniero come un mostro, di identificarlo in tutto e per tutto col MALE, senza porsi il problema di distinguere tra i criminali e le persone oneste, tutto è diventato lecito per proteggersi da loro.
Tanto più che quando si tratta di espellere persone provatamente pericolose, come ho scritto un paio di giorni fa in "No self control", il sistema fallisce miseramente. O fa finta di niente.
E se posso arrivare agli scopi dei politici, non riesco a capire le persone comuni, quelle che ci vivono davvero con gli extracomunitari e li salutano tutti i giorni e non fanno una piega di fronte a quanto accade.
Gli stranieri sono diventati oggetti, come un frullatore o un'automobile. Quando non ci servono più si possono buttare, coprire di merda, dimenticare, perchè tanto -è chiaro- per questo paese ormai sono meno di umani. Che però non si dica che siamo razzisti, no,no che vi viene in mente...Mi viene quasi da ridere.
Per sentirsi più forti e per coprire il proprio senso d'inferiorità e la paura del fallimento gli umani trovano un capro espiatorio, su cui buttare tutte le colpe, da isolare ed umiliare, da distruggere come una specie di feticcio. Succede a scuola, da bambini, succede in ufficio col mobbing, dovunque. Psicologia spiccia ma evidentemente non ancora superata.
La cara vecchia civiltà occidentale nel tentativo di dimostrare la propria superiorità rispetto alle altre culture considerate barbare, in questi anni è riuscita solo a scendere al loro livello, imprigionando, torturando e umiliando. Inutile poi sbandierare il "diritto alla vita", come possiamo essere capaci di difendere quella a venire se non ce la facciamo a rispettare quella che già c'è?
Penso ai superstiti della strage del mare scoperta in questi giorni, hanno visto morire 70 persone senza ricevere aiuto da nessuno di coloro che li ha individuati. Alla radio dicono che verranno incriminati per il reato di clandestinità...Sembra davvero una comica.
E' agghiacciante, e hai ragione.
RispondiEliminaIo da qui non me ne rendo molto conto perche' sia a LOndra che a Berlino, pur essendoci problemi e ingiustizie, si e' molto piu' abituati alla presenza degli "extracomunitari" (parola che mi fa ridere perche' anche gli svizzeri e gli americani lo sono, ma col cazzo che ricevono questo trattamento).
L'anno scorso alla vigilia di natale ero in visita a Milano e con il mio ragazzo abbiamo preso un cappuccino in una nota panetteria boutique del panedella zona centrale, Princi.
Tutte le persone che ci lavorano, tutte, sono "extracomunitari", tutti che parlano italiano e lavorano onestamente. Il regalo di Mr Princi ai suoi impiegati alla vigilia di natale? Convocazione straordinaria il giorno di Natale per lavorare tutti in panetteria.
Quel giorno non ho saputo che dire, che fare a parte essere solidale a parole con queste persone. Forse raccontandovi questo episodio posso almeno provocare un po' di indignazione anche in voi.