domenica 5 ottobre 2008

Dresda e tutto il resto


Ok, questo è un blog per il diritto al cazzeggio. Ok, non voglio parlare di politica, cose serie, c'è già troppa gente che lo fa. Però questa volta devo farlo.
Sul "Corriere della Sera" di ieri 4/10/2008 compare un articolo su Dresda. Titolo: "La questione Dresda", occhiello: "Tra il 13 e il 15 Febbraio 1945 aerei angloamericani rasero al suolo la città. Si gridò all'azione inutile, ma i morti furono meno di quanto si è creduto finora".

Ecco, basta l'occhiello a darvi idea del tenore dell'articolo: "Si gridò all'azione inutile, MA i morti furono meno di quanto si è creduto finora". Capito? Si è appurato che non morirono 250.000 mila persone sotto le bombe al fosforo, ma SOLO 18.000! Eh, caspiterina, finalmente giustizia è fatta, finalmente le cifre sono chiare.

Cosa vuol dire? Che differenza c'è? 250.000 o 18.000 persone bruciate vive, che differenza fa? E' sempre una strage di civili (e soldati sì, ma straccioni, ultima leva tra bambini di 14 anni e vecchi) compiuta alla fine di una guerra ormai vinta, in una città aperta, senza cioè un sistema di difesa aereo.
Ogni giorno la televisione ci serve cifre di morti sul lavoro, in guerre, incidenti, carestie. Ci tocca uno solo di quei conteggi?
L'articolo spiega come il numero di vittime, grazie alle mistificazioni dei gerarchi nazisti sia lievitato fino all'orribile numero di un quarto di milione di persone, mettendo in crisi l'inattacabilità del mito di buoni samaritani degli alleati angloamericani.
E' brutto, è scioccante scoprire per chi era stato innegabilmente dalla parte giusta, quali cose orribili siano state fatte per vincere (anche se come ho detto, la guerra era praticamente finita). E allora per superare la frustrazione la si butta in numeri.

Ma è questo la guerra. E' questo QUALUNQUE guerra, come ricorda nella sua intera opera Kurt Vonnegut che sotto a quelle bombe al fosforo rischiò di restarci. Fa schifo, è orrenda, e tira fuori da qualunque essere umano, anche il migliore, il peggio.

"La questione Dresda" non è quanti morti ci siano stati ma i morti. I morti di Dresda, i morti dei campi di concentramento, i morti di Coventry (azione che probabilmente ha generato il bombardamento di Dresda come ritorsione), i morti della guerra di Corea, del VietNam, delle guerre civili in Africa, Sud America, Asia, Cecenia, Ossezia, delle guerre del Golfo, i morti, i morti, i morti.

Smettiamo di pensare che ci siano guerre giuste e sbagliate. Accettiamo l'Orrore, come diceva il comandante Kurtz, facciamocelo amico, perchè è questo la guerra, è solo questo.


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