Credo che da queste parti i Bees non li conosca nessuno. Al mio fidanzato non piacciono proprio, anche se io trovo che si ispirino parecchio agli anni 60 e 70.
Li ho conosciuti tempo fa grazie allo spot televisivo di una nota automobile e ci sono voluti diversi mesi e un colpo di fortuna per riuscire ad identificare il brano in questione come "Chicken Payback", un pezzo molto ye-ye con tanto di allegra trombetta che all'inizio avevo pensato essere di una band original sixties (ai tempi esisteva in America una band con lo stesso nome, tanto che i Bees sono noti negli States come Band of Bees).
Non che l'album da cui proviene, "Free the bees" (del 2004, l'unico in mio possesso), sia un catalogo di esercizi di stile sul tema del revival, anzi, è uno in cui il passato e il presente si fondono alla perfezione; più che rock è funky e pop con un pizzico di progressive. Il suono è corposo, ci sono molte tastiere, cori e fiati.
I ritmi sono giocosi, a volte quasi circensi e l'impressione che si ha è di un gruppo molto affiatato, che si diverte a suonare insieme, abituato ad improvvisare.
E' dunque un disco allegro, mi sembra ben suonato con -tra i molti- un solo brano lento e romanticone ("I love you" che sembra prendere un pò in giro i classici slow degli anni 70) e uno strumentale ("The Russian").
Qualche giorno fa ho controllato su Amazon ed ho scoperto che ci sono altri due loro album disponibili: "Sunshine hit me" (2003) e "Octopus" (2007), anche se non ho idea della loro reperibilità in Italia ("Free The Bees" era stato comprato all'estero).
Ultima curiosità, Paul Butler, cantante del gruppo, ha lavorato all'ultimo album di Devendra Banhart che dovrebbe uscire ad ottobre...mica male.
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