sabato 15 agosto 2009

Visioni estive: "Psych Out!"


Nel 1968 Jack Nicholson partecipò a "Easy Rider" vestendo i panni di un simpatico avvocato fuori di testa. Tutti si ricordano quella come una delle prime, fulminanti interpretazioni di Jack. Non tutti però sanno che prima e contemporaneamente a quello, aveva lavorato in veste di sceneggiatore ed attore in due altri film che parlavano della nuova cultura giovanile che s'andava affermando.
"The trip" del 1967 sembra un pò la prova generale della scena dell'acido in "Easy Rider": diretto dal grande Roger Corman racconta la storia di un pubblicitario (Peter Fonda) che si cala una pastiglia di LSD; ne risulta una sequenza allucinogena e assolutamente senza senso della durata di un'ora e 16 minuti.
"Psych Out" invece è dell'anno successivo e vede Jack giovane musicista frikkettone con tanto di coda a spasso per le vie di San Francisco con gli altri due componenti della band (il batterista è strafatto in ogni fotogramma) a bordo di un camioncino Dodge tutto dipinto con fiorellini, simboli della pace etc. Conoscono una ragazza sorda arrivata a Frisco alla ricerca del fratello (detto "Il cercatore", una specie di santone che predica l'amore fraterno) e decidono di aiutarla. Ovviamente la trama è un pò una scusa per mostrare la way of life dei giovani hippies: fiori, vestiti sgargianti, amore libero, canne (che sembra abbiano effetti pazzeschi) e musica (Nicholson che finge di suonare la chitarra è spassoso); ci sono però anche momenti di critica, quali nella comune si fanno talmente tutti i fatti loro che la sporcizia regna sovrana, nella comune dormono tutti dove vogliono e non c'è un cacchio di privacy e sì ma se io non voglio farmi perchè mi state tutti ad offrire la roba? Sono fantastiche le scene nei locali dove la band suona, piene di luci strobo coloratissime... di effetti visivi così non se ne vedono più da un pezzo in quest'era anamorfica dominata dal computer. I vestiti poi sono miracolosi per noi poveracci abituati alle linee di Armani: arancione e nero, camice a fiorellini di cotone e raso per Jack, velluto, collanine, gente vestita da indiano. Verso il finale si cerca di dare un risvolto psicologico e drammatico alla storia, ma a quel punto forse non ce ne frega più niente! Jack fa anche la "prova pianto" quando un amico muore, ma è un attimo, si vede benissimo che gli viene da ridere...


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